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www.accademiaurbense.itperfezionata; soprattutto i varj registri necessari per riscontri e per scansaregli sbagli ed il disordine ed assicurare il servizio regolare.Voi vedete, mio caro amico, ch'io parto dal principio che avete inidea di fare una cosa seria, di fondar un giornale che possa acquistar nomein Italia ed oltremonte. Ma venghiamo alla cosa essenzialissima: io noncredo che colla legge sulla stampa, ora promulgata in Piemonte, sia possibiledi fare un foglio politico quotidiano. L'obbligo di dipender dalle commissionisuperiori è un ostacolo insuperabile. Un giornale che reca le notizieritardate d'un giorno perde il suo credito: e le notizie politicheposson essere gelose quanto i ragionamenti. Voi non potete fare un giornalese non avete costi un censore disposto a udirvi dalla mattina alla sera.A quest'inconveniente che si affaccia bisogna cercar di rimediare, e pensoche tutti quanti siete reclamerete.Sentirò con molto piacere che possiate superare qualunque difficoltà.Mandatemi senz'indugio il vostro specimen; io, s'intende, sarò associato, ese crederete di annunziare sul medesimo specimen che per Firenze le associazionisi ricevono da me, mi presterò con piacere; e nel qual caso converràfarmi scrivere dall'amministratore.Il nostro Gino 1, che vi saluta, ha sentito con piacere le vostre risoluzioni.Addio, credetemi di cuore. V.o aff.mo amicoSulla busta: Al Signore. Il Signor Domenico Buffa. Genova.VieusseuxMio carissimo Domenico.16LORENZO RANCO A BUFFAAlessandria, 1 0 dicembre 1847.Perdonami il lungo silenzio. Da dieci giorni sono obbligato al letto ese oggi scrivo, si è proprio perché mi pesa tenerti più oltre incerto sul contomio. Da due giorni è cominciata la mia convalescenza, ma la testa nonsoffre occupazione di sorta e mentre ti scrivo la testa vaneggia e non sobene chiaramente quello che scrivo. Sono impegnato col giornale di TorinoLa Concordia, ma tu sai quanto io simpatizzi teco ed accetto di gran cuoreessere con te e teco scrivere, tanto più che il giornale genovese non è come1222 Capponi.

www.accademiaurbense.itl'altro quotidiano. È ben vero che ho una velleità di crearne io uno in Alessandria,ma mi spaventa l'idea di trovarmi poi solo a far fronte. Anche diCasale mi fanno grande instanza per avermi a direttore o almeno collaboratoredella Lega delle Provincie, ma Dio buono, bisognerebbe avere la testagiornalistica di Girardin caricata a vapore. Credo a un dipresso che il sistemadelle retribuzioni, da te proposto pei collaboratori, sia quello vigentenel giornalismo francese; ma vedi bene quanto sia difficile in condizionitanto diverse statuire, e, senza altre norme regolatrici, determinare le retribuzioni.Ti scriverò come sarò più tranquillo in ordine alle tue Origini. Ora nonho veramente capo a ciò, né ad altro.Mandami il disegno del giornale e del programma. lo lavoro, vale adire avevo incominciato un lungo articolo pel primo numero della Concordiasul congresso di Viennia in ordine alle cose d'Italia. L'ho promesso a Corneroche mi ritiene per collaboratore o per azionista. L'altro giornale diBalbo, Sauli, Cavour ecc. è il Risorgimento.Saluta Noli e sta sano.RenzoA tergo:Signor Domenico Buffa Avv.to. Genova.Amico.17LORENZO RANCO A BUFFA[Alessandria], 4 dicembre 1847.Accetto la tua proposta nel complesso e ne' particolari, senza dilungarmiin osservazioni che l'ora tarda e la mia presente svogliatezza di convalescentenon mi concedono di fare circa alcuni punti della tua lettera, chea mio avviso meriterebbero di essere toccati almeno di volo. Insomma accettoe basta. Domani scrivo a Cornero o a Valerio o Sineo, i quali mivorrebbero seco loro e quindi ti riscriverò più esplicito e più diffuso.Credevo che il Mamiani non mi avesse dimenticato e non avesse dimenticatele discussioni le molte volte tenute in Parigi in casa di amici comuni,Giannone e Tommaseo. Ma gli anni passano per tutti. Alcuni scrittimiei egli li avrà letti nell'Italiano che si stampava allora in Parigi e parecchiforse da lui ignorati stanno nelle colonne della morta Tribune e del Riformateur,del National e nel feuilleton ecc. T emps fatti gradire dal Tommaseo.Tu sai poi quanto io abborrissi dallo scrivere nel paese nostro e quanto123

www.accademiaurbense.itl'altro quoti<strong>di</strong>ano. È ben vero che ho una velleità <strong>di</strong> crearne io uno in Alessandria,ma mi spaventa l'idea <strong>di</strong> trovarmi poi solo a far fronte. Anche <strong>di</strong>Casale mi fanno grande instanza per avermi a <strong>di</strong>rettore o almeno collaboratoredella Lega delle Provincie, ma Dio buono, bisognerebbe avere la testagiornalistica <strong>di</strong> Girar<strong>di</strong>n caricata a vapore. Credo a un <strong>di</strong>presso che <strong>il</strong> sistemadelle retribuzioni, da te proposto pei collaboratori, sia quello vigente<strong>nel</strong> giornalismo francese; ma ve<strong>di</strong> bene quanto sia <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e in con<strong>di</strong>zionitanto <strong>di</strong>verse statuire, e, senza altre norme regolatrici, determinare le retribuzioni.Ti scriverò come sarò più tranqu<strong>il</strong>lo in or<strong>di</strong>ne alle tue Origini. Ora nonho veramente capo a ciò, né ad altro.Mandami <strong>il</strong> <strong>di</strong>segno del giornale e del programma. lo lavoro, vale a<strong>di</strong>re avevo incominciato un lungo articolo pel primo numero della Concor<strong>di</strong>asul congresso <strong>di</strong> Viennia in or<strong>di</strong>ne alle cose d'Italia. L'ho promesso a Corneroche mi ritiene per collaboratore o per azionista. L'altro giornale <strong>di</strong>Balbo, Sauli, Cavour ecc. è <strong>il</strong> Risorgimento.Saluta Noli e sta sano.RenzoA tergo:Signor Domenico Buffa Avv.to. Genova.Amico.17LORENZO RANCO A BUFFA[Alessandria], 4 <strong>di</strong>cembre 1847.Accetto la tua proposta <strong>nel</strong> complesso e ne' particolari, senza d<strong>il</strong>ungarmiin osservazioni che l'ora tarda e la mia presente svogliatezza <strong>di</strong> convalescentenon mi concedono <strong>di</strong> fare circa alcuni punti della tua lettera, chea mio avviso meriterebbero <strong>di</strong> essere toccati almeno <strong>di</strong> volo. Insomma accettoe basta. Domani scrivo a Cornero o a Valerio o Sineo, i quali mivorrebbero seco loro e quin<strong>di</strong> ti riscriverò più esplicito e più <strong>di</strong>ffuso.Credevo che <strong>il</strong> Mamiani non mi avesse <strong>di</strong>menticato e non avesse <strong>di</strong>menticatele <strong>di</strong>scussioni le molte volte tenute in Parigi in casa <strong>di</strong> amici comuni,Giannone e Tommaseo. Ma gli anni passano per tutti. Alcuni scrittimiei egli li avrà letti <strong>nel</strong>l'Italiano che si stampava allora in Parigi e parecchiforse da lui ignorati stanno <strong>nel</strong>le colonne della morta Tribune e del Riformateur,del National e <strong>nel</strong> feu<strong>il</strong>leton ecc. T emps fatti gra<strong>di</strong>re dal Tommaseo.Tu sai poi quanto io abborrissi dallo scrivere <strong>nel</strong> paese nostro e quanto123

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