il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net
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furon nn qui oppressi da leggi non giuste, non provvide; lo so anch'ioche bisogna chiamare in tuo soccorso la scienza sociale, ossia quella scienzache si occupa di abilitare gli uomini al maggiore possibile ben essere collosviluppo, e col più equo riparto della pubblica ricchezza; ma ciò che lascienza propone non si può mettere d'un subito in atto; e bisogna pensarecome riescano in pratica le speculazioni dei dotti. La Francia, la generosaFrancia fa ora le sue prove: i poveri vollero subiti risultati; essi insanguinaronole vie di Parigi. Ecco dove trae la furia del popolo quandovuol fare da sé, senza aspettare le leggi, le istituzioni, a stabilir le qualisono finora soltanto idonei quei pochi, che all'amore dei fratelli congiungonolo studio, la dottrina delle cose sociali. In Roma si pensa allaclasse che vive di lavoro; nel nostro parlamento se ne è parlato. Ma che siè fatto! .. che si è fatto? Bisogna ora cacciare il tedesco; se non si assicurala patria, tu rischi le tue braccia, la tua testa: lascia dunque che non sipensi per ora che a cacciare il nemico. lo mi stupisco invece e mi dolgoche qualche nostro deputato abbia pensato ad altro. Una associazione offensivae diffensiva delle forze nostre; in denaro, in armi, in braccia, in munizioni,ecco ciò che si voleva e si vuole. Cento padri Bassi e cento padriGavazzi, che predichino la guerra santa; uomini nuovi sostituiti negli impieghi,i quali influiscono sulla guerra, ai vecchi e nemici della guerra, chesola ci può dare colla dignità di nazione i beni materiali e morali, che cimancheranno sempre, finché saremo divisi ed oppressi dallo straniero;giunte, comitati di guerra, di soccorsi per la guerra, di guardia nazionale,di sicurezza pubblica, di pubblica beneficenza, di pubblica educazione patriottica;commessarii spediti nei villaggi, nei paesetti a studiare sottoquale influenza si mantengano i contadini, gli inesperti, i decreti con chelo stato adottasse le famiglie dei combattenti; amore e concordia fra noitutti, qualunque sia la nostra opinione circa la libertà, dal momento chesiamo d'accordo circa la indipendenza; riconoscenza ai dolori, deferenzaai buoni consigli di quegli esuli che, vissuti in mezzo alle rivoluzioni, dopoaver preparato il nostro risorgimento venivano ad insegnarci il modo diassociare le bande dei volontari alle armate già disciplinate, l'entusiasmodella nazione alla strategia del generale; ecco ciò che si voleva e si vuole.E voi parlate di privilegio; e voi fate schiamazzi per negare il pane alfratello; voi attentate al diritto di proprietà che fa sacro il vostro obolo,come il milione risparmiato da chi di povero è divenuto ricco? lo noncredo queste cose, non posso crederle; la voce corrente ha mentito troppevolte; ha detto tante brutte cose di tanti grandi, di me che non sono grande,e tutte false. E voi lo sapete, ché tra voi non c'è uno che io abbia consigliatoa caciare il padre Dellepiane, ad ammazzare i gesuiti, a far violenza a304www.accademiaurbense.it
www.accademiaurbense.itquella guardia nazionale che è l'àncora della libertà; né a bruciare gli omnibus}né a ricusarvi a stampare o a cucire, né a dare il sacco alle case deinobili. Furonvi invece tali, che vi eccitarono a bruciare la Lega Italiana,che divinava la caduta del ministro Ricci, la protesta del Mazzini, che intempo di guerra non approvava che l'unione per la guerra, e disapprovavaun'unione definitiva, diversa dall'unità, una scelta di governo definitivo peitempi della pace fatta in mezzo alla libertà consentita dal cannone tedescoe sardo. Furonvi tali che vi consigliarono ad odiare i vostri fratelli, se nonpensassero come volevano i consiglieri vostri, che vi eccitarono insomma alpopolare dispotismo.Né mancò chi vi imponesse un atto di sfregio al fratello vostro; e colui,anziché rimproverato, sarà forse a quest'ora presidente dei liberali settembrinio decembrini, forse deputato, forse ministro.lo vi ho sempre detto che si può combattere un'opinione coll'armidella parola, ma non minacciare, non opprimere il pensatore. Ciò facevanoi tiranni; vorreste ora farvi tiranni? ... Alle Camere si comincia a parlaredi quelle leggi di eccezione, che sanciscono proibizioni e pene suggeritedalla paura. Chi sa che non abbiano preso esempio dalla Francia, che noiimitiamo più che nel bene, nel male; chi sa che qualche caso di violenzacontro la stampa non abbia dato un brutto esempio! lo però protesto controla paura e contro tutti i consigli draconiani che vengono dalla pauradegl'interni nemici.Vi sono tali, che con discorsi parlati o scritti, disturbano il nostrorisorgimento, sviando il popolo dalla concordia, smorzando l'entusiasmoche vuoIsi per la guerra. Non temete, date aiuto ai buoni, e questi basterannoa mantenere la concordia, a risuscitare l'entusiasmo; ma se fate ilbroncio ad uomini provati per indipendenza di animo, per generosità disentire, e conservate in carica i retrogradi, la colpa è tutta vostra. Finiamola,dunque, colle vane paure; proteggete, organizzate la nostra rivoluzionecontro la violenza, contro l'Austria. Ciò basta. Voi uomini che vivete delvostro sudore, se avete domande a fare per vostro conto, sappiate che viè il parlamento che si occupa di voi, e se ne occuperà meglio, dopo averprovveduto alle cose della guerra! In piazza, non un grido che non siaitaliano; maledetto chi pensa a se stesso e non alla patria, quando fremela guerra!Libertà, tolleranza di opinioni, purché non si parli nell'interesse eda difesa del nemico; questo sarebbe delitto, e dove comincia il delitto, finiscela libertà.Popolo} popolo! io credo che t'abbiano calunniato. Se mai tu fossi,se fossimo rei di qualche risentimento o per ingiuria fattaci, o supposta, di20305
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furon nn qui oppressi da leggi non giuste, non provvide; lo so anch'ioche bisogna chiamare in tuo soccorso la scienza sociale, ossia quella scienzache si occupa <strong>di</strong> ab<strong>il</strong>itare gli uomini al maggiore possib<strong>il</strong>e ben essere collosv<strong>il</strong>uppo, e col più equo riparto della pubblica ricchezza; ma ciò che lascienza propone non si può mettere d'un subito in atto; e bisogna pensarecome riescano in pratica le speculazioni dei dotti. La Francia, la generosaFrancia fa ora le sue prove: i poveri vollero subiti risultati; essi insanguinaronole vie <strong>di</strong> Parigi. Ecco dove trae la furia del popolo quandovuol fare da sé, senza aspettare le leggi, le istituzioni, a stab<strong>il</strong>ir le qualisono finora soltanto ido<strong>nei</strong> quei pochi, che all'amore dei fratelli congiungonolo stu<strong>di</strong>o, la dottrina delle cose sociali. In Roma si pensa allaclasse che vive <strong>di</strong> lavoro; <strong>nel</strong> nostro parlamento se ne è parlato. Ma che siè fatto! .. che si è fatto? Bisogna ora cacciare <strong>il</strong> tedesco; se non si assicurala patria, tu rischi le tue braccia, la tua testa: lascia dunque che non sipensi per ora che a cacciare <strong>il</strong> nemico. lo mi stupisco invece e mi dolgoche qualche nostro deputato abbia pensato ad altro. Una associazione offensivae <strong>di</strong>ffensiva delle forze nostre; in denaro, in armi, in braccia, in munizioni,ecco ciò che si voleva e si vuole. Cento padri Bassi e cento padriGavazzi, che pre<strong>di</strong>chino la guerra santa; uomini nuovi sostituiti negli impieghi,i quali influiscono sulla guerra, ai vecchi e nemici della guerra, chesola ci può dare colla <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> nazione i beni materiali e morali, che cimancheranno sempre, finché saremo <strong>di</strong>visi ed oppressi dallo straniero;giunte, comitati <strong>di</strong> guerra, <strong>di</strong> soccorsi per la guerra, <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a nazionale,<strong>di</strong> sicurezza pubblica, <strong>di</strong> pubblica beneficenza, <strong>di</strong> pubblica educazione patriottica;commessarii spe<strong>di</strong>ti <strong>nei</strong> v<strong>il</strong>laggi, <strong>nei</strong> paesetti a stu<strong>di</strong>are sottoquale influenza si mantengano i conta<strong>di</strong>ni, gli inesperti, i decreti con chelo stato adottasse le famiglie dei combattenti; amore e concor<strong>di</strong>a fra noitutti, qualunque sia la nostra opinione circa la libertà, dal momento chesiamo d'accordo circa la in<strong>di</strong>pendenza; riconoscenza ai dolori, deferenzaai buoni consigli <strong>di</strong> quegli esuli che, vissuti in mezzo alle rivoluzioni, dopoaver preparato <strong>il</strong> nostro risorgimento venivano ad insegnarci <strong>il</strong> modo <strong>di</strong>associare le bande dei volontari alle armate già <strong>di</strong>sciplinate, l'entusiasmodella nazione alla strategia del generale; ecco ciò che si voleva e si vuole.E voi parlate <strong>di</strong> priv<strong>il</strong>egio; e voi fate schiamazzi per negare <strong>il</strong> pane alfratello; voi attentate al <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> proprietà che fa sacro <strong>il</strong> vostro obolo,come <strong>il</strong> m<strong>il</strong>ione risparmiato da chi <strong>di</strong> povero è <strong>di</strong>venuto ricco? lo noncredo queste cose, non posso crederle; la voce corrente ha mentito troppevolte; ha detto tante brutte cose <strong>di</strong> tanti gran<strong>di</strong>, <strong>di</strong> me che non sono grande,e tutte false. E voi lo sapete, ché tra voi non c'è uno che io abbia consigliatoa caciare <strong>il</strong> padre Dellepiane, ad ammazzare i gesuiti, a far violenza a304www.accademiaurbense.it