Le problematiche di dimissione in Endoscopia Digestiva
Le problematiche di dimissione in Endoscopia Digestiva
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&<strong>di</strong>rittidoveriORGANIZZAZIONE9ASA IASA IIASA IIIASA IVASA VSELEZIONE DEI PAZIENTILa selezione dei pazienti da sottoporre a procedureendoscopiche ambulatoriali va operata <strong>in</strong>conformità con criteri cl<strong>in</strong>ici e sociali.Lo stato <strong>di</strong> salute del paziente è il pr<strong>in</strong>cipalecriterio cl<strong>in</strong>ico su cui basare la scelta. Valgonoanche <strong>in</strong> endoscopia le raccomandazioni delGruppo <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong>o per la Sicurezza dellaSIAARTI, redatte per la valutazione anestesiologicapreoperatoria [6], e l’utilizzo dell’ASAscore (TABELLA I) [7].TAB. 1: ASA SCORE [7]Soggetti non affetti da patologie sistemiche,non troppo anzianiS<strong>in</strong>gola malattia sistemica ben controllata,non <strong>in</strong>fluenzante l’attività quoti<strong>di</strong>anaMultiple patologie sistemiche o patologia sistemicagrave, <strong>in</strong>fluenzanti l’attività quoti<strong>di</strong>anaPatologia grave <strong>in</strong>validante.In genere patologia poco controllata o term<strong>in</strong>ale.Pericolo <strong>di</strong> morte conseguente a <strong>in</strong>sufficienzad’organo sempre presenteSoggetto <strong>in</strong> imm<strong>in</strong>ente pericolo <strong>di</strong> morteProcedure <strong>di</strong> endoscopia <strong>di</strong>gestiva ambulatorialeo <strong>in</strong> day hospital dovrebbero essere riservatea soggetti ASA I e II. Pazienti ASA III trovano<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione a procedure <strong>in</strong> questi regimisolo a con<strong>di</strong>zione che la patologia <strong>di</strong> base siaben stabilizzata, adeguatamente trattata e chel’<strong>in</strong>tervento non <strong>in</strong>terferisca con essa.Altri punti cl<strong>in</strong>ici critici da considerare, ma chenon costituiscono una contro<strong>in</strong><strong>di</strong>cazione assolutaal trattamento ambulatoriale, sono:• le fasce d’età estreme• la gravidanza• s<strong>in</strong>dromi psichiatricheCriticità sociali che, se sottovalutate, possonocompromettere la <strong>di</strong>missibilità del pazientedopo una procedura endoscopica ambulatoriale,sono:• la capacità del paziente <strong>di</strong> capire ed attenersialle prescrizioni me<strong>di</strong>che post-procedurali• la <strong>di</strong>sponibilità logistica <strong>di</strong> un alloggio adeguatoe non troppo <strong>di</strong>stante dalla struttura• la presenza <strong>di</strong> una persona <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> assistereresponsabilmente il paziente dopo la<strong>di</strong>missione.TIPO INDAGINE ENDOSCOPICAIl tipo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento endoscopico e la sua durata<strong>in</strong>fluenzano il tempo <strong>di</strong> recupero.Pazienti per nulla sedati, o pazienti che hannoraggiunto i criteri psico-motori <strong>di</strong> <strong>di</strong>missionedopo essere stati sedati, possono non essere <strong>di</strong>missibiliper la persistenza o comparsa <strong>di</strong> doloriaddom<strong>in</strong>ali, nausea, vomito, riconducibili allaprocedura endoscopica; questi <strong>di</strong>sturbi costituiscono<strong>di</strong>sagi temporanei, per lo più dovutia un’iper-<strong>in</strong>sufflazione gassosa dei visceriaddom<strong>in</strong>ali, e non necessariamente si configuranocome complicanze.Complicanze<strong>Le</strong> complicanze aumentano proporzionalmentealla profon<strong>di</strong>tà della sedazione e alla complessitàdella procedura.La depressione respiratoria da sedazione è laprima causa <strong>di</strong> morbilità e mortalità da <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>iendoscopiche e può <strong>in</strong>sorgere dopo il completamentodella procedura, allorquando nonsussistono più stimoli [1,22-24].<strong>Le</strong> procedure endoscopiche <strong>in</strong> sedazione sonogravate da una frequenza <strong>di</strong> complicanze car<strong>di</strong>orespiratoriedello 0,05-0,5% e da un totale <strong>di</strong>complicanze dello 0,1-0,9% secondo le variecasistiche. I dati riguardanti la percentuale <strong>di</strong>complicanze per procedure operate senza sedazionesono numericamente ancora tropposcarsi per poter essere confrontabili con questebasse percentuali generali [11,25].Procedure complesse quali l’ERCP, l’emostasi <strong>di</strong>sangu<strong>in</strong>amenti acuti, il posizionamento <strong>di</strong> protesi,gravate da una più alta percentuale <strong>di</strong>complicanze, andrebbero organizzate <strong>in</strong> regime<strong>di</strong> ricovero.6• precedenti reazioni avversealla somm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong> sedativi• abuso <strong>di</strong> droghe o alcolici.Il paziente <strong>di</strong>messo dopo che sia <strong>in</strong>sorta unacomplicanza, deve essere r<strong>in</strong>tracciabile nell’arcodei giorni successivi per il monitoraggiodell’evento.