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il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itrantemente e malignamente dal sig. Bassi, podestà <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano e da due altriassessori de' quali non rammento <strong>il</strong> nome. Nomi che la storia consegneràall'esacrazione de' posteri: capitolazione segnata sotto quelle mura che,<strong>di</strong>fese dall'esercito piemontese, dalle truppe lombarde e dai citta<strong>di</strong>ni, avrebberoveduta la <strong>di</strong>struzione delle orde tedesche, e cosi la salvezza dell'italianoriscatto? Quali poteri, risposi? i poteri che i tra<strong>di</strong>ti lasciano sofferenti a'loro tra<strong>di</strong>tori; que' poteri che <strong>il</strong> popolo, <strong>di</strong>mentico dell'alta missione <strong>di</strong>cui Dio lo incaricò, non si cura <strong>di</strong> annientare. lo non vo' <strong>di</strong>re meno eroico<strong>il</strong> popolo delle Cinque giornate, vo' <strong>di</strong>rlo acciecato ed infelice, come <strong>il</strong>compiangeva allorché sentivalo a gridar morte a' suoi veri amici, mentreschiacciavasi sotto i pie<strong>di</strong> dagli aristocrati, dai sar<strong>di</strong>-gesuitici, per ridurloa servitù più codarda della teutona.Chi vide M<strong>il</strong>ano reso forte arnese <strong>di</strong> guerra, chi ammirò l'entusiasmodella sua popolazione, <strong>il</strong> coraggio delle sue donne <strong>nel</strong> <strong>di</strong> del periglio, la<strong>di</strong>sperazione delle madri, <strong>il</strong> furor del popolo, lorché la nuova suonò dellacapitolazione, può <strong>di</strong>re a se stesso ed agli altri: la Lombar<strong>di</strong>a fu v<strong>il</strong>mentetra<strong>di</strong>ta ma non vinta. Può <strong>di</strong>re a se stesso ed agli altri: abbandonata M<strong>il</strong>anoa sé, affidata alle sole forze citta<strong>di</strong>ne, i barbari avrebbero trovata la tombaove adesso baldanzosi non <strong>di</strong> vittoria, ma <strong>di</strong> successo, <strong>di</strong>sertano le proprietà<strong>di</strong> quei miseri che esular dovettero dalla patria terra, tutto abbandonandoalla vandalica voracità del tedesco.Sia improntato l'anatema <strong>di</strong> male<strong>di</strong>zione sulla fronte <strong>di</strong> tutti coloroche entreranno a consigliare la pace minacciata. Le madri preghino <strong>nel</strong>nutrire i loro pargoli che trasmutino <strong>il</strong> latte in veleno, ove taluno <strong>di</strong> essi,fatto adulto, ricalcitri a ven<strong>di</strong>care una pace tanto cruenta.Non accetti la sposa un maritale amplesso ove non venga accompagnatoda un brando tinto <strong>nel</strong> sangue <strong>di</strong> un tra<strong>di</strong>tore della patria. Nonmeriti <strong>il</strong> bacio materno quel figlio che vantare non possa d'avere uccisoun nemico dell'italiana in<strong>di</strong>pendenza. E tutta Italia risuoni <strong>di</strong> sole male<strong>di</strong>zioniai degeneri che la tra<strong>di</strong>rono. Un continuato lamentar <strong>di</strong> singhiozzi e<strong>di</strong> imprecazioni scuoterà Dio sull'eterno suo seggio, e fia che una voltasprigioni <strong>il</strong> fulmine <strong>di</strong>struttore de' tiranni, per ridonare ai popoli la libertàsanta che loro promise.Infelici, mel cre<strong>di</strong>, siamo tutti perché a straniero soccorso volgemmo.Generosa la Francia, sempre invincib<strong>il</strong>e, sembra addormita all'ombra de'passati trionfi; né s'accorge che i despoti del nord l'accerchiano potentementeper assalirla un giorno e <strong>di</strong>viderla. Perché non profitta delle convulsioni<strong>di</strong> Germania, e d'Italia: isolata dal resto dell'Europa vedrà prestocorrere <strong>il</strong> sangue de' suoi figli sul <strong>di</strong> lei terreno, e tar<strong>di</strong> si pentirà <strong>di</strong> nonavere sostenuto, assicurato con l'armi <strong>il</strong> trionfo della libertà in Europa.335

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