il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

www.accademiaurbense.it8. Riapertosi il Parlamento subalpino, il 16 ottobre, il Buffariprese la sua vita di deputato, sempre più impegnato a sostenerel'opposizione democratica al ministero Perrone-Pinelli, aderendo alledirettrici dell'impostazione giobertiano-rattazziana. La situazione politicaera difficile, la fiducia al ministero era data in scarsa misura; leprospettive della mediazione anglo-francese erano sostenute con un linguaggioquanto mai generico e privo, quindi, di una qualche indicazionespecifica in ordine alle antinomie guerra-armistizio; le finanze dellostato erano insufficienti e la realtà congiunturale nell'industria e nelcommercio appesantiva le apprensioni; la ristrutturazione dell'esercitoera stata in minima parte effettuata; le truppe, mantenute sul piede diguerra, incidevano sensibilmente sul bilancio inadeguato; l'attuazionedi vitali infrastrutture (linee ferroviarie e telegrafiche) aveva subito unnotevole rallentamento. Era un momento in cui la demagogia e il verbalismocritico avevano buon gioco: non c'era l'uomo che avesse forzabastante per dominare la situazione. Gioberti abbracciava il mito dellaguerra rivoluzionaria, attraverso l'articolazione psicologica di schemidialettici, che non trovavano corrispondenza nella sostanziale politicaeuropea; gli oratori della sinistra, dal Valerio al Broflerio, dal Rattazzial Buffa, dal Sineo al Ravina, ricchi d'immagini, di sonorità verbale,di esplicitazioni patriottico-parenetiche, erano ancora inesperti osservatoridella politica estera, e ancora ingenui per una valutazione adeguatadei problemi, su uno schema onniconclusivo di perizia politica.Soltanto l'esattezza critica, contenuta nella valutazione della situazioneeuropea, che il Cavour espresse nel suo primo grande discorso di politicaestera il 20 ottobre, indicava una personalità di prim'ordinee una mente realizzatrice, aliena da ogni mitologia demagogica, da ognistatico dogmatismo. D'altra parte, l'azione costante dei circoli politicidi Torino e di Genova, nelle diverse componenti dell'opposizione alministero (dai mazziniani ai giobertiani), le agitazioni popolari, la temutasecessione genovese, la propaganda repubblicana e mazziniana, lemanifestazioni in favore di Venezia, il contributo giornalistico deifautori della ripresa delle ostilità, il timore sparso nell'opinione pubblicadi un secondo Campoformio, come risultante di una mediazioneanglo-francese priva di significato per l'unità nazionale, erano i principalicoefficienti giustificativi dell'azione della sinistra. A tale azione politicacontribui il Buffa con discorsi, interventi e relazioni, nel corso deilavori parlamentari. La sua attività, in tal senso, ebbe espressione demagogico-patriotticae non fu priva, però, di valore e di fondamento critico.All'inizio della seconda sessione parlamentare del 1848, il Buffa76