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ISTITUZIONI DI FISICA MATEMATICA Corso di 6 Crediti Corso di ...

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(IV.22) con nucleo integrale G 1 (x, y) reale, simmetrico e continuo. Gli autovaloriλ del problema (IV.1)-(IV.2) sono collegati ai numeri caratteristici delnucleo G 1 (x, y) con la relazione µ = λ − µ 0 , mentre le corrispondenti autofunzionicoincidono. Quin<strong>di</strong>, per il problema <strong>di</strong> Sturm-Liouville sono vali<strong>di</strong> tuttigli enunciati della teoria delle equazioni integrali con nucleo continuo, reale esimmetrico. In particolare 4 l’insieme degli autovalori {λ k } <strong>di</strong> questo problemanon è vuoto e non ha punti <strong>di</strong> accumulazione finiti; gli autovalori sono reali esono anche <strong>di</strong> moltiplicità finita; le autofunzioni possono essere scelte reali edortonormali ed appartengono a C 2 [0, l].Il problema <strong>di</strong> Sturm-Liouville ha alcune proprietà specifiche.1) Gli autovalori appartengono all’intervallo [q min ,∞) dove q min = min q(x).x∈[0,l]Infatti, per f ∈ M L si ha∫ l((Lf, f) = p|f ′ | 2 + q|f| 2) dx + h 1p(0)|f(0)| 2 + H 1p(l)|f(l)| 20h 2 H 2≥ q min ‖f‖ 2 2,dove gli ultimi termini del secondo membro si annullano per h 2 = 0 oper H 2 = 0, rispettivamente. Quin<strong>di</strong>, se λ è un autovalore <strong>di</strong> L concorrispondente autofunzione u, allora u ∈ M L e λ‖u‖ 2 2 = (Lu, u) ≥q min ‖u‖ 2 2, e dunque λ ≥ q min .2) L’insieme degli autovalori è infinito numerabile. Infatti, se quest’insiemefosse finito, {λ 1 , · · · , λ N }, il nucleo G 1 (x, y) sarebbe degenere:G 1 (x, y) =N∑k=1ϕ k (x)ϕ k (y), (V.23)λ k + 1dove ϕ 1 , · · · , ϕ k sono i corrispondenti autofunzioni ortonormalizzate. Siccomeϕ k ∈ C 2 [0, l], risulterebbe una contrad<strong>di</strong>zione con la (IV.13):∂G 1 (y + 0, y)∂x− ∂G 1(y + 0, y)∂x= 0, y ∈ (0, l).3) Ogni autovalore è semplice. Sia λ 0 un autovalore. Allora la corrispondenteautofunzione u sofd<strong>di</strong>sfa Lu = λ 0 u e le due con<strong>di</strong>zioni al contorno(IV.6) [per v 1 = v 2 = u]. Ciascuna <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni definisce un sottospazio<strong>di</strong> L 2 (0, l) <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 1. Quin<strong>di</strong> l’autospazio corrispondenteall’autovalore λ 0 è uni<strong>di</strong>mensionale.4 Sfruttiamo il fatto che il corrispondente operatore integrale K è compatto e autoaggiuntosu L 2 (Ω). Ciò si deve alla stima ∫ ∫Ω Ω |G 1(x, y)| 2 dx dy < +∞.113

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