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Dicembre Vol.3 N° 3 - 2007 - Salute per tutti

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P. Filecciaammesso nelle formulazioni cosmetiche. Qualidelle attività standardizzate con l’uso della tre t i-noina sono evidenziabili utilizzando i re t i n o i d iammessi, cioè il retinolo e la re t i n a l d e i d e ?R e t i n o l oIl retinolo rappresenta l’ingrediente più comunedelle creme a n t i a g i n g. Appartiene alla famiglia deiretinoidi. Nell’organismo il retinolo viene convertitonella sua forma attiva, l’acido trans-re t i n o i c o( t retinoina), attraverso un prodotto intermedio, lare t i n a l d e i d e .Nel tempo si è creata una confusione tra i dermatologisulla capacità del retinolo topico di farre g re d i re i segni del fotodanneggiamento, nonostantela pletora di prodotti cosmetici antiagingche lo contengono.Non c’è consenso generale sulla conversione delretinolo ad acido retinoico sulla pelle: il primo èc i rca 20 volte meno potente del secondo, quindi<strong>per</strong> avere bioequivalenza è necessario raggiungereconcentrazioni su<strong>per</strong>iori (20). In uno studiorecente su 24 pazienti sono state prescritte le concentrazioni0,15-0,3- 0,6% da applicare <strong>per</strong> un<strong>per</strong>iodo di 6 mesi. Le modificazioni cliniche edistologiche si sono avute con le 2 concentrazionipiù alte in <strong>tutti</strong> i pazienti ma solo nel 40% di coloroche utilizzavano 0,15%.R e t i n a l d e i d eI cheratinociti trasformano il retinolo in retinaldeidee quindi in acido retinoico, processo enzimaticoin 2 tappe che coinvolge una deidrogenasi.L’uso della retinaldeide è interessante <strong>per</strong> 2motivi:1 . su<strong>per</strong>a la prima tappa di ossidazione del re t i-n o l o ;2. poiché solo le cellule ben differenziate sonoin grado di o<strong>per</strong>are l’ulteriore ossidazioneretinaldeide " acido retinoico, è possibilecontrollare la trasformazione e migliorare latollerabilità (21).La retinaldeide è infatti meglio tollerata dell’acidoretinico, che causa irritazione locale, riducendo lacompliance del paziente.C onclusioniL’esame delle molecole più attive <strong>per</strong>c o m b a t t e re i segni dell’invecchiamento cutaneorende conto dei grandi pro g ressi che sono statifatti nella comprensione dei meccanismi intrin-seci ai tessuti la cui alterazione o, più semplicemente,il pro g ressivo esaurimento, porta allap e rdita delle caratteristiche della pelle giovanee sana.È giusto, come ha intuitivamente pensatoKligman nel coniare il termine “cosmeceutico”attribuire a questa classe di prodotti un’attivitàdimostrata e misurabile e una tollerabilità chene <strong>per</strong>metta un uso indiscriminato su qualunquetipo di pelle, in un arco di età di almenoquaranta anni, magari più volte al giorno.È nel giusto chi afferma che la scienza dermatologicaha fatto grandi passi avanti da quando haimparato a interessarsi all’invecchiamento.Le tre categorie trattate - antiossidanti, !-idrossiacidi,retinoidi - sono quelle che hanno consolidatonel tempo le loro premesse di attività etollerabilità ed è da loro che si parte <strong>per</strong> proporrenuove molecole che arrivino a potenziarei ragguardevoli risultati raggiunti.Alla prossima <strong>per</strong> parlare di questi progressi!B ibliografia1. UNIPRO: I numeri della cosmetica. Marzo <strong>2007</strong>2. Burke KE. Photodamage of the skin: protection andreversal with topical antioxidants. J Cosmet Dermatol2004; 3:149-553. Shindo Y, Wit E, Han D, et al. Dose response effect ofacute UV irradiation on antioxidants and molecular markersof oxidation in murine epidermis and dermis. J InvestDerm 1994; 23:470-5.4. Darr D, Combs S, Dunsten S, et al. Topical vitamin Cprotects porcine skin from UV radiation-induced damage.Br J Dermatol 1992; 127: 257-535. Savini I, Catni V, Rossi A, et al. Characterization of keratinocytedifferentiation induced by ascorbic acid: proteinkinase C involvement and vitamin C homeostasis. J InvestDerm 2002; 118:372-96. Uclida Y, Behne M, Quiec D, et al. Vitamin C stimulatessphingolipid production and markers of barrier formationin submerged human keratinocyte cultures. J InvestDermatol 2001; 117:1307-137. Chiu A, Kimball AB. Topical vitamins, minerals andbotanical ingredients as modulators of environmental andc h ronological skin damage. Br J Dermatol 2003; 149:681-918. Burton GW, Traber MG, Acuff RV, et al. Human plasmaand tissue ! tocopherol concentrations in response to supplementationwith deuterated natural and synthetic vitaminE. Am J Clin Nutr 1998; 67:669-849. Gensler HL, Aicklin M, Peng YM. Importance of the formof topical vitamin E for prevention of photocarcinogenesis.Nutr Cancer 1996; 26:183-9116Journal of Plastic Dermatology <strong>2007</strong>; 3, 3

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