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Andar per vie, strade, piazze…(2004) - la Notizia

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L’Antico BorgoIII-21Pubblichiamo un interessante articolo del Prof. Franco Mondadori, pubblicato sui numeri 28-29 (febbraio-aprile 2000)de “<strong>la</strong> <strong>Notizia</strong>”. Il testo ci propone un viaggio a ritroso nel tempo di duecento anni.La mappa del catasto teresiano(1776) presenta tre zone edificate: una a norddelimitata dal<strong>la</strong> “strada corriera che va aMantova", il Borgo Medio con <strong>la</strong> Piazza e <strong>la</strong> via diMezzo, <strong>la</strong> terza zona, il Borgo Inferiore a sudovest,comprendente via Borghetto e PiazzaVecchia.Dei tre borghi nell'immaginario collettivoè rimasta <strong>la</strong> locuzione "abita al Borgo" <strong>per</strong>indicare Valborghetto o Malborghetto.Sopravvive anche l’espressione "andare inPiazza", <strong>per</strong> dire dove c'era il Comune.Un quarto insediamento abitativo siraggiunge proseguendo <strong>per</strong> via del Vero o stradadel<strong>la</strong> Fontana. Nei documenti il toponimo via“del Vero” si legge anche “del Verro” -in vico verris-,maschio dei suini, nome accattivante inquanto il maiale, del quale nul<strong>la</strong> si rigetta, macel<strong>la</strong>toe trasformato in gustosi sa<strong>la</strong>mi e cotechini,costituiva una risorsa <strong>per</strong> le famiglie durante l’inverno.L'uccisione del maiale (<strong>per</strong>donino gli animalisti)era una festa. Nul<strong>la</strong> da spartire con lemattanze quotidiane dell'industria del maiale,piuttosto testimonianza e simbolo ancora vivi nelmondo rurale del<strong>la</strong> storica lotta <strong>per</strong> l'affrancamentodei contadini dal<strong>la</strong> fame. I1 maiale meritadi avere intito<strong>la</strong>ta una via e tale denominazione èpreferibile a un termine astratto quale il Vero. Inmolti borghi dell'Italia centro-meridionale iltoponimo “il Verro” è tuttora conservato. AFirenze, non lontano dal Duomo, c’è via delleOche. A Mantova c’erano le <strong>vie</strong> del Cervo,dell’Aqui<strong>la</strong>, dell’Orso, del Grifone e del Mastino.La carta detta del “Lombardo-Veneto” (1865) presenta lievi mutamenti: <strong>la</strong>Piazza diventa "via Piazza del paese", <strong>la</strong> Brescia-Mantova è segnata “strada nazionale <strong>per</strong>Mantova”, a sottolineare l'unità nazionale appenaraggiunta. I1 prolungamento di via BorgoInferiore è detto “strada comunale Ca' del Buco”.Così si presentava il borgo “dentro da <strong>la</strong> cerchiaantica (Par.XV, 97)”.Negli anni un tratto del<strong>la</strong> lunga viaMantovana ebbe il nome di via Osteria. Nel<strong>la</strong>casa ristrutturata oggi al n. civ. 58 sorgeva unalocanda dove sostò il 6 maggio 1795 il principeFerdinando I, Duca di Parma e Infante di Spagna,“nel mentre che sen andò in privato al Santuariodel<strong>la</strong> B. V. Maria del<strong>la</strong> Corona”, come ricorda l’iscrizionefatta apporre da Federico Danieli diGuidizzolo, alfiere del nobile Signore.Ferdinando, nipote del re di Spagna Filippo V, eratra i pretendenti a quel trono. Fu principe riformista,mite e mecenate.Nel 1802, sfidando <strong>la</strong> volontà diNapoleone, rifiutò recisamente di cedere il ducatoparmense al<strong>la</strong> Francia. Morì poco dopo, forsedi veleno.Proseguendo in direzione Mantova siarriva all'angolo di "via del<strong>la</strong> Torre". La torremedioevale crol<strong>la</strong>ta e in parte demolita neglianni '70 del secolo scorso (‘800), venne ricostrui-<strong>Andar</strong> <strong>per</strong> <strong>vie</strong>, <strong>strade</strong>, piazze…

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