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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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9 - TECNICHE PER L’OSSERVAZIONE DEL PBL.—————————————————————————⎯⎯——————————scegliere in modo accurato i sensori in base al valore dei due parametri L e ζ,. In particolare, dato che èopportuno avere ω e il più alto possibile, è indispensabile che L sia il minimo possibile (frequentemente,nei sensori commercialmente disponibili, L assume valori dell’ordine di 1÷2 m). Per quanto riguarda ζ, èfacile vedere che valori appropriati stanno attorno a 0.6. Si noti come gli anemometri a banderuolarealizzati per il supporto al controllo del volo siano caratterizzati da masse notevolmente elevate (inparticolare proprio in corrispondenza della banderuola). Per questa ragione, tali anemometri hanno unafrequenza propria di oscillazione mediamente piuttosto bassa e che cade in una regione dello spettrodella direzione del vento di regola molto intensa nelle situazioni reali. Se il vento medio non è moltoelevato, l’azione smorzante di questo sulle oscillazioni non è sufficiente ad arrestare la risonanza, che facompiere alla banderuola oscillazioni di ampiezza anche superiore ai 25°. Basta questa constatazioneper sconsigliare in modo categorico gli anemometri a coppe e banderuola di costruzione non accurataper compiere misure di vento utili in micrometeorologia.Da ultimo, va notato che, per quanto bassi, gli attriti possono impedire al vane di spostarsi in condizionidi vento basso e pertanto il sensore registra una direzione di provenienza del vento errata. Esiste ancheper i vane quindi una velocità di avvio, come nel caso degli anemometri a coppe, e spesso è dellostesso ordine di grandezza, rendendo problematico l’usa del vane in sito caratterizzati da venti deboli.9.8.1.3 Anemometro a elica (propeller)GeneralitàNel marzo del 1967 il prof. G.C. Gill e due suoi studenti (J. Bradley e J. Sela) dell’Università delMichigan presentarono al Meeting Annuale dell’American Meteorological Society una memoria chedescriveva dettagliatamente un nuovo tipo di anemometro che accompagnerà i pionieri della ricercamicrometeorologica sperimentale. Successivamente, in Gill (1975) viene presentato uno studiodettagliato e puntiglioso su questo tipo di anemometro, fondamentale anche ai giorni nostri, che si basasu una geniale idea di fondo: l’uso di un’elica in sostituzione delle coppe.Fig.9.15 - Anemometro ad elica monoassialeLa versione più semplice è costituito da un’elica ad n pale calettata su di un albero, la cui velocità dirivoluzione è convertita in una corrente leggibile per mezzo di un opportuno trasduttore (tipicamente unadinamo tachimetrica). Di per sé l’elica misura agevolmente un vento parallelo al proprio asse di———————————————————————————⎯⎯————————- 344 -

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