Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...
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cultura ha elaborato diversi modi possibili di stare distesi, seduti o in piedi. Esistono varitipi di postura anche se alcune, come inginocchiarsi, avvengono di rado e solo in particolarimomenti (chiedere in sposa una persona), o in particolari luoghi (di solito i luoghidel culto religioso). Hewes 32 ha messo in relazione i cambiamenti di postura con ilruolo e l’atteggiamento interpersonale in rapporto alla variabile culturale: si riscontrano,per esempio, variazioni tra le posture dell’uomo e della donna. Questo autore però nonha tenuto in considerazione la variabile situazione, mentre altri studi hanno messo in e-videnza una stretta dipendenza della postura dal contesto sociale. All’interno di alcunicontesti specifici, infatti, regole precise governano le posture che devono essere assunte,cioè definiscono quali posture sono corrette e quali invece devono essere bandite dalcomportamento individuale. Goffman 33 studiò le regole posturali esibite dallo staff delpersonale ospedaliero di un ospedale psichiatrico: i membri di status più elevato esibivanocomportamenti meno rigidi e una gamma di posture più ampia rispetto ai membridi status inferiore, cioè per loro le regole erano meno ristrette, anzi flessibili. Esistonoposture dominanti, superiori, inferiori e sottomesse: il portamento eretto, la testa reclinataall’indietro e le mani posate sui fianchi possono segnalare il desiderio di dominare.Chi occupa uno status elevato, solitamente siede eretto in posizione centrale di fronteagli altri. Poi vi sono le posture convenzionali che bisogna assumere per le varie situazionipubbliche. La postura è influenzata notevolmente dallo stato emotivo del soggettoche la esibisce, soprattutto lungo la dimensione rilassamento - tensione. A questo propositogli studi di Mehrabian 34 sono particolarmente utili; quelli di Ekman e Friesenmettono in evidenza che la postura è meno controllabile coscientemente del volto o deltono della voce e può svelare sentimenti nascosti. Una persona attraverso la postura puòmostrare alle altre presenti il suo atteggiamento sedendosi, ad esempio, in modo diversodagli altri, in modo più o meno composto. Lo stare in piedi o il sedersi, il modo di camminarerivela stili di comportamento espressivi di ruoli vissuti; inoltre la postura può rivelareoltre allo stato d’animo anche la fiducia che una persona ha in se stessa o32 Hewes G. W., World distribution of Certain Postural Habitus, American Antropologist, 1955,57, pp. 231 – 244.33 Goffman, Asylums, New York, Doubleday, 1961.34 Mehrabian A., Non Verbal communication, in J. Cole (Ed.), Nebraska Symposium on Motivation,Lincoln, Nebraska University Press, 1971.24
l’immagine di sé. Mehrabian ha studiato la comunicazione di atteggiamenti (valutazionee gradimento) in rapporto allo status sociale (potenza e controllo sociale) attraverso leesibizioni posturali. Questo Autore ha osservato che la prossimità fisica, accompagnatada un più intenso contatto visivo, da una inclinazione in avanti di tutto il busto sono tuttisegnali che hanno come scopo il veicolare la propria disponibilità in senso positivo versol’interlocutore. Il «rilassamento posturale» implica, invece, una posizione asimmetricadegli arti, l’inclinazione obliqua e reclinata, rilassamento delle mani e del collo. Questorilassamento può essere messo in relazione con differenze di status sociale fra segnalatoree destinatario: se il ricevente è di status inferiore, il segnalatore sarà più rilassato,al contrario quest’ultimo sarà teso e ansioso se il ricevente è di status superiore. QuestoAutore ha inoltre correlato il grado di accettazione relativo al ricevente (gradito - sgradito)e lo status del ricevente con il sesso degli interlocutori, dimostrando che i soggetti simostrarono più rilassati con interlocutori di status inferiore e meno rilassati con quelli distatus superiore; essi erano inoltre più rilassati di fronte a interlocutori di sesso femminile.I segnali non verbali analizzati fin qui, quali contatto fisico, vicinanza, orientazione,postura sono segnali spaziali e una loro integrazione e interazione porta a quell’insiemeparticolare che Kendon 35 definisce «configurazione spaziale» che un soggetto assume inuna interazione comunicativa. Una cosa importante da sottolineare, per quanto riguardail segnale vicinanza - distanza, è il diverso utilizzo dei sensi da parte degli interagenti inun processo comunicativo: a distanza intima calore, odorato e tatto possono trasmettereinformazioni; ad una distanza maggiore i sensi più usati sono la vista e l’udito e la loroefficacia diminuisce man mano che la fonte di informazioni si allontana; in queste situazionisi ha una netta prevalenza dei segnali verbali vocali, mentre si indebolisce la trasmissionedi informazioni attraverso il canale non verbale.35 Kendon A., The Role of visible Behaviour in the Organization of Social Interaction, in M. vonCranach e I. Vine (Eds.), Social Communication and Movement, London, Accademic Press,1973.25
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l’immagine di sé. Mehrabian ha studiato la <strong>comunicazione</strong> di atteggiamenti (valutazionee gradimento) in rapporto allo status sociale (potenza e controllo sociale) at<strong>tra</strong>verso leesibizioni posturali. Questo Autore ha osservato che la prossimità fisica, accompagnatada un più intenso contatto visivo, da una inclinazione in avanti di tutto il busto sono tuttisegnali che hanno come scopo il veicolare la propria disponibilità in senso positivo versol’interlocutore. Il «rilassamento posturale» implica, invece, una posizione asimmetricadegli arti, l’inclinazione obliqua e reclinata, rilassamento delle mani e del collo. Questorilassamento può essere messo in relazione con differenze di status sociale fra segnalatoree destinatario: se il ricevente è di status inferiore, il segnalatore sarà più rilassato,al con<strong>tra</strong>rio quest’ultimo sarà teso e ansioso se il ricevente è di status superiore. QuestoAutore ha inoltre correlato il grado di accettazione relativo al ricevente (gradito - sgradito)e lo status del ricevente con il sesso degli interlocutori, dimos<strong>tra</strong>ndo che i soggetti simos<strong>tra</strong>rono più rilassati con interlocutori di status inferiore e meno rilassati con quelli distatus superiore; essi erano inoltre più rilassati di fronte a interlocutori di sesso femminile.I segnali non verbali analizzati fin qui, quali contatto fisico, vicinanza, orientazione,postura sono segnali spaziali e una loro integrazione e interazione porta a quell’insiemeparticolare che Kendon 35 definisce «configurazione spaziale» che un soggetto assume inuna interazione comunicativa. Una cosa importante da sottolineare, per quanto riguardail segnale vicinanza - distanza, è il diverso utilizzo dei sensi da parte degli interagenti inun processo comunicativo: a distanza intima calore, odorato e tatto possono <strong>tra</strong>smettereinformazioni; ad una distanza maggiore i sensi più usati sono la vista e l’udito e la loroefficacia diminuisce man mano che la fonte di informazioni si allontana; in queste situazionisi ha una netta prevalenza dei segnali verbali vocali, mentre si indebolisce la <strong>tra</strong>smissionedi informazioni at<strong>tra</strong>verso il canale non verbale.35 Kendon A., The Role of visible Behaviour in the Organization of Social Interaction, in M. vonCranach e I. Vine (Eds.), Social Communication and Movement, London, Accademic Press,1973.25