Una molecola classicain una nuova via di applicazioneStefano VeraldiSU M M A R YA classical drug in a new formulationBetamethasone valerate patch (Cortiflam ® 2.250 mg medicated patch) is a new formulationfor the treatment of inflammatory skin diseases, in particular psoriasis.This way of administration allows to know exactly the amount of corticosteroid that thepatient uses and let him save a lot of time because the occlusive bandage for the care ofhis skin disease is unnecessary.KEY WORDS: Betamethasone valerate, Patch, Inflammatory skin diseasesUn paio di anni fa, mi sono entusiasmatoall’uscita di un prodotto topico abase di vitamina E. L’entusiasmo nonera legato tanto alla vitamina E, già incommercio in Italia da qualche anno,quanto, soprattutto, al fatto che questoprodotto fosse in monodosi. Infatti, <strong>per</strong>la prima volta in campo dermatologico,grazie a un topico in monodosi, sipoteva sa<strong>per</strong>e con certezza il quantitativodi prodotto che il paziente applicava.Finalmente si poteva evitare discrivere “due applicazioni al giorno” o“una volta alla sera”.Con un prodotto in monodosi ilpaziente applicava, finalmente, unquantitativo preciso, senza eccedere,ma anche senza economia.Allora, in un articolo su questo argomento(1), enfatizzavo quanto tuttoquesto fosse importante <strong>per</strong> i cosmeticie i cosmeceutici, ma sottolineavo anchecome sarebbe stato ancora più importante<strong>per</strong> i farmaci.Proviamo a immaginare un bambino diquattro anni con una dermatite atopicagrave e diffusa. È importante consigliareai genitori quanto corticosteroidetopico o quanto tacrolimusapplicare? Un altro esempioriguarda una paziente di 68 annicon una psoriasi volgare in placcheche coinvolge, classicamente, il cuoiocapelluto, i gomiti, la regione lombosacralee le ginocchia.È importante consigliare alla pazientequanto calcipotriolo applicare, considerandoche questo farmaco potrebbecausare, se utilizzato in modo non corretto,alterazioni del metabolismoosseo?Anche in questo caso la risposta è,ovviamente, affermativa.Entrambi gli esempi si prestavano, e siprestano, a un’altra considerazione:sa<strong>per</strong>e quanto farmaco il pazienteapplica implica che gli effetti collateralida sovradosaggio possano essere notevolmenteridotti. Questo potrebbesignificare meno atrofie da cortisonicitopici, meno teleangectasie,meno i<strong>per</strong>tricosi, e così via.1 Istituto di Scienze Dermatologiche, Università di Milano,Fondazione I.R.C.C.S., Ospedale Maggiore Po l i c l i n i c o ,Mangiagalli e Regina Elena, MilanoJournal of Plastic Dermatology <strong>2007</strong>; 3, 3 85
S. VeraldiIl concetto delle monodosi poteva quindiavere utilissime applicazioni incampo farmacologico: pensavo ai giàcitati corticosteroidi, agli immunodepressori, agli anti-psoriasici, ma ancheagli antibiotici e agli antimicotici.Ma ecco che, dopo i cerotti a base din i t roglicerina, di anti-infiammatori nons t e roidei e di estro - p rogestinici, arrivasul mercato italiano un cerotto a base dibetametasone valerato (C o r t i f l a m ® 2 , 2 5 0mg cerotto medicato): il cerotto è, difatto, una monodose!Non mi interessa, in questa sede, sostene re che questo farmaco è efficace neltrattamento della psoriasi (d’altra parte,se è efficace il betametasone valerato inc rema, <strong>per</strong>ché non dovrebbe esserlo unc e rotto con lo stesso principio attivo?).Queste brevi note salutano l’arrivo di unp rodotto che presenta almeno dueaspetti interessanti, ma che non riguardano,in modo diretto, l’efficacia:1. Finalmente sappiamo quanto corticost e roide prescriviamo ai nostripazienti: il cerotto, che misura 7,5 x10 cm, contiene 2,250 mg di betametasonevalerato, che corrispondonoa 1,845 mg di betametasone base.Questo significa che, <strong>per</strong> ogni cm 2 , ilpaziente applica 30 mcg di stero i d e .La penetrazione del principio attivo èquindi re g o l a re e uniforme. È p e r f i n oovvio ricord a re che è possibile tagliareil cerotto, adattandolo alle dimensionidella lesione: un cerotto è quindimolto più “p l a s t i c o” di quanto pensavamo.2. Finalmente il paziente non è costre t t oa farsi delle occlusive casalinghe: lostrato protettivo esterno del cerotto èa base di polietilene tereftalato, cheimpedisce il rilascio, accidentale onon, del principio attivo. Questoi n t roduce il problema della compliance.Se, tra i lettori, c’è uno psoriasico(ma con psoriasi volgare), questipotrà confermare che alla sera, dopouna giornata di lavoro, arrivato acasa, si lava, quindi applica il farmaco(cortisonico o derivato della vitaminaA o della vitamina D che sia) esi benda. Sono ormai le nove passate:la psoriasi ha portato via al nostropaziente dai 30 ai 60 minuti: ilpaziente è pronto <strong>per</strong> la cena, quindila lettura dei quotidiani, la partita dib i l i a rdo e un bicchiere di whisky.P e rché <strong>per</strong>d e re tutto questo tempo?Un lavaggio, un cerotto e via!B ibliografiaVeraldi S. Le monodosi in dermatologia. Dermo Cosmo News 2006; 4 (suppl.4 ):1-286Journal of Plastic Dermatology <strong>2007</strong>; 3, 3
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