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www.accademiaurbense.itlo stato italiano a cui appartiene. Un simile simbolo d'unione avrà certamenteun sommo prestigio.Non vi stancate di predicare ed armi e la sospirata alleanza. In uncaso di guerra, in tre o quattro giorni, quali possenti ajuti non si potrebberoavere in Toscana e in Piemonte dal regno di Napoli?Gli Italiani hanno bisogno d'imponenti masse, perché se viene il giornodel combattimento, la vittoria non resti un momento indecisa.Ricevete, signori redattori, un abbraccio sincero.A tergo: Alla Stimabile Redazione della Lega Italiana. Genova.In calce alla lettera e all'articolo allegato si legge una X maiuscola.AllegatoPROTESTA CONTRO L'OCCUPAZIONE MILITARE AUSTRIACA DEI DUCATIDI MODENA E PARMA E CONTRO ALCUNE AFFERMAZIONI DEL GUIZOT lParma, lO febbraio 1848.Il Ministro Guizot nella discussione degli affari d'Italia si espressedinanzi la Camera dei deputati in rapporto alle intenzioni dell'Austria, neitermini seguenti: «Dacché il fermento dell'Italia è scoppiato, il Gabinettodi Vienna si è rivolto ai grandi gabinetti europei, loro dicendo che nonintendeva intervenire negli affari interni di ciascun Stato italiano, che nonintendeva recare alcun ostacolo alle riforme interne che i sovrani, di concertocoi loro popoli, crederebbero a proposito di compiere. Ma che nonpoteva ammettere che queste riforme giungessero alla riorganizzazione territorialedell'Italia, e che ric1amava anticipatamente la loro adesione allaconservazione dello statu quo territoriale ».Lasciamo per ora da parte la quistione se una nazione che risorgee rivendica imprescrittibile diritto della propria libertà e indipendenza, abbiao no in pari tempo quello di riordinare nel modo che più le convieneil proprio territorio, e limitiamoci soltanto a mettere in prima luce laipocrisia del linguaggio del sig. Guizot. L'Austria, dice egli, ha dichiaratonon aver intenzione d'intervenire negli affari interni di ciascun Stato italiano,e che non intendeva arrecare alcun ostacolo alle riforme interne1 Questo scritto non è stato pubblicato nella Lega Italiana, ed è facile comprendernela ragione, data la sua ois polemica. Ritengo utile riportarlo, perché indica compiutamentel'ansia dei patrioti parmigiani di inserirsi nel dialogo politico italiano, e didibattere, attraverso la stampa, il grave problema dell'ingerenza austriaca nei ducati.166

www.accademiaurbense.itche i sovrani, di concerto coi loro popoli, crederebbero a proposito di compiere.Che in opposizione a simile dichiarazione abbia l'Austria clandestinamentee con ogni sforzo operato, non è da farne le meraviglie, perchécome potenza assolutista, cerca di far meglio che lo può il proprio interesse.E, finché si tratta che il sig. Guizot non voglia darsi per inteso diquesti segreti maneggiamenti fatti dall'Austria, or col mezzo dei suoi ambasciatori,or con quello di delegati speciali, potrà da taluni essere scusato.Ma che un ministro di una grande nazione che parla al cospetto dellaCamera de' suoi deputati, possa con tanta sicurezza spacciar cose che cozzanoapertamente con inescusabili, notorj, non meno che gravissimi fatti,ella è cosa assolutamente incomportabile.L'Austria ha dichiarato di non voler frapporre ostacolo alle riforme,ed intanto, violentemente, ha impedito che il duca di Modena aderisse allaLega doganale, poscia stringe un patto con questo duca e con quello diParma, ed occupa questi due Stati d'Italia indipendenti colle sue truppe,per costringere i loro popoli al silenzio e per impedire a questi sovranidi far qualsiasi concessione che fosse da quelli invocata.Diteci un poco, sig. Guizot, se voi potete esser tanto cieco da nonvedere ben addentro in queste cose, diteci voi stesso, qual'è la vostrabuona fede, allorché parlate dinanzi la Camera un simile linguaggio? L'Austria,voi dite, non vuol opporsi perché nei singoli Stati italiani s'introducanoriforme di concerto fra popoli e sovrani; ma ci sarà permesso domandarvise è possibile che avvenga simile concerto, quando per terzo intervienea comprimere i primi ed a sostenere i secondi, una forza brutale estraniera? E voi, meglio di noi conoscete (poiché lo diceste voi stesso allacamera dei Pari) che le truppe dell'Austria entrarono nel ducato di Modena(e, fingeste di non saperle, anche a Parma) per assicurarvi la tranquillitàa motivo delle perturbazioni da cui era agitato. Perturbazioni, voi ditesig. Guizot? Se foste uomo di scarso ingegno si potrebbe supporre chevoi non sapevate scorgere che le perturbazioni di questo Stato non eranoche la manifestazione del desiderio di ottenere da quel duca miglioramenti,a guisa degli Stati pontifici, di Toscana e del Piemonte, e ciò senza chefosse stato commesso alcun atto di ribellione. Ma il vostro linguaggio, nonpotendo essere accagionato ad ignoranza, non vi dovete offendere se siamoastretti di attribuirlo alla più pretta ipocrisia che è fatta guida della profondavostra politica.Messo però alle strette dai vostri avversari, al cospetto della Camera,siete stato trascinato a dover confessare che l'occupazione di Modena eParma è un fatto irregolare per parte dell'Austria. Ma il timore che questovostro detto possa far arricciare il naso al vostro beniamino principe di167

www.accademiaurbense.itche i sovrani, <strong>di</strong> concerto coi loro popoli, crederebbero a proposito <strong>di</strong> compiere.Che in opposizione a sim<strong>il</strong>e <strong>di</strong>chiarazione abbia l'Austria clandestinamentee con ogni sforzo operato, non è da farne le meraviglie, perchécome potenza assolutista, cerca <strong>di</strong> far meglio che lo può <strong>il</strong> proprio interesse.E, finché si tratta che <strong>il</strong> sig. Guizot non voglia darsi per inteso <strong>di</strong>questi segreti maneggiamenti fatti dall'Austria, or col mezzo dei suoi ambasciatori,or con quello <strong>di</strong> delegati speciali, potrà da taluni essere scusato.Ma che un ministro <strong>di</strong> una grande nazione che parla al cospetto dellaCamera de' suoi deputati, possa con tanta sicurezza spacciar cose che cozzanoapertamente con inescusab<strong>il</strong>i, notorj, non meno che gravissimi fatti,ella è cosa assolutamente incomportab<strong>il</strong>e.L'Austria ha <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> non voler frapporre ostacolo alle riforme,ed intanto, violentemente, ha impe<strong>di</strong>to che <strong>il</strong> duca <strong>di</strong> Modena aderisse allaLega doganale, poscia stringe un patto con questo duca e con quello <strong>di</strong>Parma, ed occupa questi due Stati d'Italia in<strong>di</strong>pendenti colle sue truppe,per costringere i loro popoli al s<strong>il</strong>enzio e per impe<strong>di</strong>re a questi sovrani<strong>di</strong> far qualsiasi concessione che fosse da quelli invocata.Diteci un poco, sig. Guizot, se voi potete esser tanto cieco da nonvedere ben addentro in queste cose, <strong>di</strong>teci voi stesso, qual'è la vostrabuona fede, allorché parlate <strong>di</strong>nanzi la Camera un sim<strong>il</strong>e linguaggio? L'Austria,voi <strong>di</strong>te, non vuol opporsi perché <strong>nei</strong> singoli Stati italiani s'introducanoriforme <strong>di</strong> concerto fra popoli e sovrani; ma ci sarà permesso domandarvise è possib<strong>il</strong>e che avvenga sim<strong>il</strong>e concerto, quando per terzo intervienea comprimere i primi ed a sostenere i secon<strong>di</strong>, una forza brutale estraniera? E voi, meglio <strong>di</strong> noi conoscete (poiché lo <strong>di</strong>ceste voi stesso allacamera dei Pari) che le truppe dell'Austria entrarono <strong>nel</strong> ducato <strong>di</strong> Modena(e, fingeste <strong>di</strong> non saperle, anche a Parma) per assicurarvi la tranqu<strong>il</strong>litàa motivo delle perturbazioni da cui era agitato. Perturbazioni, voi <strong>di</strong>tesig. Guizot? Se foste uomo <strong>di</strong> scarso ingegno si potrebbe supporre chevoi non sapevate scorgere che le perturbazioni <strong>di</strong> questo Stato non eranoche la manifestazione del desiderio <strong>di</strong> ottenere da quel duca miglioramenti,a guisa degli Stati pontifici, <strong>di</strong> Toscana e del Piemonte, e ciò senza chefosse stato commesso alcun atto <strong>di</strong> ribellione. Ma <strong>il</strong> vostro linguaggio, nonpotendo essere accagionato ad ignoranza, non vi dovete offendere se siamoastretti <strong>di</strong> attribuirlo alla più pretta ipocrisia che è fatta guida della profondavostra politica.Messo però alle strette dai vostri avversari, al cospetto della Camera,siete stato trascinato a dover confessare che l'occupazione <strong>di</strong> Modena eParma è un fatto irregolare per parte dell'Austria. Ma <strong>il</strong> timore che questovostro detto possa far arricciare <strong>il</strong> naso al vostro beniamino principe <strong>di</strong>167

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