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www.accademiaurbense.itstudieremo di trasformare, quando venga in discussione, la spuria legge testépromulgata dal presente ministero, in altra più larga e confacente ai tempi,ai popoli italiani, alle tradizioni e alle speranze loro.A questi principii, da noi professati, prevalsero nella Camera quellidel presente Ministero, sostenuto da una maggioranza che noi non crediamolegittima; perciocché manca al Parlamento, forse, la metà dei Deputatiindipendenti, mentre vi siede intiero il numero dei funzionarii stipendiati,permesso dalla legge sulla somma totale di rappresentanti. E nondimeno,nonché smarrirei d'animo, fermi al luogo nostro, combatteremo pertinacementela politica ministeriale; acciocché niuno perda fede a quella bandierache noi abbiamo dispiegato, e intorno alla quale, in nome della patria,invitiamo i deputati assenti a convenire, e gli elettori a mandarne di nuovinelle prossime elezioni.E intanto, davanti al Piemonte, davanti a tutta Italia noi ci dichiariamoinnocenti di que' mali che la politica presente ci prepara.Carissimo fratello.170IGNAZIO BUFFA AL FRATELLO DOMENICOOvada, 28 novembre 1848.Ultimamente devi aver ricevuto una nostra lettera in cui ti chiedevamovarii consigli circa la legge municipale, ma ora ti dirò come mi sono comportatoe in che modo voglio comportarmi per l'avvenire. lo non volevodare il mio voto, ma poi, pensando che poteva recare qualche giovamentoonde scegliere le migliori persone v'andai con Gilardini, ma penso di nonaccettare ad ogni modo nessuna carica. Già da varii giorni non riceviamopiù l'Opinione, sicché siamo ridotti alla sola Gazzetta di Genova, che oraè proprio diventata scipita. Ho veduto la bellissima dichiarazione o protestache sia dei deputati dell'opposizione, e mi meraviglio come nel numero nonvi sieno né Ravina né Bixio, né Berchet; ma questi due ultimi sono forsedel centro?Sta sano e se hai qualche cosa di nuovo, scrivici.IgnazioA tergo:Al Sig. Avv.to Domenico Buffa Deputato alla Camera. Torino.397

Carissimo Domenico.www.accademiaurbense.it171IGNAZIO BUFFA AL FRATELLO DOMENICO[Ovada, 30 novembre 1848]. 1La lista degli elettori te la manderò dimani, perché la posta arrivocosi tardi, che non posso copiare tutti i nomi in si poco tempo, però credoche, anche ricevendola postdomani, ti servirà parimente. Le cose che dicisul tuo modo di comportarti mi paiono giustissime, e sono proprio contentodi vederti in una via cosi franca e leale. La dichiarazione o protesta dell'opposizionepiacque a tutti moltissimo. Riguardo all'accettare o non accettarela carica di consigliere, alla quale fui scelto non so con quanti voti,sono sempre dello stesso parere, ma il papà la pensa diversamente. A tuttii modi dopo pranzo parlerò con Gilardini e combineremo insieme. Addiosta sano.Ignazio 2A tergo: Al Sig. Avv.to Domenico Buffa Deputato alla Camera. Torino.Caro amico.172GIULIO REZASCO A BUFFABorghetto di Vara, 2 dicembre 1848.Voi mi scriveste di Lunigiana il 22 novembre e mi pregaste di rispondersubito. lo vi risposi con tre lettere, ma voi mi taceste finora. Oggi ricevodieci copie della dichiarazione degli oppositori ministeriali, delle quali viringrazio, e che sarà mia cura di spargere ovunque; ma né pur oggi hovostre lettere.Ma io non voglio ristarmi per questo, e ritorno all'assalto.1 Senza data. Timbro postale di arrivo: 30 novembre.2 In calce si leggono le seguenti righe della madre del Buffa «Riguardo a quelloche tu scrivi del Ministero, i! papà te ne scrisse bene. In questo Ministero io non accetterei,ma se fosse un altro e liberale, mi ci penserei un poco prima di ricusare. Basta,i! Signore ti inspiri, acciò tu possa fare i! tuo bene, ed i! bene della patria. Se tutti iliberali ricusassero, povera patria. lo farò fare un triduo alla Madonna acciò ti inspiriper i! meglio. Sento dalla Gazzetta di Genova che Napoli intimò guerra a Roma ed allaToscana, e che il Papa fuggì. Chi sa come andranno le cose! Il Signore ci protegga! ».398

Carissimo Domenico.www.accademiaurbense.it171IGNAZIO BUFFA AL FRATELLO DOMENICO[Ovada, 30 novembre 1848]. 1La lista degli elettori te la manderò <strong>di</strong>mani, perché la posta arrivocosi tar<strong>di</strong>, che non posso copiare tutti i nomi in si poco tempo, però credoche, anche ricevendola postdomani, ti servirà parimente. Le cose che <strong>di</strong>cisul tuo modo <strong>di</strong> comportarti mi paiono giustissime, e sono proprio contento<strong>di</strong> vederti in una via cosi franca e leale. La <strong>di</strong>chiarazione o protesta dell'opposizionepiacque a tutti moltissimo. Riguardo all'accettare o non accettarela carica <strong>di</strong> consigliere, alla quale fui scelto non so con quanti voti,sono sempre dello stesso parere, ma <strong>il</strong> papà la pensa <strong>di</strong>versamente. A tuttii mo<strong>di</strong> dopo pranzo parlerò con G<strong>il</strong>ar<strong>di</strong>ni e combineremo insieme. Ad<strong>di</strong>osta sano.Ignazio 2A tergo: Al Sig. Avv.to Domenico Buffa Deputato alla Camera. Torino.Caro amico.172GIULIO REZASCO A BUFFABorghetto <strong>di</strong> Vara, 2 <strong>di</strong>cembre 1848.Voi mi scriveste <strong>di</strong> Lunigiana <strong>il</strong> 22 novembre e mi pregaste <strong>di</strong> rispondersubito. lo vi risposi con tre lettere, ma voi mi taceste finora. Oggi ricevo<strong>di</strong>eci copie della <strong>di</strong>chiarazione degli oppositori ministeriali, delle quali viringrazio, e che sarà mia cura <strong>di</strong> spargere ovunque; ma né pur oggi hovostre lettere.Ma io non voglio ristarmi per questo, e ritorno all'assalto.1 Senza data. Timbro postale <strong>di</strong> arrivo: 30 novembre.2 In calce si leggono le seguenti righe della madre del Buffa «Riguardo a quelloche tu scrivi del Ministero, i! papà te ne scrisse bene. In questo Ministero io non accetterei,ma se fosse un altro e liberale, mi ci penserei un poco prima <strong>di</strong> ricusare. Basta,i! Signore ti inspiri, acciò tu possa fare i! tuo bene, ed i! bene della patria. Se tutti <strong>il</strong>iberali ricusassero, povera patria. lo farò fare un triduo alla Madonna acciò ti inspiriper i! meglio. Sento dalla Gazzetta <strong>di</strong> Genova che Napoli intimò guerra a Roma ed allaToscana, e che <strong>il</strong> Papa fuggì. Chi sa come andranno le cose! Il Signore ci protegga! ».398

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