il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net
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www.accademiaurbense.itprovvedimenti che possono accrescere l'unione delle varie parti d'Italia, perchénella perfetta unione di esse sta la forza nazionale, l'indipendenza e lalibertà de' singoli Stati. E appunto perciò quando le Camere si occupasserodella riforma dello Statuto costituzionale (come fu promesso dal Re) io mistudierei e colla parola, quando n'abbia occasione, e sempre col mio voto, difar si che siano date allo Stato, tutte senza eccezione, le leggi più larghe epiù liberali che sono compatibili colla monarchia, tantoché a noi non rimanganulla da invidiare alle più libere nazioni, ed anche, se è possibile, le superiamoin qualche cosa. -E ciò non solamente per promuovere la libertà interna,che è pure un bene grandissimo, ma ancora e molto più per agevolare l'unionedella Lombardia al Piemonte. Perché se noi avremo una costituzione liberissima,i lombardi e i veneti volentieri si uniranno a noi; mentre se la nostracostituzione sarà imperfetta e lascierà qualche cosa a desiderare, senzadubbio, vorranno tenersi divisi e provvedere meglio a se stessi. Non è neppurenecessario dire che somma ventura sarebbe per l'intera nazione, se quìnell'alta Italia potesse formarsi un regno di 12 milioni d'abitanti; che a talsomma ammontano quelli dell'attuale Piemonte, Lombardia, Veneto, Modenae Parma: regno che sarebbe già maggiore della Prussia, ricchissimo perla produzione della terra e quella dell'industria, per la qualità e quantità degliingegni, per la prosperità delle arti; regno che conterrebbe in sé tutti glielementi per diventare immediatamente il più florido, il più ricco, il piùfelice di tutto il mondo. Questo per la nazione intera: quanto al Piemontein particolare, i vantaggi ch'esso raccoglierebbe dalla sua unione colla Lombardiain uno stato solo e sotto un medesimo re, sono tanto grandi e innumerevoliche ciascuno da sé li vede.Ora - ripeto - il mezzo più acconcio per allettare i lombardi ad accostarsia noi si è quello di dare al Piemonte una costituzione larghissima; e adattenerla io adopererò tutte le mie forze.Per l'interno dello Stato combatterei ogni sorta di corruzione, chiedereiche sia riveduta e perfezionata la legge sui municipii, e si provvegga a dovereper l'amministrazione della giustizia.L'amministrazione spedita e incorruttibile della giustizia è senza dubbiouno dei beni che i popoli desiderano maggiormente, ed a ragione. E perciòinsisterei perché da un lato siano presi provvedimenti affine di dare alla decisionedelle cause un corso pronto e spedito e il più economico possibile, edall'altro, giudici e tutti i ministri della giustizia in generale abbiano unconvenevole onorario, acciocché non siano tentati di cercare, a danno delpopolo, nelle male arti della corruzione quella equa retribuzione che è loronegata dal governo. Rispetto al commercio io parteggerei sempre per la libertàdi esso e per la diminuzione de' suoi gravami, secondo lo comportano213
www.accademiaurbense.iti bisogni dello Stato e la giustizia distributiva, e instantemente promuovereila costruzione delle strade e de' ponti per cui viene a circolare, anche ne'borghi più rimoti delle provincie, la vita e il danaro delle capitali.In poche parole: Libertà e giustizia, prosperità al didentro, Indipendenzaal difuori, Unione della Lombardia al Piemonte in un solo stato costituzionalee sotto un medesimo re, Carlo Alberto, ecco le tre norme supremedi quella politica che io sosterrò.Domenico BuffaCar.mi genitori.79BUFFA AI GENITORI[Milano, 29 aprile 1848]1.Fanny la condurrò a Crema forse lunedì, Oggi le porterò la vostra letterache ho ricevuto pochi momenti fa. Da essa veggo che probabilmentesarò eletto deputato, e così sia: vedrò quello che mi scriverete domani.Ieri, appena giunto parlai un momento con Collegno: dico un momentoperch'era negli affari fino al ciuffetto: oggi gli parlerò più a lungo. Roselliniè al quartier generale, ma dee tornare. Stassera andrò al club formatosi inMilano per l'unione della Lombardia al Piemonte e che è già numerosissimo.Questa opinione, quì ha fatto progressi straordinarii, dacché io partii daMilano. Il partito della repubblica è scemato moltissimo di numero; le provinciepoi, in gran parte, sono avverse ad esso, ed impazienti di dichiararsipel Piemonte. Quando Milano volesse proclamar la repubblica, dovrebbe pensarebene, perché forse le provincie se ne staccherebbero subito; a Brescia(la città che si condusse meglio di tutte) può dirsi che l'unione col Piemonteè bella e decisa. Gira per la città una sottoscrizione a tale oggetto che contagià intorno a 20.000 firme, che per una città come Brescia è già un numeroche significa la maggiorità: insomma le cose vanno bene, e, per quanto mipare, a vele gonfie. La guerra veramente è un osso duro, e ogni dì più se nevanno persuadendo i lombardi, ma anche questa finirà bene.Procurerò mandarvi i bollettini di mano in mano, pregandovi di farneconserva diligentemente. Addio.214A tergo:Al Signor Stefano Buffa fu Ignazio. Ovada.1 Senza data. Timbro postale di partenza: Milano, 29 aprile 1848.Domenico
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www.accademiaurbense.itprovve<strong>di</strong>menti che possono accrescere l'unione delle varie parti d'Italia, perché<strong>nel</strong>la perfetta unione <strong>di</strong> esse sta la forza nazionale, l'in<strong>di</strong>pendenza e lalibertà de' singoli Stati. E appunto perciò quando le Camere si occupasserodella riforma dello Statuto costituzionale (come fu promesso dal Re) io mistu<strong>di</strong>erei e colla parola, quando n'abbia occasione, e sempre col mio voto, <strong>di</strong>far si che siano date allo Stato, tutte senza eccezione, le leggi più larghe epiù liberali che sono compatib<strong>il</strong>i colla monarchia, tantoché a noi non rimanganulla da invi<strong>di</strong>are alle più libere nazioni, ed anche, se è possib<strong>il</strong>e, le superiamoin qualche cosa. -E ciò non solamente per promuovere la libertà interna,che è pure un bene gran<strong>di</strong>ssimo, ma ancora e molto più per agevolare l'unionedella Lombar<strong>di</strong>a al Piemonte. Perché se noi avremo una costituzione liberissima,i lombar<strong>di</strong> e i ve<strong>net</strong>i volentieri si uniranno a noi; mentre se la nostracostituzione sarà imperfetta e lascierà qualche cosa a desiderare, senzadubbio, vorranno tenersi <strong>di</strong>visi e provvedere meglio a se stessi. Non è neppurenecessario <strong>di</strong>re che somma ventura sarebbe per l'intera nazione, se quì<strong>nel</strong>l'alta Italia potesse formarsi un <strong>regno</strong> <strong>di</strong> 12 m<strong>il</strong>ioni d'abitanti; che a talsomma ammontano quelli dell'attuale Piemonte, Lombar<strong>di</strong>a, Ve<strong>net</strong>o, Modenae Parma: <strong>regno</strong> che sarebbe già maggiore della Prussia, ricchissimo perla produzione della terra e quella dell'industria, per la qualità e quantità degliingegni, per la prosperità delle arti; <strong>regno</strong> che conterrebbe in sé tutti glielementi per <strong>di</strong>ventare imme<strong>di</strong>atamente <strong>il</strong> più florido, <strong>il</strong> più ricco, <strong>il</strong> piùfelice <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> mondo. Questo per la nazione intera: quanto al Piemontein particolare, i vantaggi ch'esso raccoglierebbe dalla sua unione colla Lombar<strong>di</strong>ain uno stato solo e sotto un medesimo re, sono tanto gran<strong>di</strong> e innumerevoliche ciascuno da sé li vede.Ora - ripeto - <strong>il</strong> mezzo più acconcio per allettare i lombar<strong>di</strong> ad accostarsia noi si è quello <strong>di</strong> dare al Piemonte una costituzione larghissima; e adattenerla io adopererò tutte le mie forze.Per l'interno dello Stato combatterei ogni sorta <strong>di</strong> corruzione, chiedereiche sia riveduta e perfezionata la legge sui municipii, e si provvegga a dovereper l'amministrazione della giustizia.L'amministrazione spe<strong>di</strong>ta e incorruttib<strong>il</strong>e della giustizia è senza dubbiouno dei beni che i popoli desiderano maggiormente, ed a ragione. E perciòinsisterei perché da un lato siano presi provve<strong>di</strong>menti affine <strong>di</strong> dare alla decisionedelle cause un corso pronto e spe<strong>di</strong>to e <strong>il</strong> più economico possib<strong>il</strong>e, edall'altro, giu<strong>di</strong>ci e tutti i ministri della giustizia in generale abbiano unconvenevole onorario, acciocché non siano tentati <strong>di</strong> cercare, a danno delpopolo, <strong>nel</strong>le male arti della corruzione quella equa retribuzione che è loronegata dal governo. Rispetto al commercio io parteggerei sempre per la libertà<strong>di</strong> esso e per la <strong>di</strong>minuzione de' suoi gravami, secondo lo comportano213