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Lezioni di Meccanica Quantistica Relativistica A. Bottino e C ... - INFN

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Per usare espressioni al più possibile compatte, conviene utilizzare per la funzioned’onda una notazione matriciale⎛ ⎞ψ 1 (x)⎜ ⎟ψ(x) = ⎝ . ⎠ . (1.19)ψ N (x)Questo spinore generalizza lo spinore a 2 componenti <strong>di</strong> Pauli. Conseguentemente, ladensità <strong>di</strong> probabilità si scrive ρ = ψ † ψ.Un’equazione che sod<strong>di</strong>sfa ai primi quattro punti è la seguenteiγ µ ∂ µ ψ − mψ = 0 equazione <strong>di</strong> Dirac . (1.20)Data la natura matriciale della ψ, i coefficienti γ µ che compaiono nella (1.20) vannointesi come matrici <strong>di</strong> costanti. Quin<strong>di</strong> una scrittura esplicita dell’equazione (1.20) èiN∑(γ µ ) ln (∂ µ ψ n ) − m ψ l = 0 (l = 1, . . . , N) , (1.21)n=1da cui si vede come l’equazione <strong>di</strong> Dirac è in realtà equivalente a un sistema <strong>di</strong> equazioni<strong>di</strong>fferenziali accoppiate nelle componenti ψ l .Per scrivere l’equazione (1.20) abbiamo fatto uso delle con<strong>di</strong>zioni 1-4. Determiniamoora alcune proprietà generali delle matrici γ µ , che <strong>di</strong>scendono dalle con<strong>di</strong>zioni 5-6.Richie<strong>di</strong>amo innanzi tutto che dall’equazione <strong>di</strong> Dirac <strong>di</strong>scenda quella <strong>di</strong> Klein-Gordon. Per far ciò, moltiplichiamo a sinistra l’equazione <strong>di</strong> Dirac (1.20) perl’operatoreiγ µ ∂ µ + m 11 . (1.22)Si ottiene0 = (iγ µ ∂ µ + m) (iγ ν ∂ ν − m) ψ[ ]1= −2 (γµ γ ν + γ ν γ µ ) ∂ µ ∂ ν + m 2 ψ . (1.23)Affinchè questa equazione coincida con l’equazione <strong>di</strong> Klein-Gordon (1.13) è necessarioche le matrici γ sod<strong>di</strong>sfino alle relazioniγ µ γ ν + γ ν γ µ = 2 g µν 11 . (1.24)Queste con<strong>di</strong>zioni implicano che le quattro matrici γ µinoltre che i loro quadrati sono dati daanticommutano tra <strong>di</strong> loro ed(γ0 )2 = 11 ,(γk ) 2= −11 (k = 1, 2, 3) . (1.25)Dalla precedente derivazione <strong>di</strong>scende anche che il coefficiente m nell’operatore <strong>di</strong>Dirac dev’essere identificato con la massa della particella. Notiamo che l’equazione <strong>di</strong>Dirac realizza una linearizzazione dell’equazione <strong>di</strong> Klein-Gordon.4

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