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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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9 - TECNICHE PER L’OSSERVAZIONE DEL PBL.—————————————————————————⎯⎯——————————Per quanto riguarda i sensori veloci, che nella stragrande maggioranza dei casi si riduce all’anemometroultrasonico, normalmente i costruttori dotano tali sensori di uscite digitali costituite da valori numericiche si trasformano in misure meteorologiche espresse in unità fisiche attraverso trasformazionianch’esse di tipo polinomiale e più frequentemente addirittura lineari.Intervallo di accettazione dei dati meteorologici elementariIl SW deve poter discriminare tra dati meteorologici elementari teoricamente validi e dati sicuramenteerronei. In effetti in una stazione meteorologica è possibile che alcuni segnali provenienti dai sensori inrealtà siano il prodotto di situazioni anomale. Può capitare, infatti, che si inducano disturbielettromagnetici tali da sovrapporre al segnale un rumore tanto grande da renderlo completamentefalsato. Può anche capitare che al posto del segnale, giunga al Data Logger un rumore elettricocompletamente estraneo al segnale stesso. Perché il SW possa in qualche modo discriminare questesituazioni è indispensabile definire per ogni grandezza meteorologica un intervallo entro cui si puòritenere che il valore corrispondente acquisito abbia senso fisico. In pratica, per ogni variabilemeteorologica considerata si deve definire un valore minimo ed un valore massimo consentito. Ladefinizione degli estremi di tale intervallo deve essere realizzata tenendo conto di due critericomplementari:- una variabile non può assumere valori fisicamente irrealistici (es. una temperatura inferiore a 0K, una pressione negativa, una radiazione globale superiore a 1370 W⋅m -2 , un’umidità relativanegativa, ecc);- una variabile non può assumere valori climatologicamente irrealistici. Determinare questi criteriè decisamente più delicato visto che variano da luogo a luogo. Se una temperatura di -40°C ècompatibile con una stazione meteorologica posta in Alta Montagna, non lo è per una stazionemeteorologica posta sulle rive di un lago alle medie latitudini e così via. Maggiore è la conoscenzaclimatologica del territorio in cui si pone la stazione meteorologica, maggiore sarà il livello diconfidenza con cui sarà possibile stabilire questi limiti. Va però ricordato che i dati climatolocidisponibili si riferiscono sempre a valori medi su periodi abbastanza lunghi (tipicamente 1 ora).Non sarebbe corretto che tali valori venissero confrontati con i valori istantanei acquisiti dallastazione. Pertanto se F è un generico valore climatologico che si intende utilizzare, è opportunoricordare che i valori istantanei che lo hanno generato staranno con elevata probabilità in unintervalloF + α F ÷ F − α Fdove α è una costante da fissare (es. α = 1)Denominazione dei files di datiUn’informazione indispensabile al SW è la struttura del nome dei file prodotti dall’elaborazione. Senzaentrare nel dettaglio di implementazioni specifiche, va detto che i file principali prodotti dal SW distazione saranno file di tipo orario. Per consentire al Sistema di Controllo Centrale il lororiconoscimento in fase di acquisizione, è necessario che il loro nome contenga le informazioni seguenti:anno, mese, giorno, ora e sigla della stazione meteorologica che si sta considerando. E’ proprioquest’ultima informazione che il SW deve acquisire nella fase di inizializzazione. Normalmente in talefase viene indicato al SW anche in quale directory porre questi archivi orari, in modo che il Sistema diControllo Centrale sia in grado di ritrovarli o di verificarne la non esistenza.———————————————————————————⎯⎯————————- 401 -

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