Impiego di lamine autoadesivedi poliuretano <strong>per</strong> il trattamentocompressivo degli emangiomi infantili.Osservazioni preliminariLucia RestanoCarlo GelmettiSU M M A R YUse of self adhesive polyurethanedressing to gain compressionof haemangiomas of infancy.Preliminary observationsCompression therapy, used alone or in combination with other treatments (e.g. localor intralesional glucocorticoids, laser), is a well established treatment of haemangiomasof infancy (1-5). It is usually obtained by elastic bondages or customizedform-fitting garments. However, physicians have been less inclined to consider itinasmuch as it may be difficult to obtain, especially in certain body sites.We report our ex<strong>per</strong>ience in using self adhesive polyurethane dressing originallydesigned for the treatment of scars (Hansaplast Med Scar Reducer) to gain compressionin infants with cutaneous infantile haemangiomas. We have found that it isa simple and well accepted method to provide a delicate yet effective compression ofsmall su<strong>per</strong>ficial non ulcerated lesions, and can be used as an adjunctive treatmentfor larger or dee<strong>per</strong> lesions. It is also useful in obtaining compression in areas whereelastic garments are not suitable. Although the efficacy of any compressive treatmentcannot easily be established because of the extreme variability of hemangiomas, thistherapy is safe and can provide both an alternative to the choice of leaving a lowriskangioma untreated and an additional tool for the treatment of more complicatedlesions.KE Y W O R D S: Haemangiomas, Infancy, Compression therapy, Self adhesive polyurethane dre s s i n gDermatologia Pediatrica, Istituto di ScienzeDermatologiche dell’Università di Milano,IRCCS Policlinico Mangiagalli Regina ElenaI ntroduzioneGli emangiomi infantili (EI) rappresentanoil più comune tumore benigno dell’infanzia,interessando fino al 10% dei neonati.Risolvono spontaneamente, ma in un numerosignificativo di casi lasciano esiti <strong>per</strong>manenticome teleangiectasie, atrofia, ipopigmentazione,lesioni anetodermiche o esiti fibroadiposi. Lascelta dell’eventuale trattamento da intraprendere,o quella molto frequente dell’astensioneterapeutica, richiedono uno specialista es<strong>per</strong>toin grado di fornire un giudizio informato sulprobabile andamento della lesione e consapevoledei rischi potenziali dei trattamenti proposti.Tale decisione deve basarsi, oltre che sullaconoscenza delle possibili complicanze legatealla crescita dell’angioma, sulla valutazione delrischio che ha un determinato EI di lasciare unesito estetico a lungo termine; è inoltre frequentedover valutare la richiesta di un trattamentoche acceleri il normale processo di involuzionedelle lesioni, specie quando queste sono localizzatein zone esposte.La compressione, usata da sola o in associazionead altre terapie, rappresenta un punto fermodel trattamento tradizionale degli EI (1-5).Le sue precise modalità di azione non sononote: è stato ipotizzato che favorisca il restringimentodei lumi vascolari con rallentamentoJournal of Plastic Dermatology <strong>2007</strong>; 3, 3 41
L. Restano, C. Gelmettidel flusso ematico e successiva trombosi (4); èpossibile che essa abbia di <strong>per</strong> sé un effetto antiproliferativo sull’angioma, con meccanismiancora non chiariti. Dal punto di vista clinico,la compressione contribuisce in fase iniziale acontenere la crescita dell’angioma in senso esofiticoe successivamente ne favorisce il progressivocollasso, accelerandone la regressione emigliorandone l’esito estetico (1-5).Quando la lesione è localizzata a livello dellee s t remità la compressione viene in genere ottenutacon fasciature elastiche ed è agevole e beneaccetta; <strong>per</strong> contro in altre zone, come il tro n c oe il capo, <strong>per</strong> ottenere una compressione eff i c a-ce è necessario ricorre re all’impiego di tutori elasticifatti su misura del tipo di quelli che siimpiegano <strong>per</strong> il trattamento delle ustioni. L’ u s odi tali tutori, pur molto efficaci e razionali, èlimitato dal senso di costrizione che possonop ro v o c a re, e che li rende spesso re l a t i v a m e n t ed i fficili da indossare e scomodi da portare, quindimale accetti dai piccoli pazienti e dai lorogenitori. A causa di tali difficoltà si è fre q u e n t e-mente portati a non considerare l’opzione terapeuticadella compressione <strong>per</strong> gli EI a bassorischio (angiomi piccoli, non complicati e chep robabilmente non causeranno un danno estetico<strong>per</strong>manente di rilievo), quando non sianolocalizzati in sedi facilmente comprimibili, privandocosì l’armamentario terapeutico di unmezzo semplice, poco costoso, di sicura eff i c a c i ae sostanzialmente privo di effetti collaterali.copo del lavoroSNegli ultimi 2 anni abbiamo provatoun nuovo metodo di compressione con lamineautoadesive di poliuretano in casi selezionati dibambini con EI aff e renti all’ambulatorio diDermatologia Pediatrica dell’ IRCCS PoliclinicoMa-Re di Milano. Il nostro scopo è stato di verificarese tale metodo, più pratico rispetto aimetodi tradizionali, era in grado di fornire unacompressione efficace di EI di diversa dimensionee in diverse sedi, e di monitorare l’insorgenzadi eventuali effetti collaterali o complicanzedel trattamento.ateriali e metodiMI cerotti impiegati sono commerc i a l i z-zati in Italia con la denominazione di H a n s a p l a s tMed cerotti <strong>per</strong> la riduzione delle cicatrici ®(Hansaplas Med Scar Reducer ® negli Stati Uniti). Si tratta di lamine autoadesive di poliure t a n odelle dimensioni di cm 6,8 x 3,8, flessibili edestensibili.Tali lamine, ritagliate in alcuni casi <strong>per</strong> adattarsimeglio alla zona da trattare, vengono fattea d e r i re all’angioma creando una leggera tensione(cfr. casi 1-3), e sono lasciate in sede durantele ore notturne <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo minimo di 8settimane.Il metodo in oggetto è stato impiegato in alternativaal trattamento compressivo tradizionaleseguendo i criteri di buon condotta clinica inuso presso il nostro Istituto, che pre v e d o n ol’impiego di un ventaglio di opzioni terapeutichecomprendenti il trattamento compre s s i v o ,l’uso di steroidi locali e sistemici, l’uso di laserv a s c o l a re e altri ancora. La scelta del trattamento/ida usare nel singolo paziente è statavalutata di volta in volta dagli autori in baseall’es<strong>per</strong>ienza clinica e all’andamento dellalesione in accordo con le linee guida intern a-zionali (5, 6). I pazienti sono stati contro l l a t inel tempo secondo le cadenze usuali; se l’andamentoclinico lo richiedeva, il trattamentoc o m p ressivo è stato prolungato oltre alle 8 settimane;quando necessario esso è stato associatoa trattamenti steroidei topici o sistemici o al a s e r t e r a p i a .P a z i e n t iSono stati trattati 40 pazienti, di etàvariabile da 1 mese a 2 anni, con lesioni eterogenee<strong>per</strong> sede e dimensioni. Per parecchi dil o ro è disponibile la documentazione fotografica.Nel presente articolo vengono pre s e n t a t iattraverso le foto 6 casi esemplificativi dellametodica impiegata.R i s u l t a t iLe lamine di poliuretano usate si sonorivelate di facile uso ed efficaci nell’ottenere lac o m p ressione delle lesioni nella maggioranzadei casi (cfr. casi 1-6), con l’eccezione di alcunelesioni di grandi dimensioni o con importantecomponente sottocutanea, <strong>per</strong> le quali lac o m p ressione esercitata è stata giudicata insufficientee che hanno richiesto l’uso di un tutore,una tecnica chiaramente più impegnativa42Journal of Plastic Dermatology <strong>2007</strong>; 3, 3
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