il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

indivisa, ma «benché nazione debba dirsi nella sua interezza, dentroè scompartita in più stati, l'uno dell'altro indipendenti ». La nazionalitàè diritto inderogabile dei popoli; i principi italiani sono indipendentitra loro, ma dipendono da quell'inalienabile diritto di nazionalità:se un principe italiano intervenisse nello stato di un altro,offenderebbe apertamente il diritto. Anche se un principe italianosgovernasse il suo stato «per modo da indurre gravi calamità sopratutta la nazione, non potranno gli altri intervenire, e forzarlo di pigliarela buona via? ... Se i tre principi riformatori avessero il diritto difar forza ai tre principi restii, d'entrare in Modena, o in Parma, o inNapoli per l'utilità de' popoli italiani com'essi la intendono, o chipotrebbe negare al re di Napoli un eguale diritto d'invadere gli statipontificii medesimamente per l'utilità de' popoli italiani com'egli laintende? Né si dica che in questo caso particolare l'intervento de'tre principi riformatori sarebbe giusto: sarebbe utile, non giusto; perchégiusto non può essere un atto che piglia radice nell'arbitrio ». Èdunque necessario che i sei principi stringano una lega e definiscanoi modi d'intervento, perché se si concede, sopra questa lega, ai principiitaliani il diritto d'intervento tra loro, non si potrebbe impedireall'imperatore d'Austria, come principe di una parte d'Italia, d'intervenirenegli altri stati italiani «sempre per l'utilità nostra, com'eglipure la intende ». I principi italiani devono usare mezzi pacifici traessi e contemporaneamente impedire ogni intervento straniero, perchétale intervento, operato in una provincia, compromette l'indipendenzadelle altre.Lorenzo Ranco vede nell'occupazione di Ferrara il tentativo dell'Austriadi contrapporre alle riforme pontificie e toscane il contrappesodella propria ingerenza politica in Italia. Le riforme piemontesi,però, condizionano l'egemonia austriaca, e possono significare un pericoloper la sua sicurezza. Tali riforme indicano che l'Italia non è piùun feudo dello straniero, e che l'Austria non è che un forestiero. Laguerra è la conclusione logica di questa nuova situazione, e, proseguel'articolista, «se prima delle riforme piemontesi, questa era in untempo più o meno lontano probabile, dopo quelle è certissima ... Aqual altro fine i grandi apparecchi militari dello straniero, le mosseimponenti di truppe dagli ultimi confini della monarchia alla voltadell'Italia? La guerra è anzi cominciata contro lo spirito italiano ...La guerra è inevitabile ». Di qui la necessità della istituzione dellaguardia civica, già concessa da Pio IX e da Leopoldo II. Tale istituzioneè considerata dalle nazioni più civili il palladio dell'indipen-30www.accademiaurbense.it