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Paola DI NICOLA - Un nuovo welfare per la famiglia che cambia - Meic

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Coscienza283-4°2013settimana socialecome mostrano i dati sul<strong>la</strong> distribuzionedel<strong>la</strong> povertà tra i diversi tipi di famiglie, il<strong>la</strong>voro di cura non è più una risorsa <strong>per</strong> l’individuo,ma sta diventando un fattore dirischio di povertà.Il matrimonio non è più “<strong>per</strong> sempre, finchémorte non vi separi”: nelle traiettorie di vitaindividuale, i soggetti dello scambio <strong>cambia</strong>no,spesso mutano i termini dello patto, leforme del<strong>la</strong> negoziazione, l’intensità e <strong>la</strong>forza dei legami tra le generazioni e tra isessi.Leggere i <strong>cambia</strong>menti del<strong>la</strong> <strong>famiglia</strong> al<strong>la</strong> lucedel patto di scambio tra sessi e generazioni(<strong>che</strong> può essere considerato il patto costitutivodel matrimonio quasi in tutte lesocietà umane, sia del passato <strong>che</strong> contemporanee)consente di dare visibilità a quel<strong>la</strong>funzione, spesso negletta dagli studiosi del<strong>la</strong><strong>famiglia</strong> e liquidata come affare privato edelle donne, <strong>che</strong> è <strong>la</strong> funzione riproduttiva(intesa in senso ampio come ricambio generazionalee rimpiazzo del<strong>la</strong> forza <strong>la</strong>voro). Daquesto punto di vista, il <strong>la</strong>voro di cura, <strong>la</strong> suaintensità, <strong>la</strong> sua incidenza nel bi<strong>la</strong>ncio – nonsolo economico – delle famiglie, <strong>la</strong> sua ripartizionetra attivi e non attivi, tra <strong>famiglia</strong> eStato, tra maschi e femmine diventa unpunto di partenza importante non solo <strong>per</strong>portare al<strong>la</strong> luce quelli <strong>che</strong> sono i <strong>cambia</strong>mentiin atto nelle famiglie italiane, ma an<strong>che</strong><strong>per</strong> individuare elementi critici (se non sivuole par<strong>la</strong>re di “bisogni”) sui quali intervenire<strong>per</strong>ché il capitalismo del benessere non<strong>per</strong>da uno dei pi<strong>la</strong>stri sui quali si reggeva.LE RIFORME POSSIBILI, LE RIFORME AUSPI-CABILINonostante l’apparente immobilismo, ilsistema di <strong>welfare</strong> italiano ha conosciuto inquesti ultimi venti anni alcuni <strong>cambia</strong>menti<strong>che</strong> hanno inciso sul<strong>la</strong> sua attuale configurazione.A livello nazionale, con <strong>la</strong> riformaDini, si è modificato il metodo di computodelle pensioni (dal retributivo al contributivo)<strong>per</strong> abbassarne, in prospettiva, il costo,così come l’innalzamento dell’età pensionabile<strong>per</strong> uomini e donne tende a renderemeno “generoso” e quindi meno costoso<strong>per</strong> <strong>la</strong> collettività il sistema previdenza. Lariforma del mercato del <strong>la</strong>voro <strong>che</strong> miravaa rego<strong>la</strong>mentare le tante attività “informali”<strong>per</strong> recu<strong>per</strong>arle al sistema fiscale e contributivo,in realtà si è trasformato in unaforma di precarizzazione <strong>per</strong>enne soprattutto<strong>per</strong> i giovani, <strong>che</strong> si sono visti preclusa<strong>la</strong> strada <strong>per</strong> accedere ad un <strong>la</strong>voro stabile.Fattore, questo <strong>che</strong>, in prospettiva,renderà il costo delle pensioni sempre piùbasso. Sempre in campo pensionistico, sonostati introdotti degli s<strong>che</strong>mi assicurativi privati,a fianco di quelli pubblici. A livellonazionale, <strong>la</strong> legge sui congedi genitoriali èstata pensata <strong>per</strong> favorire l’ingresso del<strong>la</strong>donna nel mercato del <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong> conciliazionetra <strong>la</strong>voro produttivo e <strong>la</strong>voro riproduttivo.Ma di tale legge, in realtà, possonousufruire solo i <strong>la</strong>voratori dipendenti, <strong>per</strong>ché<strong>la</strong> diffusione dei nuovi contratti di <strong>la</strong>vorofa sì <strong>che</strong> <strong>la</strong>voratori/trici atipici/<strong>che</strong> configli se hanno problemi di custodia e cura,stanno a casa. Inoltre, nessuno dice <strong>che</strong> conil congedo genitoriale il/<strong>la</strong> <strong>la</strong>voratore/trice<strong>per</strong>cepisce solo il 30% del sa<strong>la</strong>rio/stipendioe <strong>che</strong> in realtà il c<strong>la</strong>ssico congedo maternitàè un diritto <strong>che</strong> le <strong>la</strong>voratrici atipi<strong>che</strong> nonpossono far valere.Sul versante delle politi<strong>che</strong> socio-sanitarierealizzate a livello locale (regionale), i <strong>cambia</strong>mentisono stati forse molto più profondi.Con <strong>la</strong> riforma del Titolo V del<strong>la</strong> Costituzione,e l’introduzione del principio di sussidiarietàsia verticale <strong>che</strong> orizzontale, si puòdire <strong>che</strong> <strong>la</strong> regionalizzazione del<strong>la</strong> sanità edell’assistenza è un processo realizzato. Alivello regionale, sono stati introdotti piùlivelli di governance, in seguito all’attivazionedi ampi processi di devolution nel<strong>la</strong> gestioneed erogazione dei servizi a favore del privatodi mercato e di privato sociale, <strong>per</strong> cui siè creata una notevole differenziazione nelsistema dei servizi locali (a tale proposito sipar<strong>la</strong> dell’esistenza di più modelli di <strong>welfare</strong>),con l’esito di un incremento delle differenzeregionali nel livello di co<strong>per</strong>tura e di tute<strong>la</strong>dei diritti sociali.In generale, in questi ultimi decenni, le riformehanno seguito <strong>la</strong> strada del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> degliinsider (<strong>la</strong>voratori già dentro il mercato del<strong>la</strong>voro), dell’introduzione, come meccanismocorrettivo <strong>per</strong> migliorare l’efficacia el’efficienza dei servizi, di una certa quota dimercato, del<strong>la</strong> crescente compartecipazionedegli utenti al costo dei servizi, dando quindi<strong>per</strong> scontato <strong>che</strong> le famiglie sarebberostate in grado di assorbire i costi del restrin-

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