il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

archiviostorico.net
from archiviostorico.net More from this publisher
10.07.2015 Views

www.accademiaurbense.itIl nostro Bixio rettifica la data del cosl detto armistizio Salasco. Il Cernuschidesidera che nel processo verbale si esponga la dignitosa quietedel Circolo, non ostante le provocazioni imprudenti, e peggio, che diederoluogo alla radunanza straordinaria. Il Lazotti non consente che si scrivanoparole sulla propria condotta; la propria condotta è testimonianzaa se stessa.Il presidente con gravi parole richiama i congregati al perché dellaseduta. I congregati avevano non a giustificarsi, ma a proclamare percomune norma i loro principii, ad emettere il loro giudizio sugli avvenimentidel giorno. Tutto questo fu adempito: non resta che perseverare inquella via che riesce alla meta, e muover dritto, come il deve chi non èné imprudente, né timido, chi è forte della sua fede in Dio, nel popolo,nell'avvenire. E la seduta fu sciolta.Allegato CCIRCOLO ITALIANO. SEDUTA DEL 30 SETTEMBRE. PRESIDENTE F. DE BONI 1Genova, 4 ottobre 1848.Letto ed approvato il processo verbale, il presidente annunzia l'arrivodel generale Garibaldi.Premesse alquante parole di riconoscenza e di ammirazione all'Eroedi Montevideo, propone al Circolo di deputare alcuni soci perché lo invitinoad onorare quella seduta. Il De Boni, il Pellegrini, il Lomellini, deputatia questo, muovono per adempiere il mandato.Intanto il vicepresidente Lazotti intertiene i congregati con un suoplauditissimo articolo da pubblicarsi circa il milione destinato a Venezia.Ritornano i deputati, e l'aspetto del Generale rapisce gli animi, provocaapplausi fragorosi, lunghi, inesprimibili. Il Garibaldi risponde confraterno saluto, e s'allegra coi suoi concittadini perché disposti a difenderela sacrosanta causa d'Italia. Il presidente dà un cenno dei suoi gloriosifatti per la causa della libertà e della patria, trae conforto e speranzenell'avvenire d'Italia; ed esposte le dottrine democratiche del Circolo, giuraa nome di tutti i congregati che tutti alla bandiera del popolo nelle suemani incrollabile si uniranno a conquistare, ciò che solo può un libero braccio,l'indipendenza. Gli evviva al Generale, i segni visibili di assenso sono innumerabili.Ed egli nuovamente ringrazia il Circolo di lodi, cui chiama a partei suoi generosi compagni, ed assentiti i principii esposti dal presidente, con1 Foglio volante. Tip. Como.375

www.accademiaurbense.itbrevi parole, che dalla via falsa fin qui tenuta richiamano all'unione deipopoli italiani nel principio puramente democratico, si mostra pronto, orche più non è dissenziente la maggioranza della nazione, a procurare iltrionfo, ricorrendo la carriera dell'armi ed affrontando pur quella del martirio.Il presidente tocca del magico effetto delle sue parole, cui vorrebbe propagateper l'intera penisola, del giuramento prestato, ed anima a vegliareperché una pace obbrobriosa non violi e non contamini il territorio italiano.Quindi dà lettura d'una lettera sul proposito d'ordini ministeriali adanno dei legionari di Mantova, e propone e consiglia che anzi tutto bensi accertino i fatti. Il Bixio altri ne espone, che, come i primi, fanno fremere. i congregati. Un legionario mantovano conferma in parte il tenore dellalettera.Il Lazotti, accennato l'intendimento del Radetzky di strappare ailombardi delle firme adesive al paterno reggimento austriaco, mostra quantogli giovi quel manifesto del comitato dei soccorsi, che ne annunzia la cessazione,e, scusatene le intenzioni, protesta contro lo stesso a nome dei congregati,i quali consentono alla sua proferta di privata assistenza ai fratellilombardi-veneti; gli invita quindi a formare una commissione che ne espongai bisogni, e si metta a contatto col Circolo sui provvedimenti opportuni.Il nostro Accame accenna ad uno scritto del conte Castagnetto, che lamentae prova il ministeriale rifiuto del pubblico giudizio, da lui provocato perpurgarsi d'ogni taccia di tradimento o di colpa.Quindi il Priario legge l'indirizzo votato alla guarnigione, il quale èapplaudito e destinato alla stampa, tranne un passo che dietro pocheparole del segretario viene soppresso. Il presidente rinforza queste parolecon un discorso sul progresso dell'educazione e della civiltà dei popoli,donde la necessità del governo a popolo, che non può mancare all'avvenire,come Dio non può mancare all'umanità. Segue, accennando alcune proposteda discutersi nella successiva adunanza ed eccitando i buoni a curareche l'indirizzo alla flotta sarda sia munito di quante più sottoscrizioni sipossono avere dal popolo. E i congregati si sciolgono acclamando, dietrola proposta del Pellegrini, a presidente onorario del Circolo il generaleGaribaldi.Dire del religioso e tacito accompagnamento di lui, degli evviva conche fu salutato sul limitare del tetto ospitale, delle impressioni profonde,delle care rimembranze che lasciò nel Circolo Italiano la sera del 30 settembre,non è cosa da tentarsi in un breve processo verbale. Giovi ilchiuderlo con un nuovo evviva all'Eroe di S. Antonio, a quel solo cheprotestava colle armi contro il cosidetto armistizio, che noi meglio chiamiamoinfame abbandono della causa italiana. Viva Garibaldi.376

www.accademiaurbense.itbrevi parole, che dalla via falsa fin qui tenuta richiamano all'unione deipopoli italiani <strong>nel</strong> principio puramente democratico, si mostra pronto, orche più non è <strong>di</strong>ssenziente la maggioranza della nazione, a procurare <strong>il</strong>trionfo, ricorrendo la carriera dell'armi ed affrontando pur quella del martirio.Il presidente tocca del magico effetto delle sue parole, cui vorrebbe propagateper l'intera penisola, del giuramento prestato, ed anima a vegliareperché una pace obbrobriosa non violi e non contamini <strong>il</strong> territorio italiano.Quin<strong>di</strong> dà lettura d'una lettera sul proposito d'or<strong>di</strong>ni ministeriali adanno dei legionari <strong>di</strong> Mantova, e propone e consiglia che anzi tutto bensi accertino i fatti. Il Bixio altri ne espone, che, come i primi, fanno fremere. i congregati. Un legionario mantovano conferma in parte <strong>il</strong> tenore dellalettera.Il Lazotti, accennato l'inten<strong>di</strong>mento del Radetzky <strong>di</strong> strappare a<strong>il</strong>ombar<strong>di</strong> delle firme adesive al paterno reggimento austriaco, mostra quantogli giovi quel manifesto del comitato dei soccorsi, che ne annunzia la cessazione,e, scusatene le intenzioni, protesta contro lo stesso a nome dei congregati,i quali consentono alla sua proferta <strong>di</strong> privata assistenza ai fratell<strong>il</strong>ombar<strong>di</strong>-ve<strong>net</strong>i; gli invita quin<strong>di</strong> a formare una commissione che ne espongai bisogni, e si metta a contatto col Circolo sui provve<strong>di</strong>menti opportuni.Il nostro Accame accenna ad uno scritto del conte Castag<strong>net</strong>to, che lamentae prova <strong>il</strong> ministeriale rifiuto del pubblico giu<strong>di</strong>zio, da lui provocato perpurgarsi d'ogni taccia <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>mento o <strong>di</strong> colpa.Quin<strong>di</strong> <strong>il</strong> Priario legge l'in<strong>di</strong>rizzo votato alla guarnigione, <strong>il</strong> quale èapplau<strong>di</strong>to e destinato alla stampa, tranne un passo che <strong>di</strong>etro pocheparole del segretario viene soppresso. Il presidente rinforza queste parolecon un <strong>di</strong>scorso sul progresso dell'educazione e della civ<strong>il</strong>tà dei popoli,donde la necessità del governo a popolo, che non può mancare all'avvenire,come Dio non può mancare all'umanità. Segue, accennando alcune proposteda <strong>di</strong>scutersi <strong>nel</strong>la successiva adunanza ed eccitando i buoni a curareche l'in<strong>di</strong>rizzo alla flotta sarda sia munito <strong>di</strong> quante più sottoscrizioni sipossono avere dal popolo. E i congregati si sciolgono acclamando, <strong>di</strong>etrola proposta del Pellegrini, a presidente onorario del Circolo <strong>il</strong> generaleGaribal<strong>di</strong>.Dire del religioso e tacito accompagnamento <strong>di</strong> lui, degli evviva conche fu salutato sul limitare del tetto ospitale, delle impressioni profonde,delle care rimembranze che lasciò <strong>nel</strong> Circolo Italiano la sera del 30 settembre,non è cosa da tentarsi in un breve processo verbale. Giovi <strong>il</strong>chiuderlo con un nuovo evviva all'Eroe <strong>di</strong> S. Antonio, a quel solo cheprotestava colle armi contro <strong>il</strong> cosidetto armistizio, che noi meglio chiamiamoinfame abbandono della causa italiana. Viva Garibal<strong>di</strong>.376

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!