il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net
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www.accademiaurbense.itclandestina, egli scriveva la Storia della China! E via di seguito. Ora dunquecostui vuole la repubblica, per cui ci verrà fatto di trovarcelo fra piedi piùd'una volta. Ma ho fede in noi stessi, e nella rettitudine della causa.A Firenze, se gradite, vi servirò da corrispondente, e quale collaboratoremi sento orgoglioso di poter entrare nel campo dell'azione in quellacittà onde partii, or sono sei anni, quasi fuggendo dalla sede del dispotismoe della violenza. Se mi permetteste, vi osserverei esser convenevole di intitolareil giornale la Lega Italiana, non italica, che in quest'ultimo modopuzza di lucerna. Ho in testa il corrispondente a Modena. È un eccellentegiovane, che può saper molte cose. Il tutto sta si voglia incaricare dellabriga. Ma spero che si.Ho in casa da ier l'altro 200 copie delle Origini. Cercando modo dispedirtele con minor spese converrebbe mandarne a Pietrasanta un numero(ad un amico di Noli) per indi farle entrare, a quattro o cinque copie lavolta nello Stato. Onde io possa far questo, sarà cosa convenevole tu nefaccia dimanda ad Enrico Noli, ch'è un indirizzo affidatomi da lui ad altrofine. Di a Ranco che il suo scritto lo stampai da un pezzo nell'Italia di Pisa.lo gli spedii una copia di quei numeri, in cui era contenuto, ma veggo chenon l'ha ricevuto. Scrivo quest'istesso oggi a Pisa, onde gliene mandinoun'altra copia. Addio. Tutti ti salutano. Scrivimi a lungo e con particolaridel giornale, della sua speciale tendenza, del programma. Ho visto quellodella Concordia, e mi parve lungo assai, e per la sua epigrafe, pedante.Sarà inviata copia delle Origini alle persone che indichi, e ai giornali.Saluta i tuoi, e compiaciti di respinger l'acchiusa a mio padre.Ricevo il I manifesto della Concordia. Non veggo i nomi di Montezemolo,di Cornero, di Durando, ciò che mi lusinga siano con te. Bene.A tergo:Signor Domenico Buffa. Genova.Meo132
www.accademiaurbense.it20PROGRAMMA DI MASSIMA LETTO DA BUFFAALLA SOCIETÀ DEGLI AZIONISTI DEL GIORNALE LA LEGA ITALIANACHE SI DOVEVA PUBBLICARE A GENOVATitolo:La Lega Italiana.Genova, 15 dicembre 1847.L'Italia farà da sè.Carlo AlbertoDio è con noi.Pio IXQuesto foglio per ora uscirebbe due volte la settimana, cioè il mercoledie il sabato, riservandoci di dar fuori de' supplementi negli intervalli,quando il bisogno lo chiedesse, e di pubblicarlo in avvenire più soventeed anche ogni giorno, appena ci riuscisse possibile.Il suo formato sarebbe a un dipresso come quello de' fogli toscaniL'Italia e La Patria.Si proporrebbe due fini:L'uno comune a tutti i fogli politici, che è di trattare la politica quotidiana,raccogliere le notizie d'Italia, d'Europa ecc., esercitare quella polemicache tende a sviluppare ne' lettori il tatto politico, e quasi educarli ainvestigare e giudicare gli avvenimenti, che si propone insomma dare indirizzoe consistenza all'opinione nazionale.A questo fine il nostro foglio non lascerebbe mezzo alcuno intentatoper produrre e afforzare nel pubblico quello spirito profondo di legalità chea molti italiani manca tuttavia, e che è pure condizione indispensabile a fareun popolo veramente forte e grande. Né ci stancheremmo d'inculcare chese codesto spirito di legalità è necessario ad ogni nazione, lo è più che adogni altra all'Italia, dove in questi tempi che si sta ponendo in atto la magnificaopera d'una rivoluzione pacifica, esso non è solo un buon ajutatoredel progresso e la più sicura arra del nostro avvenire, ma è necessaria condizionedi vita. Infatti, senza attingere per ora a quelle considerazioni piùalte dalle quali fluisce il giusto e l'ingiusto, chiunque ponga mente alle condizionipolitiche de' principi italiani, e alla piccolezza loro rispetto allegrandi potenze europee, scorge di primo tratto che qui non è via di mezzo,o vedere inghiottita da queste e però spenta la nostra nazionalità, o legarcistrettamente a' nostri principi,. e insieme coll'esistenza loro difendere lapropria; e noi ci rallegriamo che il corso degli avvenimenti abbia oggimaicondotto l'Italia a questa felice necessità, che l'interesse de' principi suoisia pur quello de' popoli e viceversa quello de' popoli sia de' principi. Co-133
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www.accademiaurbense.it20PROGRAMMA DI MASSIMA LETTO DA BUFFAALLA SOCIETÀ DEGLI AZIONISTI DEL GIORNALE LA LEGA ITALIANACHE SI DOVEVA PUBBLICARE A GENOVATitolo:La Lega Italiana.Genova, 15 <strong>di</strong>cembre 1847.L'Italia farà da sè.Carlo AlbertoDio è con noi.Pio IXQuesto foglio per ora uscirebbe due volte la settimana, cioè <strong>il</strong> mercole<strong>di</strong>e <strong>il</strong> sabato, riservandoci <strong>di</strong> dar fuori de' supplementi negli intervalli,quando <strong>il</strong> bisogno lo chiedesse, e <strong>di</strong> pubblicarlo in avvenire più soventeed anche ogni giorno, appena ci riuscisse possib<strong>il</strong>e.Il suo formato sarebbe a un <strong>di</strong>presso come quello de' fogli toscaniL'Italia e La Patria.Si proporrebbe due fini:L'uno comune a tutti i fogli politici, che è <strong>di</strong> trattare la politica quoti<strong>di</strong>ana,raccogliere le notizie d'Italia, d'Europa ecc., esercitare quella polemicache tende a sv<strong>il</strong>uppare ne' lettori <strong>il</strong> tatto politico, e quasi educarli ainvestigare e giu<strong>di</strong>care gli avvenimenti, che si propone insomma dare in<strong>di</strong>rizzoe consistenza all'opinione nazionale.A questo fine <strong>il</strong> nostro foglio non lascerebbe mezzo alcuno intentatoper produrre e afforzare <strong>nel</strong> pubblico quello spirito profondo <strong>di</strong> legalità chea molti italiani manca tuttavia, e che è pure con<strong>di</strong>zione in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>e a fareun popolo veramente forte e grande. Né ci stancheremmo d'inculcare chese codesto spirito <strong>di</strong> legalità è necessario ad ogni nazione, lo è più che adogni altra all'Italia, dove in questi tempi che si sta ponendo in atto la magnificaopera d'una rivoluzione pacifica, esso non è solo un buon ajutatoredel progresso e la più sicura arra del nostro avvenire, ma è necessaria con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> vita. Infatti, senza attingere per ora a quelle considerazioni piùalte dalle quali fluisce <strong>il</strong> giusto e l'ingiusto, chiunque ponga mente alle con<strong>di</strong>zionipolitiche de' principi italiani, e alla piccolezza loro rispetto allegran<strong>di</strong> potenze europee, scorge <strong>di</strong> primo tratto che qui non è via <strong>di</strong> mezzo,o vedere inghiottita da queste e però spenta la nostra nazionalità, o legarcistrettamente a' nostri principi,. e insieme coll'esistenza loro <strong>di</strong>fendere lapropria; e noi ci rallegriamo che <strong>il</strong> corso degli avvenimenti abbia oggimaicondotto l'Italia a questa felice necessità, che l'interesse de' principi suoisia pur quello de' popoli e viceversa quello de' popoli sia de' principi. Co-133