il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itIl 29 aprile scriveva ai genitori che il club formatosi in Milano per lafusione della Lombardia col Piemonte era già numerosissimo: «Questaopinione qui - proseguiva - ha fatto progressi straordinarii... ilpartito della repubblica è scemato moltissimo di numero ». Era tornatoa Milano con lo scopo di fondarvi un giornale, che sollecitasse lafusione, ma non gli fu possibile, perché, nella capitale lombarda giàalcuni periodici avevano iniziato ad appoggiare tale idea. Il 30 aprilesi recò al quartier generale per organizzare un gazzettino per l'esercito,col quale, esclusa ogni polemica, si doveva quotidianamente dare notiziadelle azioni belliche. Sollecitava intanto la partenza da Genovadi Raffaello Nocchi per Milano, il quale doveva occuparsi della redazionedi tale gazzettino. 11 Buffa, eletto deputato, doveva partire perTorino.5. A Milano, il 30 aprile, il Buffa riceveva la notizra della suaelezione a deputato, la quale, come egli stesso scriveva, era avvenutasenza intrighi e clientele 47. Era stato eletto nel collegio di Ovada, suapatria, con 94 voti su 123 elettori. «La tua nomina - gli scriveva ilpadre il 30 aprile - è simpatica a tutti e in specie al vero popolo ».È stato conservato il testo della sua professione di fede politica, ch'eglilesse, o comunque fece leggere ai suoi elettori. Il documento è interessante,perché in esso sono contenute le premesse vitali della suacondotta politica, ed espressi in nuce i principi, ai quali si studiòsempre di restare fedele. Egli asseriva che la sua azione politica avrebbesempre promosso la maggior libertà possibile, in ottemperanza aiprincipi fondamentali della giustizia e dell'onestà, e che avrebbe sempredifeso il governo, qualora questo fosse rimasto nella via dellalibertà e del progresso. Egli intendeva sostenere un governo liberale,non soltanto nello svolgimento operativo delle riforme interne, maanche in tutti quegli atti concernenti l'unione delle varie parti d'Italia,47 È interessante il passo di una lettera di Francesca Buffa al figlio Ignazio del29 aprile, relativa all'elezione di Domenico «Giovedì ebbe luogo, come da per tutto,la votazione per i deputati, ma dovettero votare nuovamente ieri. Il primo giorno Domenicoebbe 46 voti, Cattaneo 25, Trabucco di Carpeneto 26, Musso 3, Camera 5, Bianchidi Prasco 1. Adunque non potè aver luogo la scelta, perchè Domenico non aveva i votisufficienti, sicchè avendone più Domenico e Trabucco, ieri andò sotto voti questi due:Trabucco n'ebbe 29 e Domenico 94, sicchè la nomina fu sua a grande sodisfazione ditutto il paese. Lo annunziarono sulla terrazza di Spinola, appena annunziato che era lui,vi furono dei viva e suonarono la banda. Ma ti so dire che vi sono state delle petsoneche girarono non solo in Ovada, ma pei paesi vicini per procurare voti per Cattaneoe Trabucco, invece noi non abbiamo parlaro al anima vivente. Non possono dire checi fossimo procurati un voto ».48

www.accademiaurbense.itperché « nella perfetta unione di esse sta la forza nazionale, l'indipendenzae la libertà de' singoli Stati ». Avrebbe dato il suo voto affinchéfossero assicurate allo Stato le leggi più liberali, compatibili con ilprincipio monarchico. Avrebbe operato in favore dell'unione dellaLombardia al Piemonte, combattuto ogni sorta di corruzione, chiestala revisione e il perfezionamento della legge sui municipi e sull'amministrazionedella giustizia. Concludeva con le seguenti parole d'ordine:libertà e giustizia} indipendenza, unione.Giunto a Torino in qualità di deputato d'Ovada, in virtù dellaelezione conseguita il 28 aprile, il lunedì 8 maggio, a mezzogiorno,fu presente nella sala del senato nel Palazzo Madama per la solenneapertura del Parlamento. Tra i deputati trovò amici e conoscenti e trai ministri aveva avuto contatti e rapporti col Balbo, col Pareto, colRicci. Assiduo ai lavori parlamentari, aspettava l'occasione per intervenirein qualche dibattito e sperimentare la propria oratoria. Eratra i più giovani deputati, avendo da pochi mesi superato la trentina(che allora era il limite minimo per l'elezione a deputato), e pertantogli fu affidata la carica di segretario provvisorio della Camera con altritre colleghi. Il 19 maggio, ebbe occasione di farsi notare per mezzodi un'interpellanza mossa al governo in ordine alla notizia che daqualche giorno si era divulgata intorno ad un trattato segreto conl'Austria. Avuta assicurazione sull'inconsistenza di tale notizia dalministro degli esteri, espresse la propria soddisfazione. La parola decisa,il gesto gagliardo, la prestanza fisica, la dignitosa compostezza, ch'egliebbe a manifestare, e soprattutto il linguaggio convinto del suo patriottismo,erano stati sottolineati, non soltanto dai suoi amici. GiovanniBerchet gli scriveva da Milano il 21 maggio, invitandolo a farsi portavocein Parlamento della vagheggiata unione tra Piemontesi e Lombardi:«Cerchi ella di trovar modo, che quanto più presto sia possibile- gli raccomandava il poeta - qualcheduno de' membri della Camerametta fuori una qualche parola amichevole molto pe' Lombardi, dicendocome i fratelli Piemontesi veggano con soddisfazione sentital'andamento delle cose nostre, e vagheggino con piacere il momentoin cui Piemontesi e Lombardi faranno un popolo solo ». Il progettodi risposta della Camera al discorso della Corona interessò particolarmenteil Buffa, il quale, il 29 maggio, lo sottopose ad una criticaaspra, la quale era articolata in diversi spunti.Secondo il Buffa il progetto non esprimeva sufficientemente ilpensiero della Camera, esaltava soverchiamente il re, attenuando sostanzialmenteil merito della nazione, e in tale obiezione si rivelavano449

www.accademiaurbense.itperché « <strong>nel</strong>la perfetta unione <strong>di</strong> esse sta la forza nazionale, l'in<strong>di</strong>pendenzae la libertà de' singoli Stati ». Avrebbe dato <strong>il</strong> suo voto affinchéfossero assicurate allo Stato le leggi più liberali, compatib<strong>il</strong>i con <strong>il</strong>principio monarchico. Avrebbe operato in favore dell'unione dellaLombar<strong>di</strong>a al Piemonte, combattuto ogni sorta <strong>di</strong> corruzione, chiestala revisione e <strong>il</strong> perfezionamento della legge sui municipi e sull'amministrazionedella giustizia. Concludeva con le seguenti parole d'or<strong>di</strong>ne:libertà e giustizia} in<strong>di</strong>pendenza, unione.Giunto a Torino in qualità <strong>di</strong> deputato d'Ovada, in virtù dellaelezione conseguita <strong>il</strong> 28 apr<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> lunedì 8 maggio, a mezzogiorno,fu presente <strong>nel</strong>la sala del senato <strong>nel</strong> Palazzo Madama per la solenneapertura del Parlamento. Tra i deputati trovò amici e conoscenti e trai ministri aveva avuto contatti e rapporti col Balbo, col Pareto, colRicci. Assiduo ai lavori parlamentari, aspettava l'occasione per intervenirein qualche <strong>di</strong>battito e sperimentare la propria oratoria. Eratra i più giovani deputati, avendo da pochi mesi superato la trentina(che allora era <strong>il</strong> limite minimo per l'elezione a deputato), e pertantogli fu affidata la carica <strong>di</strong> segretario provvisorio della Camera con altritre colleghi. Il 19 maggio, ebbe occasione <strong>di</strong> farsi notare per mezzo<strong>di</strong> un'interpellanza mossa al governo in or<strong>di</strong>ne alla notizia che daqualche giorno si era <strong>di</strong>vulgata intorno ad un trattato segreto conl'Austria. Avuta assicurazione sull'inconsistenza <strong>di</strong> tale notizia dalministro degli esteri, espresse la propria sod<strong>di</strong>sfazione. La parola decisa,<strong>il</strong> gesto gagliardo, la prestanza fisica, la <strong>di</strong>gnitosa compostezza, ch'egliebbe a manifestare, e soprattutto <strong>il</strong> linguaggio convinto del suo patriottismo,erano stati sottolineati, non soltanto dai suoi amici. GiovanniBerchet gli scriveva da M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> 21 maggio, invitandolo a farsi portavocein Parlamento della vagheggiata unione tra Piemontesi e Lombar<strong>di</strong>:«Cerchi ella <strong>di</strong> trovar modo, che quanto più presto sia possib<strong>il</strong>e- gli raccomandava <strong>il</strong> poeta - qualcheduno de' membri della Camerametta fuori una qualche parola amichevole molto pe' Lombar<strong>di</strong>, <strong>di</strong>cendocome i fratelli Piemontesi veggano con sod<strong>di</strong>sfazione sentital'andamento delle cose nostre, e vagheggino con piacere <strong>il</strong> momentoin cui Piemontesi e Lombar<strong>di</strong> faranno un popolo solo ». Il progetto<strong>di</strong> risposta della Camera al <strong>di</strong>scorso della Corona interessò particolarmente<strong>il</strong> Buffa, <strong>il</strong> quale, <strong>il</strong> 29 maggio, lo sottopose ad una criticaaspra, la quale era articolata in <strong>di</strong>versi spunti.Secondo <strong>il</strong> Buffa <strong>il</strong> progetto non esprimeva sufficientemente <strong>il</strong>pensiero della Camera, esaltava soverchiamente <strong>il</strong> re, attenuando sostanzialmente<strong>il</strong> merito della nazione, e in tale obiezione si rivelavano449

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