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Apprendimento, insegnamento e problem solving - Università degli ...

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Problemi n°Valori mediGruppi-CampioneESCS1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.MediageneraleBTT 2.02 5.51 7.76 6.02 4.16 5.15 6.65 3.14 5.05ATT 9.08 7.45 8.80 8.54 8.53 7.90 8.24 8.63 8.40BTT 2.96 4.00 8.47 7.15 4.15 5.96 6.51 3.66 5.37ATT 5.44 6.43 8.83 7.60 5.62 7.21 7.87 4.11 6.64Le celle a sfondo azzurro indicano la differenza statisticamente significativa rilevata (tramiteil test iniziale) nei valori medi del BTT fra i risultati dei due campioni. Le celle a sfondogiallo nei valori medi di ATT indicano una differenza statisticamente significativa fra ipunteggi ottenuti nelle prove BTT e ATT; le caselle bordate di rosso indicano i risultatisignificativamente differenti fra i gruppi ES e CS.L’incremento nei valori medi dei due gruppi campione mostra che c’è un miglioramento“naturale” dovuto alla scolarizzazione e alla maturazione <strong>degli</strong> alunni, ma, il trattamentosperimentale sembra fornire un importante contributo nell’apprendere a risolverecorrettamente anche i <strong>problem</strong>i standard.In conclusione, il tempo “perso” nella soluzione in gruppo dei <strong>problem</strong>i non-standard e nellaconseguente discussione collettiva sembrano compensare con migliori risultati scolastici nellanormale pratica della soluzione di <strong>problem</strong>i. I miglioramenti riguardano argomentifondamentali di aritmetica, geometria, pensiero proporzionale, probabilità, teoria <strong>degli</strong>insiemi, etc. Nei <strong>problem</strong>i da 6 a 8, le relazioni fra il “tempo” del testo (cioè dell’esposizionedella situazione) e il “tempo” della soluzione (cioè la sequenza cronologica del procedimentorisolutivo) è una tematica molto importante (Archetti et al., 2001). Gli alunni del gruppo EShanno risolto il più difficile fra i tre <strong>problem</strong>i (Le biglie perse) meglio rispetto agli altri due.Questi miglioramenti non sembrano essere dovuti ad un allenamento sugli argomentispecifici, e ciò è particolarmente interessante.Dai testi brevi e dal questionario emerge che l’ambiente / il clima di lavoro della classe ne habeneficiato e l’atteggiamento <strong>degli</strong> alunni verso la matematica è notevolmente migliorato;inoltre i bambini hanno affrontato i <strong>problem</strong>i con spirito più sereno. Secondo noi l’esperienzaeffettuata mostra che i <strong>problem</strong>i non-standard contribuiscono al progresso della classe inambito matematico.Il primo autore, in quanto insegnante, ha avuto l’opportunità di cambiare molto la propriamodalità di <strong>insegnamento</strong>. Quando la sperimentazione era iniziata, insegnava in due classiquinte (coinvolte nella sperimentazione), che avrebbero dovuto sostenere l’esame finale erisolvere i <strong>problem</strong>i, visti con grande timore. E’ stata quindi vinta la sfida di ottenere uncambiamento nelle convinzioni <strong>degli</strong> alunni nei confronti della matematica ed unmiglioramento dei loro risultati; l’insegnante ritiene ragionevolmente che il tempo dedicatoalla soluzione di <strong>problem</strong>i non-standard in gruppo non rappresenti un tempo “sprecato” e chele difficoltà di cui si è riferito nel §2 possono essere superate.BibliografiaAlrø, H. & Skovsmose, O.: 2002, Dialogue and learning in Mathematics education, KluwerAcademics Publishers, Dordrecht-Boston-London.Archetti, A. & Armiento, S. & Basile, E., Cannizzaro, L. & Crocini, P. & Saltarelli, L.: 2001,‘Strutture temporali e processi di rappresentazione nella soluzione dei <strong>problem</strong>i’, inNavarra, G. & Reggiani, M. & Tortora, R. (eds.) Valutazione dei processi di apprendimentocon particolare riferimento alle difficoltà, 31 – 37.- 10 -

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