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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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9 - TECNICHE PER L’OSSERVAZIONE DEL PBL.—————————————————————————⎯⎯——————————ddt1=t =c ⋅ cos α + V2 c ⋅ cos α − V[9.40]( ) d( ) ddove α = sin -1 (V n /c). I due tempi di trasmissione sono quindi diversi. Se emettitore e ricevitoredispongono di orologi sincronizzati, noto l’istante di emissione dell’impulso e dato l’istante in cui essoraggiunge il ricevitore, è possibile ricavare per differenza il tempo netto di propagazione.Fig.9.17 - Coppie emettitore - ricevitore.La prima considerazione che si può fare è che noti t 1 e t 2 (dell’ordine delle frazioni di millisecondi, con ddell’ordine delle decine di centimetri) è immediato calcolarne la differenza ∆t che per le (9.40) portaalla relazione seguente:∆ t =2Vdc2d− V2[9.41a]in cui V 2 = V d 2 +V n 2 . Assumendo V 2 molto inferiore a c 2 , la relazione precedente diventa:∆( 2dc ) V d2t =[9.41b]ed evidenzia il fatto che, se la situazione descritta nella Fig.9.17 fosse tecnicamente realizzabile, sisarebbe realizzato un misuratore della componente V d della velocità del fluido in cui è immerso e quindiun assetto tridimensionale di apparati simili porterebbe alla realizzazione di un anemometro triassiale edè quello che è avvenuto fino alla metà degli anni ’60. Il problema però sta nel fatto che c varia con latemperatura e con l’umidità dell’aria e pertanto un tale anemometro variava la propria sensibilità neltempo, richiedendo continue calibrazioni. E comunque, la teoria fin qui sviluppata conduce soloall’individuazione di un anemometro.———————————————————————————⎯⎯————————- 350 -

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