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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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atteggiamenti, alle opinioni e alle credenze del soggetto, all’attività, al gruppo, allo status,alla classe sociale di appartenenza (ad esempio un direttore di banca non vestirà allostesso modo di un hippy). «L’aspetto esteriore risulta significativo solo all’interno di uncerto contesto sociale in cui si avverte comunemente il significato del trucco,dell’acconciatura dei capelli, dell’abbigliamento. Nelle culture d’oggi una delle principalidimensioni dell’aspetto esteriore consiste nell’essere à la page per la rapidità e-strema dei cambiamenti <strong>della</strong> moda» 56 .Argyle distingue, invece dieci segnali, quali il contatto fisico, la vicinanza,l’orientazione, l’aspetto esteriore, la postura, i cenni del capo, l’espressione del volto, igesti, lo sguardo e gli aspetti non linguistici. Si può, ad esempio, manifestare un atteggiamentodi superiorità mediante l’uso di molteplici segnali non verbali: la postura (capoalto, portamento eretto), l’espressione del volto (arrogante, non sorridente), il tono divoce (alto, risonante), l’aspetto esteriore (abbigliamento indicante status sociale, tipo diprofessione), lo sguardo (dall’alto in basso). Le emozioni più comune (ira, ansia, gioia,depressione) possono essere percepite poiché sono espresse da un determinato comportamentoesteriore, Ad esempio uno stato ansioso può essere rivelato dal tono di voce,dall’espressione facciale (tensione, dimensione pupillare, <strong>tra</strong>spirazione, ecc.), dalla gestualità(attività generale del corpo o delle mani che manipolano continuamente oggetti),dallo sguardo (rapido, sfuggente), Movimenti corporei diffusi, apparentemente senzascopo, possono, quindi, essere indici di eccitazione emotiva (ad esempio la fatica muscolaredi un lettore nervoso può essere equiparabile a quella di un lavoratore manuale).Gesti particolari possono indicare stati emotivi specifici; a titolo esemplificativo lostringere i pugni rivela aggressività, grattarsi imbarazzo, asciugarsi la fronte stanchezza,ecc. I segnali non verbali svolgono, quindi, una funzione di completamento del significatodelle espressioni; favoriscono, inoltre, la sincronizzazione degli interventi dei partecipantiall’interazione, distribuendo i turni fra gli interlocutori. Mediante l’analisi attentadel volto altrui si raccolgono informazioni di ritorno (feedback): chi parla vuol saperese gli ascoltatori sono interessati oppure annoiati, seccati o divertiti, se comprendonoo no, sono d’accordo o no da quel che è detto. Se gli interlocutori sono visibili,cioè fisicamente presenti, le loro espressioni (bocca indicante piacere o dispiacere, so-56 Ricci Bitti P. E. Cortesi S., Comportamento non verbale e <strong>comunicazione</strong>, il Mulino, 1977, p.64.37

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