il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net
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www.accademiaurbense.itdel 19 giugno, che vorrebbe provare l°) che il governo piemontese, nonil toscano sollecitasse i lunigianesi alla sua aggregazione; 2°) che nega nonil delegato toscano abbattesse alcuni governi provvisori violentemente;3°) che non sia vera l'occupazione forzata di paesi, che volevano darsi alPiemonte; 4°) che nessun mandato d'arresto sia stato rilasciato dal delegatoin materia politica. Noi a queste difese risponderemo in modo daturar la bocca a tutto il mondo.Alla prima difesa contrapponiamo la lettera circolare del signor Matteuccidel 30 marzo; contrapponiamo la lettera circolare del governoprovvisorio di Barbarasco, stampata nell'Opinione n" 111; contrapponiamola lettera del signor rettore di Parana al presidente del governo provvisoriodi Calice, mandata in originale al signor intendente della Spezia;contrapponiamo moltissime lettere di pontremolesi, e specialmente due cheabbiamo in mano, in data dei primi di giugno, una del canonico Giumelial rettore di Madignano, l'altra del dottore Caimi al rettore di Veppo,Alla seconda difesa contrapponiamo il decreto del delegato toscanodel 30 maggio, che, sciogliendo il governo provvisorio di Olivola e Pallerone,minacciava castighi a chiunque farà resistenza ed opposizione. Ilrettore di Olivola in una carta che abbiamo presso di noi, in data dei18 giugno, testifica, dicendosi pronto al giuramento, che il Sabatini minacciòla galera, sino a 30 anni, a chiunque non riconoscesse i suoi ordini.Alla terza difesa noi contrapponiamo Parana, che fu occupata dallemilizie toscane, benché avesse fatta la sua dedizione al Piemonte; contrapponiamoMulazzo; contrapponiamo Montereggio, che mai dette votonessuno per la toscana e pendeva pel Regno Italico; contrapponiamo itentativi contro Bibola, Podenzana e Monti.Alla quarta difesa contrapponiamo il mandato di arresto, emesso il15 e 16 giugno dal Porrini, pretore di Mulazzo, contro i! parroco di Paranae contro Alessandro Vinciguerra; i! primo perché sottoscrisse l'attodi dedizione al Piemonte, il secondo perché l'accettò nella sua qualità disegretario del governo provvisorio di Calice; i! quale mandato d'arrestofu, dal suddetto governo, trasmesso in originale al ministro Ricci. Contrapponiamoil fatto di Francesco Antonio Tarantola, padre del nominatoparroco di Parana, imprigionato i! 24 giugno e processato perché amicodel Piemonte. Questo ultimo fatto è posteriore alla data della Gazzettafiorentina, ma la verità è di tutti i tempi. E se i mandati d'arrestofurono lasciati, non dal delegato, ma dai pretori, noi diciamo: i pretorinon sono all'ubbidienza, o per dir meglio, ai comandi del delegato? Equesti non venne a confermare quelli ordini non contraddicendogli?Quanto poi a quello che ciancia la Gazzetta di Firenze intorno a vn.277
www.accademiaurbense.itlafranca, che eroe, il sotto-intendente di Sarzana e il tenente EnricoRavani e gli avvocati Pietro Ruschi e IlIario Lari desistessero dal propositod'interrogare il voto popolare, per la fredda accoglienza che ricevetteroda quelli abitanti, noi affermiamo che i suddetti funzionarj piemontesipuntarono, in ogni modo, perché si convocasse e consultasse il popolo,ma che tal partito fu rigettato altamente, e sempre, da Sabatini. Al chenoi vogliamo a testimonj tutti i suddetti signori.A quanto dice la Gazzetta medesima per Giovagallo, noi replichiamoche questa parrocchia, pel voto della maggioranza dei capi-famiglia,aveva richiesta ed ottenuta la protezione sarda; che il 27 aprile fuinvasa dalle popolazioni toscaneggianti; che l'intendente della Spezia nonvolle mantenere la protezione: onde i giovagallesi, impauriti, penderonoverso la Toscana. Il governo di Calice protestò replicatamente contro questaviolenza al ministero, domandando che Giovagallo fosse ritornato all'anticaprotezione, affinché potesse decidere di sé liberamente: e il ministeronon rispose.Intando molte famiglie e ragguardevoli sono in compromesso pressoil governo toscano. Tradite le popolazioni, che sarà di loro?La Lunigiana è terra d'uomini: gli uomini non devono essere venduti.Che parlar di compensi e di guadagni? combattiamo si o no per l'indipendenzaitaliana? la guerra nostra è di liberazione, non di conquista. Furonoliberati i lombardi, i veneti, i parmigiani, i modenesi, onde scelsero unsignore a loro talento. E i lunigianesi saranno da meno? forse perché pochi?ma ciò sarebbe un sottoporre il diritto alla forza. Per amore del Piemontee della Toscana e dell'Italia, si consulti il voto popolare in Lunigiana, etirata una linea che assicuri un passaggio per il nostro apennino, si rafforzimaggiormente il Regno Italico, destinato a difendere il Granducato medesimoe tutta Italia.Federico GrossiG. RezascoAllegato BCOPIA DI LETTERA DEL VICARIO FORANEO DI MULAZZOAL PARROCO DI PARANAM. IlI.re e R.do Signore.D'ordine espresso dall'lII.mo Rev.mo Monsignor Vescovo nostro, vengocolla presente ad incaricare la S.V. di presentarsi a questa mia residenza,colla maggior possibile sollecitudine, e precisamente nel p.v. sabato giorno278
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www.accademiaurbense.itdel 19 giugno, che vorrebbe provare l°) che <strong>il</strong> governo piemontese, non<strong>il</strong> toscano sollecitasse i lunigianesi alla sua aggregazione; 2°) che nega non<strong>il</strong> delegato toscano abbattesse alcuni governi provvisori violentemente;3°) che non sia vera l'occupazione forzata <strong>di</strong> paesi, che volevano darsi alPiemonte; 4°) che nessun mandato d'arresto sia stato r<strong>il</strong>asciato dal delegatoin materia politica. Noi a queste <strong>di</strong>fese risponderemo in modo daturar la bocca a tutto <strong>il</strong> mondo.Alla prima <strong>di</strong>fesa contrapponiamo la lettera circolare del signor Matteuccidel 30 marzo; contrapponiamo la lettera circolare del governoprovvisorio <strong>di</strong> Barbarasco, stampata <strong>nel</strong>l'Opinione n" 111; contrapponiamola lettera del signor rettore <strong>di</strong> Parana al presidente del governo provvisorio<strong>di</strong> Calice, mandata in originale al signor intendente della Spezia;contrapponiamo moltissime lettere <strong>di</strong> pontremolesi, e specialmente due cheabbiamo in mano, in data dei primi <strong>di</strong> giugno, una del canonico Giumelial rettore <strong>di</strong> Ma<strong>di</strong>gnano, l'altra del dottore Caimi al rettore <strong>di</strong> Veppo,Alla seconda <strong>di</strong>fesa contrapponiamo <strong>il</strong> decreto del delegato toscanodel 30 maggio, che, sciogliendo <strong>il</strong> governo provvisorio <strong>di</strong> Olivola e Pallerone,minacciava castighi a chiunque farà resistenza ed opposizione. Ilrettore <strong>di</strong> Olivola in una carta che abbiamo presso <strong>di</strong> noi, in data dei18 giugno, testifica, <strong>di</strong>cendosi pronto al giuramento, che <strong>il</strong> Sabatini minacciòla galera, sino a 30 anni, a chiunque non riconoscesse i suoi or<strong>di</strong>ni.Alla terza <strong>di</strong>fesa noi contrapponiamo Parana, che fu occupata dallem<strong>il</strong>izie toscane, benché avesse fatta la sua de<strong>di</strong>zione al Piemonte; contrapponiamoMulazzo; contrapponiamo Montereggio, che mai dette votonessuno per la toscana e pendeva pel Regno Italico; contrapponiamo itentativi contro Bibola, Podenzana e Monti.Alla quarta <strong>di</strong>fesa contrapponiamo <strong>il</strong> mandato <strong>di</strong> arresto, emesso <strong>il</strong>15 e 16 giugno dal Porrini, pretore <strong>di</strong> Mulazzo, contro i! parroco <strong>di</strong> Paranae contro Alessandro Vinciguerra; i! primo perché sottoscrisse l'atto<strong>di</strong> de<strong>di</strong>zione al Piemonte, <strong>il</strong> secondo perché l'accettò <strong>nel</strong>la sua qualità <strong>di</strong>segretario del governo provvisorio <strong>di</strong> Calice; i! quale mandato d'arrestofu, dal suddetto governo, trasmesso in originale al ministro Ricci. Contrapponiamo<strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> Francesco Antonio Tarantola, padre del nominatoparroco <strong>di</strong> Parana, imprigionato i! 24 giugno e processato perché amicodel Piemonte. Questo ultimo fatto è posteriore alla data della Gazzettafiorentina, ma la verità è <strong>di</strong> tutti i tempi. E se i mandati d'arrestofurono lasciati, non dal delegato, ma dai pretori, noi <strong>di</strong>ciamo: i pretorinon sono all'ubbi<strong>di</strong>enza, o per <strong>di</strong>r meglio, ai coman<strong>di</strong> del delegato? Equesti non venne a confermare quelli or<strong>di</strong>ni non contrad<strong>di</strong>cendogli?Quanto poi a quello che ciancia la Gazzetta <strong>di</strong> Firenze intorno a vn.277