il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

www.accademiaurbense.italle sue espansioni, e ciò non pertanto, onorando egli la patria di fattigloriosi, meritarsi ugualmente la lode di tutti.Venerdi della passata settimana (28 luglio) ordinavasi per parte delgovernatore di Peschiera, sig. generale Federici, una perlustrazione versoil «Papa », luogo situato a poca distanza dalla fortezza, all'intento specialmentedi caricare del fieno, che il lunedì antecedente era stato colà abbandonatodalla nostra provianda.Duecento uomini circa, compresivi sei di cavalleria, vennero a ciòdestinati. Ne fu affidato il comando al sig. maggiore Fantoni; ed alle 4pomeridiane di quel giorno s'intraprese la sortita. Non si tosto questo piccolbattaglione erasi allontanato un miglio circa dal luogo della partenza, marciandosempre in- colonna serrata, che inaspettatamente moveasi ad urtarlouno squadrone di dragoni nemici con impeto gagliardissimo. I nostri soldati,quantunque maggior parte reclute, erano risoluti battersi valorosamente:ma a quella comparsa inattesa e nuova' per loro, si sgomentano, egià la irresoluzione sta per coglierli, che la cavalleria nemica trovasi asoli trenta passi lontano, e fu, pur troppo, allora che un improvvido comandoterminò per mettere nelle file il generale scompiglio. L'ordine dato fu undietro front; ed un tale comando, oltre d'aver fatto nascere lo scoraggiamentoin tutti, serviva ancora di gran vantaggio al nemico, che più facilmentepoteva disordinare la nostra colonna, caricandola alle spalle, e grandissimodanno difatti ne sarebbe derivato, se l'avvedutezza di pochi valorosinon avesse salvato la periclitante colonna. Questi pochi prodi, lungid'ubbidire a quel comando, stettero fermi ai loro posti; tennero fronte alnemico e fecero a lui sentire di che sappiano sempre le punte delle nostrespade, e le palle dei nostri moschetti.Lode dunque ai prodi, che, mossi soltanto da un sentimento guerriero,e pieno il cuore d'amor patrio, tanti sforzi operarono, che cinque soli dinumero furono i nostri feriti, ove dalla parte nemica, senza calcolarei feriti, si contarono non meno di dieci morti. E qui fra gli altri merita specialemenzione il sig. Agostino Tiragallo di Sassari, capitano del 4° reggimentoprovvisorio. Munito egli d'un fucile da caccia a due canne, con soloquattro scariche portò la morte ad altrettanti dragoni nemici. Né ciò doveaessere per lui il trionfo più bello. Accortisi due dragoni da dove partivanocolpi si fatali, dato di sproni al cavallo, s'avanzavano per assalirlo: l'unodi essi, giunto assai vicino, scarica una pistola sulla testa al detto capitano,che ne resta soltanto lesa la visiera del sacot. Allora tutto furente, edimbrandita egli la formidabile sua spada, con un colpo solo passa da partea parte quel temerario tedesco, ed impetuoso voltosi all'altro, che minacciososopraggiungea, tenta fargli subire sorte consimile. Si difende il dra-292