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il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

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www.accademiaurbense.it6GIAMBATTISTA CERESETO A IGNAZIO BUFFACarissimo.[Genova], 4 novembre [1847] alla sera.Mi duole veramente che non vi siate quest'oggi trovato a Genova pergodere d'uno spettacolo veramente nuovo ed imponente, e che io non soncerto al fatto <strong>di</strong> poter descrivere: perché le sono cose che si vedono soloe si sentono.Figuratevi migliaia <strong>di</strong> persone tutte in moto e tutte a gola aperta anzispalancata: vi so <strong>di</strong>rvi che era una vera novità. Il rendez-oous era segnatoall'Acquasola, ove si raccolsero infinite persone, e dove si fece la <strong>di</strong>stribuzionedelle ban<strong>di</strong>ere, e si or<strong>di</strong>narono <strong>di</strong>eci corpi, ciascuno capitanato daquattro in cinque stendar<strong>di</strong>. Credo che in tutto sommassero a sessanta; coimotti: viva Carlo Alberto; viva l'Italia; viva <strong>il</strong> principe riformatore; vival'unione; viva l'armata; <strong>il</strong> commercio genovese riconoscente. Ultima a venirefu la gloriosa ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> Portoria, e allora scoppiò un viva universale, unbatter <strong>di</strong> mani, un urlare da indemoniati. Finalmente questa processione simosse verso le due, attraversando tutte le strade nuove, e recandosi finoalla Lanterna. Ho detto processione e dovevo <strong>di</strong>re esercito, perché la moltitu<strong>di</strong>neera infinita e ci vollero due ore perché sf<strong>il</strong>assero tutti. Ben inteso che<strong>il</strong> porto franco e la maggior parte delle botteghe erano chiuse. Alle 4 giunse<strong>il</strong> re, e allora grida a più non posso, scappellate, bande m<strong>il</strong>itari, che era unvero giu<strong>di</strong>zio universale. Il re si fermò sulla porta del palazzo, e cominciaronoa sf<strong>il</strong>are tutte le truppe, in<strong>di</strong> ad uno ad uno i corpi dei citta<strong>di</strong>ni, cominciandodalla ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> Portoria, portata dal mar. Giorgio Doria, ecosi via via tutti gli altri. Il re facea <strong>di</strong> cappello a tutti, segnatamente alleban<strong>di</strong>ere, e allora battimani e viva e plausi ecc. Cosi per tutta quanta lacittà. Quando passò la ban<strong>di</strong>era del commercio <strong>il</strong> re la domandò, e la siritenne per dare un segno <strong>di</strong> approvazione maggiore, o che so io. Fattoè che rimase in palazzo fra le sue mani.In questo momento che vi scrivo, tutta Genova è <strong>il</strong>luminata riccamente:da tutte le parti si veggono sventolare insegne e si sentono suonare dei vivaisolati ora al re, ora a Pio, o a Giamberti o Gioberti.Non iscrivo <strong>di</strong> più perché sono stanco: dalle due alle otto ho assistitocome un palo a questa scena, e ho più voglia <strong>di</strong> dormire che <strong>di</strong> scrivere.Non voglio però tacervi che due ban<strong>di</strong>ere erano portate dai preti, frale risa universali. Che volete? questi nostri triangoli non fanno effetto, ese io avessi potuto dar loro un leva eius, l'avrei fatto con tutto <strong>il</strong> cuore.99

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