il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

www.accademiaurbense.itfisionomia alcuni gruppi, i quali, pur restando uniti ancora nell'azioneantiministeriale, avevano diverso orientamento ideologico e politico.I giobertiani-rattazziani si erano completamente staccati dai brofferiani;anzi il gruppo a cui apparteneva il Buffa, non voleva aver nulla a chefare col Brofferio, il cui nome «d'incertissima fama» (come scriveva ilBuffa il 21 novembre ai genitori) non giovava a quel gruppo di deputati,che aveva a capo il Gioberti. Il Buffa si era opposto energicamenteall'ammissione del Brofferio alle adunanze private del gruppo giobertiano;così fu attaccato, verso la metà di novembre, dalla DemocraziaItaliana, organo del Brofferio, anche perché, in occasione di una sedutasegreta della Camera, il Buffa aveva impedito un colpo di mano alBrofferio, che tentava dominare l'opposizione. Verso la metà di novembre,il Buffa ebbe incarico dall'assemblea dei deputati dell'opposizionedi redigere una dichiarazione politica, nella quale fossero contenutii fondamentali motivi per cui quel gruppo parlamentare persistevain quella determinata linea di condotta e, nel contempo, fossero denunciatele carenze ministeriali, in ordine al problema della ripresa delleostilità e delle gravi responsabilità del governo. Tale dichiarazione fu sottoscrittada 5i deputati 114, fu stampata in migliaia di copie, e il 26novembre fu pubblicata anche nella Concordia 115. In tale documentosi affermava che gli ultimi avvenimenti dell'Italia centrale confermavanogli effetti di quella politica «incerta e tutta d'aspettazione »,seguita dal ministero piemontese, e che pertanto i deputati dell'opposizionenon s'ingannarono combattendo tale politica. Veniva, quindi,denunciata l'azione del partito aristocratico-municipalista, che, dallaprotestava per l'abbinamento dei due provvedimenti « Ora dopo così lungo, e troppolungo, ritardo pigliare occasione da una legge destinata a sorvegliare uomini fuggiti agliergastoli e alle galere, da una tal legge, dico pigliare occasione di compiere finalmentequesto dovere e soccorrere alla miseria loro, mi pare cosa tanto sconveniente, tanto contrariaad ogni sentimento delicato, che assolutamente noi ce ne dobbiamo guardare»(Atti del Parlamento Subalpino. Sessione del 1848, p. 832). In quell'autunno gli attentaticontro la proprietà erano aumentati, e se attribuiva la colpa agli esuli lombardi, stanziatiun po' dovunque, massime a Genova. Gran parte di quegli esuli era assolutamente sprovvedutadi mezzi materiali e il comitato per l'emigrazione lombarda non aveva fondi (ancheMarcello Bresciani, un agitatore lombardo operante in Genova, si era nel dicembredi quello stesso anno rivolto al Buffa, appena giunto in quella città in qualità di commissariostraordinario, affinché gli pagasse i conti della trattoria). Le condizioni degli esulilombardi, secondo le risultanze documentarie, erano molto difficili. Il ministero attribuivaad essi una forte responsabilità nei disordini di quei giorni.114 Riportiamo, in ordine alfabetico, i nominativi dei deputati più importanti:Brofferio, Buffa, Cadorna, Cornero, Depretis, Gioberti, josti, Lanza, Mauri, Mellana, Michelini,Montezemolo, Rattazzi, Reta, Riccardi, Ricci, Ruffini, Sineo, Valerio.115 È stata conservata una bozza di stampa di tale dichiarazione con le correzionidel Buffa. In calce all'ultimo foglio di essa, sul reeto e sul verso, figurano le firme dei57. deputati. Il primo a sottoscriverla fu il Gioberti.83