attività internazionaleJCommento Stefano StefanelIl 2° Eju Kodokan Seminar ha coronato un sogno che chi fa judo da un po' di anni ha sempre avuto: avere ospiteil Kodokan con tutti i suoi tecnici e il suo Presidente per un'attività di grande valore tecnico e sportivo. La straordinariapartecipazione e l'unanime consenso mostrano una <strong>Fijlkam</strong> capace di lavorare su più fronti anche in un annocruciale com'è quello olimpico. Il successo organizzativo e di immagine non può far dimenticare gli esiti tecnicistraordinari che ha visto le coppie <strong>Fijlkam</strong> tra le migliori nelle valutazioni del Kodokan. A Lignano Sabbiadoro c'eranoatleti azzurri, docenti federali per la qualificazione, atleti azzurri: ancora una volta la risposta del judo italianoè stato eccezionale e ha mostrato una voglia di imparare e di partecipare veramente straordinaria. Il rispetto cheil Kodokan di Tokyo ha per il judo italiano e i kata italiani nascono da lontano, ma hanno in Franco Capelletti enel suo lavoro a livello internazionale il punto di origine. Non siamo di fronte ad una semplice azione di cortesia,ma ad un nuovo modo del Kodokan di Tokyo di investire sui Kata e sul judo tecnico. La presenza del Kodokan diTokyo a Lignano Sabbiadoro ha messo in evidenza anche il rapporto diretto con Franco Capelletti e la <strong>Fijlkam</strong>, lacui sensibilità dimostrata sempre dal Presidente Pellicone disponibile ad accogliere manifestazioni di alto impattoorganizzativo e sportivo. Il successo del seminario poi mi rafforza nell'idea che sui Kata la <strong>Fijlkam</strong> sta percorrendola strada nel modo corretto, cercando di ampliare il coinvolgimento di tutti i tesserati senza creare barriere tecnicheincomprensibili. Il Kodokan è stato eccezionalmente professionale e ha mostrato enorme compattezza in unamateria complicata come i kata, perchè ha chiarito come non sempre insegnamento e studio kata coincidono conle valutazioni delle gare. Come tutte le cose sportive i kata sono gesti tecnici e culturali stabili ma in evoluzione.Il Kodokan di Tokyo durante le sue lezioni vieta i filmati e pretende lo studio in judoji. Credo che anche la <strong>Fijlkam</strong>debba percorrere sempre di più questa strada: durante il lavoro sul tatami bisogna provare, non filmare.La delegazione del Kodokan a Lignano:Haruki Uemura, 9° dan, Campione del Giappone, del Mondo e Olimpico, Professore Università MEIJI, PresidenteAJJF (All Japan JUDO Federation), Presidente KODOKAN centro internazionale di diffusione del JUDO con sedea Tokyo; Saburo Matsushita, 9° dan Capodelegazione, Direttore del KODOKAN, Campione del Giappone; ShinroFujita, 8° dan Direttore affari Internazionali di AJJF (All Japan JUDO Federation); Tadashi Sato, 8° dan Ufficiale diPolizia Imperiale, Vice direttore Kodokan; Yoshiaki So, 8° dan Ufficiale della POLIZIA di Stato; Yoshihisa Doba, 7° danIstruttore capo Accademia di Polizia di Tokyo; Kiyoshi Murakami, 7° dan Segretario Generale AJJF (All Japan JUDOFederation); Naoki Murata, 7° dan (Kodokan Judo Institute); Motonari Sameshima, 7° dan (Senior high school, Universityof Tsukuba); Mikihiro Mukai, 6° dan Istruttore Istituto Kodokan; Kenichi Soshida, 6° dan Capo ufficio PR eStampa del Kodokan ed AJJF; Hirofumi Otsuji, 5° dan vice direttore del dipartimento internazionale del Kodokan.La delegazione EJU a Lignano:Sergey Soloveychik, Presidente; Franco Capelletti, Vice Presidente; Envic Galea, Segretario generale; Cataldo D’Arcangelo,Commissione Kata; Michel Kozlowski, Commissione Kata; Eric Veulemans, Commissione Kata; Roman Egorov,Tesoriere generale EjuGennaio/Febbraio <strong>2012</strong> - ATHLON5
**********JLa lettera di ringraziamento inviata dal Presidente del Kodokan a Matteo Pellicone6 ATHLON - Gennaio/Febbraio <strong>2012</strong>