Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...
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9 - TECNICHE PER L’OSSERVAZIONE DEL PBL.—————————————————————————⎯⎯——————————R1R3⋅ ( 1−y)− yR1RR x= [9.20b]yR + 1+y R43 ( ) 4dove y = V in /V out . E’ importante ricordare che sia il partitore di tensione che il ponte resistivodissipano energia per effetto Joule. Per minimizzare questo effetto è necessario impiegare valori diresistenze tali che nei singoli archi del circuito circoli una corrente elettrica relativamente bassa(dell’ordine di 10 mA).Fig.9.11: ponte resistivo.• A volte ci può essere un ulteriore passo di condizionamento del segnale. Per prima cosa puòessere necessario pulire il segnale elettrico di tensione da rumori indesiderati. Per fare ciò, unavolta individuata la banda di frequenza entro cui viene localizzato il rumore elettronico da eliminare,si procede al filtraggio analogico del segnale con un filtro passa-banda opportuno. Non èquesta la sede appropriata in cui trattare il problema del filtraggio analogico. Per tale argomento sirimanda ad un buon libro di Trattamento Analogico dei Segnali Elettrici. Inoltre spesso si è costrettia maneggiare tensioni elettriche estremamente basse. In questo caso, spesso è convenienteprocedere ad un’amplificazione del segnale, che si realizza con opportuni amplificatori di segnale.Anche per questo tema si rimanda all’apposita Letteratura.Quello che è stato presentato è la struttura logica del trasduttore secondario. Nella realtà si possonoverificare varie situazioni differenti, a seconda della struttura fisica del sensore primario.Frequentemente non è necessario per l’utente finale preoccuparsi del primo passo sopra individuato,dato che il costruttore del sensore primario già lo ha integrato come stadio finale del sensore primariostesso. In pratica, i sensori primari veramente disponibili per l’utente finale presentano già naturalmenteun’uscita elettrica (tensione, corrente o resistenza) e spesso, se necessario, contengono anche unaparte del condizionamento finale (il filtraggio da rumore elettrico indesiderato).La necessità di amplificazione dipende dalle caratteristiche del Convertitore Analogico/Digitale.Considerando il caso più frequente in cui tale convertitore accetti segnali in tensione, è opportuno farele considerazioni seguenti. Come si vedrà al punto successivo, tale convertitore fisicamente si presentacome un oggetto unico con tante porte di ingresso a cui si collega l’uscita dei differenti trasduttorisecondari. A volte il convertitore consente un range di variabilità del segnale di tensione da convertireuguale per tutti i canali, mentre i vari segnali da convertire possono avere range di variabilità moltodiversi. Può capitare che nella medesima stazione meteorologica convivano segnali con range 0 ÷1V(es. termoigrometri ed anemometri) e segnali con range 0 ÷100 µV (es. radiometri). In questo caso perpoter convertire entrambi è necessario che il convertitore abbia un range di tensione dell’ordine di 0÷1V. Ovviamente i segnale a range inferiore verrebbero acquisiti ugualmente, ma convertititi con unaprecisione decisamente bassa, penalizzandone la precisione. Questo è un caso in cui l’amplificazionedei segnali a bassa tensione permette di ottenere effetti benefici nella conversione analogico/digitale.———————————————————————————⎯⎯————————- 333 -
9 - TECNICHE PER L’OSSERVAZIONE DEL PBL.—————————————————————————⎯⎯——————————9.7 IL CONVERTITORE ANALOGICO/DIGITALEI segnali prodotti dai vari trasduttori secondari sono segnali di tipo elettrico che non possono essereimmediatamente acquisiti e organizzati dal sistema di calcolo. Il convertitore Analogico/Digitale (A/D)realizza questa conversione con la metodologia schematicamente descritta qui di seguito. Per primacosa va rilevato che un segnale analogico è intrinsecamente continuo, mentre l’elaborazione numericaoperata da un sistema di calcolo può essere solo temporalmente discreta e quindi i segnali continuidevono essere riportati alla base di tempi del calcolatore. Il procedimento che riporta i segnali dallabase di tempo continua a quella discreta si chiama campionamento. Dal punto di vista matematico,detto x(t) il segnale analogico continuo, il campionamento consiste nell’estrazione da questo di unasuccessione discreta:∞{ } = { x( t + i ⋅ ∆t)} ∞ −∞−∞x i 0[9.21]Gli elementi x idella successione si dicono campioni del segnale. Il parametro ∆t si chiama periodo dicampionamento, ed è legato alla frequenza di campionamento f dalla relazione:f c= 1 ∆t[9.22]Se ∆t si misura in secondi, f è in Hz. Il campionamento, come sin qui descritto, è ancora un’operazioneastratta: al momento, non esiste alcun dispositivo in grado di rappresentare in modo esatto i campionidel segnale. Al contrario, i dispositivi esistenti consentono di rappresentare i campioni in modoapprossimato, di solito con una parola binaria di lunghezza finita. La procedura di campionamento e dicodifica nel formato del sistema di acquisizione è esemplificato dallo schema di Fig.9.12.GuadagnoBaseTempiSegnaleConvers.A/DSuccessionedi campioniAmplificazioneFig.9.12: Acquisizione di un segnale analogicoNella figura, oltre alla conversione analogico/digitale, compare anche l’amplificazione. Questa, di fatto,permette all’utente di acquisire segnali anche molto deboli o molto forti, senza provocare letture nulle osaturazioni. L’effetto dell’amplificatore ideale consiste nella moltiplicazione del segnale di ingresso per ilguadagno, aumentandone o riducendone proporzionalmente il valore a seconda che il guadagno siamaggiore o minore di 1. In pratica, gli amplificatori reali esistenti si discostano da quelli ideali in almenodue aspetti importanti:• la loro azione non è istantanea, ma tiene conto anche di una parte della storia passata del segnale.Quanto più l’amplificatore è veloce, tanto meno i valori passati del segnale hanno effetti e tanto più———————————————————————————⎯⎯————————- 334 -
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