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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯7. IL PBL IN SITUAZIONI SUPERFICIALIETEROGENEE⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯La trattazione fatta fin qui ha considerato solo situazioni molto semplici e regolari, in cui il suolo eracaratterizzato da un elevato grado di omogeneità. Situazioni di questo tipo sono, per esempio, le grandipraterie nordamericane e le estese pianure europee. Spesso, però, la realtà è profondamente differentee le considerazioni fatte in precedenza devono essere in qualche modo riviste o integrate. In particolare,sarebbe importante conoscere le peculiarità di alcuni ambienti interessanti e fortemente presenti sullasuperficie del globo, come, per esempio:• le distese marine ed oceaniche,• le grandi foreste• le zone cittadine, fortemente urbanizzate.Oltre a queste situazioni particolarmente importanti, si incontrano altre due casi che richiedonoun’indagine approfondita. Il primo caso deriva dal fatto che spesso sulla superficie terrestre siaffiancano suoli con caratteristiche superficiali molto differenti (per esempio con differenze di rugositàe di flusso di calore sensibile) e ciò fa sì che le masse d’aria che vi scorrono sopra incontrinodiscontinuità che determinano perturbazioni più o meno profonde nella struttura del PBL. Il secondocaso è costituito dalla presenza dell’orografia che inevitabilmente altera il regime fluidodinamico dellemasse d’aria ed anche la struttura stessa del PBL.Ovviamente tutti i problemi sopra elencati (che comunque non esauriscono l’elenco delle situazioniparticolari che si incontrano nella realtà) richiederebbero una trattazione particolare ed approfondita cheesula dagli scopi di questo libro. Pertanto si è preferito presentare in questo capitolo una semplicerassegna su alcuni dei casi di interesse, come le peculiarità del PBL marino, le caratteristiche principalidel PBL nelle aree urbane, le perturbazioni indotte dalla presenza della vegetazione sul PBL rurale ed iproblemi legati alla presenza di discontinuità superficiali nella rugosità superficiale e nel flusso di caloresensibile.Si è invece rinunciato a trattare l’estesa problematica legata alla presenza dell’orografia, perché ciòrichiederebbe una estesa trattazione specifica. A questo proposito, per alcuni elementi introduttivi sirimanda a Oke (1987), per alcune nozioni fluidodinamiche a Kaimal e Finnigan (1994) e per ulterioridettagli a Blumel (1990) ed alla bibliografia citata in questi riferimenti.7.1 IL PBL MARINOCirca due terzi del pianeta è occupato da laghi, mari ed oceani ed è quindi interessante vedere quale sial’interazione tra queste superfici liquide e l’aria sovrastante. In realtà, dato che, analizzando lo sviluppodel PBL sul suolo, ci siamo resi conto che è proprio il suolo l’elemento essenziale nel determinarel’ammontare e le modalità di trasferimento all’aria dell’energia ricevuta dal sole, ci possiamo aspettareche le differenze saranno profonde visto che le proprietà dell’acqua sono ben diverse da quelle dei————————————————-———————————————————————- 231 -

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