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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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suoi processi interni che su una loro reale percezione da parte del bambino. Infatti sonoproprio i bisogni interni a determinare le espressioni emotive e a stabilire il primo rapportodi <strong>comunicazione</strong> <strong>madre</strong> - bambino. A questo livello evolutivo, la tristezza èl’emozione negativa più frequentemente esperita: uno stato di disagio può produrre datisensoriali che, at<strong>tra</strong>verso il dolore fisico, stabiliscono una interazione dolore - tristezza,che domina la coscienza del bambino. Il grido di dolore, che serve ad allarmare il care -taker, non solo è essenziale per la sopravvivenza, ma forma anche una base per esperirela prima esperienza dell’esistenza. Di solito la manifestazione espressiva del dolore èseguita dall’assistenza da parte del care - taker e nel sollievo conseguente nel bambino.Queste esperienze servono a far nascere nel bambino una capacità crescente di discriminazionefra il sé e l’altro da sé. Il secondo livello di coscienza emozionale si innesta suglischemi già consolidati del livello sensoriale, ma è complicato dall’emergere di altreemozioni. A cominciare dal terzo mese di vita del bambino, l’attenzione del bambino sidirige verso aspetti percettivi che provengono sia dalle persone che si prendono cura dilui sia dagli oggetti dell’ambiente in cui il bambino è inserito. Questo cambiamento èevidenziato dalla comparsa di una <strong>tra</strong>ma comportamentale importante per lo sviluppo: ilsorriso. già un po’ prima dei tre mesi, infatti, il bambino piccolo comincia a sorridere inrisposta a qualsiasi configurazione percettiva simile ad un volto e tende ad orientarsi e aspingersi verso di essa. Il sorriso individua un’esperienza positiva particolare, il rapportocon un altro essere umano e la differenzia da altri eventi positivi: in questa fase sipensa infatti che il bambino compia una prima rudimentale distinzione fra l’interazionecol mondo delle cose e quella col mondo delle persone, e soprattutto, si ha la provadell’esistenza di una esperienza positiva del bambino indipendente da uno stato internodel bambino stesso, ma in funzione delle qualità del mondo esterno da lui percepite. Ilsorriso del bambino inoltre genera nelle persone che si prendono cura di lui, esperienzeemozionali di gioia, favorendo in tal modo l’estensione <strong>della</strong> consapevolezza di sé comeagente causale del comportamento.47

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