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www.accademiaurbense.itChe la popolazione di Avenza con ispontaneo ed unanime voto, inneramentelibero da qualsivoglia estranea influenza ad insinuazione, valendosidi quel diritto medesimo che Carrara e Massa pretesero far valere a riguardodi Modena, deliberò di segregarsi, e si segregò difatto dal Municipio diCarrara fin dai primi momenti, in cui fu spento l'aborrito governo di FrancescoV in questi paesi.Che quella segregazione fu spinta non per altro motivo, se non perchéquanto odiava il ferreo gioco dell'ex-duca, altrettanto questa infeliceComune aborriva il mal governo che fece sempre d'ogni suo interesse ilMunicipio di Carrara, coll'erogare a propria esclusivo comodo le particolaridi Lei rendite, lasciando una popolazione di più che tre mila anime,distante ben tre miglia da Carrara, senza un medico, senza un maestro elementare,senza una Congregazione di Carità, ed omettendo per colpevoleincuria di promuovere quelle opere che rendevansi necessarie a difenderedai guasti delle acque il loro territorio, e a garantire dalle inondazioniimprovvise le loro abitazioni e le loro vite, esposte da un momentoall'altro ad imminente pericolo.Che appena decretata la separazione da Carrara, la popolazione diAvenza per organo del suo Governo Provvisorio umiliava preci al gloriosotrono del Re Carlo Alberto chiedendo istantemente l'immediataaggregazione del suo territorio ai Regii Stati.Che il magnanimo Principe, fedele alla dichiarazione fatta di nonvolere ampliare i suoi Stati di verun altro Stato o porzione di Stato vacante,se non col libero consenso dei rispettivi abitanti, non accettavaallora l'aggregazione, ma degnavasi ricevere temporaneamente questa Comunitànell'alta sua protezione, riserbandosi a provvedere per la definitivasua aggregazione, quando liberamente avesse in tempo più opportunoreiterato il suo voto di volersi riunire allo Stato Sardo.Che la Comunità di Avenza, accettando con divota riconoscenza laregia protezione, benché vi fosse stretta da urgenti bisogni, si tenne obbligataa non rinnovare le istanze per l'aggregazione, così per ossequio allamente del Re liberatore, come ancora perché in quel frattempo il GovernoProvvisorio di Modena altamente protestando contro l'arbitrariaoccupazione toscana, avea formalmente dichiarato di voler riservare emantenere intieri i suoi diritti in quelle frazioni delle provincie, che appartenevanoai dominii dell'ex-Duca di Modena.Che successivamente, per la legge del Governo Provvisorio di Modena,essendosi aperta nei Ducati la votazione per conoscere a' quali dei liberistati italiani la maggiorità degli abitanti amasse di andar congiunta, felicementene sortiva, quasi unanime, il voto per la pronta unione al Regno282

www.accademiaurbense.itdell'alta Italia, voto che di fatto, come di diritto comprendeva pure quelloardentissimo ed italianissimo già emesso dalla Comunità di Avenza.Che infine dopo quella solenne e legale manifestazione di voti, edavuto riguardo in ispecie all'immensa maggioranza dei suffragi raccolti infavore della pronta aggregazione al Regno Italico, qualunque possa esserestata la parte dei carraresi presa a quella popolare ed universale votazione,non può esser dato agli stessi, e molto meno a pochi di loro di sciogliersida quel voto. Per le quali cose, rimanendo pienamente provato come sianoassurde e destituite d'ogni fondamento di buon diritto, le pretensioniposte innanzi dal Municipio di Carrara nella citata sua deliberazione del25 giugno p.p. Il Governo Provvisorio di Avenza, a tutti gli effetti diragione, protesta della nullità ed illegalità di quell'atto, non che di ognialtro simile già fatto, o che possa farsi in avvenire, per tutto ciò che concernela Comunità di Avenza, dichiarando di non riconoscere verunalegittima autorità in quel Municipio, e di riserbarsi intiero il diritto dirichiamarlo a severo rendimento di conti sulla passata iniqua amministrazionedei suoi interessi.•Avenza, lO luglio 1848.Il Governo Provvisorio di Avenza.MenconiRagagliniPellini108GIULIO REZASCO A BUFFAStimatissimo Signore.Sarzana, 19 luglio 1848.Stamane l'amico Grossi per l'imminente partenza del corriere, facendoil piego in fretta e furia, scrisse alla S.V. che le avrebbe mandato altri duedocumenti: doveva dire uno solo, ed è quello che le acchiudo.Questo documento è un piccolo saggio della perfidia toscana, la qualenon contenta di seminare discordie, versar monete, schiucherare diplomidi nobiltà per ingoiarsi la povera provincia lunigianese, non abborrisce népure di giovarsi del braccio del gesuitante vescovo di Massa per intimoriree rivolgere a sé tutti que' preti che sono dati al Piemonte. Cosi283

www.accademiaurbense.itChe la popolazione <strong>di</strong> Avenza con ispontaneo ed unanime voto, inneramentelibero da qualsivoglia estranea influenza ad insinuazione, valendosi<strong>di</strong> quel <strong>di</strong>ritto medesimo che Carrara e Massa pretesero far valere a riguardo<strong>di</strong> Modena, deliberò <strong>di</strong> segregarsi, e si segregò <strong>di</strong>fatto dal Municipio <strong>di</strong>Carrara fin dai primi momenti, in cui fu spento l'aborrito governo <strong>di</strong> FrancescoV in questi paesi.Che quella segregazione fu spinta non per altro motivo, se non perchéquanto o<strong>di</strong>ava <strong>il</strong> ferreo gioco dell'ex-duca, altrettanto questa infeliceComune aborriva <strong>il</strong> mal governo che fece sempre d'ogni suo interesse <strong>il</strong>Municipio <strong>di</strong> Carrara, coll'erogare a propria esclusivo comodo le particolari<strong>di</strong> Lei ren<strong>di</strong>te, lasciando una popolazione <strong>di</strong> più che tre m<strong>il</strong>a anime,<strong>di</strong>stante ben tre miglia da Carrara, senza un me<strong>di</strong>co, senza un maestro elementare,senza una Congregazione <strong>di</strong> Carità, ed omettendo per colpevoleincuria <strong>di</strong> promuovere quelle opere che rendevansi necessarie a <strong>di</strong>fenderedai guasti delle acque <strong>il</strong> loro territorio, e a garantire dalle inondazioniimprovvise le loro abitazioni e le loro vite, esposte da un momentoall'altro ad imminente pericolo.Che appena decretata la separazione da Carrara, la popolazione <strong>di</strong>Avenza per organo del suo Governo Provvisorio um<strong>il</strong>iava preci al gloriosotrono del Re Carlo Alberto chiedendo istantemente l'imme<strong>di</strong>ataaggregazione del suo territorio ai Regii Stati.Che <strong>il</strong> magnanimo Principe, fedele alla <strong>di</strong>chiarazione fatta <strong>di</strong> nonvolere ampliare i suoi Stati <strong>di</strong> verun altro Stato o porzione <strong>di</strong> Stato vacante,se non col libero consenso dei rispettivi abitanti, non accettavaallora l'aggregazione, ma degnavasi ricevere temporaneamente questa Comunità<strong>nel</strong>l'alta sua protezione, riserbandosi a provvedere per la definitivasua aggregazione, quando liberamente avesse in tempo più opportunoreiterato <strong>il</strong> suo voto <strong>di</strong> volersi riunire allo Stato Sardo.Che la Comunità <strong>di</strong> Avenza, accettando con <strong>di</strong>vota riconoscenza laregia protezione, benché vi fosse stretta da urgenti bisogni, si tenne obbligataa non rinnovare le istanze per l'aggregazione, così per ossequio allamente del Re liberatore, come ancora perché in quel frattempo <strong>il</strong> GovernoProvvisorio <strong>di</strong> Modena altamente protestando contro l'arbitrariaoccupazione toscana, avea formalmente <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> voler riservare emantenere intieri i suoi <strong>di</strong>ritti in quelle frazioni delle provincie, che appartenevanoai dominii dell'ex-Duca <strong>di</strong> Modena.Che successivamente, per la legge del Governo Provvisorio <strong>di</strong> Modena,essendosi aperta <strong>nei</strong> Ducati la votazione per conoscere a' quali dei liberistati italiani la maggiorità degli abitanti amasse <strong>di</strong> andar congiunta, felicementene sortiva, quasi unanime, <strong>il</strong> voto per la pronta unione al Regno282

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