Le problematiche di dimissione in Endoscopia Digestiva

Le problematiche di dimissione in Endoscopia Digestiva Le problematiche di dimissione in Endoscopia Digestiva

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10.07.2015 Views

&dirittidoveriORGANIZZAZIONE9COSA ASPETTARSIDOPO UNA RETTOSIGMOIDOSCOPIA FLESSIBILERipresa dell’alimentazioneUn’ora dopo l’esecuzione dell’esame si può riprendere una normale alimentazione,ma è preferibile consumare pasti leggeri nella giornata.Se durante l’esame sono stati asportati dei polipi, è preferibile aspettare 24 ore primadi assumere frutta e verdura.AttivitàÈ possibile riprendere da subito la normale attività quotidiana.MedicinePotete riprendere fin da subito eventuali terapie in corso, salvo diversa disposizionericevuta dal medico che ha eseguito l’esame. Se sono stati asportati dei polipi,è opportuno evitare di assumere Aspirina o altri farmaci anti-infiammatori peruna settimana. Se state assumendo una terapia anticoagulante, attenetevi allo schemastabilito dal vostro medico curante.Se avete dei dubbi, chiedete.Effetti collateraliDopo una rettosigmoidoscopia è talora possibile avvertire disturbi, solitamentedi lieve entità e che si risolvono da soli ed in breve tempo:• normalmente non si hanno dolori addominali, ma può persistere un leggerogonfiore, dovuto all’aria insufflata, che si risolve nell’arco di un’ora, ma che puòprovocare spasmi intestinali in soggetti predisposti;• se sono state eseguite biopsie o asportati polipi, è possibile osservare scarsaquantità di sangue durante le prime evacuazioni.Contattateci nel caso di disturbi più gravi quali:• importante dolore addominale o vomito ripetuto• febbre• infiammazione o dolore al braccio nella sede dell’iniezione endovenosa(se effettuata)• riscontro grande quantità di sangue nelle feci, o persistenza di sanguinamentoper più giorni• altri disturbi che relazionate all’esame endoscopico.Prestate attenzione14La Divisione di Endoscopia risponde dalle ore 8 alle ore 17, dal lunedì al venerdì;per urgenze fuori da questi orari, è possibile, chiamando il centralino, parlarecon il medico di guardia interna dell’Istituto, che può mettervi in contatto telefonicocon l’endoscopista reperibile.

Le dimissioni in endoscopia digestiva&dirittidoveriDIMISSIONELa dimissione del paziente è di pertinenza delmedico endoscopista e dell’anestesista, se intervenuto,con la collaborazione dell’infermieredi endoscopia che ha assistito il paziente nelcorso del suo recupero psico-motorio.I criteri di dimissibilità in cui il soggetto deverientrare possono essere così riassunti [1,27]:• completo orientamento temporo-spaziale(o comunque recupero delle condizioniiniziali);• stabilità cardiocircolatoria e assenza di depressionerespiratoria da almeno 30 minutidalla somministrazione di benzodiazepine,o 60 minuti dalla somministrazione diipnotici/oppiacei, o 2 ore dalla somministrazionedi farmaci antagonisti (naloxone,flumazenil);• capacità di vestirsi e deambulare spontaneamente(o comunque recupero dellecondizioni iniziali);• nausea, vomito, dolore assenti, o, se presenti,compatibili con una gestione domiciliare;• assenza di sanguinamenti in atto.In caso non siano soddisfatti i criteri di dimissibilità,il paziente va osservato per un tempoulteriore, prioritariamente prestabilito o giudicatoidoneo per quel singolo caso (dimissioniritardate).La struttura che fornisce la prestazione endoscopicadeve essere in grado di assicurare siaun’osservazione giornaliera prolungata, cheun ricovero non pianificato, al suo interno opresso un ospedale di riferimento.All’atto della dimissione, il medico deve adeguatamenteinformare paziente e il suo accompagnatorecirca:• la diagnosi endoscopica presuntao definitiva• gli interventi messi in atto• la sedazione somministrata• eventuali complicanze intercorse• comportamenti o norme dieteticheda seguire• farmaci da assumere o evitare nell’immediato• disturbi prevedibili o complicanze imprevistee relativi provvedimenti da adottare• eventuali indagini in corso, di cui ritirarenei giorni successivi il referto (biopsie, polipectomieecc.)• eventuali approfondimenti diagnostici oconsigli terapeutici• a chi rivolgersi in caso di bisogno urgente• a chi rivolgersi per comunicare imprevistieventi avversi tardivi.Di queste informazioni il paziente dovrebbericevere documento scritto: alcune è auspicabilefacciano parte integrante del referto endoscopico;altre rientrano in standards comportamentaliche si prestano ad essere redatti indirettive prestampate, con limitati spazi aggiuntiviper suggerimenti “ad personam”.REFERTO ENDOSCOPICOCOME LETTERA DI DIMISSIONEIl referto endoscopico deve essere completatoin tutte le sue parti, esaustivo, redatto conformementeai suggerimenti delle Società di EndoscopiaDigestiva [27].È consigliabile che il referto sia consegnato alpaziente prima dell’allontanamento dalla struttura.Nell’impossibilità materiale o organizzativadi fare ciò, va comunque rilasciato al pazienteun referto provvisorio, i cui componentiminimi indispensabili, importanti anche da unpunto di vista medico-legale, sono:• denominazione, indirizzo e telefono dellastruttura• nome del medico responsabile del servizio• nome e firma del medico che ha eseguitol’indagine• dati anagrafici fondamentali a riconoscere ilpaziente (cognome, nome, data di nascita)• data dell’esame• tipo d’indagine eseguita e relative manovreaddizionali diagnostiche o terapeutiche• tipo, dose, modalità e orario di somministrazionedi eventuali farmaci• diagnosi endoscopica provvisoriao definitiva• complicanze endoscopiche intercorse ovariazioni significative dei parametri vitalimonitorati [23,24].In sostanza, anche l’attività endoscopica digestivaambulatoriale va documentata con unreferto del tutto simile alla relazione di dimissionedi un ricovero ospedaliero, come caldeggiatodalle organizzazioni scientifiche, dalleamministrazioni territoriali e dagli enti di certificazionedella qualità [4,24,26, 28,29].15

<strong>Le</strong> <strong>di</strong>missioni <strong>in</strong> endoscopia <strong>di</strong>gestiva&<strong>di</strong>rittidoveriDIMISSIONELa <strong>di</strong>missione del paziente è <strong>di</strong> pert<strong>in</strong>enza delme<strong>di</strong>co endoscopista e dell’anestesista, se <strong>in</strong>tervenuto,con la collaborazione dell’<strong>in</strong>fermiere<strong>di</strong> endoscopia che ha assistito il paziente nelcorso del suo recupero psico-motorio.I criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>missibilità <strong>in</strong> cui il soggetto deverientrare possono essere così riassunti [1,27]:• completo orientamento temporo-spaziale(o comunque recupero delle con<strong>di</strong>zioni<strong>in</strong>iziali);• stabilità car<strong>di</strong>ocircolatoria e assenza <strong>di</strong> depressionerespiratoria da almeno 30 m<strong>in</strong>utidalla somm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong> benzo<strong>di</strong>azep<strong>in</strong>e,o 60 m<strong>in</strong>uti dalla somm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong>ipnotici/oppiacei, o 2 ore dalla somm<strong>in</strong>istrazione<strong>di</strong> farmaci antagonisti (naloxone,flumazenil);• capacità <strong>di</strong> vestirsi e deambulare spontaneamente(o comunque recupero dellecon<strong>di</strong>zioni <strong>in</strong>iziali);• nausea, vomito, dolore assenti, o, se presenti,compatibili con una gestione domiciliare;• assenza <strong>di</strong> sangu<strong>in</strong>amenti <strong>in</strong> atto.In caso non siano sod<strong>di</strong>sfatti i criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>missibilità,il paziente va osservato per un tempoulteriore, prioritariamente prestabilito o giu<strong>di</strong>catoidoneo per quel s<strong>in</strong>golo caso (<strong>di</strong>missioniritardate).La struttura che fornisce la prestazione endoscopicadeve essere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> assicurare siaun’osservazione giornaliera prolungata, cheun ricovero non pianificato, al suo <strong>in</strong>terno opresso un ospedale <strong>di</strong> riferimento.All’atto della <strong>di</strong>missione, il me<strong>di</strong>co deve adeguatamente<strong>in</strong>formare paziente e il suo accompagnatorecirca:• la <strong>di</strong>agnosi endoscopica presuntao def<strong>in</strong>itiva• gli <strong>in</strong>terventi messi <strong>in</strong> atto• la sedazione somm<strong>in</strong>istrata• eventuali complicanze <strong>in</strong>tercorse• comportamenti o norme <strong>di</strong>eteticheda seguire• farmaci da assumere o evitare nell’imme<strong>di</strong>ato• <strong>di</strong>sturbi preve<strong>di</strong>bili o complicanze imprevistee relativi provve<strong>di</strong>menti da adottare• eventuali <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> corso, <strong>di</strong> cui ritirarenei giorni successivi il referto (biopsie, polipectomieecc.)• eventuali approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>agnostici oconsigli terapeutici• a chi rivolgersi <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> bisogno urgente• a chi rivolgersi per comunicare imprevistieventi avversi tar<strong>di</strong>vi.Di queste <strong>in</strong>formazioni il paziente dovrebbericevere documento scritto: alcune è auspicabilefacciano parte <strong>in</strong>tegrante del referto endoscopico;altre rientrano <strong>in</strong> standards comportamentaliche si prestano ad essere redatti <strong>in</strong><strong>di</strong>rettive prestampate, con limitati spazi aggiuntiviper suggerimenti “ad personam”.REFERTO ENDOSCOPICOCOME LETTERA DI DIMISSIONEIl referto endoscopico deve essere completato<strong>in</strong> tutte le sue parti, esaustivo, redatto conformementeai suggerimenti delle Società <strong>di</strong> <strong>Endoscopia</strong><strong>Digestiva</strong> [27].È consigliabile che il referto sia consegnato alpaziente prima dell’allontanamento dalla struttura.Nell’impossibilità materiale o organizzativa<strong>di</strong> fare ciò, va comunque rilasciato al pazienteun referto provvisorio, i cui componentim<strong>in</strong>imi <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili, importanti anche da unpunto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>co-legale, sono:• denom<strong>in</strong>azione, <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo e telefono dellastruttura• nome del me<strong>di</strong>co responsabile del servizio• nome e firma del me<strong>di</strong>co che ha eseguitol’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e• dati anagrafici fondamentali a riconoscere ilpaziente (cognome, nome, data <strong>di</strong> nascita)• data dell’esame• tipo d’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e eseguita e relative manovread<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong>agnostiche o terapeutiche• tipo, dose, modalità e orario <strong>di</strong> somm<strong>in</strong>istrazione<strong>di</strong> eventuali farmaci• <strong>di</strong>agnosi endoscopica provvisoriao def<strong>in</strong>itiva• complicanze endoscopiche <strong>in</strong>tercorse ovariazioni significative dei parametri vitalimonitorati [23,24].In sostanza, anche l’attività endoscopica <strong>di</strong>gestivaambulatoriale va documentata con unreferto del tutto simile alla relazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione<strong>di</strong> un ricovero ospedaliero, come caldeggiatodalle organizzazioni scientifiche, dalleamm<strong>in</strong>istrazioni territoriali e dagli enti <strong>di</strong> certificazionedella qualità [4,24,26, 28,29].15

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