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Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...

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cise che variano in rapporto alla situazione, al tipo di relazione instaurata con il partnero più partners (intima o formale), all’ambiente sociale e alla cultura del gruppo di appartenenza.Per cui si può dire che la distanza che un individuo adotta nei confronti diun’al<strong>tra</strong> persona è proporzionale al rapporto o ai legami esistenti fra i due partecipantiall’interazione. Numerosi studi sperimentali hanno messo in evidenza che l’individuotende a stare più vicino alle persone che ama, gli amici o gli intimi e alle persone timidee riservate piuttosto che vicino a persone ostili. Le differenze culturali per l’utilizzo diquesto segnale non - verbale sono numerose. La distanza mantenuta dalle persone duranteuna conversazione è molto più ridotta nelle popolazione dell’Europa del sud chenegli Stati Uniti o nell’Europa del nord. Esistono anche delle notevoli differenze individuali.Le persone disadattate, con disturbi del comportamento, preferiscono mantenersipiù lontani spazialmente nei loro rapporti interpersonali. La distanza prossemica è regolataanche da un altro fattore molto importante: le relazioni gerarchiche che si sono stabilitenel gruppo. L’orientamento come segnale di <strong>comunicazione</strong> non verbale si riferisceal modo in cui gli individui si posizionano nello spazio, in piedi o seduti, l’uno difronte all’altro. Esso è un importante elemento di <strong>comunicazione</strong> degli atteggiamenti interpersonali.Due sono le principali posture di orientazione che gli individui possono assumerenel corso di una interazione comunicativa: quella «faccia a faccia» e l’«uno difronte all’altro». Questo segnale indica i rapporti di collaborazione, intimità e gerarchia(superiorità - inferiorità) che possono stabilirsi fra due persone interagenti. Due amiciintimi o due persone in situazione collaborativa, assumono una posizione fianco a fianco.In una relazione fra un superiore e un dipendente invece, il superiore si collocherà difronte al dipendente inferiore. Inoltre si possono dedurre informazioni sui ruoli occupatida ogni persona in base alle reciproche orientazioni assunte dai membri di un gruppo.Una persona collocata più in alto rispetto ad un’al<strong>tra</strong> (perché più alta o perché posta suun palco) assumerebbe una posizione di dominanza. Alcuni studiosi fanno risalire questofenomeno all’infanzia e alla posizione dominante che hanno i genitori rispetto ai figliin virtù <strong>della</strong> loro altezza. Inoltre per convenzione culturale, le persone gerarchicamentesuperiori restano sedute mentre le altre stanno in piedi. Anche per l’orientazioneesistono delle variazioni interculturali: gli Arabi prediligono la posizione faccia a faccia;gli Svedesi evitano la posizione a 90 gradi. In merito alla postura questo segnale nonverbaleè involontario e difficilmente controllabile coscientemente. Si può dire che ogni23

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