Andar per vie, strade, piazze…(2004) - la Notizia

III-23tera alla Giunta e al Sindaco.Dopo aver espresso il suo costanteintendimento di mantenere ottime relazioni conle civili autorità e di mantenere la pubblica pace,tenendosi sempre lontano dalla politica, donTramonte cosi proseguiva:“Ora nella nota istanza io ci vorreivedere uno scopo politico, forse una dimostrazioneantireligiosa. Ad evitare ogni possibile dimostrazionedispiacevole, allo scopo soltanto chevenga mantenuta la concordia dei parrocchiani,esprimo adunque questo vivissimo mio desiderioche alla contrada Chiesa, o Parrocchia, non vengadata la chiesta denominazione." Concludeva confidandonella saggezza del Sindaco e dellaGiunta.Doveva spirare aria di battaglia se ladiscussione in Consiglio, fissata all'ordine delgiorno del 21 ottobre, fu rinviata al 25 novembre.Quella sarebbe stata una sedutadelle grandi occasioni, poiché si era diffuso uncerto fermento. Il Sindaco-Presidente diede letturadella lettera del Parroco e per semplificare osbrogliare le cose suggerì di dividere la votazionein due parti, cioè di votare prima la parte riguardanteil cambiamento di nome della via Tram epoi votare quello di via Parrocchia. Il suggerimentopassò a fatica: sei voti favorevoli e cinquecontrari. Al tratto della via Tram dall'angolo dellacasa Torre in direzione Brescia venne dato ilnome di via Solferino, a quello in direzioneMantova il nome di via Goito. I voti favorevolifurono appena sette su undici presenze. Questoci fa capire che i nomi di evidente ispirazionecostituzionale e legati a fatti gloriosi delRisorgimento non erano accetti a parecchi consiglieri.La proposta di cambiare la viaParrocchia in via XX Settembre venne invecerespinta con 7 voti.Il Presidente, forse per consolare idelusi, insistette nel cambiamento del nome epropose quello della città di Roma.Il 20 settembre era osteggiato perchéquel giorno, nel I870, i bersaglieri a nome delgoverno italiano erano entrati in Roma attraversola famosa breccia di Porta Pia. Il Papa protestò,ritenne l'occupazione italiana una violenza: era lafine del potere temporale e si apri la "dolorosaquestione romana" che si sarebbe risolta soltantonel I929.Quel conflitto ebbe ripercussionianche nei piccoli centri e nel nostro Consigliocomunale, specchio dell'opinione pubblica divisatra costituzionalisti e cattolici ligi alla Chiesa. Percomprendere meglio la situazione di quegli anniè utile ricordare che il diritto di voto era “concesso”ai soli possidenti e agli alfabetizzati. IConsiglieri comunali erano per lo più i notabilidel paese, liberali in senso ampio, con qualchevenatura anticlericale e massonica.Non c'erano i partiti di massa, timidala presenza dei socialisti, il cui partito era statofondato a Genova nel 1892. I cattolici si distinguevanonella polemica antiunitaria in intransigentie conciliatoristi, questi disponibili a riconoscereRoma capitale.Messa ai voti, la proposta delSindaco fu approvata con sette voti a favore equattro contrari.La mediazione del Sindaco ebbe ilmeritato successo.Roma era da pochi anni la capitaled'Italia, da secoli era il centro del cattolicesimo eda Roma l’idea cristiana si irradiò per il mondo.Titoli ragguardevoli per assegnare ilnome ad una via e che virtualmente avrebberopotuto mettere d'accordo cattolici e laici, scegliendociascuna delle due parti il significato preferito.Franco MondadoriAndar per vie, strade, piazze…