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il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.itAllegato APETIZIONE A CARLO ALBERTO LETTA AL CONGRESSO AGRARIO DI CASALESire,IL 30 AGOSTO 1847Da quel <strong>di</strong> che la Maestà vostra, per molti segni accolti con riconoscenzastraor<strong>di</strong>naria, affidava <strong>il</strong> vostro popolo a sperare in Voi, un pensierosolenne occupò da un estremo all'altro della penisola le menti italiane. Gliocchi <strong>di</strong> tutti si affissarono con amore a questo cielo subalpino aspettandoansiosamente e bene<strong>di</strong>cendo all'astro che sorge. Confortato da quella sicurezzache deriva dall'affetto de' sud<strong>di</strong>ti, voi deste recentemente, o Sire, novellaprova del pio animo Vostro, e <strong>di</strong> quel forte e costante volere checreando gli avvenimenti sa padroneggiarli ed è pegno ad un tempo a' vostripopoli <strong>di</strong> novelli benefizii. Iteratamente commossi dalla generosa fiducia chevi degnate riporre <strong>nel</strong>la nostra lealtà, noi non sappiamo resistere, o Sire,al bisogno <strong>di</strong> tributarvi l'espressione vera ed intera della nostra gratitu<strong>di</strong>nee del nostro plauso. Se i nemici del bene comune riusciron con deplorab<strong>il</strong>arte a suscitare in passato conflitti, calamitosi e a <strong>di</strong>sgiungere per lungovolger d'anni i Principi nostri da noi, a separare anzi i Principi nostri danoi, a spezzare que' vincoli che da oggi in poi debbon essere nostra gloriaprima, nostro trionfo e forza. Ora, finalmente mossa a pietà delle lunghenostre miserie, cessato <strong>il</strong> predominio della forza, della <strong>di</strong>ffidenza e de' timori,vien la Provvidenza preparandoque' tempi lungamente desiderati <strong>di</strong>civ<strong>il</strong>e rigenerazione, <strong>di</strong> naturale politica equità, <strong>di</strong> concor<strong>di</strong>a, <strong>di</strong> confidenza,<strong>di</strong> carità, promessi dai Libri Santi alle cristiane Nazioni.Epperò, mentre altri principi italiani <strong>il</strong>luminati e saggi, interpreti de'bisogni de' loro popoli, assecondandone gli ardenti voti, largheggiano umanamenteque' civ<strong>il</strong>i miglioramenti che sono <strong>il</strong> desiderio più certo e più universaledelle presenti generazioni, mentre tutto si agita, si muove e si rinnovaintorno a noi provvidenzialmente incalzati dalla civ<strong>il</strong>tà che cammina,permette, o Sire, che con figliol riverenza, i vostri popoli .rechino a' pie<strong>di</strong>del loro Padre Sovrano i voti loro, i loro desiderii, i loro bisogni. Perciv<strong>il</strong>tà e sensi generosi i popoli Liguri e Subalpini non sono inferiori, oSire, a nessun altro d'Italia. Voi <strong>il</strong>luminato e saggio, voi Principe italiano,unico anzi <strong>di</strong> stirpe italiana, non sarete a nessun altro secondo <strong>nel</strong> largirea' vostri popoli que' benefizii che cementando fortissimamente i vincoli <strong>di</strong>fiducia e <strong>di</strong> amore tra <strong>il</strong> Principe e i citta<strong>di</strong>ni, che la Provvidenza le destina.da secoli.Noi non sapremmo pertanto più degnamente e più sicuramente pro-125

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