il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net
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www.accademiaurbense.itle bandiere i soldati sbandati, per armar la riserva, per far nuove leve, perrhobilizzare una parte della guardia nazionale, per fare infine ogni più sollecitoe vigoroso apparecchio di guerra. 2°. In secondo luogo essere indispensabile(e non ho mancato d'insistere su questo punto) di mutare i generali.3°. Impegnare la Francia a cooperare efficacemente con noi e tentare tuttele vie di appianare gli ostacoli, che a questo intervento potrebbero opporsi.4°. Finalmente doversi guardar bene alla scelta delle persone che comporrannoil nuovo ministero. Ho mostrato, anzi, che in questa scelta stava ilnodo vitale della quistione presente; tutti i buoni aspettare con grandeansietà i nomi de' ministri, i quali, se saranno uomini universalmente conosciutiper amici sinceri del progresso, e per eustodi gelosi dell'onor nazionale,porranno alla loro accettazione quelle condizioni onorate, che meglio valganoad assicurare il nostro avvenire. A costoro non mancherà l'appoggiomorale di tutti i veri .patriotti, gli spiriti si rialzeranno, rifioriranno lesperanze e la fede nel principio monarchico costituzionale. L'ultimo giornodell'armistizio ci troverà preparati, e per l'Italia torneranno a splendere dibei giorni: se all'incontro entrassero ora al potere, come da molti si teme,uomini di dubbia fede, allora sarebbero infiniti i guaj, ai quali noi anderemoincontro. E qui ho terminato, accennando i pericoli, e affermando chela rivoluzione sarebbe cosi universale e profonda, che nulla rimarrebbe salvodel presente ordine di cose. Questa è la sostanza del lungo discorso che hofatto al Re. Egli mi ha ascoltato facendo di continuo cenni di approvazione.Poi ha preso a rispondermi, dicendo che dai suoi generali era statoveramente mal secondato; che tre ne aveva già destituiti, e che altri cambiamentiancora sarebbero fatti; che in quanto alla somministrazione deiviveri egli era stato ingannato e tradito. A questo punto, non ho potutofare a meno d'interrompere il Re per esortarlo a far di tutto per vederchiaro in questa faccenda, che, se c'era qualche sospetto di tradimento,conveniva ad ogni costo porre il dito sui colpevoli e dare qualche esempiosolenne; che le accuse indeterminate e i misteriosi sospetti in cose di tantorilievo non poteva tollerarsi; che, per ricondurre la fiducia, bisognava venirea capo di tutto, ed estirpare il male dalla sua radice, ecc. Il Re ha proseguito,dicendo essere sua ferma intenzione di porsi prontamente in gradodi riprendere con vantaggio le ostilità, per poi giungere ad una pace onorata;che se egli non avesse la speranza di ristorar presto la fortuna delle nostrearmi, già a quest'ora avrebbe abdicato. Raccomandarsi egli adunque a' suoipopoli, e a tutti gl'italiani che si mantengano uniti, che corrano concordementealle armi. Dell'intervento francese, del nuovo ministero non mi haparlato. lo allora ho rimesso in campo i due argomenti, insistendo con piùforza di prima per ottenere qualche risposta. Il Re mi ha lasciato dire; è316
www.accademiaurbense.itrimasto alquanto perplesso, e poi è entrato ad un tratto a parlare degliultimi fatti di Milano, dei quali mi ha raccontato alcune circostanze cheignoravo intieramente e che aggravano i torti dei milanesi; poi mi ha descrittocon parole vivissime l'umiliazione profonda che gli era riservata aVigevano, dove si è trovato dintorno un esercito che rifiutava affatto dicombattere. E qui il suo discorso è diventato cosl sentimentale, che mi hapreso una compassione grande di quel Re, assai più disgraziato che colpevole!Mi pareva di aver davanti uno spettro: in verità l'energia e il vigorenon ci possono venire da quell'uomo affranto e logoro. Uomini, uomini disalda tempra ci vorrebbero: si troveranno? Il tempo stringe; e io di nuovosono tornato sull'argomento del nuovo ministero. Mi ha ringraziato, e miha congedato dopo tre quarti d'ora all'incirca di colloquio. Uscendo dal Re,sono andato da Castagnetto, col quale mi sono trattenuto per più d'un'ora.Egli nulla sa dei nuovi ministri; mi assicura però che i retrogradi nonla spunteranno, e che ogni pensiero di reazione è lontano. Vedremo; dimaniparto per Torino. Addio.Sulla busta: Signor Avvocato Domenico Buffa. Tortona.F. P. RoselliniIll.mo signore.131GIOVANNI DOSSENA A BUFFAAlessandria, 14 agosto 1848.Ieri io accettava colla massima soddisfazione l'onorevole qualità disotto-commissario, di cui piacque alla S.V. di investirmi, desideroso dipotere anch'io cooperare attivamente al buon andamento della causa da noitutti volenterosamente e sentitamente abbracciata. Ma le notizie pervenuteciquesta mane danno a divedere un notevole cangiamento nell'aspetto dellecose, e l'inutilità delle operazioni che io era disposto a mandare ad effetto.In Torino la reazione contro le nuove istituzioni ha ormai ottenuto ilsopravvento, ed ha riappiccato i suoi fili al partito retrogrado, potentissimonelle provincie, e che ora comincia pur troppo a dar segni visibili di vita.Due o tre giorni sono, in Solero ed in Castelceriolo, paesi vicini a questacittà, si fecero violente dimostrazioni contro la guardia nazionale, né sirisparmiarono le ingiurie contro quelli particolarmente che procurarono negli317
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www.accademiaurbense.itrimasto alquanto perplesso, e poi è entrato ad un tratto a parlare degliultimi fatti <strong>di</strong> M<strong>il</strong>ano, dei quali mi ha raccontato alcune circostanze cheignoravo intieramente e che aggravano i torti dei m<strong>il</strong>anesi; poi mi ha descrittocon parole vivissime l'um<strong>il</strong>iazione profonda che gli era riservata aVigevano, dove si è trovato <strong>di</strong>ntorno un esercito che rifiutava affatto <strong>di</strong>combattere. E qui <strong>il</strong> suo <strong>di</strong>scorso è <strong>di</strong>ventato cosl sentimentale, che mi hapreso una compassione grande <strong>di</strong> quel Re, assai più <strong>di</strong>sgraziato che colpevole!Mi pareva <strong>di</strong> aver davanti uno spettro: in verità l'energia e <strong>il</strong> vigorenon ci possono venire da quell'uomo affranto e logoro. Uomini, uomini <strong>di</strong>salda tempra ci vorrebbero: si troveranno? Il tempo stringe; e io <strong>di</strong> nuovosono tornato sull'argomento del nuovo ministero. Mi ha ringraziato, e miha congedato dopo tre quarti d'ora all'incirca <strong>di</strong> colloquio. Uscendo dal Re,sono andato da Castag<strong>net</strong>to, col quale mi sono trattenuto per più d'un'ora.Egli nulla sa dei nuovi ministri; mi assicura però che i retrogra<strong>di</strong> nonla spunteranno, e che ogni pensiero <strong>di</strong> reazione è lontano. Vedremo; <strong>di</strong>maniparto per Torino. Ad<strong>di</strong>o.Sulla busta: Signor Avvocato Domenico Buffa. Tortona.F. P. RoselliniIll.mo signore.131GIOVANNI DOSSENA A BUFFAAlessandria, 14 agosto 1848.Ieri io accettava colla massima sod<strong>di</strong>sfazione l'onorevole qualità <strong>di</strong>sotto-commissario, <strong>di</strong> cui piacque alla S.V. <strong>di</strong> investirmi, desideroso <strong>di</strong>potere anch'io cooperare attivamente al buon andamento della causa da noitutti volenterosamente e sentitamente abbracciata. Ma le notizie pervenuteciquesta mane danno a <strong>di</strong>vedere un notevole cangiamento <strong>nel</strong>l'aspetto dellecose, e l'inut<strong>il</strong>ità delle operazioni che io era <strong>di</strong>sposto a mandare ad effetto.In Torino la reazione contro le nuove istituzioni ha ormai ottenuto <strong>il</strong>sopravvento, ed ha riappiccato i suoi f<strong>il</strong>i al partito retrogrado, potentissimo<strong>nel</strong>le provincie, e che ora comincia pur troppo a dar segni visib<strong>il</strong>i <strong>di</strong> vita.Due o tre giorni sono, in Solero ed in Castelceriolo, paesi vicini a questacittà, si fecero violente <strong>di</strong>mostrazioni contro la guar<strong>di</strong>a nazionale, né sirisparmiarono le ingiurie contro quelli particolarmente che procurarono negli317