il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itcenza, che in virtù della convenzione d'armistizio conchiusa in Milano il 9agosto scorso;che questa convenzione, nel determinare quale sarebbe, durante inegoziati di pace, la posizione delle armate belligeranti, ha bensì stabilito cheuna porzione del territorio dei novelli stati del Re sarebbe occupata dalletruppe austriache, ma non ha mutato, né avrebbe potuto mutare la condizionedi questo territorio medesimo per ciò che alla giurisdizione politicasi riferiva, richiedendosi a ciò altre forme ed il concorso di altri poteri.Essere principio universalmente ammesso che le cose tutte, le quali,in atti di questa natura non sono cambiate per patto espresso, debbanointendersi mantenute nello statu quo; nulla essersi stipulato per riguardo algoverno civile de' luoghi lasciati alla occupazione militare; farsi dunqueevidente che questo governo doveva essere conservato quale e si trovava.La convenzione di Piacenza poi aver tolto in proposito ogni dubbio,e chiaramente definito la natura e gli effetti della occupazione, nel riservarealla autorità governativa esistente pel Re il diritto di continuare la direzionedegli affari pel paese, e nel porre sotto la salvaguardia del comando militareaustriaco i dragoni o carabinieri reali, i quali potevano rimanere ai loro postisotto gli ordini dei proprii superiori.La sostituzione di un governo provvisorio a quello, che a nome diSua Maestà il Re di Sardegna si esercitava in Piacenza è dunque un fattoche non può in verun modo accordarsi col rispetto ai patti stipulati, ed incui l'illegalità prende il carattere dell'usurpazione.I sottoscritti pertanto, non avendo altro mezzo di sostenere in questacircostanza i diritti del loro Sovrano, protestano energicamente e solennementecontro l'atto per cui, senza riguardo al testo ed allo spirito, si distrusseil governo civile del Re nella città ed in quella parte del territorio diPiacenza, che, in virtù della convenzione medesima, trovasi occupata dalletruppe austriache, denunciando questo fatto come contrario ai principii generalidel diritto pubblico ed alla fede de' trattati.Gli assessori del regio commissario straordinario rappresentanti in questomomento il governo del Re nel ducato, fanno espresso divieto alle autoritàcivili residenti in Piacenza di prestare adesione e cooperazione di sorta algoverno provvisorio stato ivi stabilito dalla forza, ordinando anzi a tutti iregii uffiziali amministrativi e giudiziarii, ai carabinieri reali ed ai contabilidi danaro regio e di generi regali, di trasferirsi tosto in Castelsangiovanni,dov'è interinalmente costituita la sede del governo.Frattanto essi pongono sotto la fede del governo austriaco i crediti ele ragioni competenti alla città di Piacenza per ogni somministranza didanaro, viveri, ed altre cose, ch'essa già fece e potrebbe ancora es-ere340

www.accademiaurbense.itcostretta di fare alle truppe di occupazione, ricordando e rinnovando quii riclami che il commissario del Re ebbe a diriggere per questo rispetto alcomando militare austriaco, ed unendosi anzi alla città nella protesta votatadai suoi rappresentanti con deliberazione del 6, 7 ed 8 del corrente mese.I sottoscritti dichiarano per ultimo che i pubblici stabilimenti, i beni,oggetti e valori qualunque che, nella città di Piacenza e nella parte diterritorio occupata dalle truppe imperiali, appartengano al patrimonio delloStato, sono posti sotto la salvaguardia del comando militare austriaco.Fatta in triplice originale in Castelsangiovanni questo giorno nove settembremille ottocento quarant'otto.Gli Assessori del Regio Commissario StraordinarioG. Sappa, intendente generale.A. Mathieu, intendente generale.Il Maggior GeneraleComandante l'avanguardia delle truppe italianeAlessandro Della Marmora 12 In calce si legge il seguente appunto del Buffa « Documenti ».147PIER DIONIGI PINELLI A BUFFA1Ill.mo Sig. Sig. P.ron Coll.moTorino, 22 settembre 1848.I signori Intendenti gen.1i riceveranno con questo corso di posta unacircolare colla quale sono incaricati di partecipare a tutti i sindaci dellarispettiva Divisione il carattere che il Governo ha voluto attribuire allamissione de' Commissarj straordinarii.Scrivo pure quest'oggi a codesto sig. Avvocato fiscale presso il tribunaledi 1a cognizione, acciò siano accolte, ave possa esserne il caso, le istanzedella S.V. Ill.ma relative al contegno del sig. Alessandro Arcelli a di leiriguardo.Si sono date le opportune disposizioni perché siano trasmessi da Genovadirettamente a questo sig. Intendente g.1e 2 mila fucili, alcuni dei quali1 Carta intestata: Regia Segreteria di Stato per gli Affari dell'Interno. Divisione 2 a .341

www.accademiaurbense.itcenza, che in virtù della convenzione d'armistizio conchiusa in M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> 9agosto scorso;che questa convenzione, <strong>nel</strong> determinare quale sarebbe, durante inegoziati <strong>di</strong> pace, la posizione delle armate belligeranti, ha bensì stab<strong>il</strong>ito cheuna porzione del territorio dei novelli stati del Re sarebbe occupata dalletruppe austriache, ma non ha mutato, né avrebbe potuto mutare la con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> questo territorio medesimo per ciò che alla giuris<strong>di</strong>zione politicasi riferiva, richiedendosi a ciò altre forme ed <strong>il</strong> concorso <strong>di</strong> altri poteri.Essere principio universalmente ammesso che le cose tutte, le quali,in atti <strong>di</strong> questa natura non sono cambiate per patto espresso, debbanointendersi mantenute <strong>nel</strong>lo statu quo; nulla essersi stipulato per riguardo algoverno civ<strong>il</strong>e de' luoghi lasciati alla occupazione m<strong>il</strong>itare; farsi dunqueevidente che questo governo doveva essere conservato quale e si trovava.La convenzione <strong>di</strong> Piacenza poi aver tolto in proposito ogni dubbio,e chiaramente definito la natura e gli effetti della occupazione, <strong>nel</strong> riservarealla autorità governativa esistente pel Re <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> continuare la <strong>di</strong>rezionedegli affari pel paese, e <strong>nel</strong> porre sotto la salvaguar<strong>di</strong>a del comando m<strong>il</strong>itareaustriaco i dragoni o carabinieri reali, i quali potevano rimanere ai loro postisotto gli or<strong>di</strong>ni dei proprii superiori.La sostituzione <strong>di</strong> un governo provvisorio a quello, che a nome <strong>di</strong>Sua Maestà <strong>il</strong> Re <strong>di</strong> Sardegna si esercitava in Piacenza è dunque un fattoche non può in verun modo accordarsi col rispetto ai patti stipulati, ed incui l'<strong>il</strong>legalità prende <strong>il</strong> carattere dell'usurpazione.I sottoscritti pertanto, non avendo altro mezzo <strong>di</strong> sostenere in questacircostanza i <strong>di</strong>ritti del loro Sovrano, protestano energicamente e solennementecontro l'atto per cui, senza riguardo al testo ed allo spirito, si <strong>di</strong>strusse<strong>il</strong> governo civ<strong>il</strong>e del Re <strong>nel</strong>la città ed in quella parte del territorio <strong>di</strong>Piacenza, che, in virtù della convenzione medesima, trovasi occupata dalletruppe austriache, denunciando questo fatto come contrario ai principii generalidel <strong>di</strong>ritto pubblico ed alla fede de' trattati.Gli assessori del regio commissario straor<strong>di</strong>nario rappresentanti in questomomento <strong>il</strong> governo del Re <strong>nel</strong> ducato, fanno espresso <strong>di</strong>vieto alle autoritàciv<strong>il</strong>i residenti in Piacenza <strong>di</strong> prestare adesione e cooperazione <strong>di</strong> sorta algoverno provvisorio stato ivi stab<strong>il</strong>ito dalla forza, or<strong>di</strong>nando anzi a tutti iregii uffiziali amministrativi e giu<strong>di</strong>ziarii, ai carabinieri reali ed ai contab<strong>il</strong>i<strong>di</strong> danaro regio e <strong>di</strong> generi regali, <strong>di</strong> trasferirsi tosto in Castelsangiovanni,dov'è interinalmente costituita la sede del governo.Frattanto essi pongono sotto la fede del governo austriaco i cre<strong>di</strong>ti ele ragioni competenti alla città <strong>di</strong> Piacenza per ogni somministranza <strong>di</strong>danaro, viveri, ed altre cose, ch'essa già fece e potrebbe ancora es-ere340

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