Analisi della comunicazione tra pediatra e madre attraverso l ...
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odorato e tatto possono trasmettere informazioni, a maggiore distanza si usano vista eudito e la loro efficacia diminuisce aumentando la distanza. Entrano in gioco, quindi, imodelli di linguaggio formale, mentre diminuisce l’importanza dei segnali non verbali,quali cenni del capo e cambiamenti nell’espressione del volto. Sommer sottolineal’importanza della situazione affermando che «ad esempio la comunicazione in ambientepubblico avverrebbe a distanza minore rispetto a un ambiente privato: infatti la minordistanza in pubblico dimostra la sottolineatura dell’essere insieme, fatto non necessariamenteda sottolineare all’interno di un ufficio o di una stanza. La distanza così vienead esprimere la relazione fra l’incontro e altre attività che possono svolgersi nello stessoluogo. Inoltre il mantenimento dello stesso ordinamento spaziale all’interno di un gruppoattesterà una concordanza sul livello di intimità, di dominanza e di altre dimensionidella interazione, mentre i mutamenti dell’ordinamento spaziale saranno segno di cambiamentidel consenso nell’ambito della interazione». 28 Lo studio dell’ambiente fisico incui l’uomo vive ha mutuato termini e concetti dall’ornitologia. Infatti, il concetto di territorioindica l’area di difesa da parte di un animale o di un gruppo di animali contro lepossibili intrusioni da parte di un predatore o da membri della stessa specie. Fanno partedel territorio la tana, il nido o in generale l’area entro la quale l’animale vive e si riproduce.Una zona ancora più ristretta circonda l’animale, la distanza che gli animali mantengonofra sé e gli altri membri della loro specie o di specie diverse. Per cui sono statedeterminate una distanza critica o distanza di fuga nei rapporti fra membri di specie diverse;una distanza personale e sociale nei rapporti con membri della stessa specie. Studicondotti sull’uomo, utilizzando questa griglia di concetti, hanno messo in evidenzache l’uso umano dello spazio è in stretta correlazione con fattori culturali, fattori socio -emozionali, e determinati persino dalla struttura intrinseca dell’ambiente stesso. SecondoHediger 29 «il termine territorio indica un’area che è difesa e personalizzata dal suoproprietario; il termine spazio personale indica la zona che circonda l’individuo sul qualesi proietta la vasta gamma emozionale dell’io, dell’individuo stesso. I territori di caratterecollettivo sono costituiti, invece dall’unione di unità territoriali interconnesse fra28 Ricci Bitti P. E. Cortesi S., Comportamento non verbale e comunicazione, il Mulino, 1977, p.42.29 Hediger H., Studies of the Psychology and Behaviour of Captive Animals in Zoos and Circuses,London, Butterworth, 1955.20
loro; possono essere caratterizzate sia in senso formale (professionale) che informale(sociale), determinando luoghi fisici precisi quali casa, ufficio, quartiere, città». 30 Moltoimportanti, ancora, sono gli studi sui rapporti fra territorialità e caratteristiche di personalità:i risultati più significativi riguardano la dominanza e il bisogno di affiliazione. Siè scoperto che, tenendo in isolamento coppie di individui umani competitive e quindiincompatibili, con un basso bisogno di affiliazione e di dominanza, esse presentano unelevato grado di comportamento territoriale, si creano cioè una specie di «bozzolo psicologicoe spaziale», all’interno del quale si trovano a loro agio e non permettono ad altridi farne parte. Coppie di individui compatibili fra loro, cioè molto eterogenee, fra cuisi può sviluppare un rapporto di complementarità, presentano un basso livello di territorialità.Altri studi sono stati condotti per analizzare il rapporto tra comportamento territorialee rango occupato dall’individuo nella gerarchia del gruppo. Questi studi, condottiper lo più in ospedali psichiatrici, hanno messo in evidenza una gerarchia ben precisa didominanza-sottomissione che dava la precedenza all’utilizzo e all’appropriazione deglispazi. Infatti, attraverso la registrazione dei diversi luoghi occupati da un paziente qualsiasi,delle attività svolte, delle posture assunte, delle persone con cui questi interagiva,dei tempi e delle durate delle interazioni, si può chiaramente definire la posizionedell’individuo studiato nella gerarchia del gruppo esistente. Le cause che ci spieganoperché ogni individuo ricerca e si crea questo suo spazio personale sono ben evidenziatedal concetto di privacy: l’individuo ha bisogno di isolarsi dal turbinio delle relazioni interpersonalie in questo caso il comportamento territoriale ha valore strumentale perraggiungere l’autonomia personale attraverso il controllo di uno spazio.Il contatto fisico costituisce la forma più ancestrale di azione sociale ed è presente intutti gli animali, compreso l’uomo. Interessa numerose parti del corpo e si realizza informe diverse: dai contatti di aggressività, quali morsi, spinte, urti, ai segnali di amiciziache generalmente esprimono l’intenzione e il desiderio di instaurare un legame di tiposessuale o amicale, o l’intenzione pacifica di interessamento e di sottomissione. Una caratteristicadel contatto fisico è la sua varietà nelle diverse culture. In quasi tutte le cultureè molto utilizzato all’interno del nucleo familiare, fra moglie e marito, fra genitori efigli. In questo caso, però, esistono delle rigide restrizioni che stabiliscono quali parti30 Ricci Bitti P.E. e Cortesi S., Comportamento non verbale e comunicazione, il Mulino, 1977,pag. 31.21
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odorato e tatto possono <strong>tra</strong>smettere informazioni, a maggiore distanza si usano vista eudito e la loro efficacia diminuisce aumentando la distanza. En<strong>tra</strong>no in gioco, quindi, imodelli di linguaggio formale, mentre diminuisce l’importanza dei segnali non verbali,quali cenni del capo e cambiamenti nell’espressione del volto. Sommer sottolineal’importanza <strong>della</strong> situazione affermando che «ad esempio la <strong>comunicazione</strong> in ambientepubblico avverrebbe a distanza minore rispetto a un ambiente privato: infatti la minordistanza in pubblico dimos<strong>tra</strong> la sottolineatura dell’essere insieme, fatto non necessariamenteda sottolineare all’interno di un ufficio o di una stanza. La distanza così vienead esprimere la relazione fra l’incontro e altre attività che possono svolgersi nello stessoluogo. Inoltre il mantenimento dello stesso ordinamento spaziale all’interno di un gruppoattesterà una concordanza sul livello di intimità, di dominanza e di altre dimensioni<strong>della</strong> interazione, mentre i mutamenti dell’ordinamento spaziale saranno segno di cambiamentidel consenso nell’ambito <strong>della</strong> interazione». 28 Lo studio dell’ambiente fisico incui l’uomo vive ha mutuato termini e concetti dall’ornitologia. Infatti, il concetto di territorioindica l’area di difesa da parte di un animale o di un gruppo di animali contro lepossibili intrusioni da parte di un predatore o da membri <strong>della</strong> stessa specie. Fanno partedel territorio la tana, il nido o in generale l’area entro la quale l’animale vive e si riproduce.Una zona ancora più ristretta circonda l’animale, la distanza che gli animali mantengonofra sé e gli altri membri <strong>della</strong> loro specie o di specie diverse. Per cui sono statedeterminate una distanza critica o distanza di fuga nei rapporti fra membri di specie diverse;una distanza personale e sociale nei rapporti con membri <strong>della</strong> stessa specie. Studicondotti sull’uomo, utilizzando questa griglia di concetti, hanno messo in evidenzache l’uso umano dello spazio è in stretta correlazione con fattori culturali, fattori socio -emozionali, e determinati persino dalla struttura intrinseca dell’ambiente stesso. SecondoHediger 29 «il termine territorio indica un’area che è difesa e personalizzata dal suoproprietario; il termine spazio personale indica la zona che circonda l’individuo sul qualesi proietta la vasta gamma emozionale dell’io, dell’individuo stesso. I territori di caratterecollettivo sono costituiti, invece dall’unione di unità territoriali interconnesse fra28 Ricci Bitti P. E. Cortesi S., Comportamento non verbale e <strong>comunicazione</strong>, il Mulino, 1977, p.42.29 Hediger H., Studies of the Psychology and Behaviour of Captive Animals in Zoos and Circuses,London, Butterworth, 1955.20