il regno di sardegna nel 1848·1849 nei carteggi ... - archiviostorico.net

www.accademiaurbense.itcorrispondente alla popolazione de' proprii stati, e CiO per coscrizione, oper qualunque altro modo sarà creduto migliore, purché le truppe sianod'Italiani e non di stranieri. Queste dovranno essere continuamente esercitatee disciplinate, e pronte alla guerra quando bisognasse.(In caso di guerra a chi il comando dell'esercito della Lega?). Il principene' cui stati comincerà la guerra rimarrà alla testa e alla direzione diquella. Gli altri principi dovranno fornirgli la loro quota d'uomini e danari.Avranno però diritto di tenere, appo il principe che resta alla direzione,ciascuno un rappresentante per agire di concerto con lui nella guerra, eil principe capo non potrà operare contro il voto della maggiorità di queirappresentanti. Dubbio: allora il nemico potrebbe rompere la guerra colprincipe che conosce essere più incapace negli affari guerreschi, e per questalegge la Lega si troverebbe nella necessità di perder la guerra. Poi potrebbeben la guerra cominciare in uno degli Stati, ma in processo aver sede principale,anzi unica, in altro stato diverso, e allora s'avrebbe l'inconvenienteodioso e dannoso che si troverebbe a dirigere la guerra ch'è a carico d'unostato (quello in cui si fa) un principe che appartiene ad un altro. Questoarticolo dunque deve essere assolutamente mutato, o almeno modificato; enon sarebbe male a questo proposito consultare qualche uomo di guerra.Per esempio potrebbe darsi che i principi fossero obbligati eleggere in comuneun generale delle truppe della Lega e ciò non in tempo di guerra,ma subito appena formata la Lega, cosicché egli esercitasse le sue funzionie in tempo di pace e in tempo di guerra, morendo il quale, o essendorimosso, si dovesse sostituirne immediatamente un altro. Questo generalissimoreggerebbe i campi d'instruzione che ogni anno, oppure due anni sidovrebbero fare in luogo a ciò deputato da un corpo di truppa assai numerosoe composto di parti proporzionalmente uguali delle truppe di tutti glistati. Così in tempo di guerra l'esercito italiano si troverebbe avere naturalmenteil suo generale già conosciuto dall'esercito nei campi d'instruzione. Marompendosi una guerra i principi dovrebbero formare per mezzo de' lorodeputati un comitato di guerra, il quale avesse (senza incagliare la liberaazione del generale) l'alta direzione di quella, sia per provvedere a preparare,le cose necessarie, sia per dare alla guerra quell'alta direzione politicache ogni governo suoI dare a' suoi generali. Questo comitato non avrebbesede fissa, ma formandosi solo in tempo di guerra, risiederebbe in una dellecittà più adatte e quanto è compatibile colla sua sicurezza, più vicina alteatro della guerra, e si traslocherebbe d'una in altra città secondo i bisognie le nuove direzioni della guerra).9°, Volendo far progredire il bene interno degli stati, unitamente albene generale della nazione, tutti i principi si obbligano di concedere almeno797