il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itIl presidente fa anzi notare che per noi religione e libertà sono unacosa sola, e rispetto alla istruzione popolare, ricorda i discorsi già tenutiin proposito. Ritorna poscia sul tema della spedizione, non a Torino, maa Venezia, dei deputati de' circoli democratici, acciò raccolti in assembleanazionale formulino in terra libera l'idea dell'unità, della indipendenzae della libertà italiana. Il Priario è d'avviso che le discussioni sulleforme politiche non si debbano ricoverare in mezzo alla guerra, sia perchénon distruggano, e più non rinfochino le ire, le ostilità contro Venezia.Il Pellegrini rimove il timore di controversie distraenti fra uomini concordinella dottrina italiana e parati tutti ad agire, quando occorra; erispetto alle ire, le mostra tali da non potersi vieppiù riscaldare. Il Cernuschiaggiunge osservazioni confermative.Il presidente, dall'elezione del Casati argomenta il bisogno di farconoscere agli elettori di provincia i veri fatti contemporanei. Il Mainero,richiamando alla deputazione per Venezia, propone il Mazzini, il Garibaldi,il De Boni. Si delibera di scriverne al primo, dispensando gli altridue per particolari ragioni.Il presidente accenna quindi ad una lettera che vorrebbe espulso dalCircolo un individuo che ricusava il suo obolo a Venezia, all'emigrazionelombarda, ma fa notare come debbasi colla persuasione e coll'amore, anziche colle violenze materiali commuovere gli animi alla carità cittadina.Il Pellegrini aggiunge non potersi dalla divergenza delle opinioni p0­litiche desumere pretesti all'egoismo, mentre il Cristianesimo comanda lacarità del soccorso senza condizioni o distinzion di persona.Il presidente con alcune parole persuadenti la tolleranza delle opinioni,l'apostolato dell'idea, e col grido viva il popolo, sciogliea l'adunanza.Carissimo fratello.162IGNAZIO BUFFA AL FRATELLO DOMENICOOvada, 6 novembre 1848.Ho letto con piacere che tu fai parte della commissione per ricevere lecommunicazioni del ministero. Non dubito che se queste fossero tali daessere svelate per il bene della Nazione, nessuno si ricuserebbe; anzi mi pareche se la commissione noI facesse, la risponsabilità non sarebbe più sulministero, ma sulla detta commissione. E chi sa che il ministero, volendoscaricarsi d'un tanto peso, non sia ricorso per questo a siffatto espediente?379

www.accademiaurbense.itComunque sia, la Nazione ha diritto di avere in qualche modo una spiegazionedi tanti misteri, e se non l'avrà, dove anderemo? Ne' giorni passatiqui passarono moltissimi soldati, a centinaja. Molti passano alle loro casecon armi e bagagli, sicché i paesi e le campagne sono pieni di soldati: notache ve ne sono ancora di quelli che fuggirono nella ritirata de' campi lombardie non si sono ancora restituiti a' loro corpi. Però jeri i carabinieriebbero ordine di arrestare i restii, e ne presero tre, e dopo questi arresti,molti si sono determinati a partire, ma prima di procedere agli arresti ilsindaco li volle avvisare, e molti al semplice avviso partirono. Ma dimmi unpo', chi è che governa? lo non capisco nulla. I soldati che venivano a casa,molti, non avevano permesso, per il che risultava che fossero sempre presentinei corpi. Ora io dico, le paghe che correvano sempre per quei soldatiassenti, in che tasche calavano? È chiaro che molti, siano sargenti o ufficialio maggiori, sganasciano a due palmenti e questo dovrebbe porsi in chiaro,perché è proprio un'infamia che, mentre si opprime la nazione con un prestitoforzoso, si debba lasciar mangiare qualche milione senza chiederneconto. Un'altra cosa poi mi pare pericolosa: il lasciar andare a casa conarmi e cartuccie tanti soldati. È vero che alcuni dicono che sono di passaggio,ma so di quelli che da mesi sono a casa,tenere il loro schioppo e conmunizioni. Con tanti odii che si fomentano e specialmente contro la civica,tutto questo è pericoloso. Riguardo poi alla disciplina, mi fa stizza ilvedere che si procede solamente contro i soldati: ma chi la promove questainsubordinazione? I superiori: dunque perché non si puniscono doppiamentegli autori veri? Se le cose vanno di questo modo, ripeto dove andremo?Addio.IgnazioA tergo:Al Sig.r Avv.to Domenico Buffa Deputato alla Camera. Torino.163RELAZIONE DELLA COMMISSIONE ISTITUITA PER RICEVERE LE COMU·NICAZIONI DEL MINISTERO SCRITTA DA BUFFA E LETTA NELLA CAMERADEI DEPUTATI IL 6 NOVEMBRE 1848Signori.La Commissione incaricata di udire le comunicazioni de' signori Ministris'accinse all'adempimento del suo mandato, quasi direi, con religiosapaura: perciocché subito s'avvide che formidabile ufficio era quello di scen-380

www.accademiaurbense.itIl presidente fa anzi notare che per noi religione e libertà sono unacosa sola, e rispetto alla istruzione popolare, ricorda i <strong>di</strong>scorsi già tenutiin proposito. Ritorna poscia sul tema della spe<strong>di</strong>zione, non a Torino, maa Venezia, dei deputati de' circoli democratici, acciò raccolti in assembleanazionale formulino in terra libera l'idea dell'unità, della in<strong>di</strong>pendenzae della libertà italiana. Il Priario è d'avviso che le <strong>di</strong>scussioni sulleforme politiche non si debbano ricoverare in mezzo alla guerra, sia perchénon <strong>di</strong>struggano, e più non rinfochino le ire, le ost<strong>il</strong>ità contro Venezia.Il Pellegrini rimove <strong>il</strong> timore <strong>di</strong> controversie <strong>di</strong>straenti fra uomini concor<strong>di</strong><strong>nel</strong>la dottrina italiana e parati tutti ad agire, quando occorra; erispetto alle ire, le mostra tali da non potersi vieppiù riscaldare. Il Cernuschiaggiunge osservazioni confermative.Il presidente, dall'elezione del Casati argomenta <strong>il</strong> bisogno <strong>di</strong> farconoscere agli elettori <strong>di</strong> provincia i veri fatti contempora<strong>nei</strong>. Il Mainero,richiamando alla deputazione per Venezia, propone <strong>il</strong> Mazzini, <strong>il</strong> Garibal<strong>di</strong>,<strong>il</strong> De Boni. Si delibera <strong>di</strong> scriverne al primo, <strong>di</strong>spensando gli altridue per particolari ragioni.Il presidente accenna quin<strong>di</strong> ad una lettera che vorrebbe espulso dalCircolo un in<strong>di</strong>viduo che ricusava <strong>il</strong> suo obolo a Venezia, all'emigrazio<strong>nel</strong>ombarda, ma fa notare come debbasi colla persuasione e coll'amore, anziche colle violenze materiali commuovere gli animi alla carità citta<strong>di</strong>na.Il Pellegrini aggiunge non potersi dalla <strong>di</strong>vergenza delle opinioni p0­litiche desumere pretesti all'egoismo, mentre <strong>il</strong> Cristianesimo comanda lacarità del soccorso senza con<strong>di</strong>zioni o <strong>di</strong>stinzion <strong>di</strong> persona.Il presidente con alcune parole persuadenti la tolleranza delle opinioni,l'apostolato dell'idea, e col grido viva <strong>il</strong> popolo, sciogliea l'adunanza.Carissimo fratello.162IGNAZIO BUFFA AL FRATELLO DOMENICOOvada, 6 novembre 1848.Ho letto con piacere che tu fai parte della commissione per ricevere lecommunicazioni del ministero. Non dubito che se queste fossero tali daessere svelate per <strong>il</strong> bene della Nazione, nessuno si ricuserebbe; anzi mi pareche se la commissione noI facesse, la risponsab<strong>il</strong>ità non sarebbe più sulministero, ma sulla detta commissione. E chi sa che <strong>il</strong> ministero, volendoscaricarsi d'un tanto peso, non sia ricorso per questo a siffatto espe<strong>di</strong>ente?379

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