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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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8. MODELLI NUMERICI DEL PBL—————————————————————⎯⎯——————————————2. per ogni nodo (i,j,k), con k = 0,1,.., N z si determini la quota z k = k⋅∆z. In corrispondenza del nodoalla superficie (k = 0), si adotti come z k=0 un valore opportuno (2 o 10 metri, per esempio).Impiegando le relazioni di Similarità relative alle variabili di interesse, se ne calcoli il valore allevarie quote z k : in questo modo risultano determinati le variabili meteorologiche di interesse per tutti inodi della colonna verticale di nodi con indici (i,j);3. si ripetano i passi 1 e 2 per tutti le coppie di indici (i,j).4. si regolarizzino i campi tridimensionali così ottenuti impiegando uno smoothing orizzontale comequello descritto dalla relazione (8.74).8.2.5 OSSERVAZIONI CONCLUSIVEIl risultato ottenuto da un modello diagnostico è rappresentato dal campo tridimensionale del vento (adivergenza minima), dal campo di temperatura e dal campo di tutte quelle variabili meteorologiche emicrometeorologiche necessarie, per esempio ai modelli di simulazione della dispersione degli inquinantiin atmosfera. Attualmente questo tipo di modello è molto impiegato, soprattutto in tutte quelle situazioniin cui il territorio da studiare non è esageratamente complesso. Con la definizione di un numero sempremaggiore di Relazioni di Similarità tale classe di modelli potrà arricchirsi ulteriormente ed è prevedibileche ciò consentirà di sviluppare modelli di simulazione della dispersione degli inquinanti in aria chetengano conto di sempre maggiori aspetti della turbolenza atmosferica. Ovviamente a tale risultato sipuò giungere anche con l’impiego di modelli prognostici, tuttavia la loro complessità e la loro pesantezzadi calcolo ne scoraggiano spesso l’impiego. Un esempio significativo di modello prognostico di PBL èrappresentato dal modello CALMET dell’US-EPA, il cui utilizzo prevalente è quello della fornitura ditutti questi campi meteorologici al modello di simulazione della dispersione degli inquinanti CAPUFF,uno strumento estremamente utile nello studio dell’inquinamento non fotochimico a mesoscala.8.3 METEOROLOGIA PER I MODELLI STAZIONARI DIDISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ATMOSFERANella pratica corrente sono frequentemente impiegati modelli di tipo stazionario per la stima deltrasporto e della dispersione degli inquinanti in atmosfera. L’impiego di tali modelli normalmente èlimitato alla determinazione di prima approssimazione dell’impatto che le varie sorgenti inquinantipresenti hanno nei confronti di un territorio di estensione limitata e di caratteristiche estremamenteregolari.Le ipotesi su cui si basano tutti questi tipi di modelli sono:• le situazioni meteorologiche devono essere lentamente variabili nel tempo in modo tale che sipossa immaginare di trattare una sequenza di situazioni di fatto stazionarie;• il campo di vento e delle altre variabili meteorologiche che determinano il trasporto e la dispersionedegli inquinanti in aria è orizzontalmente omogeneo;• per tutte le variabili meteorologiche si ipotizza un profilo verticale noto;—————————————————————————————————————- 306 -

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