il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

www.accademiaurbense.itdella diffidenza di alcuni gruppi d'azione lombardi verso l'interventopiemontese), il Buffa, il 27 marzo, fece diffondere in Milano un fogliovolante, intitolato I Genovesi ai fratelli Milanesi 4\ nel quale si smentivanotali insinuazioni. Il documento reca in calce le firme di 145volontari genovesi, tra i quali figurano Nino Bixio, Goffredo Mameli,Giorgio Doria, Ferdinando Pio Rosellini, Federico Campanella, AntonioMosto, Gerolamo Boccardo, Nicola Accame, Francesco Daneri,Luigi Lomellini, ecc. A Milano il Buffa cercava tuttavia di far conoscereLa Lega I taliana e di stabilire il cambio con i nuovi giornalilombardi. Il 29 marzo, recandosi da Milano a Treviglio per seguireda vicino le operazioni militari, cadde dal vapore, ferendosi ad unginocchio e fu costretto a fermarsi a Melzo. La improvvisa partenzadel direttore della Lega da Genova, provocò un accentuato scontentotra gli azionisti del giornale, e creò serie difficoltà nella redazione diesso. Dopo la partenza del Marniani, il peso della direzione del giornaleera caduto interamente sul Buffa, e allontanandosi anche quest'ultimo,era rimasto soltanto il Ranco a sostenere, quasi totalmente, laresponsabilità di un lavoro ingente. Angelo Orsini, il 28 marzo, facevapresente al Buffa la condizione di disagio in cui versava il giornale,il quale « privo de' suoi due più validi puntelli si è retto zoppicandoalla meglio, e si procurerà, per quanto sta in noi, a non lasciarlo caderea terra; ma è necessario, anzi assolutamente indispensabile che voi,rinunziando alle glorie guerresche veniate a combattere con la penna ».Tuttavia, anche durante l'assenza del Buffa, il giornale continuò ancoracon lo stesso tono critico-polemico aderentemente alle direttrici programmatiche,racchiudendo nel binomio lega e guerra la vitalità dellasua tematica politica e della sua fede nazionale e confederativa. DaPesaro, il 28 marzo, il Mamiani scriveva «nei luoghi d'Italia pe'quali san passato poc'anzi, ho da tutti sentito dar lode a quel vostromotto Lega e Guerra, posto in capo del foglio ed esprimente le duesupreme esigenze dei tempi ».Il 21 marzo un articolo di Francesco DalI'Ongaro puntualizzavagli scopi che erano necessari all'Italia: libertà e indipendenza; e il 22,uno scritto del Ranco suonava come una esplicita dichiarazione diguerra all' Austria. Tra le indicazioni e le sollecitazioni che il giornalesottolineava in quei ,giorni era anche presente il problema sociale edeconomico; uno scritto di Giuseppe Torchiani, Condizioni della Sar-4;; Stampato in Milano presso la tipografia Ricordi. Fu anche riportato da La LegaItaliana, a. I, n. 53 (30 marzo 1848).44