Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...
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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————più elevata che può essere rilevata in base al Teorema del Campionamento sarà 5Hz. Quindi, se f =1/∆t è la frequenza di campionamento, la massima frequenza rilevabile sarà f N = f/2, che prende ilnome di frequenza di Nyquist. Tuttavia, il segnale originario inevitabilmente contiene anche leinformazioni relative alle armoniche a frequenza superiore a f N . Questa informazione non va perduta,ma al contrario l’energia di queste armoniche viene ripartita nelle armoniche a frequenza inferiore,contaminando profondamente lo spettro del segnale. Questo fenomeno è noto come aliasing. Maggioridettagli si possono trovare in Kaimal e Finnigan (1994) e Stull (1988).Se l’uscita del sensore è solo digitale (come per esempio è il caso quando si impiega l’anemometrosonico), l’unico rimedio possibile per minimizzare gli effetti dell’aliasing è:• acquisire con la massima frequenza possibile il segnale,• sostituire alla sequenza originaria di misure (acquisite ad una frequenza elevatissima) una nuovasequenza di numeri costituiti dal valor medio di M campioni consecutivi. Questa nuova sequenzaavrà una frequenza pari a f/M e in essa il fenomeno dell’aliasing sarà tanto minor quanto maggioresarà M.Se l’uscita del segnale è analogica (come per esempio capita con una termoresistenza o un sensore arisposta rapida per la misura dell’umidità), è possibile ridurre il fenomeno dell’aliasing impiegando unfiltro analogico di tipo passa-basso (con una frequenza di taglio circa pari a f N ) tra l’uscita del sensoree l’ingresso del convertitore Analogico/Digitale.SpikesGli spikes sono valori isolati del segnale che sono estremamente lontani dalla evoluzione normale delsegnale stesso. Essi possono dipendere da molte ragioni come, per esempio, il rumore elettronicoindotto nei sistemi di acquisizione dati o indotto direttamente dall’elettronica presente entro il medesimosensore e anche dalle gocce di pioggia che perturbano i sensori (questo fenomeno è molto frequente nelcaso dell’anemometro sonico). Per localizzare ed eliminare gli spikes, che possono alterareconsiderevolmente la stima delle variabili realizzata col metodo ECM, è possibile utilizzare alcuni metodipresentati in Letteratura, come per esempio quello riportato in Vickers e Mahart (1997) che si presentanella forma seguente:• consideriamo un segnale digitale di N dati acquisiti ogni ∆t secondi. Il periodo di mediazione siaquindi T=N⋅∆t. Consideriamo anche una finestra temporale L, in cui L
10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————Individuazione delle situazioni fortemente non stazionarieCi sono situazioni che sono ben lungi dall’essere stazionarie o quasi stazionarie ed è importante per lomeno riconoscerle dall’analisi dei dati raccolti. In Letteratura non sono molti i lavori di ricerca dedicati aquesto tema ed i metodi proposti sono sempre abbastanza soggettivi e di non semplice applicazione. InGiostra e Strafella (1995), Vickers e Mahrt (1997) e Foken e Wichura (1996) è possibile analizzarealcuni dei metodi proposti. Va comunque rilevato che, alla fine, tutti questi metodi fanno riferimento invarie forme al Test di Stazionarietà di Bendat e Piersol (1986).Come esempio, è interessante presentare sinteticamente il semplice test proposto in Foken e Wichura(1996). Consideriamo una serie di due variabili, per esempio la componente w del vento e latemperatura potenziale virtuale θ v in un periodo di mediazione T. Con la (10.23) è semplice stimare lacovarianza w 'θ ' . Se si divide T in M parti uguali, ognuna con N/M misure, è sempre possibile con lav(10.23), stimare le M covarianze w 'θ' v kproprie di ciascun intervallo k = 1,M. A questo punto sicalcoli:M1w'θ ' v ≡ ∑ w'θ ' v k[10.72]M − 1k=1Se tra w 'θ 've w 'θ 'vesiste una differenza di più del 30%, la situazione che si sta analizzando non èstazionaria. Questo test è esageratamente restrittivo ed è meglio farlo dopo un detrending lineare deisegnali originari.10.2.1.10 Metodologia per la utilizzazione pratica del metodo Eddy-CovarianceSupponiamo di utilizzare veramente il metodo ECM per stimare i parametri caratteristici dellaturbolenza del SL. In questo caso è necessario poter disporre di un insieme di apparati che loconsentano. Supponiamo inoltre di assemblare una stazione con:• un igrometro a risposta rapida di tipo open path al kripton che misura l’umidità assoluta dell’aria he invia, con un’uscita analogica, il segnale elettrico direttamente all’anemometro sonico;• un anemometro sonico che, mediante una uscita digitale, fornisce con frequenza di campionamentof (per esempio 20Hz) sia i dati delle tre componenti del vento (u,v,w) che la temperatura T s e laumidità assoluta (che non ha misurato direttamente, ma ha acquisito dall’igrometro e hasincronizzato con le proprie misure);• un computer che, mediante una porta seriale, prende tutti i dati prodotti dal sistema sonico e liimmagazzina in files orari.Quando si mette a punto la stazione, è importante scegliere correttamente la quota di misura. Al punto10.2.1.2 sono stati presentati gli elementi importanti per verificare che la quota di misura stia sopra unIBL che eventualmente si sia sviluppato sopravvento alla stazione. Inoltre, dato che in questa ipoteticastazione si trova anche un sensore come l’igrometro che misura in un punto differente dal volume dimisura dell’anemometro sonico, è importante verificare il rispetto della (10.46) che stima il limitesuperiore della distanza tra i differenti punti di misura. Se risultasse impossibile rispettare talelimitazione, sarà necessario, una volta ottenuta la stima del flusso turbolento di calore latente, effettuarela sua correzione con le tecniche spettrali presentate al punto 10.2.1.6. A questo punto sarà veramente————————————————————————————————————————- 444 -
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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————più elevata che può essere rilevata in base al Teorema del Campionamento sarà 5Hz. Quindi, se f =1/∆t è la frequenza di campionamento, la massima frequenza rilevabile sarà f N = f/2, che prende ilnome di frequenza di Nyquist. Tuttavia, il segnale originario inevitabilmente contiene anche leinformazioni relative alle armoniche a frequenza superiore a f N . Questa informazione non va perduta,ma al contrario l’energia di queste armoniche viene ripartita nelle armoniche a frequenza inferiore,contaminando profondamente lo spettro del segnale. Questo fenomeno è noto come aliasing. Maggioridettagli si possono trovare in Kaimal e Finnigan (1994) e Stull (1988).Se l’uscita del sensore è solo digitale (come per esempio è il caso quando si impiega l’anemometrosonico), l’unico rimedio possibile per minimizzare gli effetti dell’aliasing è:• acquisire con la massima frequenza possibile il segnale,• sostituire alla sequenza originaria di misure (acquisite ad una frequenza elevatissima) una nuovasequenza di numeri costituiti dal valor medio di M campioni consecutivi. Questa nuova sequenzaavrà una frequenza pari a f/M e in essa il fenomeno dell’aliasing sarà tanto minor quanto maggioresarà M.Se l’uscita del segnale è analogica (come per esempio capita con una termoresistenza o un sensore arisposta rapida per la misura dell’umidità), è possibile ridurre il fenomeno dell’aliasing impiegando unfiltro analogico di tipo passa-basso (con una frequenza di taglio circa pari a f N ) tra l’uscita del sensoree l’ingresso del convertitore Analogico/Digitale.SpikesGli spikes sono valori isolati del segnale che sono estremamente lontani dalla evoluzione normale delsegnale stesso. Essi possono dipendere da molte ragioni come, per esempio, il rumore elettronicoindotto nei sistemi di acquisizione dati o indotto direttamente dall’elettronica presente entro il medesimosensore e anche dalle gocce di pioggia che perturbano i sensori (questo fenomeno è molto frequente nelcaso dell’anemometro sonico). Per localizzare ed eliminare gli spikes, che possono alterareconsiderevolmente la stima delle variabili realizzata col metodo ECM, è possibile utilizzare alcuni metodipresentati in Letteratura, come per esempio quello riportato in Vickers e Mahart (1997) che si presentanella forma seguente:• consideriamo un segnale digitale di N dati acquisiti ogni ∆t secondi. Il periodo di mediazione siaquindi T=N⋅∆t. Consideriamo anche una finestra temporale L, in cui L