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La Gregoriana Anno XVII - n.42 - Pontifical Gregorian University

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<strong>Anno</strong> <strong>XVII</strong> - n. 42 - Marzo 2012Periodico d’informazione della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Virtus et ScientiaPoste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. I, comma 2 e 3 - Roma/Aut. n. 52/2009 - tassa pagata - Taxa perçueL’ITALIA E L’EUROPALE SFIDE DELLA VITA COMUNEDA IERI A OGGIIL COLLEGIO ROMANODEL TERZO MILLENNIOCENTRO FEDE E CULTURA“ALBERTO HURTADO”CHIESA E MODERNITÀ:UN RAPPORTO FECONDO?P. KARL JOSEPH BECKER S.I.NEL COLLEGIO CARDINALIZIOSIMPOSIO SUGLI ABUSIVERSO LA GUARIGIONEE IL RINNOVAMENTO


EDITORIALE | F.-X. Dumortier S.I.2 8 14 20 22 26 32 36 40 42 44 46 53 57 60 62 65 71 73 FOCUS«<strong>La</strong> formazione è una responsabilità cruciale» | F.-X. Dumortier S.I.«<strong>La</strong> storia è sempre contemporanea» | B. BergamiVerso la Guarigione e il Rinnovamento | H. Zollner S.I.VITA ACCADEMICA<strong>La</strong> ristrutturazione delle aule | D. McDonald S.I.Le nuove sfide della Facoltà di Scienze Sociali | P. PegoraroChiesa e modernità: un rapporto fecondo? | P. Gilbert S.I.Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado” | P. PegoraroUna indagine inedita tra i nostri utenti | M. GiorgiDA IERI A OGGICollegio Romano | M. Coll S.I.Le voci e i tempi | G. Whelan S.I.Pedagogia | M. Rotsaert S.I.COMUNITÀ UNIVERSITARIACard. K.J. Becker. Il coraggio di cercare, la fede di trovare | P. PegoraroL’omaggio della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> a P. Luis <strong>La</strong>daria | S.P. Bonanni<strong>La</strong> Cappellania Universitaria | X. Prem S.I.<strong>La</strong> formazione, un investimento per tutta la vita | S. LonghiniIn memoriaINFORMAZIONEAltri eventiPUBBLICAZIONIRivisteLibriTESI DIFESE | a cura della Segreteria AccademicaNOMINE | a cura della Segreteria Generalen. 42 | <strong>Anno</strong> <strong>XVII</strong> | Marzo 2012 | www.unigre.it/<strong>La</strong><strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Direttore responsabileMichele Simone S.I.Direttore editorialePaolo Pegorarolagregoriana@unigre.itPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Piazza della Pilotta, 4 | 00187 RomaTel. 06.6701.1 | Fax 06.6701.5419CF 80093970582 Banca Popolare Etica:IBAN IT74 1050 1803 2000 0000 0118 079Conto Corrente Postale n. 10304020Progetto grafico e impaginazionea cura di GBPress | <strong>Gregorian</strong> & Biblical Press(Emiliano De Ascentiis | Lisanti S.r.l.)Stampa Arti Grafiche Picene S.r.l.Via Vaccareccia 57 | Pomezia (Rm)Foto di copertina Enrico CiavoniFinito di stamparenel mese di marzo 2012Registrazione presso il Tribunale di Roman. 134 del 29 marzo 1996


EDITORIALEUn impegnosenza riservedi FRANÇOIS-XAVIER DUMORTIER S.I.Rettore Magnifico della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Con questo nuovo numero,<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> fa un altropasso nel suo servizioalla comunità universitaria:riorganizzazione dei contenuti,aggiornamento della vestegrafica, abstract in inglesee alcune rubrichedi approfondimento checi accompagnerannonei mesi a venireStarting with this new edition,<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> takes a furtherstep towards its serviceto the <strong>University</strong> community:the reorganization of content,a graphic update,abstracts in Englishand some articles featuringin-depth examinationof specific themeswill be the peculiaritiesof <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>in the next few monthsIl numero 42 del periodico d’informazione “<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>” cadeproprio a 42 anni dalle sue origini. <strong>La</strong> sua storia è infatti lunga.Nato il 21 febbraio 1970, il ciclostilato “Informazioni P.U.G.” erauno strumento sobrio ma funzionale che per oltre vent’anni ha provvedutoad aggiornare la comunità universitaria su quanto la riguardava.Nel 1996 è stato deciso di ampliare questo servizio, istituendo“<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”, rivista che – grazie all’impegno e all’apporto di tanti– ha continuato ad essere pubblicata fino a oggi.Questo quarantaduesimo numero vorrebbe rappresentare unaltro piccolo passo nel suo servizio all’Università. <strong>La</strong> riorganizzazionedei contenuti e l’aggiornamento del linguaggio grafico sono state accompagnateda alcune scelte specifiche. <strong>La</strong> prima è quella di affiancareagli articoli più estesi un abstract in inglese, data la diffusionedella rivista in tante parti del mondo nelle quali esso è la prima linguadi comunicazione. <strong>La</strong> seconda è la scelta del suo supporto cartaceo,scelta mossa non tanto da preoccupazioni estetiche, quanto da un’attenzioneall’ambiente che non possiamo trascurare. <strong>La</strong> terza è l’avviodi alcune rubriche fisse che aiuteranno a riscoprire alcuni aspetti unicidella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>: la sua “storia intellettuale”, la pedagogia ignaziana,le voci dei suoi testimoni. Infine, desidero ringraziare tutti coloro chehanno tanto generosamente contribuito alla realizzazione di questonumero con entusiasmo, dedizione e allegria.Queste pagine testimoniano quanto abbiamo vissuto dall’iniziodell’<strong>Anno</strong> accademico 2011-2012, passo dopo passo, settimana doposettimana: è quindi traccia scritta e visiva di questi mesi trascorsi. Il lettorenoterà che la nostra Università – in quanto erede e continuatricedel Collegio Romano – ricorda il motto creato per le prime Universitàfondate dalla Compagnia di Gesù: “Virtus et Scientia”. Si tratta di vivereuna intelligenza coraggiosa di fronte alle tante sfide del mondo attuale.Infatti il lavoro intellettuale nelle sue diverse declinazioni – insegnamento,ricerca, pubblicazioni, ecc. – richiede un impegno che nonavanza senza rigore, profondità e dedizione. <strong>La</strong> missione di formarenon soltanto 2.800 “studenti”, ma tanti servitori del Signore e dellaChiesa, esige un’apertura del cuore e della mente che non procedesenza un discernimento preciso sulle cose che durano e una riflessionea distanza su quanto è superficiale ed effimero.In questo tempo nel quale “la crisi” si fa vedere e sentire dappertutto,abbiamo la responsabilità di affrontare senza paura tante nuovesituazioni. È per questo che, nel lavoro intellettuale e nella missioneaccademica che oggi incombono su di noi, la posta in gioco è rilevante…e di fronte a essa conviene ricordare le parole dell’Apostolo:«abbiamo questo tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinariapotenza appartiene a Dio e non viene da noi» (2 Cor 4,7). 42/2012 | 1


FOCUS«<strong>La</strong> formazione è unaresponsabilità cruciale»Discorso inaugurale per l’<strong>Anno</strong> accademico 2011-2012di FRANÇOIS-XAVIER DUMORTIER S.I.Rettore Magnifico della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong><strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> sta affrontando molteplici sfide.Inaugurando il nuovo <strong>Anno</strong>, il P. Rettore ha ripercorsol’anno precedente, fissato lo sguardo sul presentee considerato gli obiettivi cui insieme miriamo.Come comunità universitaria, intellettuale e spirituale2 | 42/2012


Carissimi amici,è arrivato il momento di esprimermi sulla vita della nostraUniversità. Infatti, da molto tempo, è tradizione che il Rettorepronunci qualche parola in occasione dell’Inaugurazione di unnuovo anno accademico e mi sembra che questo momento acquistiun significato particolare in questo contesto, in ragione dellanostra presenza qui, tutti insieme, e del nostro raccoglimento inpreghiera comune davanti al Signore che tutti noi desideriamoascoltare e seguire, cercare e trovare, amare e servire durante tuttoquesto anno accademico.Vorrei farlo in tre brevi momenti: desidero dapprima ricordarel’esperienza dello scorso anno, poi sottolineare alcuni aspettidi questo nuovo anno e finalmente condividere alcune riflessioni.Uno sguardo d’insiemeall’<strong>Anno</strong> Accademico trascorso (2010-2011)Parlare dell’anno scorso, che era il mio primo anno come Rettoredella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, mi spinge anzitutto a ringraziare tutti coloroche, operando in ambiti diversi, hanno fatto e fanno del propriomeglio affinché la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> sia degna della sua tradizione e sipresenti come il Collegio Romano del Terzo millennio. Durantetutto l’anno sono stato impressionato dalla ricchezza di talenti edi competenze che – dai professori e docenti agli studenti, dal personalea tutti i nostri amici sparsi dappertutto nel mondo – permettealla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> di vivere e di compiere la missione che le èstata affidata con uno slancio e un vigore sempre rinnovati.Al cuore di una Università e della formazione accademica sitrovano uomini e donne dedicati alla stessa missione. E dapprimavorrei ricordare la difficile prova della morte del Padre DonathHercsik meno di un anno fa. Dopo pochi mesi, alcuni altri gesuitiche sono stati pilastri della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> nel passato sono stati chiamatidal Signore alla Sua eternità : il Cardinale Navarrete, i PadriCosta, Busa, Pastor e Rosato. Allo stesso tempo, tredici gesuitisono arrivati alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> nei diciotto mesi appena trascorsi.Non possiamo avere un segno più forte del sostegno e dell’appoggiodella Compagnia di Gesù che si rinnova, ogni anno, e cheassicura anche un aiuto finanziario sostanziale di cui l’Universitàha bisogno per svolgere la sua missione.Dell’anno scorso, fra tanti eventi e tante cose che meriterebberodi essere presi in considerazione, vorrei metterne in evidenza tre.Prima di tutto, il lavoro intenso di riflessione e di condivisioneche si è sviluppato nei gruppi o nelle commissioni che ho istituitodal mese di gennaio scorso sulla pedagogia, sul terzo ciclo, sullavalutazione degli spazi, sulle pubblicazioni, sul Centro <strong>La</strong>ikos esulla celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Misembra molto importante condividere valutazioni, aspettative esogni e ancora di più che queste riflessioni si incarnino poi nell’azionedell’Università attraverso progetti concreti.Poi, abbiamo iniziato in modo pragmatico la revisione, il rinnovamentoe la ristrutturazione di alcune strutture accademiche o dellaloro offerta formativa, specialmente per questo riguardo la Facoltàdi Missiologia e l’Istituto per gli Studi interdisciplinari su Religionie Culture, come anche la Facoltà di Scienze Sociali. E non vorrei dimenticarela creazione del Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado”.Finalmente i lavori di ristrutturazione svolti durante l’estate,ci permettono di disporre di due nuove aule che sono bellissime,A sinistra:<strong>La</strong> Messa dello Spirito Santoche inaugura l’avviodi ogni nuovo <strong>Anno</strong>accademico si svolgetradizionalmente nella chiesadi Sant’Ignazio, edificataquale Cappella universitariadel Collegio Romano.∫ Foto ALFREDO CACCIANI42/2012 | 3


FOCUSfunzionali e al livello di ciò che dobbiamo avere e offrire più diottanta anni dopo l’edificazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, proprio là doveè stata allora costruita.Il nuovo <strong>Anno</strong> Accademico (2011-2012): sfide e prospettive“L’Università – e ancora di piùuna Università ecclesiastica – nondeve temere di pensare in un modocoraggioso, determinato e serio.Come disse John Henry Newman,essere seri nella ricerca della veritàè un requisito indispensabileper trovarla”Dopo questo veloce sguardo sul passato, desidero sottolinearealcuni aspetti dell’anno accademico che si apre oggi. Dapprimadevo menzionare alcune nomine accademiche che erano già effettivedall’inizio del mese di settembre o sono effettive a partireda oggi : la nomina del Padre Vincenzo D’Adamo come Vice-Rettoreamministrativo, del Padre Daniel McDonald come Vice-Rettoreuniversitario, del Padre Paul Gilbert come Decano dellaFacoltà di Filosofia, del Padre Thomas Casey come Decano dellaFacoltà di Missiologia, del Padre Emilio Gonzalez Magaña comeDirettore del Centro interdisciplinare per la Formazione dei Formatorial Sacerdozio, carica nella quale è stato di fatto riconfermato,e del Padre Philipp Renczes come Direttore del Centro“Cardinal Bea”. Sono sicuro della loro dedizione nella carica cheè stata loro affidata e vorrei ringraziare coloro che hanno assuntola stessa responsabilità prima di loro.Durante l’anno che si apre oggi, dobbiamo anzitutto proseguireciò che abbiamo iniziato: la valutazione e la riflessione sullapedagogia e sul terzo ciclo sotto la responsabilità del Vice-rettoreaccademico. Da una parte, gli studenti di oggi non sono più glistudenti di ieri e hanno nuove esigenze e aspettative di cui dobbiamotenere conto… i mezzi pedagogici di oggi sono diversi epiù complessi dal tempo della lavagna e del gesso…D’altra parte,il terzo ciclo è molto importante non solo per noi – perché abbiamoquasi un terzo degli studenti nel terzo ciclo e circa novanta tesi chesono difese ogni anno – ma anche per la vita intellettuale e la formazioneaccademica nella Chiesa universale. Inoltre sarà necessarioproseguire la ristrutturazione della nostre aule più antichesecondo un piano di lavori che si realizzerà poco a poco e al piùpresto possibile… ma secondo le nostre possibilità economiche.Mi sembra anche che dobbiamo andare avanti in una consapevolezzae un senso del bene comune della nostra Università. Durantetutto l’anno scorso, ho scoperto la fortuna incredibile di unaUniversità che si compone oggi di sei Facoltà, due Istituti e di quattroCentri. Penso e credo che ciascuna di queste unità accademicheè importante non solo in sé e per sé, ma anche per le altre e nella nostramissione. E possiamo ricordarci il significato della parola “Universitas”...Infatti, nel tempo attuale più che mai, l’Università habisogno di questi ambiti e impegni diversi ma complementari, convergentinel servizio al meglio della stessa missione, per una riflessioneche sia all’altezza delle sfide delle nostre società. Quindi misembra che c’è per noi una sfida universitaria propria : la sfida diformare un corpo docente di tutta la nostra Università che sia coesoe unito come comunità intellettuale, una comunità che porti insiemela sua missione accademica e apostolica. Per questo abbiamo bisognodi tempi comuni per conoscerci, per condividere tutto quelloche possiamo ascoltare dagli altri e affidare alla loro riflessione. Sisono tenuti il 30 maggio e il 30 settembre scorso due incontri di alcunecategorie di professori e docenti : penso che dobbiamo faretutto quello che è possibile per sviluppare fra gli insegnanti una consapevolezzadi queste poste in gioco che sono veramente rilevantiper tutti e dunque per la nostra missione nella Chiesa e per la Chiesa.4 | 42/2012


Abbiamo altri momenti comuni che sono importanti e fra letante iniziative che abbiamo in programma di svolgere alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>vorrei menzionare specialmente due eventi che riguardanola nostra comunità universitaria. Il primo evento si svolgeràin occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Dal momentoche ha sede in Roma e in Italia, la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ha numerosilegami stretti e profondi con la Nazione italiana. <strong>La</strong> serata del venerdì21 ottobre sarà dedicata a una riflessione che si intitola “Diversima uniti : ricordare per andare avanti”. In seguito avremola gioia d’accogliere l’Onorevole Herman Achille Van Rompuy,Presidente del Consiglio Europeo che, dopo un intervento delprofessor Giovanni Maria Flick, ci rivolgerà la parola sul tema:“Vivere insieme nell’Europa di oggi”.Per una ricerca senza riposo del Vero e del BenePer volgere lo sguardo all’avvenire e considerarlo nella nostramissione di ogni giorno abbiamo bisogno di punti di riferimentoe di prospettive. L’anno scorso avevo ricordato che il discorso delSanto Padre nel corso della Sua visita all’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> (3novembre 2006) rappresenta un riferimento basilare che deve ispiraree guidare la nostra riflessione e la nostra andatura su questocammino. E questo cammino è, come il Santo Padre ha detto, secondole Sue stesse parole, una «missione al tempo stesso difficile,perché suppone costante fedeltà alla propria storia e tradizione,per non perdere le proprie radici storiche, e insieme apertura alleA sinistra:Poco prima della conclusionedella celebrazione eucaristicail P. Rettore, François-XavierDumortier S.I. pronunciail Discorso inaugurale rivoltoalla comunità universitariariunita insieme.42/2012 | 5


FOCUS“Mi colpiscono sempre questeparole di sant’Alberto Hurtado:Più grande è il compito, più ci si sentepiccoli di fronte ad esso.È meglio avere l’umiltà di tentaregrandi cose con il rischio di fallire,che cadere nella soddisfazionedi riuscire ripiegandosi in se stessi”realtà attuale per rispondere, dopo un attento discernimento, conspirito creativo alle necessità della Chiesa e del mondo di oggi».Tutti noi abbiamo piena consapevolezza della situazione chedobbiamo riconoscere e affrontare: il nostro contesto è quello dicambiamenti veloci e fondamentali, di sconvolgimenti socio-culturali,di inquietudini e di incertezze... una condizione di crisi secondogli uni, una situazione di transizione secondo gli altri. Misembra che, in quanto Università ecclesiastica e pontificia, nonpossiamo non prendere sul serio una situazione che comprendetante sfide intellettuali e spirituali. <strong>La</strong> nostra Università non puòessere una realtà lontana dai problemi dell’uomo di oggi, non puòessere un rifugio nel quale ripararsi dai venti e dalle perturbazioniesterni. Come ogni altra università, anche la nostra si pone sullefrontiere culturali, intellettuali e spirituali del nostro mondo. Eoggi ogni università è spinta a porsi molte domande sulla suamissione e forse sulla prima e più antica missione universitaria:essere un luogo dove cercare la Verità. Non sarà mai il risultatoprovvisorio di un pensiero calcolatore che strumentalizza tuttoe, talvolta, tutti. Infatti si tratta della Verità cercata come l’orizzonteumano che trascina sempre più lontano la persona camminandoumilmente al di là di ciò che è superficiale o effimero, aldi là delle parole e dei discorsi che sono facili slogan: si tratta diuna parola che nasce all’interno di sé. L’Università – e ancora dipiù una Università ecclesiastica – non deve temere di pensare inun modo coraggioso, determinato e serio. Come disse John HenryNewman, «essere seri nella ricerca della verità è un requisito indispensabileper trovarla».Per questo mi sembra che il lavoro intellettuale e universitariocomprenda esigenze specifiche tanto per gli insegnanti quantoper gli studenti. E c’è anzitutto l’esigenza di una profondità che6 | 42/2012


sia davvero senza fondo, di una ricerca del Vero e del Bene chesia senza riposo, di un cammino intellettuale che sia rigoroso evigoroso. Infatti l’esperienza intellettuale è un impegno personaleche nessuno può fare al posto dell’altro: esso richiede tutta la personacon la sua ragione e il suo cuore. E non possiamo riflettere,né pensare, senza dedicarci pienamente al rischio di un viaggioche è senza ritorno. <strong>La</strong> questione della Verità, l’ascolto della Paroladi Dio, il desiderio di conoscere la persona di Cristo conduconoal cuore della nostra esistenza e alle frontiere delle nostre culturee società, che non sono esterne a noi, ma che ci attraversano perchéviviamo in questo tempo e in questo mondo. Mi colpisconosempre queste parole di sant’Alberto Hurtado: «più grande è ilcompito, più ci si sente piccoli di fronte ad esso. È meglio averel’umiltà di tentare grandi cose con il rischio di fallire, che caderenella soddisfazione di riuscire ripiegandosi in se stessi».Come Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e in quanto comunità universitaria,dobbiamo essere sempre di più una realtà viva, ardente, appassionatadelle cose di Dio e dell’uomo. <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> non èuna ditta, ma è un corpo intellettuale e spirituale che ha bisognodel sostegno di quanti stasera sono in questa Chiesa. Infatti abbiamoil privilegio di avere una rete di amici – qui a Roma e intutto il mondo – amici che in diverse occasioni e di tanti diversimodi hanno testimoniato e testimoniano la loro vicinanza e il loroappoggio. Vorrei esprimere loro tutta la mia e la nostra profondagratitudine. Come Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, consideriamo la formazioneuna responsabilità cruciale per noi e dobbiamo ascoltareuna volta di più le parole del Santo Padre : «È doveroso infattidomandarsi a che tipo di sacerdote si vuole formare gli studenti,a che tipo di religioso o di religiosa, di laico o di laica». <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>deve assumersi in un modo del tutto particolare questocompito che è il suo e che è tanto importante per la Chiesa e perl’avvenire. Come Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, dobbiamo vivere insiemeuna grande ambizione: servire Cristo e servire la Chiesa,servire l’uomo e il mondo in questo ambito particolare ma decisivoche è l’impegno nella nostra missione universitaria e ecclesialea Roma. E questa localizzazione è molto significativa eimpegnativa: quale senso avrebbe la nostra presenza a Roma seil Signore non fosse al centro della nostra vita, se non avessimo ildesiderio di crescere nella conoscenza della persona di Gesù e diessere ancorati alla Parola di Dio, se non sentissimo intensamentel’importanza di aprirci alla dimensione universale della Chiesa?<strong>La</strong> missione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> parte da Cristo e procede in seguito,guardando avanti verso il Signore che viene. Il suo profondo desiderioè di contribuire al meglio alla formazione di questi testimonidi Dio che siano allo stesso tempo i portatori dell’uomo edel mondo di oggi a Cristo. In questa prospettiva dichiaro apertol’<strong>Anno</strong> Accademico 2011-2012, 461° dalla fondazione del CollegioRomano, di cui la Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> è unica e direttaerede e continuatrice. Questo anno accademico è cominciatocon questa celebrazione e vorrei ringraziare tutti coloro che hannopreparato e animato la nostra liturgia: i Padri Prem Xalxo e MassimoMarelli, coloro che sono intervenuti per le letture e la preghieradei fedeli e il Coro musicale dell’Almo Collegio Capranica,con il suo maestro Francesco Fulvi e l’organista Lorenzo Romagna.Ed ora affidiamo questo anno a Maria, a lei che serve il Signoree ci mostra come l’intelligenza delle cose di Dio ci apre allafiducia e all’allegria. «Formation is a crucial responsibility».Opening speech for the Academic year2011-2012 (by François-Xavier DumortierS.I., Magnificent Rector of the <strong>Pontifical</strong><strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong>) – On 10 October2012, the <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> inauguratedthe 2011-2012 Academic year with theMass of the Holy Spirit at the Church of St.Ignatius presided by the Magnificent RectorFr. François-Xavier Dumortier S.I.The following is part of the openingspeech given by the Rector: «Today everyuniversity is prompted to question itself onits mission, and perhaps on the first and ancientuniversitarian mission: to be a placewhere one seeks the Truth. […] In fact, weare speaking of that Truth sought as ahuman horizon that further draws the personwho walks humbly beyond the superficialor ephemeral, beyond words andspeeches that are easy slogans: it is a wordthat is born within oneself. The <strong>University</strong>– and especially ecclesiastical universities –should not be afraid of thinking in a courageous,determined and serious manner. AsJohn Henry Newman once said, “to be seriousin the quest for truth is an indispensableprerequisite to finding it”. […]These words of St. Alberto Hurtado alwaysstrike me: “The greater the task, themore one feels small before it. It is better tohave the humility to reach out for big thingswith the risk of failing, rather than fallinginto the trap of feeling satisfied at being ableto do something and being closed in oneself”.The <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> must become moreand more a living <strong>University</strong>, ardent andpassionate for the things of God and man. The<strong>Gregorian</strong> is not a company, but it is a intellectualand spiritual body that needs the supportof many».42/2012 | 7


FOCUS«<strong>La</strong> storia è semprecontemporanea»Italia ed Europa nel 150 ° dell’Unità Nazionaledi BARBARA BERGAMIIn occasione dei 150 annidell’Unità d’Italia, la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>ha riflettuto sul passatoe soprattutto il futurodella nazione in ottica europea.Tra gli intervenutiil Prof. Giovanni Maria Flicke l’On. Herman AchilleVan Rompuy, Presidentedel Consiglio Europeo<strong>La</strong> Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> si configura come un’istituzioneinternazionale, ma con sede a Roma e saldi legami civili,sociali, culturali con la nazione italiana. Ha dunqueritenuto importante partecipare alle riflessioni sull’Unità d’Italia,in occasione del suo 150° anniversario, offrendo un suo contributoaccademico con la promozione di due eventi: «Diversi, ma uniti:ricordare per andare avanti» (21 ottobre 2011) e «Vivere insieme nell’Europadi oggi» (12 novembre 2011).Chi non conosce la propria storia smarriscele radici del suo pensieroIl primo evento è stato strutturato in due tavole rotonde, rispettivamenteintitolate «Diversi ma uniti: radici e ragioni di una unitàpur nella pluralità delle appartenenze» e «Ricordare per andare avanti:8 | 42/2012


la partecipazione e il contributo dei cristiani». Entrambe sono state accumunatedalla consapevolezza che celebrare l’unificazione delpopolo italiano in una comunità viva, multietnica e multiculturale,nonostante la diversità, significa riscoprire le proprie radici –anche cristiane – e richiamare le ragioni di un processo di formazioneprogressiva e in continua evoluzione. Significa recuperareradici e ragioni che animano i Paesi europei, pur nella loro specificità,proiettandoli in un progetto di costruzione di unità che, piùche un risultato, è un processo in fieri e dunque una sfida attualeper un futuro che non può vivere senza la memoria storica. Il RettoreMagnifico, P. François-Xavier Dumortier, aprendo l’evento ledue tavole rotonde del 21 ottobre 2011, ha infatti ricordato che «lastoria è sempre contemporanea e chi non la conosce è spesso senzaradici nel suo pensiero». Ripercorrere la storia italiana e richiamarel’impegno dei cristiani e il loro contributo alla costruzione dellanazione e al suo sviluppo significa infatti non solo riscoprire il valoredella storia, ma aprire il pensiero a nuove prospettive. Pensieroche richiede l’impegno e il contributo di tutti, indipendentementedalla propria nazionalità e dal proprio credo.Alla prima tavola rotonda – «Diversi ma uniti: radici e ragioni diuna unità pur nella pluralità delle appartenenze», presieduta da P.GianPaolo Salvini S.I., a lungo direttore della Civiltà Cattolica –sono intervenuti la Senatrice Mariapia Garavaglia, Don RoccoD’Ambrosio e il P. Ottavio De Bertolis S.I.P. Salvini ha condiviso la convinzione che l’unità è un traguardosempre da raggiungere, perché si sposta continuamente,e procede con l’avanzare della realtà umana in continua evoluzione:unità quindi sempre da ricostruire, a partire dall’individuoe dalla società che lo circonda, della quale l’uomo è non solo parteintegrante, quanto pure elemento fondante. <strong>La</strong> Senatrice MariapiaGaravaglia ha ricordato che tale unità non significa “uniformità”,ma una “composizione di diversità in vista di un bene comune”,poiché «la unitarietà della persona rende unificante anche la politica,qualora si sia – con cuore puro – anche appartenenti a originidiverse, ma annunciando i proprio desiderio di voler andarenella stessa direzione». Questa composizione è un processo continuodi promozione della persona umana e della dignità umanache va costruito e ricostruito giorno dopo giorno, perché dove c’èscomposizione c’è pure frammentarietà. Anche Don Rocco D’Ambrosioha ribadito che l’unità, in Italia, è un equilibrio da raggiungeree da mantenere superando diversità politiche, sociali,amministrative e precarietà identitaria, un equilibrio che pone ungrande problema di responsabilità individuali e collettive. Diversitàmarcata e unità precaria che sono proprie delle sei istituzionifondamentali, come la sociologia insegna: la famiglia, il lavoro, ilmercato, la cultura, la religione e la politica. Di ognuna D’Ambrosioha poi condotto un’analisi approfondita. P. Ottavio De Bertolisha sottolineato che «l’unità è un elemento che non si trovain natura, la quale conosce piuttosto diversità, sfumate o radicali,ma in ogni caso sempre determinanti». L’unità che cerchiamo –quella costruita e quella che rimane da costruire – appartiene allacultura, piuttosto che alla natura, cioè all’esperienza spiritualedell’uomo, che opera non astraendo, ma andando in profondità.Il formarsi stesso di uno Stato è innanzitutto un fenomeno culturale,impiantato sul pensiero, poiché solo pensando l’uomo costruiscee avanza verso una un progetto condiviso, nuovo, inparte già espresso e in parte da esprimere.“L’unità, in Italia, è un equilibrioda raggiungere e da manteneresuperando diversità politiche, sociali,amministrative e precarietà identitaria,un equilibrio che pone un grandeproblema di responsabilitàindividuali e collettive”Tra gli intervenuti ai dueeventi, P. Adolfo Nicolás S.I.,Preposito Generaledella Compagnia di Gesùe Mons. Jean-Louis Bruguès,Segretario dellaCongregazioneper l’Educazione Cattolica.A sinistra:A conclusione del secondoincontro, lo scambiodi saluti trail Card. Zenon Grocholewski,il Padre Rettore,l’On. Herman AchilleVan Rompuy eil Prof. Giovanni Maria Flick,accompagnato dalla moglie.∫ Foto ALFREDO CACCIANI42/2012 | 9


Fare memoria: una sintesi di voci, fede e ragioneAlla seconda tavola rotonda – «Ricordare per andare avanti: la partecipazionee il contributo dei cristiani», presieduta da S.E. Mons. Jean-Louis Bruguès, Segretario della Congregazione per l’EducazioneCattolica – sono intervenuti il Ministro Plenipotenziario ElisabettaBelloni, Mons. Antonio Nitrola e P. Diego Alonso-<strong>La</strong>sheras S.I.Mons. Bruguès ha provocato la riflessione dei relatori, chiedendoloro se esista «un principio di speranza proprio ai cristianiitaliani nel processo di unificazione attuale e futuro, come pureai cristiani europei, nel processo della costruzione europea». IlMinistro Belloni ha sottolineato l’importanza dell’impegno intellettualesano alla formazione dei principi etici fondamentali edell’assunzione individuale di un senso di responsabilità personale,avendo come obiettivo un bene comune, il quale non è unacosa diversa dal bene comune cristiano. Mons. Nitrola ha introdottoil suo intervento chiedendosi se «il messaggio cristiano haqualcosa da dire nella celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia»e come la memoria italiana può diventare una memoria cri-10 | 42/2012


“<strong>La</strong> Costituzione della RepubblicaItaliana pone al centrodel nostro sistema non piùlo Stato, come duranteil Fascismo, ma la persona”“Nei rapporti civili, sociali,economici e politici si sviluppanoi diritti inviolabili e i doveriinderogabili di solidarietà,tra loro strettamente legati.Questi diritti e doveri non sonopropri solo del cittadino italiano,ma dell’uomo in quanto tale”stiana. Gesù, ha ricordato Mons. Nitrola, «si è schierato soprattuttocon i poveri, gli sconfitti, addirittura i peccatori. <strong>La</strong> memoriadi Gesù, lungo la storia, è diventata la ragione di speranza per gliultimi di ogni tipo, i quali in essa – da sempre – hanno trovato laluce per una prassi di liberazione non violenta, ma mite e umiledi cuore». Questa memoria rinnova e arricchisce la fede, rendendola“fede che fa memoria” e pertanto capace di aprirsi a un futurodi speranza. Un ricordare fattivo e uno sperare saldo chevanno di pari passo sono il contributo che i cristiani hanno da offrirealla storia della loro comunità.L’intervento di P. Alonso-<strong>La</strong>sheras S.I. è cominciato citandoS.E. Rev. Cardinal Betori, Arcivescovo di Firenze: «l’identità dell’Europaè una sintesi, una sinfonia di voci distinte, in cui si unisconofede e ragione». P. <strong>La</strong>sheras ha poi partecipato la suaesperienza di spagnolo in Italia, espressione di due culture che sisono composte in una cornice e frutto di tante memorie individuali,poiché la memoria è sempre radicata in un pensiero ed essonell’uomo. Ripercorre i luoghi della memoria significa assumereuna coscienza di sé, ritrovare la propria identità sociale e nazionaleNumerose le personalitàche hanno assistitoall’intervento del Prof. Flick,Presidente emeritodella Corte costituzionale,nel Quadriporticodell’Università.42/2012 | 11


FOCUSper costruire l’identità collettiva. L’etimologia di “ricordare” significaappunto “riportare di nuovo al cuore”, disporsi all’ascolto eall’accoglienza di una sinfonia di voci che non è somma cacofonicadi suoni scomposti, ma composizione armonica di diversità dicuori, che non esagerano il senso del proprio valore.Conservare l’unità italiana, raggiungere l’unità europea“<strong>La</strong> ricchezza dell’Europa è quelladi più popoli, più nazioni, più cultureche si integrano, si alimentanol’una dell’altra e si compongonoin una sola e medesima civiltà.Composizione che richiede, però,un supplemento di anima”Il 12 novembre 2011 ha avuto luogo l’evento «“Vivere insieme”nell’Europa di oggi», nel Quadriportico del Palazzo Centrale, gremitodi partecipanti e arricchito dalla presenza di personalità, ambasciatorie autorità religiose, tra le quali segnaliamo almeno S.E.Rev. Cardinale Roger Etchegaray, Presidente emerito del PontificioConsiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio CorUnum. Intonando l’Ave Maria di Lorenzo Pelosi, il Coro dell’AlmoCollegio Capranica – magistralmente diretto dal Maestro FrancescoFulvi – ha introdotto l’arrivo nell’Università dell’Onorevole HermanAchille Van Rompuy, Presidente del Consiglio Europeo.Dopo i saluti del Rettore P. François-Xavier Dumortier S.I., delM.R.P. Adolfo Nicolás S.I., Preposito Generale della Compagniadi Gesù, e di S.E. Rev. Cardinale Zenon Grocholewski, Gran Cancellieredella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, si sono succeduti gli interventi L’Italiadal Risorgimento all’Europea attraverso la Costituzione del Prof. GiovanniMaria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionalee “Solitaire – Solidaire” ou l’essence d’un vivre ensemble européendell’On. Herman Achille Van Rompuy.Il Prof. Flick, dopo aver inquadrato il percorso unitario nel suocomplesso, ripercorrendo le tappe del Primo e del Secondo Risorgimento,si è soffermato sui valori costituzionali, sottolineandoche la Costituzione della Repubblica Italiana «pone al centro delnostro sistema non più lo Stato, come durante il Fascismo, ma lapersona». Inoltre la Costituzione «si articola nella conseguente definizionedi una serie di rapporti civili, sociali, economici e politici,in cui si sviluppa i diritti inviolabili e i doveri inderogabili di solidarietà,tra loro strettamente legati». Questi diritti e doveri nonsono propri solo del cittadino italiano, ma dell’uomo in quantoIn alto:Tra i relatori alla tavola rotonda,P. Ottavio De Bertolis S.I.,la Senatrice MariapiaGaravaglia e P. GianPaoloSalvini S.I.A destra:I relatori P. DiegoAlonso-<strong>La</strong>sheras S.I.,il Ministro Elisabetta Bellonie Mons. Antonio Nitrola.12 | 42/2012


tale. Infatti la dignità, la solidarietà, l’uguaglianza e la libertà sonoi diritti universali secondo cui si sviluppa la Carta europea dei dirittifondamentali. Le nuove dimensioni che assumono questi diritti-doverinel nostro contesto odierno sono le sfide di quell’unitàeuropea che tutti siamo chiamati a costruire. Perché, come ha ricordatoil Prof. Flick, «l’unità europea da raggiungere non è menoimportante dell’unità italiana da conservare».L’On. Van Rompuy ha accolto l’invito rivoltogli dalla PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> per esprimere, a nome personale, le sueriflessioni e la propria esperienza sul progetto che – come ricordatoda P. Dumortier nel suo saluto – «è la costruzione di una Europapiù solidale, che sia una terra di pace e giustizia e di trovare,giorno dopo giorno, attraverso le luci e le ombre dell’attualità storica,le vie e i mezzi per un vivere insieme che abbia un senso».I due assi dell’Europa? Trascendenza e solidarietà«Mi “sento dell’Europa” con le mie radici e i miei legami nazionali,regionali e locali, prima di essere quello che alcuni definiscono“un europeo”»: con queste parole l’On. Van Rompuy haintrodotto il tema della sua riflessione: “Solitario-solidario”, ovverol’essenza di un vivere insieme europeo. Un vivere insieme che non èun calarsi in un mondo concettuale indifferenziato, poiché la ricchezzadell’Europa è quella di più popoli, più nazioni, più cultureche si integrano, si alimentano l’una dell’altra e si compongonoin una sola e medesima civiltà. Composizione che richiede, però,un «supplemento di anima» capace di assicurare una trascendenzadi idee e di valori che oltrepassino l’individuo, costituendoun asse di direzione, un senso del destino. I diritti dell’individuoo i diritti dell’uomo non possono, da soli, costituire questa trascendenza,questa asse verticale attorno alla quale gli Europeipossano ritrovarsi. Rispondendo al quesito di quale trascendenzapossa fornire reale appoggio per l’unità europea, l’On. Van Rompuyha detto: «Al rischio di sorprendervi, io dirò che essa sifonda, alla fine, su… l’amore. Perché la solidarietà è diventata, ainostri giorni, troppo istituzionale. Concetto che, per non esseresterile, implica una nozione di condivisione e di amore. Di amorenelle sue molteplici forme». Per questo l’essenza di una Europain continua costruzione non si fonderà su uno spirito di conquista,perché l’amore – in quanto espressione di dono di sé – non siimpone. Esso avanza piuttosto, come sostenuto alla fine della riflessione,«in piccoli passi intrapresi quotidianamente, tanto a livellofilosofico, politico che economico, piccoli passi intrapresi innome di questa “unione di valori”, il cui fondamento è l’amore.Piccoli passi che, giorno dopo giorno, anno dopo anno, ci mostrano,ci dimostrano che il cammino si fa camminando e che è ilcamminare stesso che determina la direzione del cammino».Il Coro, intonando il Cantate Domino di Valentino Miserachs,ha accompagnato la conclusione di un evento il cui ricordo è impressonelle menti di tutti coloro che vi hanno assistito. Gli Attiintegrali di questo secondo incontro sono stati pubblicati nelprimo volume della nuova collana “<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>” della GB Press,la cui direzione è stata affidata a P. Roland Meynet S.I. [cfr. presentazionea p. 71 di questo numero]. Con questa iniziativa editoriale,la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> desidera conservare una traccia scritta di alcunieventi svolti nell’Università e che possono ispirare la riflessionee l’azione di uomini di speranza. «History is always contemporary». Italyand Europe in occasion of the 150 th anniversaryof the Unification (by BarbaraBergami) – On the occasion of the 150 th anniversaryof the Unification of Italy the <strong>Gregorian</strong><strong>University</strong> offered its academiccontribution with the promotion of twoevents: Diverse but united: Rememberingin order to move forward (21 October 2011)and Living together in the Europe of Today(12 November 2011).To celebrate the unification of in a vibrant,multi-ethnic and multi-cultural communitymeans to rediscover the roots –including our Christian roots– and to recallthe reasons for a process, for a progressiveformation which continues to evolve. Itmeans rediscovering roots and reasons thatanimate the European countries, projectingthem into a plan of building a unity that,more than a result, is a work in progress andtherefore is a current challenge for the futurethat cannot live without historical memory.History is always contemporary, andwhoever does not know it, often has no rootsto his thought. Unity is always a goal to beachieved because it continuously moves andadvances with the advancing of human realitythat is continually evolving, and thereforeshould always be reconstructed. Unityin is a balance to be achieved and maintainedthrough overcoming political, socialand administrative diversity and a precariousnessof identity, a balance that poses agreat problem of personal and collective responsibility.“<strong>La</strong> solidarietà è diventata,ai nostri giorni, troppo istituzionale.Un concetto che, per non esseresterile, implica una nozionedi condivisione e di amore.Di amore nellesue molteplici forme”42/2012 | 13


FOCUSVerso la Guarigionee il RinnovamentoChiesa e abusi sessuali su minoridi HANS ZOLLNER S.I.Preside dell’Istituto di Psicologia14 | 42/2012


Il Simposio “Verso la Guarigione e il Rinnovamento” tenutosipresso la Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> dal 6 al 9 Febbraio2012 fa parte di un processo importante nel cammino che laChiesa intende compiere per confrontarsi con la «piaga aperta»degli abusi su minori e adulti indifesi, come l’ha definita il SantoPadre. Proprio per questo Benedetto XVI ha voluto far avere unmessaggio ai partecipanti al Simposio, tramite il Segretario diStato Vaticano, ricordando che «la guarigione delle vittime deveessere un’importante sollecitudine nella comunità cristiana e deveandare di pari passo con un profondo rinnovamento della Chiesaa ogni livello».Un Simposio della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> a servizio della Chiesa interaNel settembre 2010 il Consiglio Direttivo della Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> decise di organizzare un Simposio sul tema,iniziativa che trovò fin da principio l’appoggio esplicito e l’aiutoconcreto da parte dei Dicasteri più coinvolti nel trattamento deicasi di abuso. Il Simposio voleva essere anche una risposta allarecente lettera Circolare della Congregazione per la Dottrina dellaFede (3 maggio 2011), che obbliga le Conferenze Episcopali a svilupparelinee guida per proteggere i minori e per essere coerentinella risposta della Chiesa in caso di accuse di abuso e nel trattamentodi abusatori. Per il finanziamento ci si è avvalsi di contributida parte della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, del notevole sostegno da partedell’Arcidiocesi di Monaco di Baviera e di alcune Entità ecclesiastiche(Aiuto alla Chiesa che Soffre, Misereor, Renovabis; le diocesidi Brescia, Pavia, Bolzano-Bressanone; le Provincie di Italia,Svizzera e Olanda della Compagnia di Gesù).Il Simposio si proponeva alcuni obiettivi fondamentali:∫ mettere al primo posto le vittime e la loro situazione dandoloro voce, al fine di individuare quanto possa risultare di maggioraiuto per un cammino di guarigione;∫ creare una cultura di ascolto, per elaborare i migliori strumentiper contrastare questa piaga;∫ collaborare con i media per rendere noto quanto possa aiutarea proteggere le persone più deboli.A febbraio l’Universitàha organizzato un evento inedito:un Simposio internazionalesugli abusi sessuali su minorinella Chiesa cattolica,cui hanno partecipatorappresentanti di 110conferenze episcopali e 30Superiori di ordini religiosi.Favorito l’approccio pastoralee multiculturale per affrontarequesto dramma in tuttoil mondo. L’Istituto di Psicologiaha inoltre inaugurato il Centroper la Protezione dei Minori<strong>La</strong> novità del Simposio: un approccio interdisciplinaree pastorale, fondato sull’ascoltoNei giorni ad esso dedicati si è vista la presenza di 110 conferenzeepiscopali, 35 Superiori Generali di Ordini maschili e femminili,alcuni rappresentanti delle Chiese Orientali, Rettori diCollegi di Roma, Rettori di Università Cattoliche da tutto ilmondo, esperti in psicoterapia, diritto canonico, educazione,membri di vari riti all’interno della Chiesa.I temi trattati riflettono i molteplici ambiti concernenti il problemadegli abusi. I relatori erano responsabili della pastoraledella Chiesa cattolica delle più diverse parti del mondo; ciò ancheallo scopo di mostrare che la questione degli abusi non riguardasolamente i Paesi occidentali, ma il mondo intero. Hanno condivisole proprie esperienze, nella speranza che altri possano esseremotivati a seguire il loro esempio. Il cardinale Reinhard Marx(Monaco) ha parlato della responsabilità dell’Ordinario nellaguida della sua chiesa e nel contatto con i media. Mons. StephenRossetti ha illustrato come prendersi cura di abusatori, mentre il“Un’onesta ricerca della veritàe della giustizia costituiscela migliore risposta che possiamooffrire al triste fenomenodell’abuso sessuale dei minorida parte di chierici”A sinistra:Paolo Cervi Kervischer,Corpo-ratio, 2006(cm 110x55)42/2012 | 15


FOCUS“Anche per il prete autoredella violenza sessuale è necessariacura pastorale, e il modo miglioreè metterlo di fronte alla sua cattivacondotta attuando le procedureecclesiastiche e canoniche relative.Il vescovo dovrà osservarlescrupolosamente”vescovo Jorge Carlos Patrón Wong (Messico) ha tratteggiato lesfide della formazione sacerdotale. Don Desmond Nair e P. EdenioValle hanno raccontato la lotta con gli abusi in Sud Africa eBrasile. Un team di quattro teologi della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> (Prof.ssa Tenace,P. Carola S.I., P. Rotsaert S.I., P. Yañez S.I.) ha inoltre elaboratouna riflessione teologica sul problema degli abusi. Èattualmente in preparazione la pubblicazione degli Atti del Simposioin circa 12 lingue (le principali dell’Ovest ed Est Europa ealcune dell’Oriente).<strong>La</strong> sera di lunedì 6 febbraio il Simposio è stato inaugurato conuna prolusione del card. Levada il quale ha sottolineato la necessitàdi un approccio pluriforme – canonistico, teologico, pastorale,psicologico – al triste fenomeno degli abusi nella Chiesa e nelmondo. Nelle mattinate dal 7 al 9 febbraio si sono svolte noveconferenze principali, seguite da discussioni plenarie, tenute dapsichiatri, esperti nella formazione presbiterale, canonisti, vescovie religiosi – alcuni di essi ex-alunni della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> – che hannodovuto affrontare dolorose situazioni nelle rispettive Diocesi eCongregazioni.Per dare voce a delle vittime, nel corso della prima conferenzavi è stata la testimonianza di una persona che aveva subìto abusida parte di un sacerdote quando aveva 13 anni, Marie Collins,aiutata da una psichiatra coinvolta nelle listening sessions che sisono svolte recentemente in Irlanda per far fronte a questo problema.<strong>La</strong> sua testimonianza è risultata particolarmente toccante:ella ha raccontato anche del comportamento tenuto in seguito daisuperiori dell’abusatore, che si sono limitati ad addossare a lei lacolpa dell’accaduto, senza cercare in alcun modo di fermarlo.CNS/P. HARING16 | 42/2012


Questo mancanza di ascolto e collaborazione hanno causato in leiuna pena e uno shock ancora più forti dell’abuso stesso. <strong>La</strong> Collinsha affermato di desiderare che la Chiesa ascolti e rispetti levittime e che prenda sul serio le loro accuse. Ha aggiunto che perlei ascoltare un leader della Chiesa chiedere perdono per aver difesoun abusatore è fondamentale per la guarigione; desiderainoltre avere la certezza che ci siano delle conseguenze disciplinarianche per chiunque non aderisca alle norme della Chiesa.Tutti, specialmente i laici credenti, hanno bisogno di svilupparela tranquillità «di denunciare il peccato quando esso avviene, dichiamarlo crimine – perché di crimine si tratta – e di fare qualcosain proposito», ha aggiunto ancora la Collins.I pomeriggi sono stati dedicati a vari workshops condotti da unteam di Virtus, un programma curato dal National Catholic Risk RetentionGroup della Chiesa degli Stati Uniti, ed elaborato allo scopodi aiutare la Chiesa nel compito della prevenzione degli abusi.All’interno del programma sono state previste una liturgia penitenzialee una celebrazione Eucaristica (presieduta dal Card. Filoni)ispirate a queste tematiche. Nel corso della liturgiapenitenziale, presieduta dal Card. Marc Ouellet – Prefetto dellaCongregazione dei Vescovi – e celebrata insieme ad altri 10 vescovi,è stato chiesto perdono per aver fallito nel compito di proteggerei minori ed aver agito come uno «strumento del malecontro di loro».CNS/P. HARINGDIE TAGESPOST/C. COCK<strong>La</strong> necessità di rispondere a più livelli:canonico, pastorale, formativoMons. Charles Scicluna – promotore di Giustizia della Congregazioneper la Dottrina della Fede, nonché referente principaledelle denunce pervenute alla Santa Sede circa gli abusi compiutida sacerdoti e religiosi – ha affermato che nessuna strategia perla prevenzione dell’abuso sui bambini potrà mai portare a risultatisenza impegno e responsabilità. Ha ricordato in proposito quantodisse il Papa Benedetto XVI rivolgendosi ai Vescovi d’Irlanda nel2010: «Soltanto un’azione decisa portata avanti con piena onestàe trasparenza potrà ripristinare il rispetto e il benvolere degli Irlandesiverso la Chiesa alla quale abbiamo consacrato la nostravita». «Le parole del Santo Padre Benedetto XVI — concludevaMons. Scicluna — ricordano quanto disse il Signore nel Vangelodi Giovanni: “<strong>La</strong> verità vi renderà liberi” (Giov. 8,32). Un’onestaricerca della verità e della giustizia costituisce la migliore rispostache possiamo offrire al triste fenomeno dell’abuso sessuale deiminori da parte di chierici».Il Cardinale statunitense William J. Levada, Prefetto della Congregazioneper la Dottrina della Fede – l’Ufficio che ha istruito ilmandato – ha riferito che sono stati segnalati a questa Congregazioneoltre 4000 casi di abuso sessuale nell’ultimo decennio, moltidi questi casi risalgono a decenni indietro. Secondo il card. Levada,gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia e la Germania sono iPaesi che hanno adottato norme e linee guida tra le più completee stringenti, ma ha aggiunto che «in molti casi tali risposte sonoarrivate solo a seguito di rivelazioni da parte dei mezzi di informazionecirca comportamenti scandalosi ad opera di sacerdoti».<strong>La</strong> «mortale cultura del silenzio, o di “omertà”, è di per sé sbagliataed ingiusta», ha ribadito mons. Scicluna. Egli ha riaffermatol’obbligo per i leaders della Chiesa di cooperare con le autorità ci-Tra i relatoridel Simposio,Mons. Charles Scicluna,Marie Collins,Mons. Jorge CarlosPatrón Wonge P. Federico Lombardi.A sinistra:Un momentodella celebrazionepenitenziale svoltasi pressola chiesa di Sant’Ignazio.Da sinistra,Fr. Rafael Rieger OFMe P. Hans Zollner S.I.42/2012 | 17


FOCUSCNS/P. HARINGIl Simposio non è stato un evento“bello, ma sporadico, quantoun ulteriore passo nel lungoe doloroso cammino della Chiesanell’assumersi le sue responsabilitàdel passato e nel lavorareper un futuro migliore”Il Card. Marc Ouellet,Prefetto della Congregazionedei Vescovi, ha presiedutola liturgia penitenzialenella quale è stato chiestoperdono per aver fallitonel compito di proteggerei minori e aver agitocome «strumentodel male contro di loro».vili, osservando che «l’abuso sessuale dei minori non costituiscesoltanto un delitto canonico o una violazione di un Codice di condottainterno di un’istituzione, religiosa o altra, ma rappresentaanche un crimine perseguibile dal diritto civile. Per quanto i rapporticon le autorità civili possano variare da Paese a Paese, è tuttaviaimportante collaborare con esse nell’ambito delle rispettivecompetenze». <strong>La</strong> Lettera circolare della Congregazione per la Dottrinadella Fede del 3 maggio 2011 specifica inoltre: «va sempredato seguito alle prescrizioni delle leggi civili per quanto riguardail deferimento dei crimini alle autorità preposte, senza pregiudicareil foro interno sacramentale. Naturalmente questa collaborazionenon riguarda solo i casi di abusi commessi dai chierici, mariguarda anche quei casi di abuso che coinvolgono il personale religiosoo laico che opera nelle strutture ecclesiastiche».Mons. Tagle, Arcivescovo di Manila, ha osservato come alcuneculture non europee presentano degli elementi che in qualchecaso possono favorire il verificarsi di abusi, come ad esempio laforte propensione al tatto, il grande potere concesso agli adultinei confronti dei bambini, il modo piuttosto vago e ampio di definirela famiglia, la considerazione quasi “divina” di cui il clerogode. Mons. Tagle ha inoltre rilevato come il problema e le graviconseguenze cui ha portato richieda soprattutto una risposta ditipo pastorale. Secondo l’Arcivescovo di Manila, gli elementiprincipali di una tale risposta al problema potrebbero essere lacura pastorale delle vittime e delle loro famiglie; della comunitàdanneggiata; del clero non toccato da accuse; dei superiori e deivescovi. Anche per il prete autore della violenza sessuale è necessariacura pastorale, e il modo migliore è metterlo di fronte allasua cattiva condotta attuando le procedure ecclesiastiche e canonicherelative. Il vescovo dovrà osservarle scrupolosamente, specialmentequando la gravità del fatto può condurre alladestituzione dallo stato clericale.Tutto ciò ripropone il problema delicato e sempre attuale diuna adeguata selezione e formazione, non soltanto dei candidatial sacerdozio e alla vita religiosa, ma soprattutto al grado dell’episcopato.Il Promotore di Giustizia mons. Charles Scicluna ha affermatoin maniera esplicita che «non è accettabile» da parte deivescovi ignorare i protocolli anti-abuso predisposti dal Vaticanoo dalle rispettive Conferenze episcopali. Egli ha inoltre osservatoche ci sono già norme concrete nel diritto canonico che permettonodi sanzionare i Vescovi per «negligenza e colpa nell’eserciziodelle proprie funzioni» (cfr CIC cann. 1389 e 128).«Oggi è difficile e doloroso essere un superiore o un vescovo –ha concluso Mons. Tagle –. Ci si sente smarriti, confusi e in predaalla vergogna quando un membro del clero commette una violenzasessuale. Mentre si aiutano i propri preti, bisogna anche giudicare.Al tempo stesso non si può difendere i preti, trascurando la verità,la giustizia e il bene delle vittime e della comunità. I superiori sonocolpiti da tutte le parti. Sono accusati di coprire se sono discreti.Sono accusati di mancanza di compassione, se sono fermi».Un punto di partenza, non di arrivoIl Simposio internazionale ha rappresentato un’occasione privilegiatain cui vescovi e altri leaders ecclesiastici hanno potutoconfrontarsi. In molti luoghi esistono già delle best practices chepossono essere scambiate, sebbene il contesto culturale e delle18 | 42/2012


leggi civili sia differente da un Paese all’altro. Questo carattere diuniversalità, realizzato grazie allo sforzo congiunto sia dei partecipanti– grazie al lavoro e all’incoraggimento della Segreteria diStato e dei Dicasteri Pontifici –, sia dei relatori, è stato indubbimanetel’elemento più nuovo e significativo nei confronti di questograve problema.<strong>La</strong> presenza e il contributo da parte della signora Marie Collinse della baronessa Sheila Hollins – che in qualità di membrodelle listening sessions condotte dalla Chiesa in Irlanda, ha ascoltatocirca 700 vittime di abuso in Irlanda – è stata la chiave di letturadell’atmosfera e dello sviluppo del Simposio. Esso non è statotuttavia pensato come un evento “bello, ma unico”. È invece statoconcepito come un ulteriore passo nel lungo e doloroso camminodella Chiesa nell’assumersi le sue responsabilità del passato e nellavorare per un futuro migliore.Molti rappresentanti provenienti da diversi paesi in Africa edAsia hanno detto di aver compreso per la prima volta l’importanzae le proporzioni del disastro degli abusi all’interno dellaChiesa, e ci si augura che questo abbia un impatto rilevante, nonsolo nell’introduzione delle Linee Guida ma anche nell’implementaremisure preventive e nell’assunzione di responsabilitàdagli eventi passati.L’apertura del Centro per la Protezione dei MinoriIn connessione con il Simposio, l’Istituto di Psicologia dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ha dato vita ad un Centro per laProtezioni dei Minori con sede a Monaco. Il lancio di questo Centropunta ad aiutare tutti i Vescovi, i sacerdoti e i leaders pastoralia sviluppare un approccio globale al problema degli abusi, nonsolo all’interno della Chiesa ma anche nella società. L’iniziativa èstata finanziata dall’Arcidiocesi di Monaco, dalle diocesi di Augsburge Osnbrück e dalle Suore della Misericordia (Casa Madredi Monaco), oltre al contributo di sponsors privati e a una donazioneda parte della Papal Foundation – il che significa che il Papastesso ha dato il proprio supporto a questa iniziativa, segno tangibiledella sollecitudine pastorale con cui egli intende sanare lapiaga degli abusi sessuali commessi dal clero.Il Centro svilupperà, in un periodo di tre anni, un programmamultilingue di e-learning, cioè una piattaforma di apprendimentobasata su internet con lo scopo di dare uno strumento moderno efacilmente utilizzabile ovunque. I contenuti riguardano informazionidagli ambiti della psicologia, pedagogia, teologia e dirittocanonico, per favorire una maggiore consapevolezza riguardo larealtà degli abusi nella Chiesa e nella società, l’aiuto appropriatoper le vittime, la conoscenza delle misure canoniche previste e lacreazione di un clima di ascolto e di sensibilità nei confronti deiminori e dei più deboli.<strong>La</strong> struttura lavorerà con otto project partners, tra diocesi e congregazionireligiose, in inglese, spagnolo, italiano, tedesco. Due diquesti project partners si trovano in Africa (Ghana, Kenya), due inAmerica <strong>La</strong>tina (Argentina, Ecuador), due in Asia (India, Indonesia)e due in Europa (Germania, Italia). Il programma prevede unperiodo iniziale di svolgimento di tre anni e conta sull’apportoscientifico di esperti provenienti dall’Università Clinica di Ulm(Germania), oltre a quello dell’Istituto di Psicologia della PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> (www.elearning-childprotection.com). “Towards Healing and Renewal”. TheChurch and the sexual abuses on children(by Hans Zollner S.I., Principal ofthe Psychology Institute) – The internationalsymposium “Towards Healing andRenewal” held at the <strong>Pontifical</strong> <strong>Gregorian</strong><strong>University</strong> on 6-9 February 2012 is part ofan important process that the Church needsto go through in order to face the “openplague” of the sexual abuses of unprotectedminors and adults, as the Holy Father definedit. It has also been an answer to the recentCircular letter from the Congregationfor the Doctrine of the Faith (3 May 2011)which obliges the Episcopal Conferences todevelop guidelines to protect minors and tobe coherent to the response of the Church incase of accusation of abuse and in the treatmentof the abusers.The novelty of this symposium was itsinterdisciplinary and pastoral approach,with the proposed objectives of giving thevictims and their situation priority by affordingthem a voice, aiming to individuatewhat could help more in the healing process.The speakers were pastoral leaders of theCatholic Church from different parts of theworld, aiming to show that the question ofabuse does not concern only the westerncountries, but the entire world.Particularly touching was the testimonyof Marie Collins, who was abused when shewas 13 years old by a priest. She pointed outthe importance of being asked for forgivenessby the authorities that have defended theabuser. Other speakers pointed out the needof giving an answer to the problem of sexualabuse of minor at different levels: canon law,pastoral, formative. In connection with thesymposium, the Centre for the Protection ofChildren was created by the of of the withthe aim of offering help to all Bishops, priestsand pastoral leaders in the development of aglobal approach to problem of abuse.42/2012 | 19


VITA ACCADEMICA<strong>La</strong> ristrutturazione delle auleper una nuova pedagogiaPer ottantuno anni le storiche aule nell’edificio centrale nonerano mai state ristrutturate, se si eccettuano alcuni ritocchi esteticicome la nuova illuminazione, ecc. I cigolanti pavimenti inlegno, i posti a sedere inadeguati per gli studenti, le cattedre codiDANIEL MCDONALD S.I.Vice Rettore UniversitarioIl piano di ristrutturazionedelle aule è statoavviato dopo tantatrepidazione, ma hariscosso il favoredi tutti e aiutalo sviluppo di unanuova pedagogia.<strong>La</strong> comunità universitariaè grata all’anonimodonatore cheha permessoquesti lavoriModificare i progetti, affrontare tempi ristretti, attendere le consegne,timori, scadenze da rispettare, contributi degli studentialla progettazione, ulteriori aspettative, consegne in ritardo,altre scadenze, organizzazione del lavoro, eliminazione di tutto ciòche occupa troppo spazio, panico per impalcature che appaionotroppo fragili, il lento emergere della forma effettiva; poi la scelta deicolori, un nuovo piano di lavoro, eccitazione, anticipazioni, consegnasbagliata degli articoli, fori mal posizionati su due muri, un muroche non potrebbe essere spostato, problemi elettrici, nubi di polvere,problemi con porte e finestre, l’applicazione delle nuove leggi italiane...È questa una lista che potrebbe continuare ancora a lungo.C’erano davvero tante emozioni e incognite quando, durantel’estate 2011, sono cominciati i lavori per il rimodernamento di duedelle aule maggiori, un nuovo spazio per l’ufficio del Centro Interdisciplinareper la Formazione dei formatori al Sacerdozio (CIFS) ela conversione degli spazi per il servizio dei tutors delle diverse Facoltà.All’inizio di ottobre, quando i lavori di rinnovamento sonostati completati, tutte le preoccupazioni sono svanite per fare spazioa un genuino senso di soddisfazione condiviso dall’intera comunitàaccademica della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> per un lavoro ben fatto.Rinnovare un ambiente non soltanto esterioreL.E. LIMACHI MEJIA20 | 42/2012


Facoltàstruite secondo un’epoca e una teoria didattica molto diverse –tutto questo creava dubbi e incertezze sulle nostre capacità di trasmetterela più alta qualità di insegnamento.Così, quando un anonimo donatore ha stanziato un’offerta peraiutare il miglioramento della nostra pedagogia, abbiamo immediatamenterealizzato quale fosse la nostra prima priorità, e cioèfornire ai nostri studenti il miglior ambiente didattico possibile. Sapevamobene che la sfida era quella di creare classi eleganti, nellequali le esigenze della tecnologia e del nuovo ambiente si sostenevanoper aiutare il processo di insegnamento e apprendimento.L’estate avanzava secondo un programma di lavoro serrato.L’architetto Giancarlo Stella, in collaborazione con eccellenti squadredi lavoro da lui organizzate con Filippo Fusca, hanno acconsentitoa unirsi in tutti questi diversi progetti per portare atermine i piani nel tempo stabilito. Accanto a queste ristrutturazioni,è stato inoltre avviato un progetto parallelo di aggiornamentodel sistema elettrico, seguito da F. Fusca, e solo un attentocoordinamento ha permesso che lo svolgersi di tutti questi lavorinel medesimo tempo non causassero difficoltà alla realizzazionedi alcuno. Alcune rifiniture sono avvenute nel mese di ottobre,ma le nuove classi e i nuovi uffici sono stati inaugurati in tempoper l’inizio dell’<strong>Anno</strong> accademico.Non avremmo mai potuto immaginare il tangibile effetto positivoche la ristrutturazione ha riscosso su studenti ed insegnanti.In particolare, i lavori di rimodernamento hanno creato un genuinoentusiasmo per una nuova fase nell’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>:una fase che simboleggia lo slancio necessario per essere il CollegioRomano del Terzo Millennio.Le nuove aule non hanno impattato soltanto sui mattoni esulla malta dell’Università, ma, cosa ben più importante, sullospirito dei nostri studenti, professori e dipendenti. <strong>La</strong> risposta cheil Vice Rettore ha riportato al Rettore è dunque: “Un successo!”;successo che ha e continua a ricevere molte specifiche richiestedai professori e studenti del primo ciclo, affinché anche le altreclassi in uso possano ricevere pari trattamento.Un lavoro che prosegue in molte direzioniIl nostro lavoro deve proseguire in varie direzioni. Non possiamomettere a fuoco un vero rinnovamento senza una continuaformazione pedagogica, uno sviluppo della biblioteca, uno sviluppodell’insegnante, maggiori servizi agli studenti, nuove propostetecnologiche e impegno dell’Università a ricercare le causedi alcune difficoltà.Tutte queste aree devono lavorare insieme peril bene della nostra Dichiarazione d’Intenti e per il nostro impegnoverso il Santo Padre. <strong>La</strong> nostra missione è educare i nostri studentiper un servizio nella Chiesa. Tutte queste variabili, quindi, devonoessere esaminate insieme, mentre ci rendiamo conto di essere noistessi un work in progress. Tutto questo indica tanti nuovi campi dilavoro per il progetto accademico e noi siamo fortunati, come Università,ad essere attenti a tante questioni aperte. Al di là dei“tempi tecnici”, continueremo a indirizzare le necessità dei nostristudenti verso direzioni precise.Concludo con una richiesta a quanti la leggono: rivolgano unapreghiera per i nostri benefattori. Essi ci forniscono una genuinacollaborazione, senza la quale non potremmo continuare a fornirela migliore formazione possibile nel miglior ambiente possibile. Classrooms Renovation for a New Pedagogy(by Fr. Daniel McDonald, <strong>University</strong>Vice-Rector) – When an anonymousdonor came forward to help with improvingthe pedagogy in the <strong>Gregorian</strong>, the university– together with the architect GiancarloStella – was faced with the challenge of creating“smart classrooms” in which technologyand environment would come togetherto aid the teaching and learning processes.In early October, the work started duringsummer 2011, involving the renovationof two large classrooms, new office space forCIFS and the creation of new offices for thetutors’ service, was finally completed.Certainly, to focus on renovation withoutongoing formation in pedagogy, libraryand teacher development, student services,advances in technology and research wouldcause many difficulties. There are manythings to attend to in the academic project,and the university strives to focus on all ofthese issues simultaneously.“Le nuove aulenon hanno impattato soltantosui mattoni e sulla maltadell’Università, ma – cosaben più importante –sullo spirito dei nostristudenti, professorie dipendenti”A sinistra:Le storiche auledella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,interamente in legno,hanno cambiato aspetto.I lavori sono cominciatila scorsa estatee proseguirannonei mesi a venire.∫ TraduzioneFRANCESCA BALDINI42/2012 | 21


VITA ACCADEMICALe nuove sfide della Facoltàdi Scienze SocialiDa sempre – come afferma il celebre primo paragrafo di Gaudiumet Spes – la Chiesa è attenta a «le gioie e le speranze, le tristezzee le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e ditutti coloro che soffrono», perché «sono pure le gioie e le speranze,le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamenteumano che non trovi eco nel loro cuore». I fatti socialisono una materia in continuo mutamento, pertanto è giusto e doverosoche la Facoltà di Scienze Sociali si sia adeguata alle richiestedei tempi attraverso numerosi cambiamenti. Fondata nel 1951quale Istituto di Scienze sociali, negli anni Sessanta rispose alla podiPAOLO PEGORAROI fatti sociali sono una materiain continuo mutamentoe la Facoltà che li studiadeve sottoporsi a continuiadeguamenti per rispondere alledomande del tempo presente22 | 42/2012


Facoltàlitica comunista sviluppando il Centro di Studi Marxisti del P. GustavA. Wetter S.I., tra i maggiori conoscitori della materia. Successivamenteil Preposito generale Pedro Arrupe richiese un precisoorientamento verso l’economia e la sociologia dello sviluppo.A oggi la Facoltà offre due Specializzazioni (Dottrina SocialeCristiana – Comunicazione Sociale) e due Indirizzi (Sociologia –Economia dello Sviluppo). E il nuovo contesto sociale impone diconfrontarsi con ulteriori sfide.I tratti specifici della Facoltà: valorizzazionedei contesti di partenza, cooperazione, laicitàP. Daniel McDonald S.I., Decano della Facoltà, sottolinea conforza che il capitale più importante di Scienze Sociali sono i suoistessi studenti, provenienti da tutto il mondo, tratto che da unlato consente di analizzare i loro contesti sociali d’origine e dall’altrodi affrontare le più differenti questioni sociali considerandola loro diversa recezione all’interno delle diverse culture continentali.In questo senso si può parlare di una valorizzazione deicontesti di provenienza alla quale viene dedicato un tempo considerevole.«Un esempio di questi lavori – spiega McDonald – èstato una lettura guidata delle carte costituzionali dei Paesi d’origine:ognuno ha presentato quella del proprio Paese a partire dalprofilo etico e aprendo un dibattito. Questi esercizi sciolgono unclassico problema degli ambienti internazionali, ovvero la non conoscenzadella cultura della persona che ho al mio fianco tutti igiorni. In questo modo si sviluppano anche amicizie che attraversanoi confini e rafforzano il senso della vita oggi e nel domani,quando ognuno tornerà nel proprio Paese».L’attenzione della Facoltà agli studenti si è concretizzata inoltrecon la partecipazione della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> al recente summit del“Jesuit Commons – Higher Education at the Margins” (Denver,5-8 marzo 2012) dove si sta promuovendo un programma di corsisuperiori a distanza da offrire agli studenti con difficoltà economicheo provenienti da Paesi con una situazione instabile. Questaè solo una delle tante collaborazioni sviluppate dalla Facoltà conaltre istituzioni universitarie, quali l’Università di San Diego (California,USA) e l’Università di Lviv (Ucraina). «Quest’ultima –continua il Decano – è una realtà in via di sviluppo particolarmenteinteressante. Siamo stati invitati in diversi contesti pubblicied ecclesiali, rilasciando anche interviste su aspetti importantidell’evangelizzazione nel mondo odierno, anche in chiave ecumenica».Al fine di verificare sul campo le competenze sociali aservizio agli ultimi, la Facoltà ha inoltre un protocollo di intesa ecollaborazione con il Jesuit Social Network (JSN – Italia Onlus cfr.Programma p. 28) per inserire nei loro centri i propri dottorandicon stage orientati nell’ottica della promotio justitiae. Abbiamo avviatoanche una collaborazione con il Catholic Peacebuilding Networkdella Notre Dame <strong>University</strong> (Indiana, USA).«Un altro punto da non dimenticare – spiega P. Rocco D’Ambrosio,nuovo Responsabile della didattica – è che il nostro corpodocente è costituito per due terzi da laici provenienti da Universitàstatale quali la Sapienza e Luiss “Guido Carli”. In questo modogli studenti vivono un’esperienza di Chiesa aperta al mondo moderno,esperienza di un comune cammino per l’edificazione delRegno di Dio che si appella a tutti, smontando atteggiamenti dichiusura e favorendo una maggiore serenità di rapporti».“Il capitale più importantedella Facoltà sono i suoi stessistudenti, provenienti da tuttoil mondo: tratto che consentedi analizzare i loro contesti socialid’origine e affrontare le differentiquestioni sociali nella diversaricezione delle culture continentaliIn alto:A colloquio conil Decano della Facoltàdi Scienze Sociali,P. Daniel McDonald S.I.,e con il Responsabiledella didattica,Rev. Rocco D’Ambrosio.”∫ Foto L.E. LIMACHI MEJIA42/2012 | 23


VITA ACCADEMICA“Spesso lo studio della Dottrinasociale è ripetitivo e compilativo:la Facoltà di Scienze Scociali proporreun approccio applicativoe sperimentale, finalizzatoa una concreta attualizzazioneuna volta che gli studenti tornerannonei propri contesti di partenza”Lo studio della Dottrina sociale:un approccio applicativo e sperimentale“Caratteristico l’accento sullo studiodell’Etica in tutte le sue applicazioniconcrete: non soltanto Etica generale,ma anche sociale, pubblica,politica, economica,della condizione femminile,del lavoro, dei mass media”Nel corso dell’anno accademico 2010-2011 la Facoltà ha varatoun piano complessivo di riordino degli studi. «Un piano – aggiungeD’Ambrosio – che ha portato a una completa organizzazionetecnica delle singole discipline e uniformazione dei titolidei corsi con i corrispondenti nelle Università statali». Il riordinoha affrontato inoltre una questione metodologica di capitale importanza,soprattutto per la specializzazione in Dottrina SocialeCristiana. «Chi conosce il mondo ecclesiale conosce pure la suacostante attenzione ai problemi sociali, che in termini di Magisterosi chiama “Dottrina sociale”. Tuttavia diverse tesi sull’argomentosono scritte in maniera ripetitiva e compilativa,antologizzando quello che è stato detto o no su un determinatoargomento. <strong>La</strong> novità della Facoltà sta nel proporre piuttosto unostudio applicativo e sperimentale della Dottrina sociale, finalizzatoa una concreta attualizzazione, una volta che gli studenti tornerannonei propri contesti di partenza. Uno studente da unPaese in via di sviluppo – ad esempio – sta valutando un casoconcreto di immigrazione applicando le indicazioni della Dottrinasociale. Un’altra studentessa con lo stesso metodo, sta studiandol’emigrazione dei suoi connazionali in Italia. Un’ultimasta scrivendo una tesi che valuta l’attenzione al tema della solidarietànegli ultimi due decreti del Governo Monti».A questo particolare metodo sono dedicati anche due titoli afirma di P. Daniel McDonald: Dottrina Sociale della Chiesa: alcunesfide globali (Il Pozzo di Giacobbe, Quarranta 2010) e soprattuttoCatholic Social Teaching in Global Perspective (Orbis, New York2010), un volume che ha animato il dibattito internazionale. Ilterzo titolo della serie – The Spirituality of Catholic Social Teaching– è in uscita.24 | 42/2012


FacoltàLeadership, Etica, Economia dello sviluppoIl riordino del programma di studio ha permesso inoltre dievidenziare alcune tracce trasversali. Ad esempio, l’attenzione intutti i corsi all’aspetto della leadership e l’istituzione di un appositoLeadership Seminar per studenti del secondo ciclo (licenza) edel terzo ciclo (dottorato) risponde all’esigenza – fortemente richiesta– di formare gli studenti come leader sociali, religiosi e civili,in modo da poter essere in grado di occupare ruoli diresponsabilità appena conclusi gli studi e rientrati nel proprioPaese. Così pure risulta caratteristico l’accento sullo studio dell’Eticain tutte le sue applicazioni concrete: non soltanto Etica generale,ma anche sociale, pubblica, politica, economica, dellacondizione femminile, del lavoro, dei mass media.L’emergenza della crisi finanziaria mondiale ha spinto anchead affrontare secondo una nuova chiave di lettura i temi classicidell’economia, con l’attivazione di corsi sui modelli di sviluppoeconomici alternativi, sulle Organizzazioni Non Governative(ONG) e sulla Storia della globalizzazione, con particolare attenzioneagli attori del Terzo mondo. Questi temi, d’altra parte, sonoin linea con la storica attenzione della Facoltà all’economia dellosviluppo, di modo che uno studente giunto qui da un Paese invia di sviluppo non si senta soltanto dire cosa insegna l’economiaclassica, ma soprattutto quali possono essere i percorsi istituzionalie sociali che aiutino il suo Paese a crescere. Proprio per questoP. Odelso Schneider S.I. ha dedicato lunghi anni di insegnamentoal cooperativismo e allo sviluppo rurale.A questa ampia offerta si aggiungono cattedre sovvenzionatequali la “Archibishop Rembert G. Weakland O.S.B. Chair in theSocial Teaching of the Church”, che ultimamente è stata riorganizzatae affidata dal Decano al Prof. D’Ambrosio, con l’intento difavorire partecipazione a convegni, ricerche e pubblicazioni nelcampo della Dottrina sociale, ambiti che il Prof. D’Ambrosio giàcura. Inoltre, in Facoltà è attivo il Seminario permanente “GiuseppeVedovato” sull’Etica nelle Relazioni Internazionali e la“Anonymous Chair For the Faculty of Social Science”. Il tutto va acollocarsi sul ricco sfondo della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, che offre agli studentidi Scienze Sociali i necessari supporti teorici e pratici attraversocorsi in comune con le Facoltà di Filosofia, Diritto Canonico, Missiologiae con il Centro “Cardinal Bea” per gli Studi Giudaici. New Challenges for the Faculty of SocialSciences (by Paolo Pegoraro) – Social factsare matters of constant changes and thereforeit is only right and proper that the Facultyof Social Sciences adapts itself to thedemands of time through various adjustments.Today, the Faculty offers two specialisations(Christian Social Doctrine – SocialCommunication) and two areas (Sociology –Economy of Development), and yet new socialcontext requires us to face further challenges.Social Sciences’ most important capitalare its own students who come from all overthe world. This reality allows them on theone hand to analyse their own social contextand, on the other hand, to also tackle a widerange of social issues, considering the diverseperceptions within the intercontinentalcultures. The Department’s interest inthese issues was concretised in the ’s participationin the recent summit of the JesuitCommons: Higher Education at the Margins(Denver, 5-8 March 2011). This wasonly one of the many projects developed bythe Faculty together with other universityinstitutions such the <strong>University</strong> of SanDiego (USA) and the of (Ukraine).The restructuration of the studiesplanned during the accademic year 2010-2011 confronted an important methodologicalissue. Many dissertations written onSocial Doctrines were repetitive and actssimply as a compilation of what has been saidor left unsaid on a determined argument. Thenovelty is thus to suggest a practical and experientialstudy of Social Doctrine, aimed fora concrete actualisation once the students reentertheir own context of origin.The interest in all the courses on leadershipand the establishment of a special LeadershipSeminar offered to Masters andDoctoral students responds to the need offorming the students as social, religious andcivil leaders.42/2012 | 25


VITA ACCADEMICA26 | 42/2012


FacoltàChiesa e modernità:un rapporto fecondo?di PAUL GILBERT S.I.Decano della Facoltà di FilosofiaDal novembre 2007 ha preso avvio, presso la Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, una serie d’incontri sul tema: Chiesa e modernità.Si è così costituito un gruppo di ricerca, formato dafilosofi, teologi e storici provenienti dalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e da alcuneUniversità statali italiane. L’oggetto dell’indagine era innanzituttola questione delle strutture della ragione operanti nella modernità,e il ruolo culturale e dottrinale svolto dalla Chiesa in tale ambito.Si dice abitualmente che le relazioni tra la Chiesa e l’epocamoderna (cioè i secoli XVI e <strong>XVII</strong>) erano difficili: vale tuttavia lapena verificare l’esattezza di tale preconcetto.L’intenzione del gruppo di ricerca e del Congresso internazionalepoi organizzato alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> (L’uomo dell’età moderna e laChiesa, Roma – 16-19 novembre 2011) non è stata mossa da intentipolemici, semmai dalla conformità alle parole di Papa BenedettoXVI a Ratisbona (12 settembre 2006): il nostro tentativo «non includeassolutamente l’opinione che ora si debba ritornare indietro,a prima dell’Illuminismo, rigettando le convinzioni dell’etàmoderna. Quello che nello sviluppo moderno dello spirito è validoviene riconosciuto senza riserve: tutti siamo grati per le grandiosepossibilità che esso ha aperto all’uomo e per i progressi nelcampo umano che ci sono stati donati». Queste parole del Papainvitano a un lavoro di discernimento profondo.Dal 2007 la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>conduce incontri di studiosu Chiesa e modernità,stimolata dal discorsodi Benedetto XVI a Ratisbona.I risultati del lavoro svolto – conla partecipazione di numeroseUniversità statali – sono confluitinel Convegno internazionaleL’uomo dell’età modernae la Chiesa (Roma,16-19 novembre 2011)Una sfida alta: oltrepassare precomprensioni e polemiche<strong>La</strong> modernità che si voleva interrogare era quella dei secoliXVI e <strong>XVII</strong>, della scoperta dell’America, del concilio di Trento,degli irrigidimenti religiosi in Europa, dell’avvento di una nuovacultura che segnò un nuovo modo di condurre la ricerca scientifica(ma una cultura che è stata rinnovata non solo a motivo delcambio dei paradigmi scientifici), la cultura dei filosofi e scienziaticome Cartesio o Locke, Leibniz, Kant, di mistici come Fénelon.All’origine della modernità, la Chiesa ha partecipato con grandeimpegno e spirito positivo. Ma è anche vero che, a partire dal<strong>XVII</strong>I secolo, si è posta a distanza dalle correnti culturali che impregnavanospazi sempre più larghi nella società. I grandi filosofidella prima modernità erano cristiani, più o meno convinti; i pensatoridella seconda modernità – soprattutto alla fine del secolo<strong>XVII</strong>I – molto meno; sicuramente agnostici e atei, tentarono anzidi esiliare la Chiesa dalla vita sociale.Gli studiosi della Storia delle mentalità non riescono a determinarecon una pretesa assoluta quando, in un istante precisissimo,sono state cambiate radicalmente le visioni del mondo diuna cultura. Le strutture sociali e culturali evolvono molto lentamente,e non possiamo affermare che, quando emerge una personalitàstraordinaria, sia essa da sola la promotrice di una novità“Un atteggiamento razionaleesige prima di tutto di riconoscerenella nostra contemporaneitàle impronte di un passatovivente e buono”A sinistra:Frontespizio tratto da:Francisco Suàrez S.I.,Pars secunda SummæTheologiæ de Deo rerumomnium Creatore.De angelis, Lione,Cardon & Cavellat, 1620(Biblioteca PUG,Riserva – Ris. 38 H 30).42/2012 | 27


VITA ACCADEMICA“Molti commentatori,come ad esempio Heidegger,pretendono che la modernitàsia soggettivista, e che avrebbein ciò dimenticatoun equilibrio razionaleche conoscevano i tempi antichi,attenti alla realtà intera”del tutto inaudita; sarà più esattamente un’espressione splendidadi uno spirito e di un’energia sotterranea che viene da lontano, dalleprofondità dell’umanità, un’espressione però in cui si coordinanotutti gli aspetti determinanti di questa energia vissuta durante moltidecenni. Si dice, non senza ragione, che un genio come Karl EmmanuelBach sia stato non tanto un grande iniziatore, quanto ordinatoredi in un insieme complesso di elementi più o meno antichi, inmodo tale che la sua proposta potesse servire poi da paradigma perdesignare un tipo culturale specifico – anche se il paradigma di Bachera in realtà di un’epoca al crepuscolo. Le realtà culturali non sonocosì databili; si muovono su delle onde lunghe.D’altronde, pretendere che il Medioevo sia “medievale”, cioèstupido e brutale, e che la modernità fosse creatrice di una nuovacultura e di una nuova volontà di pace, è un’invenzione ingenuadi autori della fine del <strong>XVII</strong>I secolo, di “ideologi” che avevano bisognodi costruirsi un nemico da disprezzare, senza desiderareconoscere le dialettiche che si sono realmente sviluppate lentamentenel mondo medievale dei chierici, cioè di uomini e donnedi cultura. Denigrare i secoli che hanno preceduto la modernitànon serve alla sua conoscenza; i tempi culturali avvengono senzarotture improvvise. L’atteggiamento contrario è ugualmente irragionevole.Immaginare di poter mettere la modernità a distanza,eliminarne l’eredità dal nostro oggi per ritornare a unMedioevo mitico, non ha senso. Un atteggiamento razionale,quando si tratta di argomenti culturali, esige prima di tutto di riconoscerenella nostra contemporaneità le impronte di un passatovivente e buono. Il Congresso di novembre ha quindi sentito all’inizio,il pomeriggio della prima giornata, una conferenza del prof.Michael Paul Gallagher (PUG) che evidenziava come il concilio VaticanoII abbia cercato di promuovere una lettura relativamente positivadella modernità, senza nascondere però i suoi aspettid’ombra. Siamo entrati poi nelle problematiche proprie degli autorimoderni, e più particolarmente nelle problematiche giuridiche, conuna conferenza del prof. Carlo Fantappiè (Urbino) sul diritto canonicoquale fonte di razionalità all’alba della modernità.Per comprendere la soggettività modernaIl seminario professorale aveva constatato quanto, all’iniziodella modernità, la Chiesa fosse molto attiva nel movimento culturaledell’epoca. Gli studiosi possono osservare, infatti, che la cosiddetta“svolta moderna” era dovuta al nominalismo, vale a direa un modo “scientifico” di porre problemi filosofici che alcuni dichiaranocostituire addirittura «la prima filosofia cristiana». Ilpassaggio dalla “cristianità” al mondo moderno è stato lento. <strong>La</strong>seconda giornata del Congresso ha mostrato in quale modo laChiesa della modernità è stata moderna, all’unisono con la nuovamentalità in formazione. I modelli o paradigmi interpretatividell’originalità provenienti dalla modernità sono molti, anche sequasi tutti considerano essenziale l’atteggiamento polemico dellacultura nei confronti della Chiesa e viceversa. Ci sono però deifatti che mostrano quanto il divenire della modernità viene daspinte immanenti all’eredità cristiana trasmessa a un mondonuovo. Un filo conduttore per evidenziare questo influsso è statoproposto considerando la riflessione giuridica, come ha mostratola seconda giornata del Congresso, le conferenze dei professoriOttavio De Bertolis (PUG) sui cammini del diritto dalla modernità28 | 42/2012


all’età napoleonica e Saverio Ricci (Viterbo) sulla censura romanadurante il XVI secolo. Le conferenze dei professori Martín Morales(PUG) sulla scuola di Salamanca, Giancarlo Pani (Roma-Sapienza)sul concilio di Trento e <strong>La</strong>urence Devillairs (Paris-Centre Sèvres)sulla razionalità della spiritualità secondo Fénelon hanno illustratoquanto il XVI secolo vedesse impegnata la Chiesa nella cultura nascente.Le conferenze dei professori Costantino Esposito (Bari) suSuárez e di Eberhard Schockenhoff (Freiburg i.B.) sulla tensionedella libertà e della grazia hanno confermato la stessa tesi, comequelle dei professori Domenico Bosco (Chieti-Pescara) su Port-Royal, Sergio Bonanni (PUG) sull’influsso di Suárez in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>e Franco Motta (Torino) sulla tecnica della controversia utilizzatada Bellarmino, il santo protettore della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Molti commentatori contemporanei, per esempio di MartinHeidegger, pretendono che la modernità sia soggettivista, e cheavrebbe in ciò dimenticato un equilibrio razionale che conoscevanoi tempi antichi, attenti alla realtà intera. Da ciò alcuni deduconoche, se la modernità è stata soggettiva, l’oggettività era meglio rispettataprima di essa. Pensiamo alle qualità che si attribuisconoFrontespizio tratto dal volume:Renè Descartes, De primaphilosophia in quibus Deiexistentia, & animæ humanæà corpore Distinctio,demonstrantur, Amsterdam,Tipografia Blaviana, 1685(Biblioteca PUG,Riserva – Mag. 626 E 33).A sinistra:Un dettaglio tratto dalfrontespizio di Francis Bacon,De dignitate & augmentisscientiarum, libri IX, Leida,Moyardum & Wijngaerde,1645 (Biblioteca PUG,Riserva – Mag. 634 F 42).42/2012 | 29


VITA ACCADEMICAE. CIAVONI“<strong>La</strong> soggettività, per la Chiesa,è fondata su una chiamata originariagià enunciata; per la scienza,la soggettività intraprendeinvece la scopertadelle ricchezze del mondo”Church and Modernity: a fruitful relationship?(by Paul Gilbert S.I., Dean ofthe Philosophy Department) – A seriesof encounters on the theme Church andModernity have taken place at the <strong>Pontifical</strong><strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> since November2007. A research group of philosophers,theologians, and historians has thus beenformed from the <strong>Gregorian</strong> and other ItalianUniversities. The object of the investigationand the International Congress held afterwardsin the <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> (TheModern Age Man and the Church,Rome, 16-19 November 2011) was centeredprimarily on the question of the structure ofreason which operates in modernity, and thecultural and doctrinal role played by theChurch in this area. It is held that the relationshipbetween the Church and the modernage is difficult: it is still worthwhile toverify this preconception.The ‘modernity’ put into question is thatof the 16 th and 17 th centuries: the discoveryof America, the Council of Trent, religiousinflexibility in Europe, and the advent of anew culture which marked a new way ofconducting scientific research. At the originof modernity, the Church participated with >per esempio alla “verità”; il sintagma “verità oggettiva”, di cui latradizione cristiana medievale sarebbe il promotore più efficace eche si opporrebbe ad alcune pretese attribuite alla modernità, sarebbeperò da precisare, poiché il grande rischio è pensare che significhiun’oggettività prerazionale e misurata dall’esperienzaimmediata, sensibile o mentale. È con uno spirito di polemica chesi afferma che la modernità sia soggettivista, che Cartesio sia statol’iniziatore di una deriva del pensiero retto o “oggettivo”.Non sarà, infatti, che questa ragione moderna sia stata più attentadella ragione antica alle realtà, le quali si scoprivano andandoa vedere come sono? <strong>La</strong> scoperta dell’America non sarebbe unevento coerente con la nascita delle aule di anatomia e di altri laboratori?Alcuni interpreti della storia delle culture suggerisconoche l’idea stessa della distinzione dell’immanente e del trascendenteassicura l’autonomia delle cause seconde e la possibilità dellaricerca scientifica, immanente. L’affermazione della trascendenzadi Dio accompagnerebbe quindi quella della relativa autonomiadel mondo e suggerirebbe un concetto di libertà che rimanderebbealla responsabilità dell’uomo, piuttosto che a un’idea di libertà confusacon una capacità di fantasia scatenata, di un’immaginazione“libera” da tutto. Questo non significa che Dio sia assente dalle dinamichedella libertà: l’uomo si sa, infatti, responsabile della suarisposta alla rivelazione divina – da ciò proviene la “spiritualitànuova” che insiste sull’esame di coscienza, sull’impegno della meditazionesolitaria ecc., sull’amore piuttosto che sulla conoscenzadi verità speculativamente assolute. <strong>La</strong> modernità sarebbe figliadel Cristianesimo portato all’estremo dell’esperienza religiosa piùautentica. È stata però anche, allo stesso tempo, un’esperienza del“sé” che si preoccupa prima di tutto di sé.Il concilio di Trento presenta una fisionomia molto moderna.Le sue attenzioni erano quelle dell’epoca, ma con una prospettiva30 | 42/2012>


Facoltàovviamente propria. Le questioni antiche sull’essenza divina nonerano l’orizzonte più essenziale delle sue interrogazioni, e neppurequelle di disciplina; il Concilio si preoccupò soprattuttodell’alleanza divina, cioè della tradizione autenticamente biblicache tocca l’ambito antropologico. Dio agisce facendo alleanza congli uomini; di ciò i cristiani sono i testimoni nella loro vita. <strong>La</strong>Chiesa di Trento era competente negli affari della modernità.<strong>La</strong> Chiesa si è però messa progressivamente a distanza dallamodernità; ha rinunciato a seguire la cultura nuova e l’ha lasciataandare avanti. Non ha perso, però, l’esigenza di un’attenzioneparticolare alla soggettività: la spiritualità “moderna” ne è unatestimonianza, ma la soggettività che intendeva non era quelladei moderni, anche se la soggettività dei moderni era un’idea piùcomplessa di quanto si dica, come ha mostrato la conferenza delprof. Richard Schaeffler (Münich) su Kant. <strong>La</strong> soggettività, per laChiesa, è fondata su una chiamata originaria già enunciata; perla scienza, la soggettività intraprende invece la scoperta delle ricchezzedel mondo. <strong>La</strong> verità per la Chiesa è perciò “archeo-logica”;per la scienza è “teleo-logica”. L’origine della distanza chela Chiesa impone tra essa e il movimento culturale moderno,scientifico, politico e filosofico – un indietreggiamento che si riconosceancora oggi –, potrebbe essere identificata nella difficoltà,per il discorso teologico, non solo di integrare il progresso del sapere,ma di rinunciare all’esclusività del riferimento al dato antecedenteper legittimare la sua accoglienza di dati nuovi.Un Congresso interdisciplinare:oltre alle conferenze, una mostra e un concertoL’intera seconda giornata del Congresso si è interessata al problema,allargando la riflessione al di là del dominio delle scienze“dure”, presentato dal prof. José Funés (Roma-Specola), verso lescienze umane. Ne hanno trattato i proff. Klaus Baumann (Freiburgi.B. – psicologia), Pierre Gibert (Lyon e Paris-Centre Sèvres – esegesi),Giulia Belgioioso (Lecce e Paris-Sorbonne – Cartesio), SimoneD’Agostino (PUG – i metodi di Bacone, di Cartesio e di Spinoza),Maurizio Merlo (Padova – la tolleranza in Locke) e João Vila-Chã(PUG – la razionalità della politica secondo Hobbes). L’ultimogiorno, in conclusione al Congresso, il discorso di mons. Peter Henrici,professore emerito della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, ha rintracciato l’evoluzionedelle idee che hanno portato alla contemporaneità; il card.Gianfranco Ravasi ha poi invitato a riconoscere nelle disposizionidella fede una ricchezza che potrebbe salvare l’eredità moderna daiblocchi, particolarmente mortiferi, che si manifestano oggi.<strong>La</strong> serata del terzo giorno, dopo la conferenza della prof.ssaYvonne Zu Dohna (PUG) sull’arte barocca, è stata dedicata ad unconcerto, con la direzione artistica del maestro Giorgio Monari,che ha presentato due diversi momenti musicali: il primo centratosul patrimonio, tra Sei e Settecento, del Collegio Romano e delCollegio Germanico; il secondo sull’innovazione teorico-musicalenel mondo extraeuropeo, e in particolare nell’America <strong>La</strong>tina,dove l’azione dei gesuiti fu determinante. I musicisti, con l’evangelizzazionenelle Americhe, fecero da ponte e seppero creare inmusica una moderna utopia tra “natura” e “civiltà”. Contestualmentealla durata del Congresso è stata allestita una mostra daltitolo Archivio: fonti per la modernità, a cura dell’Archivio Storicodella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. > great commitment and a positive spirit,but since the 18 th century, it made a distancedrifted away from the cultural trends of society.The great early modern philosopherswere Christians, more or less convinced oftheir faith. The thinkers of the second modernera however, were certainly atheistsand agnostics, who rather tried to exile theChurch from social life.To claim that the Middle Ages is stupidand brutal, and that modernity was a creatorof a new culture and a new desire for peace,is an invention of naive writers of the late18 th century. The contrary attitude is equallyunreasonable: to try to put modernity at a distance,and returning to a mythical MiddleAges, makes no sense. A rational attitudewhen it comes to cultural matters requiresfirst of all the recognition of the marks of agood and living past in our contemporaneity.Many contemporary commentators claimthat modernity is subjective, and thereforewould have forgotten the rational balance ofthe old days. Modernity then may also beconsidered the daughter of Christianity led tothe extreme of the most authentic religiousexperience. The Church has, however, takendistance from modernity, declining to followthe new culture. On the other hand, it has notlost, the need for special attention to subjectivity:and “modern” spirituality is a testimonyof this.A sinistra:Un momento del concerto“Canticus novus. Musicadi ambiente gesuiticonella prima modernità”offerto durante il Congressointernazionale.Un’orchestra con strumentioriginali, voci solistee coro da camerache, guidati da Giorgio Monari(Direttore) e Luca Marconato(Konzertmeister), ha evocatoanche le sonoritàextraeuropee delle missioniin America <strong>La</strong>tina.42/2012 | 31


VITA ACCADEMICACentro Fede e Cultura“Alberto Hurtado”Una formazione laicale qualificatadi PAOLO PEGORARO<strong>La</strong> formazione dei laiciè da sempre nel cuoredella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Il Centro si confronterà connuove formuleper intraprendere la stradadi una riflessione credenteincisivamente orientataalla pratica ealle molteplici dimensionidel vivere insiemeUn approccio alla teologia che sappia farsi riflessione sul datodi fede, proposta spirituale e applicazione pratica: è quantosi propone il nuovo Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado”,che ha preso il suo avvio con l’inizio dell’<strong>Anno</strong> accademico 2001-2012. Il nuovo progetto eredita l’esperienza e le finalità del precedenteCentro <strong>La</strong>ikos, del quale rappresenta la trasformazionesecondo formule nuove, ma in fedeltà allo specifico incarico di attenzioneal laicato che la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ha ricevuto a inizio secolo(1919) da papa Benedetto XV e confermato dai suoi successori.Direttore del Centro è il gesuita P. Sandro Barlone, convinto sostenitoredella necessità di creare luoghi di formazione che introducanoa un metodo di discernimento, così da permettere lamaturazione di risposte personali e responsabili sul piano della vitasociale e politica. «Per essere lievito – ci spiega – dobbiamo impararea “pensare nella Chiesa”: diversamente altri lo faranno al posto nostroe secondo parametri non sempre evangelici. Occorre quindisorpassare modelli autoreferenziali del passato e assumere il laicatocome interlocutore serio ed esigente; questa, d’altra parte, è la postain gioco nella Nuova Evangelizzazione. Il Centro “Alberto Hurtado”,partendo da questi presupposti, ha pensato alcune tracce specificheper il quadro generale di una città come Roma, ai cui cittadinila <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> rivolgere cammini di formazione significativi».Se le altre Facoltà dell’Università propongono un discorso piùstrutturato e internamente concatenato, anche ai fini di una trasmissionein ambito scolastico, nel Centro Fede e Cultura “AlbertoHurtado” sono potute emergere attenzioni più interdisciplinari.Per questo, le proposte del Centro sono pensate per poter esserefrequentate anche da chi è già studente in altra Facoltà della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>e voglia integrare il proprio percorso di studio con approfondimentie approcci orientati alla e dalla teologia pratica.Tre i percorsi offerti nel primo semestre: le Lezioni pubbliche«Cercatori di Dio», articolate in due cicli; il Seminario di praticateologica per la vita cristiana «Vivere, credere, pensare»; e il Cenacolo«Sinderesi: fondamenti di Etica pubblica».«Cercatori di Dio». Due cicli di Lezioni pubblicheP. Sandro Barlone S.I.,Direttore del nuovoCentro e coordinatoredelle lezioni pubbliche“Cercatori di Dio”.«Oggi come non mai le parole ci appaiono abusate e usurate,slegate dalla vita e incapaci di incidere sulle scelte. Oggi anche iltermine “Dio” ci appare equivoco. Deus autem Trinitas diceva, invece,Agostino, nel solco di Paolo di Tarso che lo identificavacome “il Padre di Nostro Signore Gesù Cristo” (Ef 1, 3)». Così P.Barlone – coordinatore delle Lezioni pubbliche – ha introdotto il32 | 42/2012


CentriIl Centro Fede e Cultura è posto sotto laprotezione di Alberto Hurtado (1901-1952), gesuita cileno che seppe vivere lapropria missione amalgamando con singolareunità la dimensione del credente,della riflessione filosofica e dell’impegnopolitico. Hurtado è stato proclamato santoda papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2005.42/2012 | 33


VITA ACCADEMICA“Occorre ripensare la nostracapacità di trasmettere – attraversole parole – le esperienze fondamentalidell’esistenza. È su questa possibilità,infatti, che si fonda il tessuto socialee intergenerazionale”tema annuale dei «Cercatori di Dio», articolatosi poi in due ciclidi otto lezioni ciascuno.Le prime otto conferenze, aperte a tutti, si sono tenute tra il 13ottobre 2011 e il 25 gennaio 2012, e hanno voluto ripensare la nostracapacità di trasmettere – attraverso le parole – le esperienzefondamentali dell’esistenza («Cercatori di Dio. Dialoghi sulla vita,la fede e le parole»). È su questa possibilità, infatti, che si fonda iltessuto sociale e intergenerazionale: sulla possibilità di poterascoltare e pronunciare – a noi stessi e al prossimo – parole autentichee degne di fiducia, parole capaci di farsi ossa e sangue,parole carnalmente “di vita eterna”. Dopo una prima introduzionesulla potenza e le fragilità del narrare, proposta dal biblistaP. Jean-Pierre Sonnet, si sono affrontate le grandi parole che mettonoin circolazione la nostra comune esperienza: Dolore (P. AntonioSpadaro S.I.), Amore (P. Thomas Casey S.I.), Successo (P.Ottavio De Bertolis S.I.), Fallimento (P. Giovanni Cucci S.I.), Nascita(Prof. Andrea Grillo), Responsabilità (P. Luciano <strong>La</strong>riveraS.I.), Silenzio (Mons. Antonio Nitrola).Il secondo ciclo, composto da sette lezioni pubbliche, si è avviatoil 23 febbraio 2012 per concludersi il 17 maggio 2012. «Cercatoridi Dio. Le molteplici vie della Sapienza» prosegue la riflessioneaffrontando il versante delle parole di sapienza già elaborate. Sucome, cioè, la Sapienza raggiunge il nostro cuore secondo molte-Cenacolo «Sinderesi: fondamenti di Etica pubblica»Percorso di formazione annuale all’impegnosocioeconomico e politicoQuaranta giovani – rigorosamente under 35, al termine deipropri studi universitari o che hanno già fatto ingresso nelmercato del lavoro, con differenti background culturali – stannosperimentando la proposta di un’autentica formazione dellapersona, quale membro attivo e responsabile della società. Nell’orizzontedi riferimento del Magistero sociale della Chiesa – esulla base della relazione introduttiva (Definire la giustizia: dignitàdella persona e bene comune) del direttore del Cenacolo,Mons. Samuele Sangalli – si è dato avvio ad un percorsodi riflessione sul tema dell’etica pubblica, adottando una metodologianon convenzionale: nessuna lezione frontale; chiamatadei giovani ad essere “protagonisti”, in prima persona,della buona riuscita del cammino intrapreso. In particolare, èstato chiesto loro, attraverso percorsi collettivi di ricerca e di studio,di sviluppare dieci peculiari piste di approfondimento e diriflessione sul tema, appunto, dell’etica pubblica, che sono poidivenute oggetto di specifico dibattito e che si sostanzierannonella redazione di un documento finale bilingue (italiano e inglese),da costruirsi insieme sotto la supervisione di docentiesperti della materia di riferimento.Nel ritrovarsi insieme, darsi una struttura, organizzare formee occasioni di elaborazione di pensiero, proposte e mediazioni,i giovani del Cenacolo hanno imparato a stimarsi, non solo perle personali competenze, confrontandosi con gli altri in una retedi legami positivi e di relazioni “buone”, e in una dinamica disana cooperazione. I temi indagati hanno acquistato, per questavia, un significato nuovo e originale, anche in ragione dell’accompagnamentodi cui si sono fatti carico dieci docenti – professoriuniversitari ed esperti qualificati.Si è parlato, in questo senso, di scuoladi democrazia, significando anche l’assunzionedi costanza, di fedeltà e di faticosoimpegno – undici incontri delladurata ciascuno di 3 ore, da ottobre2011 a maggio 2012 – richiesta ai giovani. Il cammino sin quisvolto ha confermato – così come sarà certificato dalla pubblicazionefinale sponsorizzata dalla Fondazione Adenauer – labontà dell’intuizione che ha animato l’Università nell’istituire ilCentro A. Hurtado e nell’accogliere il Cenacolo Sinderesi, ovveroche esiste una generazione di giovani sensibile alle grandiproposte e a sollecitazioni impegnative. È bastato dar vita adun vero spazio pubblico – dove poter tornare ad esercitare, neldialogo, la parola, mai come mera opinione, sempre argomentatae meditata nell’approfondimento –, dotarli di un’adeguata“cassetta degli attrezzi”, e soprattutto prendersene “cura”, perregistrare una vitalità di intelligenze, creatività, passioni e capacitàprogettuali che induce a ben sperare rispetto all’obiettivo,più volte tracciato da Benedetto XVI, di una «nuova» generazionedi cattolici impegnati nella società che sia «coerente conla fede professata», che abbia «rigore morale», capacità di giudizioculturale e «zelo di servizio per il bene comune».Questa prima esperienza del nostro Cenacolo si può definirecome l’avvio di una riflessione che chiede di esser ulteriormentecondivisa, procedendo nell’investigazione di altri capitolidella Dottrina sociale della Chiesa, al fine di giungere all’elaborazionedi un modello credibile di democrazia sociale, economicae politica.FRANCESCO NICOTRISegretario del corso34 | 42/2012


Centriplici forme quasi fosse “dono giunto da altrove”. Ha introdotto gliincontri la riflessione della Prof.ssa Nuria Calduch-Benages, cheha invitato a vigilare, tenere occhi e orecchie aperte, discernere enon stancarsi di cercare: tutto questo ci è richiesto per riconoscerela “sottile voce di silenzio” che ci raggiunge, ci educa e ci guida. Ilcuore, la mente e i sensi: questi gli ambiti toccati. Della via misticasi è occupato P. Rossano Zas Friz de Col S.I., mentre della via dellapsiche si è occupato P. Franco Imoda S.I.). Infine i linguaggi che sifondano sulla percezione sensoriale: il cinema (P. Lloyd BaughS.I.), la musica (P. Giovanni Arledler, S.I.), la letteratura (P. MichaelPaul Gallagher S.I.) e l’arte visiva (P. Heinrich Pfeiffer S.I.)<strong>La</strong> risposta complessiva ai due cicli di lezioni è stata soddisfacente,con un pubblico adulto di circa cinquanta partecipanti perlezione, composto per lo più da professionisti e docenti.«Vivere, credere, pensare».Seminario di pratica teologica per la vita cristiana<strong>La</strong> vita, la fede, la riflessione: è questa la scansione propostada questo peculiare seminario, rivolto a giovani laici, per guardareai problemi della vita con un occhio credente e adulto. Formarsialla “pratica teologica” significa avere chiari i propririferimenti culturali (Parola di Dio, Magistero, ecc.), esercitare unmetodo e passare all’applicazione, perché l’intelligenza della fedenon può accontentarsi di essere un “sapere per sapere”.Direttrice del seminario la professoressa Stella Morra, chespiega: «L’intuizione di fondo, tipicamente ignaziana, è impararea vedere tutte le cose con lo sguardo della grande tradizione credente.E risponde all’esigenza di una formazione laicale qualificata».Lo schema di fondo del seminario è la struttura del Credo.«È un’esperienza privilegiata di formazione e autoformazione all’internodi un piccolo gruppo – continua la professoressa Morra–, ma di alta qualità e di forte coinvolgimento individuale: aglistudenti viene chiesto di leggere 50-60 pagine per la seduta successiva,e di rispondere per iscritto a una domanda che funge dapunto di partenza per il confronto. <strong>La</strong> discussione viene poi moderatain modo tale da applicare il metodo all’esercizio».Il Seminario ha visto giungere giovani partecipanti anche dafuori Roma (Padova, Vicenza, Torino) ed è stato valutato positivamenteper impegno, investimento di energie e livello di motivazione.«Non è un cammino semplice – confida DonatellaMottin, una delle partecipanti –, anzi. Le convinzioni e le conoscenzepersonali vengono messe in discussione nel costante impegnoa porsi degli interrogativi, ad approfondire ulteriormente,ad entrare in dialogo e confronto con i partecipanti. Nello stessotempo vengono forniti strumenti e riferimenti che aiutano e spingonoad una continua ricerca che non si accontenta del “già dato”e che chiede di colmare progressivamente lo spazio fra il “sapere”teologico e una vita umana profondamente e autenticamente vissuta».Le fa eco Edoardo Prandi: «<strong>La</strong> singolarità che ho potutoapprezzare si sviluppa sul perno della competenza: la maggioranzadelle persone che per il loro percorso professionale pococ’entrano con il sapere teologico hanno modo di acquisire, praticandoli,contenuti e strumenti concettuali secondo una chiave dilettura dei loro contesti più propri. <strong>La</strong> riflessione e il confrontosul proprio cammino di fede è un filo rosso che accompagna ogniargomento, proposto sia dalla guida che dai partecipanti». “Alberto Hurtado” Faith and CultureCentre. A qualified lay formation (byPaolo Pegoraro) – An approach to theologythat knows how to reflect on one’s givenfaith, spiritual proposal and practical application:this is what the new Faith and CultureCentre “Alberto Hurtado”, launchedat the start of the 2011-2012 Academic year,seeks to offer.This new project inherits the experienceand aims of the previous Centro <strong>La</strong>ikos,while remaining faithful to the specific taskof focusing on the laity which the <strong>Gregorian</strong>received at the beginning of the 20 th centuryfrom Pope Benedict XV. The Faith and CultureCentre turns to St. Alberto Hurtado(1901-1952) as its protector, a Jesuit fromChile who knew how to live out his missioncombining faith, philosophical reflections andpolitical engagement with singular unity.The proposals of the Centre are structuredin such a way that it can be attendedby students who are already in another Facultyin the <strong>Gregorian</strong> and who wish to integratehis/her own studies more deeplywith approaches oriented to and from practicaltheology.Three courses are offered: the publicclasses “Seekers of God” coordinated byFr. Sandro Barlone S.I.; the Seminar of theologicalpractice for Christian life, “Live,Believe, Think”, directed by Prof. StellaMorra; and the cenacle “Synderesis: Foundationsof Public Ethics” with Mons.Samuele Sangalli as director.A sinistra:<strong>La</strong> prof.ssa Stella Morra,direttrice del Seminariodi pratica teologica.A metà pagina,Mons. Samuele Sangalli,direttore delCenacolo Sinderesi.42/2012 | 35


VITA ACCADEMICAUna indagine ineditatra i nostri utentidi MARTA GIORGI DEBANNEPrefetto della BibliotecaNel maggio 2011la Biblioteca ha realizzatoricerca tramite questionariper rilevare punti di forzae di debolezza, conoscereil livello di soddisfazionedegli utenti, individuareopportunità e ambitidi miglioramento, ampliaree orientare lo sviluppodi alcuni serviziNegli ultimi anni la Biblioteca della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, davanti allacrescita del suo patrimonio documentale e all’aumento dellacomplessità dei processi bibliotecari, ha percepito la necessitàdi indagare su cosa in essa funziona e su cosa invece deve esseremigliorato.Per questo, nel mese di maggio 2011, la Biblioteca ha realizzatoun’indagine avente i seguenti obiettivi: rilevare criticità, punti diforza e di debolezza delle sue risorse e dei suoi servizi; conoscereil livello di soddisfazione di coloro che li utilizzano; individuareopportunità e ambiti di miglioramento; elaborare idee e progettiper migliorare, ampliare e orientare lo sviluppo di alcuni servizia breve o a medio termine.È opportuno aggiungere che, tra le motivazioni che hanno indottola Biblioteca a condurre questa indagine, vi è stata anchequella di misurare la sua capacità di soddisfare una domanda informativaproveniente da una tipologia di utenza estremamentediversificata dal punto di vista etnico, linguistico, culturale, dibackground educativo ricevuto e/o posseduto nell’ambito dell’usodell’informazione scientifica e delle tecnologie avanzate che oggila rendono fruibile.Grafico 1 - Categoria di appartenenzadegli utenti rispondentiComposizione numerica e percentuale(Risposte totali: 444)]36 | 42/2012


BibliotecaGrafico 2 - Unità accademica di appartenenzadegli utenti rispondentiComposizione numerica e percentuale[(Risposte totali: 444)<strong>La</strong> composizione del questionarioPoiché l’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> non ha mai svolto in precedenzauna simile indagine di soddisfazione, si è deciso di analizzareindagini simili realizzate da biblioteche di istituzioniaccademiche per confrontarsi con le domande poste e le modalitàdi presentazione dei risultati.In effetti si è ritenuto opportuno non re-inventare soluzioni aproblemi che già “altri” avevano forse risolto con successo. Si èpotuto così patrimonializzare il risultato di esperienze provenientida ambienti e esigenze simili. In particolare, trattandosidella prima indagine in assoluto in questo settore, si è deciso cheessa dovesse avere una copertura generale e, quindi, che la varietàdegli aspetti investigati fosse il più possibile esaustiva e permettessela raccolta di un ampio spettro di informazioni concernenti:∫ le caratteristiche dell’utenza;∫ l’importanza e il livello di soddisfazione su collezionibibliografiche, ambienti, orari, strumenti, personale;∫ l’importanza e i livelli di soddisfazione relativi a alcuniprincipali servizi;∫ la consapevolezza dei fattori di qualità di una bibliotecauniversitaria;∫ le proposte per il miglioramento dei servizi.“Il questionario ha tenutoconto delle specificitàdella Biblioteca della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>e della tipologia dei suoi utenti,estremamente diversificatadal punto di vista etnico,linguistico, culturale,di background educativonell’ambito dell’usodell’informazione”Per raccogliere in modo sistematico le informazioni è stato creatoun questionario vicino – per alcuni aspetti – a quello utilizzato daalcune biblioteche universitarie, ma allo stesso tempo originale inquanto, nella sua costruzione, si è tenuto conto delle specificità dellaBiblioteca della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e della tipologia dei suoi utenti.Le domande del questionario sono state raccolte in otto sezioni.<strong>La</strong> prima sezione contiene tutte le domande utili per tracciareun profilo descrittivo degli utenti rispondenti: genere, età,Paese di provenienza, tipo di utente (interno o esterno), unità accademicadi appartenenza, percorso formativo, uso della Biblioteca(tempo di frequentazione; frequenza d’uso; motivi principalidella fruizione). Le cinque sezioni successive contengono domanderelative alla valutazione di:42/2012 | 37


VITA ACCADEMICA“507 questionarisono stati riconsegnatidagli utenti e 498di questi sono statiritenuti validi ai finidell’analisi dei datie dell’elaborazionedei risultati”Un’alta percentuale di utenti“ha dimostrato interessea collaborare indicandoi servizi più apprezzati,oltre a quelli menosoddisfacenti, e ha ancheinoltrato suggerimenti”∫ condizioni ambientali (comodità d’uso e assetto logistico);∫ patrimonio bibliografico;∫ alcuni principali servizi (OPAC, risorse elettroniche, consultazione,fotocopie, formazione, informazione, servizi riservatiai Membri del Corpo Docente);∫ sito web della Biblioteca;∫ personale.<strong>La</strong> settima sezione contiene la domanda volta a raccogliereinformazioni su quelli che gli utenti ritengono essere i principalifattori di qualità capaci di contraddistinguere una biblioteca universitaria.L’ottava e ultima sezione racchiude le domande che:∫ indagano sui servizi maggiormente apprezzati e su quellimeno soddisfacenti;∫ invitano a formulare proposte per il miglioramento;∫ chiedono di dare una valutazione complessiva della Bibliotecaindicando un grado di soddisfazione.Il questionario è stato distribuito in forma cartacea agliutenti (istituzionali e esterni) che hanno frequentato la Bibliotecadal 16 maggio 2011 al 10 giugno 2011, nonché fatto recapitaredirettamente ai membri del Corpo Docente. 507questionari sono stati riconsegnati dagli utenti e 498 di questisono stati ritenuti validi ai fini dell’analisi dei dati e dell’elaborazionedei risultati.Grafico 3 - Valutazione complessivaDistribuzione percentuale per gradodi soddisfazione (Risposte totali: 444)]I risultati: quale livello di soddisfazione?L’analisi dei risultati si è focalizzata sull’utenza interna (docentie studenti della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> che hanno risposto al questionario,in totale 444 utenti), utenza che rappresenta l’89%degli utenti rispondenti. Il campione (gli utenti che hanno rispostoal questionario) risulta rappresentativo della popolazionedella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, in quanto i suoi valori statistici sonocoerenti con quelli della popolazione dell’Università, riguardoad esempio al genere, all’età, al Paese di provenienza, alle unità38 | 42/2012


Bibliotecaaccademiche di appartenenza e al percorso formativo (cfr. grafico1 e grafico 2).L’indagine ha fornito risultati complessivamente soddisfacenti:tutti i servizi ricevono una valutazione positiva daun’utenza rispondente che ha dichiarato di essere frequentatricenon occasionale della Biblioteca e che mostra di avere una buonaconsapevolezza di quanto le viene offerto (cfr. grafico 3) 1 . Un’altapercentuale di utenti ha dimostrato interesse a collaborare indicandoi servizi più apprezzati, oltre a quelli meno soddisfacenti,e ha anche inoltrato suggerimenti volti a migliorare quanto leviene attualmente offerto. L’insieme costituisce un contributoimportante per orientare efficacemente future iniziative di programmazionee sviluppo dei servizi, nonché di revisione per alcunidi essi.Azioni correttive e novità in corso d’operaDopo avere analizzato i risultati, la Biblioteca ha pianificato larealizzazione di alcune prime azioni correttive su servizi/aspettirivelatisi relativamente critici, e verso i quali si è percepito uncerto disagio e insoddisfazione. Si è pertanto provveduto a riorganizzareil servizio Distribuzione libri del Magazzino, ampliandonel’orario, aumentando il numero di libri richiedibili al giorno e migliorandoi tempi di attesa attraverso un cambiamento delle modalitàdi consegna dei libri richiesti.Il patrimonio documentale “a scaffale aperto” delle Sale di Letturaè in fase di aggiornamento. <strong>La</strong> Biblioteca sta selezionando “ciò chedeve rimanere”, “ciò che deve essere tolto” e “ciò che deve essere sostituito”,e sta aggiungendo “ciò che non c’è”. Il lavoro è iniziato conl’aggiornamento dei libri di Sala Lettura concernenti la Filosofia.Per quanto riguarda la disponibilità dei libri di testo, si è cominciatoa rilevare le lacune esistenti in questo ambito attraversoun’analisi della bibliografia suggerita per i vari corsi offerti dalleFacoltà, Istituti e Centri. S’intende ora provvedere all’acquisizionesistematica dei libri di testo mancanti e soprattutto, per i testi dicorsi fondamentali, ad acquisire anche la versione in altre linguequalora disponibile. Il lavoro è iniziato con la Facoltà di Teologia.Per una migliore comunicazione di “come” la Biblioteca funzionaè stata prodotta e pubblicata in formato cartaceo, e on-linesul sito web, la versione in lingua inglese della Guida ai servizi dellaBiblioteca. Una nuova versione dello stesso sito web è in preparazione.Tra le novità, la riorganizzazione dei contenuti e dei serviziper facilitare la navigazione, la possibilità di interrogare il catalogodei periodici con più chiavi di ricerca. Infine si sta lavorandoa uno strumento che – sempre via web – faciliterà l’uso del sistemadi classificazione semantica del patrimonio documentale per ilreperimento nell’OPAC di documenti pertinenti.<strong>La</strong> Biblioteca ringrazia molto gli utenti che hanno voluto conquesta indagine dare il proprio contributo per aiutarla a ripensareservizi e programmi obsoleti, e a svilupparne eventualmente dinuovi. E assicura che sempre cercherà, attraverso il dialogo, laloro collaborazione. An Unedited Survey among our Users(by Marta Giorgi Debanne, Library Prefect)– Given the reality of its growing heritageof documents and the increasinglycomplicated library system, the <strong>Gregorian</strong>Library perceived a need to assess the variousaspects to determine what is functionaland what needs to be further improved.For this reason, in May 2011 the Libraryconducted a survey with the followingobjectives: bring to attention strong andweak points about its resources and services;ascertain the level of satisfaction of itsusers; identify possibilities and areas for improvements;work on ideas and projects forimprovements; and to widen and orientatethe development of some of its services inboth the short and medium term.Overall, the survey produced a satisfactoryresult. A high percentage of users tookpart in it, indicating those services that theymost appreciate, as well as those that areless satisfying, and offering suggestions ofhow these services can be improved.“<strong>La</strong> Biblioteca ha pianificatola realizzazione di alcuneprime azioni correttive,tra cui la riorganizzazionedei contenuti e dei serviziper facilitare la navigazione webe la possibilità di interrogareil catalogo dei periodicicon più chiavi di ricerca”1. È stato prodotto un report che presenta l’analisi dei risultati statistici dell’indagine e contienealcune riflessioni. L’analisi è corredata da grafici che facilitano la comprensione dei risultati.Il report è pubblicato sul sito web della Biblioteca.42/2012 | 39


DA IERI A OGGI<strong>La</strong> fondazionedel Collegio Romanodi MIGUEL COLL S.I.Facoltà di Storia e Beni Culturali della ChiesaDavanti al successo apostolico e culturale delCollegio di Messina (1547), sant’Ignazio diLoyola considerò la convenienza di fondareun Collegio a Roma. Il 22 febbraio 1551 un gruppodi quindici studenti gesuiti si stabilirono in una modestacasa sita nella «Via nuova Capitolina» (attualeVia dell’Aracoeli), proprietà dei Signori Aquilani.Per il mantenimento del Collegio durante i primicinque anni, il più valido contributo furono i 1500ducati annui concessi da Francesco Borgia, ancoraduca di Gandia, benché avesse già preso i voti nellaCompagnia di nascosto.Gli umili inizi di una nuova sfida apostolicaIl giorno successivo iniziarono le lezioni apertegratuitamente agli esterni. Ecco l’iscrizione che apparvesulla porta della prima sede del Collegio Romano:«Scuola di Grammatica, d’Umanità e DottrinaCristiana, gratis». Un giovane gesuita, il maestro Desiderio,cominciò a spiegare le Egloghe di Virgilio ela Grammatica latina di Giovanni van Spauteren allaprima classe. Un altro, di nome Arnoldo, commentavaora le commedie di Terenzio, ora le Epistulae diCicerone. In due corsi il P. Rettore Giovanni Pelletierinsegnava la lingua greca. Otto mesi più tardi fu avviatol’insegnamento dell’ebraico.“In ogni facoltà si legga la dottrinapiù solida et autori più approvati [...]Siano diligenti nel sentire le lezioni[annotando] [...] quello che[detterà] il maestro, et se inqualche cosa hanno dubitatione[devono] procurare de intenderlaSant’Ignazio redasse un’istruzione per il Rettoreche verte principalmente sugli studenti gesuiti, trattandodel loro profitto spirituale, di quello scolastico,della salute corporale e dell’amministrazione delCollegio: «Ognuno si lascerà governare quanto alle coseche ha a studiare, il maestro [che] ha da sentire, et ilmodo, et il tempo che in una cosa o in altra si ha da spendere[...] in ogni facoltà si legga la dottrina più solida etautori più approvati [...] Siano diligenti nel sentire le lezioni[annotando] [...] quello che [detterà] il maestro, et”(Ignazio di Loyola)se in qualche cosa hanno dubitatione [devono] procurarede intenderla, comunicando con chi [saprà] insegnarli».Come da supporre, l’esigente disciplina dei gesuitiera adattata per gli esterni.In brevissimo tempo le aule diventarono insufficienti.Nel settembre 1551 fu presa in affitto una proprietàdi Mario Capocci, nell’attuale via del Gesù. <strong>La</strong>seconda sede del Collegio Romano aveva sei auleper le lezioni, delle quali due molto ampie. Quattromesi dopo, sant’Ignazio afferma in una sua letterache il numero degli scolastici assidui superava i 250(1° gennaio 1552).“In brevissimo tempo le aule diventaronoinsufficienti. Nel settembre 1551 fu presain affitto una proprietà di Mario Capocci,nell’attuale via del Gesù. <strong>La</strong> seconda sededel Collegio Romano aveva sei aule perle lezioni, delle quali due molto ampie”Prosperità e incomprensioniIl rapido sviluppo del Collegio ebbe immediataripercussione nelle scuole rionali della città, i cuimaestri – temendo di rimanere senza alunni per laconcorrenza – si misero a screditare i gesuiti scatenandouna campagna d’ingiurie e calunnie. Sant’Ignazionon si lasciò certo intimidire, limitandosi araccomandare estrema prudenza al Rettore e agli insegnanti,e continuò a lasciare aperte le porte delCollegio alla gioventù desiderosa di studio. Nel1553, si consacrò all’organizzazione dei corsi superiori,facendo venire a Roma i migliori maestri dellediverse provincie della Compagnia: «Per la teologiavi saranno tre lezioni al giorno [...] da san Tommaso, altradal Maestro delle Sentenze [e] altra dalla Sacra Scrittura[...] per la teologia ce ne vorranno 4 anni, e altri due diprova per chi vuol laurearsi dottore».Il 28 ottobre 1553, prima dell’inaugurazione dellenuove cattedre, si tennero pubbliche discussioni nellachiesa di Santa Maria della Strada, per esemplificarele competenze dei docenti. Furono presenti varie personalitàtra cui i sei cardinali Carpi, du Bellay, Cervini,Della Cueva, Morone e Pighino. Tra i relatori intervennerodue dottori gesuiti, Benedetto Palmio e Martin diOlave. L’inaugurazione delle prime due Facoltà superiori– filosofica e teologica – merita un ricordo spe-40 | 42/2012


Collegio Romanociale, in quanto si è soliti considerare questo eventoquale nascita dell’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>: il 6 novembre1553. Sant’Ignazio rivela, nella sua corrispondenza,l’ideale di creare un seminario che fosse un modelloper le altre fondazioni scolastiche, i cui professori sisarebbero formati nello stesso Collegio Romano.Il valore della buona organizzazioneI primi professori furono il dottor Olave, che tenevadue lezioni al giorno sulla Summa di Tommasod’Aquino e sulle Sententiae di Pietro Lombardo. Professoredi Sacra Scrittura era Andrea des Freux – italianizzatoin “Frusio” – che inaugurò il corsointerpretando la Genesi. Giovanni Couvillon commentavala Prima lettera ai Corinzi. Il Rettore, che inquel momento era il fiammingo Quintiliano Scherlat,insegnava Morale.Nella Facoltà di Arti, la distribuzione era questa:G. Roger (Prima logica) G. Roilet (Logica maggiore),B. Torres (Filosofia naturale e Matematiche), G.B.Eliano (Ebraico), Freux e F. Alessandro (Greco), FulvioCardulo (Retorica), F. Alessandro e De Stefano(Umanità) e R. Fuzelier (Grammatica latina). Nullasappiamo dell’insegnamento della Metafisica e dellaFilosofia morale.L’Università del Collegio RomanoSpinto dalla necessità d’inviare alcuni giovanimaestri al collegio di Praga e altri in Germania, sant’Ignaziosollecitò Paolo IV affinché il Collegio Romanoavesse la facoltà di conferire il grado diDottore (Motu proprio del 17 gennaio 1556). Le primiziefurono due dottori in Teologia: il tedesco EnricoBlyssem e l’olandese Giovanni van der Tilden.Nel settembre 1567, Pio V ampliò i privilegi elevandoil Collegio Romano a Università. Il papa Ghisliericoncesse un nuovo privilegio alla Compagniadi Gesù: agli scolastici gesuiti era permesso concluderel’iter universitario con il grado di Maestro inArti (Dottore), nonostante avessero seguito i precedentistudi di Grammatica, Retorica e Filosofia inaltri atenei di Europa. In questo modo, il CollegioRomano era equiparato alle Università di Parigi, Lovanio,Salamanca e Alcalá.“Per la teologia vi saranno tre lezionial giorno [...] da san Tommaso, altradal Maestro delle Sentenze[e] altra dalla Sacra Scrittura(Ignazio di Loyola)Il P. Martin di Olave fu, come abbiamo già detto,una personalità chiave nel periodo della fondazione.Con l’incarico di Sopraintendente – una sorte di Delegatodel Generale per gli anni 1552-1556 –, si devea lui l’avvio degli studi e soprattutto delle Facoltà”maggiori. Il suo intervento fu tanto più necessario,quanto fu breve il governo dei primi Rettori G. Pellettier(due mesi), B. Olivier (due anni), O. Manare(ottobre-dicembre 1553), Q. Scherlat (gennaio-marzo1554) e S. Romei (fino al 1568).Verso l’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Nel 1560 divenne urgente una sede propria peril Collegio. Dopo la permanenza nel Palazzo Salviatiper quasi tre anni, il Preposito Generale P. Diego<strong>La</strong>inez ottenne la mediazione di Pio IV affinché lamarchesa Vittoria della Valle donasse una sua proprietà.Si trattava di un caseggiato destinato aun’opera pia, formato dai palazzi del marito CamilloOrsini e dello zio – lo stesso Paolo IV – quando eracardinale, nonché dalla propria casa ereditata e daun terreno adiacente dove era cominciata la costruzionedi una chiesa dedicata all’Annunziata.“L’inaugurazione delle prime due Facoltàsuperiori – filosofica e teologica – meritaun ricordo speciale, in quanto si è soliticonsiderare questo evento quale nascitadell’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”Il complesso edilizio che s’innalzava in quell’area èoccupata oggi in parte dalla chiesa di Sant’Ignazio,in parte dal Collegio Romano.<strong>La</strong> donazione fu effettuata il 22 aprile 1560, conl’obbligo tuttavia di costruire la chiesa, in quanto i lavorierano ormai già avviati. Un mese dopo, i gesuitisi trasferirono alla nuova residenza. <strong>La</strong> vetustà dellacostruzione, tuttavia, spinse il Preposito Generale P.Claudio Acquaviva (1581-1615) a cercare un’altra soluzioneper garantire una stabilità materiale all’istituzione.Di conseguenza sollecitò Gregorio XIII(1572-1585) a prendere il titolo di fondatore del «seminariumomnium gentium», richiesta che il Papa accettò.A tal scopo, si richiese di disporre dello spazioaccluso fino all’attuale piazza del Collegio Romano.Tale progetto implicava però l’espropriazione e lavendita delle case. Ma nonostante le proteste dei proprietari,il Papa non esitò ad avviare le opere, offrendo47mila scudi quale valuta delle case da demolire.L’11 gennaio 1582 fu collocata la prima pietra delnuovo edificio, i cui lavori furono diretti dall’architettogesuita P. Giuseppe Valeriano. Il 28 ottobre1584 si celebrò la solenne inaugurazione alla presenzadi Gregorio XIII. Il Pontefice fu ricevuto dalPreposito P. Claudio Acquaviva e dal Rettore P. BenedettoSardi. Erano presenti, in quella storica giornata,tre gesuiti esimi in scienza e virtù: FrancescoSuarez, Roberto Bellarmino e Cristoforo Clavius. <strong>La</strong>lapide collocata sulla facciata del Collegio ne attestala fondazione: GREGORIUS XIII P.M. RELIGIONIAC BONIS ARTIBUS MDLXXXIII. 42/2012 | 41


DA IERI A OGGIBernard Lonergane il Concilio Vaticano IIdi GERARD WHELAN S.I.Dipartimento di Teologia FondamentaleAl tempo del Concilio, Lonergan era noto“soprattutto grazie al suo libro Insight:invitava i lettori a un atto di “conversioneintellettuale”, combinando la teoriacognitiva di Tommaso d’Aquino con l’invitodi Cartesio a “rivolgersi al soggetto””Bernard Lonergarn nacque vicino Montreal nel1904 ed entrò a far parte della Compagnia diGesù nella provincia del Canada settentrionaleall’età di diciassette anni. Dal 1934 al 1941 studiòteologia presso la Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,tornandovi come professore di Teologia dogmatica dal1954 al 1965. Fu qualificato perito (esperto) del ConcilioVaticano II, dalla seconda sessione del 1963 in poi.Non rivendicò mai un ruolo attivo nella scrittura deglischemi dei documenti del Concilio; uno dei membridel Concilio avrebbe tuttavia sostenuto, in seguito, cheLonergan fu tenuto in così grande considerazionedagli altri periti che molti di loro lo consultavano, alpunto di renderlo nei fatti un “perito dei periti” 1 .Al tempo del Concilio, Lonergan era noto soprattuttograzie al suo libro Insight: A Study in Human Understanding(1957) 2 . Questo fu il prodotto di anni diriflessione nei quali provò a migliorare il tipo di filosofianeo-scolastica allora prevalente nel pensierocattolico e che egli considerava eccessivamenteastratto, “classicista” e concettualista. Per contrasto,Insight invitava i lettori a un atto di “conversione intellettuale”,combinando la teoria cognitiva di Tommasod’Aquino con l’invito di Cartesio a “rivolgersial soggetto”. Il concetto chiave delle ottocento paginedel libro era: «[Bisogna] comprendere a fondocosa sia il comprendere – si deve andare alle radicidel processo cognitivo –, e allora non solo comprenderaia grandi linee tutto ciò che bisogna comprendere,ma avrai pure una base solida, un modelloinvariabile, aperto a tutti i successivi sviluppi dellaconoscenza» (Insight, Introduzione).Questo lavoro si proponeva di fornire i fondamentiper la teologia ma Lonergan avrebbe impiegato ancoradiversi anni per mettere a punto il suo libro teologicopiù esplicativo, il secondo lavoro per il quale sarebbediventato famoso, Method in Theology (1971) 3 .<strong>La</strong> scrittura da parte di Lonergan di Method in Theologysi fece strada negli anni durante i quali era professorealla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Egli stesso descrive come ilsuo incontro con i migliori studenti dell’Università lospronò a leggere il post-Illuminismo, la post-modernità,i filosofi dell’esistenzialismo e la coscienza storicacon cui essi avevano familiarità. Se da un lato criticavamolti aspetti del pensiero di questi filosofi, egli pureimparò anche molto da loro. Notò come i Padri dellaChiesa parlavano del loro uso selettivo della filosofiagreca pagana usando l’espressione “spogliare gli egiziani”e propose che il pensiero cristiano avrebbe dovutoimpiegare lo stesso principio nel confrontodialettico con il pensiero moderno e post-moderno.Accadde così che l’importanza da lui attribuita allasoggettività umana assunse un tono più esistenzialistae questo lo aiutò a sviluppare ulteriormente le connessionicognitive del suo metodo teologico. Il 1965, annoconclusivo del Concilio Vaticano II, fu un anno digrande creatività per Lonergan, come è provato dallastesura della prima bozza di Method in Theology.Egli concepì questo libro in pieno accordo con ilConcilio ed effettivamente, alcuni anni dopo, venneconsiderato da alcuni come il simbolo della vitalitàintellettuale che il Vaticano II aveva lasciato nellaChiesa cattolica. Nel 1969 fu nominato – insieme algiovane Joseph Ratzinger – alla prima CommissioneInternazionale di Teologia creata da Papa Paolo VI enel 1970 il “Time Magazine” lo segnalò in copertina,descrivendolo come «colui che è considerato uno deipiù acuti pensatori filosofici del ventesimo secolo».“Lonergan sottolinea l’importanza, per quantiseguano una formazione sacerdotale,di permettere a se stessi di formarsinella “soggettività creativa” ed eventualmentedi essere capaci di formare altri”Forniamo di seguito un estratto da una conversazionedi Lonergan con un giovane gesuita in Canada,nel 1969, intitolata “Existenz and Aggiornamento”. Essasottolinea l’importanza, per quanti seguano una formazionesacerdotale, di permettere a se stessi di formarsinella “soggettività creativa” ed eventualmentedi essere capaci di formare altri. Notiamo inoltre un42 | 42/2012


Le voci e i tempitema costante nel pensiero di Lonergan: che l’autoappropriazioneindividuale è importante per aiutareuna “Chiesa nel mondo moderno” ad esercitare unainfluenza redentiva sulla storia umana.“<strong>La</strong> parola aggiornamento, menzionatada Giovanni XXIII e ripresa da Paolo VI,non è completamente fuori dalla seriedi riflessioni presenti, in quanto il problemadi dare una collocazione alla Chiesa, tenendoconto delle istanze del mondo moderno,è al contempo grande e profondo(Bernard Lonergan)Dall’articolo “Existenz and Aggiornamento” 4«Parlare di Existenz significa parlare in pubblicodi qualcosa di privato, intimo [...] una consapevolezzache si sviluppa, una crescita di auto-coscienza,un aumento di auto-appropriazione, è possibile perchéle nostre coscienze separate, segrete, profondehanno un centro comune di riferimento, la comunitàumana, e un punto di riferimento ultimo, cioè Dio,che è tutto in tutti [...] come il soggetto si sviluppa,il suo mondo cambia [...] gli atti umani si verificanoin contesti socioculturali [...] il mondo propriamenteumano, il mondo della comunità, è il prodotto dellalibera auto-costituzione dei soggetti. Escludere la libertàsignifica escludere l’Existenz [...] A cosa si devela comunità? È la conquista di un senso comune [...]potenziale [...] formale [...] attuale [...] realizzatodalla volontà, in particolare dalla costante dedizione,nell’amore che forma la famiglia, nella fedeltà chesta alla base degli Stati, nella fede che è fondamentodelle religioni [...] <strong>La</strong> parola aggiornamento, menzionatada Giovanni XXIII e ripresa da Paolo VI, non ècompletamente fuori dalla serie di riflessioni presenti,in quanto il problema di dare una collocazionealla Chiesa, tenendo conto delle istanze del mondomoderno, è al contempo grande e profondo. L’uomomoderno ha creato i suoi Stati e le sue scienze, le suefilosofie e la sua storia, le sue culture e le sue letterature,sulla base di un’assoluta autonomia [...] Parlaredi Dio è, nel migliore dei casi, irrilevante;rivolgersi a Dio – al di là di quanto si faccia per attipolitici o sfoghi emotivi – è sacrificare il bene che conosciamoe che si può raggiungere con le nostre risorseproprie. <strong>La</strong> parola aggiornamento ha elettrizzato”il mondo, cattolico e non cattolico, perché essa sembraimplicare il rifiuto del classicismo e della visionedell’immutabilità della natura umana [...] Apre, osembra aprire, la porta alla coscienza storica, allaconsapevolezza che gli uomini, individualmente,sono responsabili delle loro vite e, collettivamente, delmondo in cui vivono [...] Sarebbe lungo e molto complessoenumerare tutti i modi in cui il cambiamento– aggiornamento – è possibile, ammissibile e desiderabile,e tutte le altre vie per le quali non lo è. Farlo sarebbeandare oltre lo scopo di questa discussione.Questa discussione verte piuttosto sul tipo di uominiche noi dobbiamo essere se vogliamo adempierel’aggiornamento che il Concilio propone [...] in breve,dobbiamo chiederci che cosa è per un cattolico, un religioso,un prete, essere se stesso oggi. C’è il modernomondo secolarizzato con tutte le sue ricchezze e potenzialità.C’è la possibilità di spogliare gli Egiziani (cioèdi accettare cosa è buono, respingere cosa è cattivo).Ma questa possibilità non sarà realizzata senza cattolici,religiosi e preti, la cui presenza deve essere nonmarginale e reietta, bensì creativa e autentica.“C’è il moderno mondo secolarizzatocon tutte le sue ricchezze e potenzialità.C’è la possibilità di spogliare gli Egiziani(cioè di accettare cosa è buono, respingerecosa è cattivo). Ma questa possibilitànon sarà realizzata senza i cattolici(Bernard Lonergan)Come Dio non ha creato il mondo per ottenerequalcosa per se stesso, ma piuttosto per inondare delsuo amore infinito anche il finito [...] così costoro inCristo partecipano nella carità di Cristo; essi partecipanonella carità perché sono templi dello Spirito diCristo, membra del suo corpo [...] formatisi in CristoGesù [...] a parità di vissuto personale [...] le questioni[...] emergono concretamente, per cui bisogna risolverleanche concretamente [...] la sfida alla quale PapaGiovanni XXIII cominciò a fornire risposta può esseredi trovare soluzioni studiate a fondo in nome di CristoGesù [...] Il nostro tempo è un tempo per una creativitàprofonda e di considerevole portata.Il Signore sia con noi sempre – AMDG (Ad MaioremDei Gloriam) – e, come ho detto, la gloria di Dio,in parte, sei tu». ”1. Questa rivendicazione è stata rilasciata nel 1995 da Mons. Gerard Emmet Carter, vescovo ausiliare di Montreal durante il Concilio Vaticano II e successivamenteCardinale Arcivescovo di Toronto, durante un’intervista con l’autore di questo articolo.2. Tr. it. B. Lonergan, Insight. Uno studio del comprendere umano, a cura di S. Muratore e N. Spaccapelo, Città Nuova, Roma 2007.3. Tr. it. B. Lonergan, Il metodo in teologia, a cura di S. Muratore e N. Spaccapelo, Città Nuova, Roma 2001.4. B. Lonergan, “Existenz and Aggiornamento”, in Collection, CWL4 (Toronto, <strong>University</strong> of Toronto Press, 1988) pp. 222-231.∫ Traduzione dall’inglese di FRANCESCA BALDINI42/2012 | 43


DA IERI A OGGIPer cominciare a conoscerela pedagogia ignazianadi MARK ROTSAERT S.I.Istituto di SpiritualitàPrima di presentare alcuni punti concreti dellapedagogia ignaziana è importante sapere chetipo di uomo vogliamo formare. Per essere fedeleallo spirito di sant’Ignazio, la formazione deveessere integrale. Lo studio alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> dovrà esserequalcosa in più di una formazione intellettuale,per quanto fondamentale. Vogliamo formare sacerdoti,religiose e laici responsabili nella Chiesa e nelmondo di oggi. Ciò esige un grande equilibrio tra dimensioneintellettuale e affettiva. Gli anni di studio– talvolta molto numerosi – trascorsi presso la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>dovrebbero essere pertanto una esperienzadi umanizzazione. È nostro dovere formare giovanie adulti che possano essere uomini per gli altri, uominicon gli altri. Ma questa formazione intellettuale,sociale e umanistica non potrà essere integrale senon sarà allo stesso tempo anche una formazionespirituale. Il formatore – così come Ignazio lo vede– è sempre un testimone di Gesù Cristo, anche se inmaniera imperfetta.“Questa formazione intellettuale, socialee umanistica non potrà essere integralese non sarà allo stesso tempo ancheuna formazione spirituale. Il formatore– così come Ignazio lo vede – è sempreun testimone di Gesù CristoGli atteggiamenti del docenteIl primo atteggiamento è il rispetto per l’unicità diciascuno. Ogni studente è differente e questo richiedeflessibilità. <strong>La</strong> cura personalis è una caratteristica importantedella pedagogia ignaziana, né si può instauraresenza un pur minimo contatto con gli studenti.Un secondo atteggiamento è la fiducia nella possibilitàdi crescita in ogni studente. Ogni essere umano ècapace di crescita. Questa profonda convinzione diIgnazio si poggiava non soltanto sulla capacità propriadi ogni uomo di fare un passo avanti, quanto piùnella fede che Dio conduce ciascuno a diventare semprepiù immagine di Dio stesso.Un terzo atteggiamento, di conseguenza, è la fedenella bontà di Dio che ha creato l’uomo, e dunque lafede nella bontà fondamentale di ogni studente. Conseguentementesi richiede una pedagogia che cerca quanto c’è”di buono in ciascuno e che si impegna a farlo crescere,coniugando grazia di Dio e grazia dell’uomo.“Il docente dovrà sviluppare l’artedi suscitare il desiderio dello studente:prima per entrare nella materia del corso,poi per sviluppare il suo “appetito”di imparare sempre di più”Un quarto atteggiamento, infine, è la consapevolezzadelle forze a confronto. Se da un lato è importanteaiutare gli studenti a sviluppare quel “capitale dibontà” già presente in ognuno, allo stesso tempo ilformatore deve essere vigile e rimanere ben lucido,poiché nel processo pedagogico si sviluppano e siconfrontano forze diverse. Non c’è solamente labontà, non tutto è buono. Il male esiste – sia nelcuore di ciascuno di noi, sia al di fuori di noi. <strong>La</strong> pedagogiadeve aiutarci a riconoscere la strategia diDio – la strategia del bene – attraverso la gioia chela accompagna.Gli atteggiamenti dello studenteIl docente dovrà sviluppare l’arte di suscitare il desideriodello studente, prima per entrare nella materiadel corso, poi per sviluppare il suo “appetito” di impararesempre di più. Senza questo desiderio, ilcorso non sarà altro che un impegno fastidioso, tantoper il docente quanto per lo studente.Ecco perché la pedagogia ignaziana è una pedagogiaattiva: per entrare nella materia occorre faredegli esercizi. Se da un lato l’insegnamento del docenteè importante – a volte perfino indispensabile –per la crescita dello studente, dall’altro essa dipendedall’impegno dello studente stesso, che niente e nessunopuò sostituire. Gli esercizi personali hannoun’alta qualità formativa, ma anche gli esercizi insiemesono importanti per affinare l’interesse di ciascuno.I lavori in gruppo aiutano ad aprirsi alle ideedegli altri e a imparare la collaborazione. Ignazio insistemolto sulla necessità di frequenti dispute fra glistudenti, e aggiunge che anche i professori dovrannodisputare tra di loro. Guardando al nostro contestoattuale e agli sviluppi tecnologici degli ultimi decenni,occorre rendersi conto che i mezzi elettronici44 | 42/2012


Pedagogiapossono aiutare una pedagogia attiva, come purepossono accentuare l’individualismo. Per trasformarequesti mezzi in strumenti di lavoro in équipe ènecessaria una notevole creatività pedagogica.<strong>La</strong> rilettura e le ripetizioni sono altre modalità di procederetipiche della pedagogia ignaziana. Riflettere suquello che lo studente ha letto o ascoltato lo aiuterà dauna parte a vedere quello che non ha ben capito, mentredall’altra parte lo aiuta ad approfondire la materia.<strong>La</strong> pratica della rilettura può aiutare a prendere coscienzadella gioia che suscita l’approfondimento dellostudio. Diversamente, se lo studente non sperimentagioia, egli dovrà chiedersi il perché di questa mancanza.Rileggere e ripetere non significa minimamente“fare lo stesso esercizio di nuovo”. Il suo fine sta piuttostonello sviluppare familiarità con la materia assimilandolae facendola propria, in modo da potersispingere un poco più avanti di dove si era giunti conl’esercizio precedente, imparando a discernere qualisono le nozioni fondamentali.Altra caratteristica della pedagogia ignaziana èl’eccellenza. Nei suoi scritti, Ignazio usa molto il comparativo.Egli è convinto che ciascuno può crescere, edunque: si può fare sempre meglio, si può fare sempredi più. Questo non significa affatto spingere lostudente a voler essere “migliore” o “superiore” in otticaconcorrenziale. Non si deve intendere il “magis”– questa l’espressione così spesso adoperata da Ignazio– come paragone con gli altri. Il “magis” ignazianosignifica ricerca dello sviluppo della capacità propriedi ciascuno. Tempo fa, visitando una classe in un Collegiodella Compagnia di Gesù, ho visto con sorpresache tutti gli alunni portavano una corona sulla testa.Quando ho chiesto quale fosse il significato, unalunno mi ha risposto: “Perché in questa classe ognialunno è il migliore in qualcosa!”. Ciascuno deve trovareciò nel quale può dare il meglio, può fare di più.<strong>La</strong> pedagogia del docente dovrebbe aiutarlo a trovare.A scanso di equivoci, nella pedagogia di Ignazio nonc’è alcun posto per la mediocrità.“Si può fare sempre meglio.Questo non significa spingere lo studentea voler essere “superiore”. Il “magis”ignaziano significa ricerca dello sviluppodella capacità proprie di ciascuno<strong>La</strong> valutazione, di conseguenza, è un altro criteriofondamentale della pedagogia ignaziana. <strong>La</strong> ricezionedi questo aspetto è cambiata notevolmente nelcorso degli ultimi anni. Certamente il Processo diBologna ha richiesto che gli studenti possano valutarei corsi e i professori: e questa è una buona cosa.Ma ben più importante e ben più formativa è l’autovalutazionedegli studenti. Conviene che sia fatta per”iscritto sulla base di uno schema già prestabilito, comunquemeno formale del multiple choice.“L’insegnamento e l’apprendimento nonrappresentano solamente una formazioneintellettuale. Gli anni trascorsi all’Universitàsono una preparazione all’ingressonella vita attiva e nella vita professionale”Lo schema per l’auto-valutazione dovrebbe contenerei punti seguenti: “qual è la problematica centrale delcorso o del seminario, quali sono i punti essenziali?Quali sono i punti che hanno fatto crescere la miacomprensione dell’argomento durante il corso? Qualisono i punti nuovi, quali gli snodi difficili che – magari– non ha capito bene? Ho trovato alcuni legamicon gli altri corsi, e/o con la mia esperienza? Qualelettura personale mi ha aiutato a capire meglio l’argomentodel corso o del seminario?”. E così via. Se fossepossibile realizzare l’auto-valutazione di ogni corso, potrebbeessere estremamente formativo richiedere allostudente di elaborare una auto-valutazione complessivadell’intero anno, sempre secondo criteri prestabiliti.Come già visto, questo genere di auto-valutazione richiedeun serio impegno tanto da parte dello studentequanto da parte del docente.Per concludere, la pedagogia ignaziana è un processoverso una scelta, verso una decisione nella propria vita.L’insegnamento e l’apprendimento all’interno dell’Universitànon rappresentano solamente una formazioneintellettuale o una qual si voglia specializzazione.Gli anni trascorsi all’Università sono – per gli studenti– una preparazione all’ingresso nella vita attiva e nellavita professionale, una preparazione al servizio dellasocietà umana. Certo, la formazione intellettuale – conun sistema di esami nei quali la memoria ha un ruoloimportante – è al tempo stesso una formazione del carattere,tratto assolutamente importante per poter trovareil proprio posto nella società moderna. Ma loscopo di trovare il proprio posto nel mondo di oggi, edi poterlo difendere, non può bastare come missioneper una Università della Compagnia di Gesù. E tantomeno per una Università Pontificia.È chiaro che un’Università – perfino un’UniversitàPontificia – non può fare tutto, né deve farlo. <strong>La</strong> maggiorparte degli studenti della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> vivono inun Collegio, e in esso ricevono già una precisa formazioneumana e spirituale. Questo tuttavia non dispensal’Università dal riflettere sui valori che essavuole trasmettere ai suoi studenti non solo attraversole lezioni, quanto piuttosto mediante la pedagogiaadottata e il proprio modo di gestirsi. Fondamentalmente,ciò che rimane è il rapporto dei docenti con glistudenti, ed è qui che la pedagogia ignaziana può edeve aiutarci. 42/2012 | 45


COMUNITÀ UNIVERSITARIACard. Karl Joseph Becker S.I.Il coraggio di cercare,la fede di trovaredi PAOLO PEGORAROCreato Cardinalenel Concistoro del 18 febbraio2012, P. Becker raccontaalla sua Università alcunidei momenti essenzialidella sua vita: la giovinezza,la formazione accademicae gli anni di insegnamentoalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, la lunga attivitàdi Consultore, le sfide attualiper la teologia e perla Chiesa intera“Lo stemma cardinalizio riporteràalcuni simboli della mia città natale,Colonia. Vi è poi un dupliceriferimento alla Compagnia di GesùA destra:Un suggestivo ritrattofotograficosubito dopo la creazionecardinalizia nella Basilicadi San Pietro.”Dei 22 cardinali creati nel Concistoro del 18 febbraio 2012, ben14 sono ex studenti o ex docenti della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Tra lorospicca il Card. Karl Joseph Becker S.I., docente emerito dellanostra Università, dove ha conseguito il Dottorato e nella qualeha insegnato dal 1969. Consultore della Congregazione per laDottrina della Fede per quasi trent’anni – venne nominato nel1985 – Padre Becker è stato l’unico dispensato dalla consacrazioneepiscopale: alla plenaria del Concistoro il suo capo candido– capigliatura folta nonostante gli 83 anni – spiccava nel mare dizucchetti viola e porporaI suoi confratelli lo descrivono come persona abituata a parlarepoco di sé, mattiniero, spesso impegnato in colloquio con lepersone che riceve. Personalità essenziale, sguardo cristallino efranco, sorriso cordiale, P. Becker appare tanto concentrato mentreascolta una conferenza, quanto pronto a una battuta di salutose lo si incontra nel Quadriportico o in Piazza della Pilotta. Alto,falcata ampia e stretta di mano salda, a chi incautamente gli dovessechiedere se abbia praticato attività sportiva è capitare disentirsi rispondere: «Le conviene ridere. <strong>La</strong> guerra non ci ha lasciatoaltra possibilità». Facendo uno strappo all’abitudine, il neoCardinale ha concesso questa intervista esclusiva per il periodicodella sua Università.∫ Eminenza, quali sentimenti ha suscitato in lei la notiziadella sua designazione cardinalizia?«Direi un senso di comprensibile sorpresa. Nella vita bisognasempre vedere che cosa si debba e si possa fare. Spero in ogni casodi riuscire».∫ Ha già definito il suo stemma?«Riporterà alcuni simboli della mia città natale, Colonia: ilDuomo, le tre corone che stanno ad indicare i Magi, come pure laCroce di Carlo Magno. Vi è poi un duplice riferimento alla Compagniadi Gesù: la figura di Sant’Ignazio con la citazione trattadall’inizio degli Esercizi [“homo creatus est ut laudet Deum”] e ilmotto, sempre ignaziano, “quaerere Deum in omnibus”».∫ È rimasto particolarmente colpito da qualche passaggiodell’omelia e dei discorsi rivolti da papa Benedetto XVI aineocardinali?«Quanto detto dal Santo Padre mi ha certamente colpito ecredo che, piuttosto che una parola in particolare, io debba meditareil contenuto dei suoi discorsi in quanto tali».46 | 42/2012


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COMUNITÀ UNIVERSITARIA“Quello che abbiamo imparatodurante la guerra – i valori, l’umanità,la solidarietà e la fede – è quello cheho sempre voluto condividere.Ma non le nascondo che ancor oggimi chiedo spesso come iopossa comunicare questopatrimonio di vita”∫ Facciamo un passo indietro. Cosa ha significato per lei crescerein un Paese protestante, negli anni della dittatura nazionalsocialista?«Il mio Paese in passato non era protestante, ma aveva regionicattoliche e protestanti. Nel marzo 1933, in occasione delle ultimeelezioni, la mia città votò per il 70% contro Hitler. Non auguro anessuno quanto abbiamo poi vissuto sulla nostra pelle nei durianni fino al 1945: mio padre subì due processi dal regime, noi figlicosì giovani eppure ogni notte con la possibilità di morire sotto ibombardamenti. E questo per ben tre anni. Quello che abbiamoimparato durante quel periodo – i valori, l’umanità, la solidarietàe la fede – è quello che ho sempre voluto condividere, nel desiderioche quanto mi aveva aiutato a crescere come uomo e comecristiano cattolico diventasse patrimonio di ciascuno, delle personea me affidate. Ma non le nascondo che ancor oggi mi chiedospesso come io possa comunicare questo patrimonio di vita».∫ Lei ha condiviso la vocazione religiosa con suo fratello Constantin,anch’egli gesuita. Cosa vi aveva affascinati della Compagnia?«Sono stati i gesuiti che abbiamo conosciuti durante la nostragioventù. Erano per noi degli esempi di una profonda fede cattolicae di una coraggiosa pastorale».Mi ricordo di Avery Dulles, di Rudolf“Schnackenburg, di Walter Kasper,di Gustave Martelet e di JosephRatzinger. In Facoltà c’eraun clima ricco, vivo e stimolante,veramente attraente”∫ Successivamente ha conseguito il Dottorato alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>sotto la guida del P. Juan Alfaro S.I. Ha un suo ricordo particolare?«Sì, P. Alfaro era davvero un grande teologo! Era una personalitàpoliedrica, che non si lasciava incasellare in alcun sistemadi categorie. <strong>La</strong> sua tesi dottorale fu un capolavoro di storia dellateologia. Nell’insegnamento amava la linea di Rahner. Un caratterecontradditorio, ma questa era la sua ricchezza. Da giovaneprofessore, rivolgendosi al Prefetto degli studi, P. Alfaro disse dinon essere affatto disposto ad insegnare la scientia media. Tuttavia,quando mi assegnò il tema, volle che io parlassi al suo modera-Riunione delCollegio Cardinalizioil 17 febbraio 2012.Sulla destra èben riconoscibileP. Becker, unicocardinale designatoa ricevere la dispensadall’ordinazioneepiscopale.48 | 42/2012


Docentitore di tesi – il P. Lennerz – al fine di valutare se quell’argomentofosse fattibile. Era un uomo indipendente, eppure – quando il medicogli diagnosticò l’Alzheimer – disse al fratello infermiere: “Veramente?Tu però non mi abbandonare!”».∫ Già in quei primi anni romani, forse frequentando la Chiesadi Santa Maria dell’Anima, lei conobbe Joseph Ratzinger. Puòraccontarci il vostro primo incontro?«In verità non ho conosciuto il prof. Ratzinger all’“Anima” –come convenzionalmente si dice –, ma quando il nostro decanoP. <strong>La</strong>tourelle mi chiese di accoglierlo a Fiumicino in occasionedella sua venuta per un corso speciale del secondo ciclo. In queglianni abbiamo avuto professori invitati a tenere lezioni in inglese,francese, spagnolo e tedesco... mi ricordo di Avery Dulles, di RudolfSchnackenburg, di Walter Kasper, di Gustave Martelet e diJoseph Ratzinger. In Facoltà c’era un clima ricco, vivo e stimolante,veramente attraente».∫ Dal 1969 ha cominciato a insegnare alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, fino aoggi. Cosa significa per lei questa singolare Università?«Mi colpì l’atmosfera internazionale fra professori e studenti,la ricchezza delle varie lingue, culture ed esperienze. Si coglievauna grande volontà di vivere e rappresentare un’Università veramenteinternazionale, non semplicemente italiana. Questo eratra i principali motivi della mia gioia di insegnare alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Era un’Università con mille studenti più di oggi, dotata di un apparatoamministrativo più snello eppure molto efficiente, senzaburocrazia. Varrebbe la pena di riflettere».∫ Lei ha diretto un gran numero di tesi dottorali, ampie per tematicheteologiche, orientamenti e stili...«Certamente. Ho preferito temi di grandi autori che potesseroinsegnarci qualcosa e, secondo una regola condivisa in Facoltà, nonUna vita dedicataallo studioPadre Karl Joseph Becker è nato a Colonia il18 aprile 1928 ed è entrato nella Compagniadi Gesù il 13 aprile 1948. Conseguito ilDottorato alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> sotto la guida del P.Juan Alfaro, con una tesi dedicata alla dottrinadella giustificazione in Domingo de Soto, ha insegnato(1963-1969) alla Facoltà di Teologiadi St. Georgen, a Francoforte.Nel 1969 Padre Becker torna alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>come Professore di Teologia Dogmatica;nel corso di più di trent’anni di insegnamento(1969-2003), ha tenuto molti corsi in SacramentariaGenerale, su Confermazione e Battesimo,in Dottrina della Grazia, sul rapporto traMagistero e Teologia, sul Metodo teologico, sulCredo e sull’interpretazione del Dogma. PadreBecker è stato anche Direttore della rivista <strong>Gregorian</strong>umper tredici anni (1972-1985).Durante questi anni, ha diretto oltre cinquantatesi dottorali in inglese, spagnolo, francese,tedesco, italiano. In questi suoi impegnioccupano spazio rilevante temi inerenti la Storiadella Teologia, la conoscenza di grandi figure eanche temi inerenti allo sviluppo dogmatico –in particolare sulla Dottrina del Concilio di Trentoe sul Concilio Vaticano II. Nel 2003, in occasionedel suo 75° compleanno, è stato pubblicato insuo onore un Festschrift dal significativo titoloSentire cum Ecclesia. Omenaje al Padre Karl JosephBecker, S.J. (a cura di Enrique BenaventVidal e Ilaria Morali, Facultad de Teología San VicenteFerrer – Pontificia Universidad <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,Valencia, Promolibro 2003).Tra le sue pubblicazioni, la più recente concernela Teologia delle Religioni. Il volume CatholicEngagement with World religions. Acomprehensive study (Orbis Book 2010), redattoinsieme alla Dott.ssa Ilaria Morali, è ilpunto di arrivo di una riflessione maturata inquesti anni di lavoro teologico, specialmentenell’ambito della Dottrina della Grazia. Accantoa tutta la sua attività di docenza e di ricerca,Padre Becker è stato nominato il 15 settembre1985 Consultore della Congregazione per laDottrina della Fede, a cui ha dedicato fino adoggi un importante lavoro, compiuto in discrezionee in silenzio. Risulta dunque tanto più significativala scelta – per il suo stemmacardinalizio – del motto ignaziano “cercare Dioin tutte le cose” e il riferimento ai Magi, gli inesaustipellegrini della verità venerati nel Duomodella sua città natale, Colonia.42/2012 | 49


COMUNITÀ UNIVERSITARIA“Lo sviluppo dogmaticonon è solo un fenomeno passato:stiamo vivendo un presentedi sviluppo, che, soprattuttodopo il Vaticano II,è di una rapidità incredibile<strong>La</strong> benedizione del SantoPadre a conclusionedella riunione del Collegio.P. Becker ha affiancato l’alloraCard. Ratzinger dal 1985,quale Consultoredella Congregazioneper la Dottrina della Fede.”ho mai scelto un autore vivente. Ho insistito sempre perché gli studentiacquisissero un’ampia conoscenza delle lingue e perché letesi fossero di sostanza. Ho riflettuto con i candidati sul tema, valutandose fosse adatto alle loro capacità, ai loro interessi, e coerentecon il proprio sfondo di provenienza ecclesiale. Come direttore ditesi, ho speso moltissimo tempo delle mie giornate ad aiutare i mieistudenti nel cammino verso la forma finale di un dottorato».∫ Le sue ricerche si sono concentrate sul Magistero e sullo sviluppodogmatico della dottrina nei grandi Concili dell’epocamoderna...«Lo sviluppo dogmatico non è solo un fenomeno passato: stiamovivendo un presente di sviluppo, che, soprattutto dopo il Vaticano II,è di una rapidità incredibile. Mi piacerebbe vedere la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> studiarloda vicino. L’idea e la prassi del Magistero sono una parte diquesto sviluppo dogmatico. Combinare questo studio con i nuoviproblemi del nostro oggi, questo dovrebbe affascinare la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>».∫ Del Concilio Vaticano II cadono proprio quest’anno i 50 annidall’apertura dei lavori. Cosa ha significato e significa quell’evento,per la Chiesa universale?«Per capire il Vaticano II bisogna conoscere la sua storia e ilsuo svolgimento. Nei miei primi anni ho potuto parlare moltevolte con P. Sebastian Tromp S.I. – per chi non lo ricordasse, eglifu prima Segretario della Commissione teologica, poi della CommissioneDe fide et moribus – proprio su questi punti. Ricordo cheegli mi profetizzò che quaranta-cinquanta anni dopo avremmo50 | 42/2012


Docentidovuto trattare i punti lasciati aperti e i problemi creati dal VaticanoII. Un altro Concilio adesso non avrebbe senso, mentre continuareil suo lavoro – non falsificarlo – è il nostro compito».∫ Come Consultore della Congregazione per la Dottrina dellaFede ha affiancato dal 1985 il Card. Joseph Ratzinger e – in annipiù recenti – il suo confratello e collega d’insegnamento Mons.Luis <strong>La</strong>daria. Cosa significa, per un teologo, essere Consultore?«Un Consultore, soprattutto oggi, deve combinare una solidaconoscenza del passato con un’apertura verso i problemi moderni.Con il Card. Ratzinger abbiamo condiviso un clima di franchezzae libertà di pensiero fondato sulla fede cattolica. Un climache ho sempre apprezzato».∫ Quanti le vogliono attribuire un profilo “conservatore” indicanoil coinvolgimento nella commissione per il dialogo conla Fraternità Sacerdotale San Pio X. Tuttavia – cosa meno ricordata– lei ha preso parte pure alla preparazione della Dichiarazionesulla dottrina della giustificazione (Augsburg, 1999).«Ogni teologo deve essere conservatore per essere innovatore.E questo in un senso preciso: deve rimanere ancorato alla fedecattolica, non metterla in discussione quasi fosse un’opinione.Tuttavia ogni teologo deve anche sforzarsi di capire l’altro chenon condivide la sua stessa posizione. Deve avere un saldo principio:anche in una posizione erronea può talora esserci una qualcheintuizione della verità, ed è precisamente questa verità nellasua interezza che si deve cercare e trovare».“Anche in una posizioneerronea può talora esserciuna qualche intuizionedella verità, ed èprecisamente questaverità nella sua interezzache si deve cercaree trovare”Il saluto del Collegioal neo Cardinale,subito dopola cerimonia di creazione.42/2012 | 51


COMUNITÀ UNIVERSITARIAThe courage to seek, the faith tofind. Interview with Card. Karl JosephBecker S.I. (by Paolo Pegoraro) – Of the22 cardinals created in the Consistory of 18February 2012, fourteen are ex-students orprofessors at the . Prominent among these isCard. Karl Joseph Becker S.I., professor emeritusof our <strong>University</strong>, where he completedhis doctorate and taught from 1969. He wasnominated as Consultant of the Congregationfor the Doctrine of the Faith in 1985.Fr. Karl Joseph Becker was born in on18 April 1928 and joined the Society ofJesus on 13 April 1948. After obtaining hisDoctorate in our university under the supervisionof Fr. Juan Alfaro, he taught in theFaculty of Theology of St. Georgen, Frankfurt(1963-1969). In 1969, he returned to the <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>s Professor of Dogmatic Theology.In this exclusive interview for <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,Cardinal Becker affirms: «Each theologianhas to be a curator in order to be aninnovator. To be more precise, then: he or sheneeds to remain anchored to the Catholicfaith, without bringing it into discussion asif it is a matter of opinion. Nevertheless, eachtheologian must also strive to understand theother who does not share his position. Thetheologian has to have a firm principle: sometimesthere can be some intuition of trutheven in an erroneous position, and one needsto find precisely this truth in its entirety».“Un altro Concilio adesso nonavrebbe senso, mentre continuareil lavoro del Vaticano II – nonfalsificarlo – è il nostro compito”∫ Anche la riabilitazione del beato Rosmini non le è estranea,come comprova un suo articolo su L’Osservatore Romano (30giugno-1° luglio 2001).«Rispetto a quanto dicevo poc’anzi, è esattamente questo il criterioche ci ha condotto nelle discussioni su Rosmini. Io non condividole sue idee filosofiche e teologiche. Ma bisogna ammirarela sua genialità nell’aprirsi al suo tempo, così vivace e fecondo.Chi di noi trova subito la giusta sintesi?».∫ Un discorso simile può essere fatto anche per il defunto P.Jacques Dupuis S.I.?«Da valente teologo quale era, il P. Dupuis, grazie anche allalunga esperienza nella sua amata India, ha ben capito le molteplicidomande e problemi che le varie religioni ci pongono oggi. È statoun suo merito aver colto l’urgenza dei problemi con una rara chiarezza.Mi sarebbe piaciuto se anche i suoi avversari avessero ravvisatoin lui soprattutto l’ansia di ricerca che contraddistingueva lesue riflessioni e il loro esito. Come pretendere che, in un tale primotentativo, si potesse giungere subito alla risposta più corretta?».∫ A proposito di dialogo interreligioso, è recente l’uscita delsuo volume Catholic Engagement with World Religions: A ComprehensiveStudy (Faith Meets Faith). Quali le sfide maggioriche esso pone e quale ruolo per l’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, dasempre attenta a queste tematiche?«Il tema della teologia delle religioni è complesso e implica –oltre alla teologia – anche l’apporto di varie altre discipline. Nellibro – scritto con la prof.ssa Ilaria Morali e con l’apporto di ben25 collaboratori riguardo a temi specifici – abbiamo cercato di rispondereda una parte ai non cristiani che volevano sapere qualcosasulla fede cattolica, dall’altra ai cattolici che si domandanocome mai, dopo duemila anni, l’unica vera fede non abbia ancoraraggiunto nemmeno la metà dell’umanità. <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> dovrebbecurare questa tematica e sono convinto che l’idea di darevita a un dipartimento di Teologia delle Religioni nella Facoltà diMissiologia sia davvero la giusta risposta a questa esigenza. Unatale teologia potrebbe essere di stimolo anche alle altre Facoltà».∫ Il Card. Ratzinger intervenne alla presentazione del Festschriftedito per il suo 75° compleanno affermando: «Gli studenti hannobisogno di un insegnante che abbia il coraggio della verità senzaombre, senza increspature, senza quel dubbio costante e quell’incertezzache sono il contrario della fede cattolica». Cosa significa,per una Università Pontificia, “sentire cum Ecclesia”?«Seguire esattamente le parole dell’allora Card. Ratzinger: esseresaldi nella fede cattolica e cercare di capire il tempo presente».∫ Papa Benedetto XVI è il regista del nuovo Catechismo, sta concludendoun’opera in più volumi sul Cristo, ha creato un Pontificioconsiglio per la Nuova Evangelizzazione, convocato il Sinodo suquesto tema, indetto l’<strong>Anno</strong> della Fede... quali le sue impressioni?«Che la Nuova Evangelizzazione nel mondo di oggi è il più impellentecompito che sta davanti alla Chiesa. Mi sembra che la soluzionesia soprattutto nelle mani degli operatori pastorali, unapastorale il cui punto centrale dev’essere la persona esemplare del pastore.Il teologo deve aiutare, non danneggiare, una tale pastorale». 52 | 42/2012


DocentiL’omaggio della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>a P. Luis <strong>La</strong>daria S.I.di SERGIO PAOLO BONANNIDirettore del Dipartimento di Teologia Dogmatica,Teologia Patristica e Storia della TeologiaLo scorso 16 gennaio la nostra Università ha voluto offrire unomaggio a S.E.R. Mons. Luis <strong>La</strong>daria, per lunghi anni impegnatocome docente a tempo pieno in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Chiamatonel 2008 all’importante e delicato servizio di Segretario della Congregazioneper la Dottrina della Fede, P. <strong>La</strong>daria non ha lasciatola casa in cui tante generazioni di studenti hanno avuto la fortunadi ascoltare le sue lezioni ed in cui rimane significativamente presentecome professore emerito.Il momento di riflessione e condivisione promosso dalla Facoltàdi Teologia per sottolineare il valore dell’opera di uno dei suoi maestripiù illustri, è stato inaugurato dal saluto del Pro-Decano, padreMario López Barrio. Alle sue parole hanno fatto eco quelle con cuipadre Michael Paul Gallagher, già Decano della stessa Facoltà, havoluto donare ai presenti una testimonianza capace di delineareun essenziale ed efficace ritratto umano: professore di Dogmaticacosì ascoltato dagli studenti da avere «bisogno dell’Aula Magnaper i suoi corsi comuni del secondo ciclo», P. <strong>La</strong>daria si è lasciatoapprezzare per la sua grande disponibilità (più di 60 le tesi dottoralida lui dirette), la correttezza del pensiero, la sicurezza dei giu-In occasione dell’edizionefrancese delle sue opere maggiori,Mons. <strong>La</strong>daria – professoreemerito della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>e Segretario della Congregazioneper la Dottrina della Fede –è stato festeggiatodalla sua Università,grata per il servizio svoltocon passione e senza riserve∫ Foto ENRICO CIAVONI42/2012 | 53


COMUNITÀ UNIVERSITARIAdizi, la capacità di visione complessiva, l’accoglienza, la gentilezza,la carità nascosta, il «carattere teologico non polemico».Fra le voci che si sono alternate il 16 gennaio, particolare rilievoha avuto quella del Rev. Philippe Curbelié, Decano della Facoltàdi Teologia di Tolosa, membro del Consiglio Direttivodell’AVEPRO, nonché curatore di Mystère de Dieu et mystère de l’-homme, edizione francese de Il Dio Vivo e Vero e della AntropologiaTeologica, i grandi trattati di padre <strong>La</strong>daria. L’intervento di donCurbelié, una sintesi di ampio respiro sul pensiero dispiegato neidue volumi da lui attentamente curati per i tipi di Parole et Silence,è pubblicato integralmente nel quaderno n. 2 della collana “<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”[cfr. articolo a p. 71 di questo numero].Cristo, mistero di Dio e mistero dell’uomo“L’impegno accademico di P. <strong>La</strong>dariaè rappresentato dalla considerazionedel reciproco rimando fra misterodi Dio e mistero dell’uomo,come snodo che solo nella personadi Cristo può trovare il cardinecapace di garantirnela corretta articolazione”Può essere utile, per cogliere il senso e lo sviluppo dell’operateologica che si è andata concretizzando nei numerosi scritti dipadre <strong>La</strong>daria, qualche breve considerazione sulla sua bibliografia.L’elenco dei titoli è davvero lungo e, pur dandoci subito unaprima notizia dei temi e problemi via via affrontati e sviscerati,la lista ci aiuta ancora poco a cogliere l’originale storia delle ideeche da quei titoli viene tracciata.Mi sono chiesto: dove sono i kairòi, i tempi opportuni in cui haluogo la manifestazione di ciò che è andato pian piano maturando?Certamente nelle opere maggiori. Ma – confidando nelfatto che la rivelazione non si stanca di sorprenderci, non disdegnandodi abbracciare la logica “kenotica” del sub contrario –, forsenon è poi così azzardato individuare due momenti di particolareportata epifanica in due piccoli scritti, apparsi a venti anni di distanzal’uno dall’altro su <strong>Gregorian</strong>um, nella veste sempre un po’crocifissa delle Notae che accompagnano gli articoli principali diogni fascicolo. Una, apparsa nel 1980 sul numero 61 di <strong>Gregorian</strong>um,è intitolata Cristologia del Logos e cristologia dello Spirito 1 . L’altra,apparsa nell’anno 2000 sul numero 81 della stessa rivista, è la“Nota” che si appropria della singolare espressione del De Trinitatedi sant’Ilario di Poitiers chiamata a dare il titolo all’omaggiodel 16 gennaio scorso, Patrem consummat Filius 2 . Nella loro brevità,questi due scritti ci portano al cuore della domanda teologica chesta all’origine della ricerca sviluppata dal loro autore.A metà degli anni Settanta, in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, accompagnato daun maestro come Antonio Orbe, padre <strong>La</strong>daria consegue il Dottoratocon uno studio sullo Spirito Santo in Ilario di Poitiers. Tre annidopo la pubblicazione della tesi, nel 1980, appare il saggio sullapneumatologia di Clemente Alessandrino. Quel che non deve esserepassato sotto silenzio, è che, nella difficile impresa di cogliereil volto del Paraclito delineato dai Padri dei primi secoli, uno deglisnodi su cui Luis <strong>La</strong>daria più volentieri si sofferma è quello delsuo rapporto a Cristo. Perché poi, anche se solo nel 1989 vedrà laluce il volume dedicato alla cristologia di Ilario, il grande maestrodel IV secolo ha insegnato ben presto, a uno dei più attenti fra isuoi moderni discepoli, che non è possibile partire immediatamenteda nozioni di teologia trinitaria per spiegare la cristologia:«solo a partire da Gesù sappiamo cos’è la comunicazione del Padrenel suo Figlio e nel suo Spirito. D’altra parte la stessa teologia trinitariadiventa necessaria per spiegare, in un secondo momento,la persona e l’opera di Gesù». Dunque, è per la cristologia che bisognapassare se si vuole procedere lungo i sentieri della trinitaria.54 | 42/2012


DocentiD’altra parte, è ancora la cristologia, ed in particolare la riletturadella categoria di Unzione alla luce della testimonianza patristica,a offrire la chiave ermeneutica per cogliere in profonditàtanto il mistero dell’uomo, quanto quello della grazia che lo santifica.Nella breve “Nota” del 1980, al professore che sta gradualmentelasciando la Pontificia Università Comillas per venire ainsegnare antropologia in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, sono sufficienti pocherighe per dire cos’è che anima il movimento del suo pensiero inquegli anni: la cristologia pneumatica evidenzia il radicamentodella teologia della grazia nella cristologia, dal momento che «loSpirito, dono di Gesù, tende a riprodurre in noi quello che fece inlui […] “Grazia” è la comunicazione dello Spirito agli uomini, invirtù della quale possiamo partecipare alla relazione al Padre cheè propria e originaria di Gesù. E questo perché lo stesso Spiritoche creò nella sua umanità la capacità di risposta a Dio, è presentein noi come suo».Nell’Antropologia teologica, pubblicata nel 1983, riscritta e rieditanel 1995, tradotta in molte lingue, recentemente ristampatadalla nostra GBPress; nell’Introduzione alla antropologia teologicadel 1992, anch’essa tradotta in più lingue e più volte ristampata;nei numerosi articoli e contributi che accompagnano con continuitàl’impegno accademico di quegli anni, si dispiega lo stessomotivo di fondo. Esso è rappresentato dalla considerazione delreciproco rimando fra mistero di Dio e mistero dell’uomo, comesnodo che solo nella persona di Cristo può trovare il cardine capacedi garantirne la corretta articolazione.«...Patrem consummat Filius»Il radicamento della teologia della grazia nella cristologia chela prospettiva pneumatica evidenzia, si traduce nella sottolineaturadella caratterizzazione trinitaria della idea cristiana della grazia:non sorprende, dunque, il continuo riaffiorare del tematrinitario nell’opera di <strong>La</strong>daria, fino alla pubblicazione, alla finedegli anni Novanta, de Il Dio vivo e vero, il volume poi rinnovatoe ampliato nel 2010. <strong>La</strong> Trinità, mistero di comunione, del 2002, offrirànuovi ed interessanti spunti di approfondimento, confermandola validità della linea tracciata nel manuale, grazie anchead un dialogo criticamente avvertito con le più significative propostedella teologia trinitaria contemporanea.Sullo sfondo, arricchito dalla frequentazione diretta dellepagine dei maestri di ogni epoca, ecco che vediamo riaffiorarela fecondità del mai interrotto dialogo con Ilario. <strong>La</strong> nota apparsasu <strong>Gregorian</strong>um nell’anno 2000 proprio di questo torna aparlarci: della genialità del teologo di Poitiers e della validitàdel contributo che la sua rilettura può offrire in vista di quellasintesi a cui la teologia contemporanea sembra aspirare con rinnovataintensità. Una sintesi capace di ridire il mistero del Dioche si è rivelato come Amore in Gesù Cristo, mantenendo vival’articolazione trinitaria necessaria a dispiegare la verità di questamanifestazione senza cedere alla riaffiorante tentazionedelle letture unilaterali.«...Patrem consummat Filius» che è come dire: è il Figlio che consuma,che dall’eternità porta a compimento la paternità divina,accogliendo il dono che il Padre gli fa generandolo alla sua stessavita. E potremmo aggiungere, lasciandoci ispirare da una teologiadella grazia alimentata dalla verità della cristologia pneumatica:“L’apparizione dei due volumiinsieme e la nuova modulazionedel titolo nella chiavedel dittico ci mostranola portata sistematicadell’opera di unostudioso che non cessadi presentarsi anche comeun appassionato patrologo”<strong>La</strong> traduzione francesedei due trattatidi P. <strong>La</strong>dariaha preso il titolodi Mystère de Dieu,mystère de l’homme(vol. 1. Théologie trinitaire;vol. 2. Anthropologiethéologique,Parole et Silence,Paris 2011).42/2012 | 55


COMUNITÀ UNIVERSITARIAHomage to Fr. <strong>La</strong>daria by the <strong>Pontifical</strong><strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> (by Rev. SergioPaolo Bonanni, Director of the Departmentof Dogmatic Theology, PatristicTheology and History of Theology) –On 16 January, the <strong>University</strong> offered atribute to one of its most distinguished theologians– Archbishop Luis <strong>La</strong>daria, Secretaryof the Congregation for the Doctrine ofthe Faith – on the occasion of his promotionto professor emeritus of theology. Luis<strong>La</strong>daria is involved full-time in his appointmentto the Holy See, and it is also for thisreason that the <strong>Gregorian</strong> wanted to honourone of its most valued teachers.<strong>La</strong>daria, who was clearly moved by thewarmth and affection of all those who werepresent, addressed to the assembly: «In thethirty-plus years of being in our Faculty ofTheology, I do not remember having seenmany events such as this. The <strong>Gregorian</strong>has not been lacking in illustrious professorsin these decades – thanks be to God –and I would not dare to compare myself tothem. For this reason, I would like ourthoughts and homages to go to all of themtoday. At the same time, I would like to encouragecurrent professors and students ofthe Faculty to work with all their dedicationto continue the work that was begun morethan 450 years ago and that has borne muchfruit in the service of God and for the goodof the Church».“Non ricordo, in più di trent’anninella nostra Facoltà di Teologia,aver visto molti atti come il presente.E professori illustri alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,grazie a Dio, in questi decenninon ne sono mancati. Perciòvorrei che a tutti loroandasse oggi il nostroricordo e il nostro omaggio”(Luis <strong>La</strong>daria S.I.)quando l’Unigenito si fa carne, il Padre non sta facendo altro checoronare l’opera della creazione. Nel mistero del suo Cristo, ilPadre invita gli uomini a partecipare, con il superamento del limitesempre di nuovo concesso nel dono d’Amore offerto a Pentecoste,all’illimite dell’opera di consumazione propria del Figlio.Quella che in Gesù viene donata è grazia filiale: nell’orizzonte daessa dischiuso, il mistero della divinizzazione è scoperto comeprocesso di autentica umanizzazione, come realizzazione “graziosa”– la sola possibile - del destino di figlio a cui ogni uomo èconsegnato dal giorno in cui viene al mondo.Quanto diceva la Nota del 1980, affermando che «lo SpiritoSanto universalizza per così dire la irripetibilità di Gesù, e rendela sua persona unica rilevante per tutti», sembra illuminarsi dinuova luce. Non sorprende, allora, l’apparizione, nel 2007, di GesùCristo Salvezza di tutti, raccolta di diversi contributi già apparsisul tema, e anche questo, come i volumi di teologia trinitaria cheabbiamo menzionato, tradotto in più lingue.Il ringraziamento di P. <strong>La</strong>dariaIn fondo l’attenzione alla dimensione universale della salvezzascaturisce senza soluzione di continuità dalla domanda intornoalla possibilità di riconoscere e ridire teologicamentel’ampiezza dell’abbraccio del Dio che è Padre, Figlio e Spirito. UnDio che, manifestandosi come amore, non cessa di presentare lasemplicità del suo essere Principio in termini totalmente diversida quelli di un essere solitario. Un Dio di cui non sarà fuori luogoparlare come persona e relazione, nonostante le domande chenon potranno essere di conseguenza evitate, suggerisce Agostinonei capitoli centrali del suo De Trinitate. All’impegno, alla responsabilitàrappresentata per un teologo da quelle domande, Luis<strong>La</strong>daria è rimasto sempre fedele, come testimonia, adesso anchein francese, la sua opera.<strong>La</strong> traduzione di un’opera di valore è sempre anch’essa operameritoria. Ma l’apparizione dei due volumi insieme e la nuovamodulazione del titolo nella chiave del dittico: mistero di Dio –mistero dell’uomo, ci mostrano con più immediatezza la portatasistematica dell’opera prodotta da uno studioso che, fino all’ultimadelle sue pubblicazioni, la traduzione in spagnolo del Commentoa Matteo di Ilario, non cessa di presentarsi anche come unappassionato patrologo.Ci pare opportuno concludere questo breve resoconto riprendendoil ringraziamento che Mons. <strong>La</strong>daria, rispondendo al caloree all’affetto dei presenti, ha voluto rivolgere loro: «Nonricordo, in più di trent’anni nella nostra Facoltà di Teologia, avervisto molti atti come il presente. E professori illustri alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,grazie a Dio, in questi decenni non ne sono mancati; nonoserei compararmi con loro. Perciò vorrei che a tutti loro andasseoggi il nostro ricordo e il nostro omaggio. E allo stesso tempo vorreiincoraggiare gli attuali professori e studenti della Facoltà a lavorarecon tutto l’impegno per continuare un’opera iniziata piùdi 450 anni fa e che tanti frutti ha dato nel servizio di Dio e per ilbene della Chiesa». 1. «Cristología del Logos y cristología del Espíritu», <strong>Gregorian</strong>um 61 (1980) 353-360.2. «“...Patrem consummat Filius”. Un aspecto inédito de la teología trinitaria de Hilario dePoitiers», <strong>Gregorian</strong>um 81 (2000) 775-788.56 | 42/2012


Studenti<strong>La</strong> CappellaniaUniversitaria:un servizio per la formazione integraledi PREM XALXO S.I.Facoltà di Teologia<strong>La</strong> Cappellania della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, secondole finalità dichiarate, «offre sostegno spirituale allacomunità dell’Università» (Statuta Generalia, Art. 75, n. 1).Tutte le attività della Cappellania sono programmate e gestite daun comitato composto dal Vice Rettore Universitario, P. DanielMcDonald S.I. e da sei professori – Prof.ssa Carmen Aparicio Valls,P. Stanislaw Morgalla S.I., P. Michael Woods S.I., Dott.ssa MartaGiorgi Debanne, Prof.ssa Nuria Calduch-Benages e P. Prem XalxoS.I., Cappellano. Il comitato della Cappellania si riunisce saltuariamenteper proporre e programmare le attività dell’anno, conformialle esigenze degli studenti, e per valutare l’andamento delleiniziative in opera. Un gruppo di studenti collabora inoltre generosamente,per un regolare svolgimento delle diverse attività.<strong>La</strong> comunità degli studenti alla quale la Cappellania si rivolge èmolto varia, come pure diverse sono le loro necessità spirituali. Piùdella metà degli studenti è costituita da seminaristi diocesani, religiosie religiose che alloggiano in strutture quali Collegi, case religioseo parrocchiali: strutture che offrono uno specifico programmadi formazione con direttori spirituali propri. Soltanto un quartodegli studenti è composto da laici, alcuni dei quali appartengono aparticolari gruppi e vivono nelle loro comunità seguendone il carisma.Nonostante ciò, i diversi servizi spirituali offerti dalla Cappellania– naturalmente liberi e gratuiti – offerti per una formazioneintegrale degli studenti, ottengono ottimi risultati. Buona parte dellacomunità degli studenti usufruisce infatti, seppure secondo modalitàdiverse, dei servizi offerti dalla Cappellania.“Il servizio svoltodalla Cappellania è centraleper la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, comunità spiritualeoltre che intellettuale”“Andate [poreuthentes]e ammaestrate[matheteusate]”:il mandato di Gesùai suoi discepoli (Mt 28,19)è riportato accantoal tabernacolodella Cappella universitaria.42/2012 | 57


COMUNITÀ UNIVERSITARIAMessa Quotidiana – Direzione spirituale“Durante la mattinatasi svolgono due CelebrazioniEucaristiche – alle ore 7:45e alle ore 11:30 – presiedutedai professori dell’Università,e una ulteriore alle ore 18:00nei giorni di lunedì,martedì e giovedì”Durante la mattinata si svolgono due Celebrazioni Eucaristiche– alle ore 7:45 e alle ore 11:30 – presiedute dai professori gesuitie non gesuiti dell’Università. Accogliendo positivamente ilsuggerimento del Rettore, a decorrere dall’<strong>Anno</strong> accademico incorso è stata aggiunta un’altra Celebrazione Eucaristica alle ore18:00 nei giorni di lunedì, martedì e giovedì.Alcuni studenti, a rotazione, animano i canti durante la Messadelle 7:45, mentre dopo la celebrazione i Padri Ottavio De BertolisS.I. e Rossano Zas Friz De Col S.I sono disponibili per il Sacramentodi Riconciliazione. È inoltre esposto nella bacheca della Cappellaniaun elenco dei sacerdoti disponibili per la direzione spirituale.Esercizi Spirituali – Lectio DivinaGli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio fanno parte della propostadi formazione integrale degli studenti. <strong>La</strong> Cappellania offre gliEsercizi Spirituali in due forme: l’EVO (Esercizi nella Vita Ordinaria)e gli Esercizi formali di otto giorni. Nell’<strong>Anno</strong> accademicocorrente, P. Norman Tanner S.I. sta guidando un buon numero distudenti agli Esercizi nella Vita Ordinaria, con direzione personalizzata.Una media di 18 studenti segue invece gli Esercizi Spiritualidi otto giorni, che hanno luogo durante la Settimana Santa,guidati come di consueto da tre professori dell’Università e chevedono quest’anno la direzione dei Padri gesuiti Damián Astigueta,Mark Rotsaert e Jacek Oniszczuk.Una volta al mese, la Cappellania organizza una riflessionesulla Parola di Dio guidata da vari docenti e seguita da circa 35-40 persone. Normalmente si segue un tema specifico, concordatoper la durata dell’intero <strong>Anno</strong> accademico, che funge da filo conduttoreper le diverse riflessioni.Collaborazioni con il Vicariato di Roma“<strong>La</strong> Cappellania offregli Esercizi Spirituali in due forme:l’EVO (Esercizi nella Vita Ordinaria)e gli Esercizi formali di otto giorni,che hanno luogo durantela Settimana Santa”<strong>La</strong> Cappellania è sempre disponibile a recepire fra le sue attivitàle proposte della Pastorale Universitaria del Vicariato diRoma. Tra le diverse iniziative di quest’anno, ricordiamo in particolarela Peregrinatio Mariae nelle Cappellanie Universitarie: dal 16al 22 febbraio 2012 l’icona della Madonna Sedes Sapientiae, opera diP. Marko Rupnik S.I., è stata accolta con una devozione particolaredalla comunità degli studenti e ospitata presso la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Ogni anno, inoltre, molti studenti partecipano attivamente ai pellegrinaggidegli universitari, tra i quali quello ad Assisi, proposto dalVicariato di Roma e organizzato con l’aiuto dei volontari dell’UfficioRelazioni Studenti. Con lo stesso spirito a dicembre, su invito delSanto Padre, tutta la comunità universitaria ha partecipato ai Vespricon gli Universitari degli Atenei Romani nella Basilica Vaticana.Altre iniziative nel corso dell’<strong>Anno</strong> accademicoDurante l’anno vengono svolte diverse altre attività a secondadelle richieste o delle esigenze degli studenti. <strong>La</strong> Messa dello SpiritoSanto per l’inaugurazione e quella del Ringraziamento allaconclusione dell’<strong>Anno</strong> accademico sono organizzate e curate conla piena collaborazione dei volontari dell’Ufficio Relazione Studentie degli altri uffici dell’Università.58 | 42/2012


COMUNITÀ UNIVERSITARIA<strong>La</strong> formazione,un investimentoper tutta la vitadi STEFANO LONGHINI<strong>La</strong> Fondazione promuovee finanzia il Consortium<strong>Gregorian</strong>um, costituitodalle tre Istituzioni Accademichegestite dalla Compagniadi Gesù a Roma: la PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,il Pontificio Istituto Biblicoe il Pontificio Istituto OrientaleFondazione<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Un sostegno concreto per il futuro di tantiPer approfondire il contenuto dei nostri progettie le possibilità di contribuire allo sviluppodel Consortium <strong>Gregorian</strong>um, Vi invitiamoa visitare il sito www.fondazionegregoriana.orgSiamo fiduciosi nel contributo di ideee nel sostegno concreto, che Ci vorretegenerosamente riservare. Essi possonopervenire in uno dei seguenti modi:• contattando la Segreteria della Fondazione(06.6701.5105 | segreteriaflagregoriana@unigre.it)• sottoscrivendo il moduloRID scaricabile dal nostro sito• effettuando un bonifico a favore dellaFondazione <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, presso Banca ProssimaIBAN: IT 39 U 033 5901 6001 000000074037403Fondazione <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>Piazza della Pilotta, 4 | 00187 Rome (Italy)tel +39.06.6701.5105 | fax +39.06.6701.5373segreteriaflagregoriana@unigre.itNel settembre del 2010 Padre Michael Hilbert S.I. è stato nominatoPresidente della Fondazione <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Si tratta delprimo cambio di presidenza dopo Padre Franco Imoda S.I.,che ha diretto la Fondazione fin dalla sua nascita e ha raggiuntoimportanti risultati, e che desideriamo ringraziare con forte sentimentodi riconoscenza per il grande lavoro svolto in questi anni.Ripercorriamo ora, accompagnati dal Presidente, identità e missiondella Fondazione.∫ P. Hilbert, com’è nata questa Fondazione?«Care amiche e cari amici sono molto felice di presentarvi laFondazione <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Essa nasce nel 2003 per promuoveree finanziare la missione del Consortium <strong>Gregorian</strong>um, costituitodalle tre Istituzioni Accademiche gestite dalla Compagnia di Gesùa Roma: la Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, il Pontificio IstitutoBiblico e il Pontificio Istituto Orientale. Le tre Istituzioni Accademichedevono affrontare sfide sempre più complesse e impegnativeanche dal punto di vista economico: consolidare il corpodocente con i migliori professori a livello internazionale, attrarregli studenti più meritevoli a prescindere dalle loro disponibilitàeconomiche, aumentare le attività di ricerca teologica, filosoficae sociale, garantire la restaurazione e conservazione del patrimoniolibrario e delle strutture didattiche».∫ I lettori potrebbero restare sorpresi che una Universitàcome la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> necessiti di una Fondazione impegnatanella ricerca di sostegno economico...«Teniamo presente che, oggi, le rette versate dagli studenti copronocirca il 50% delle spese annuali delle tre Istituzioni. <strong>La</strong> restanteparte è coperta dal sostegno economico della Compagniadi Gesù e dei Privati. Il contributo delle donazioni è quindi fondamentaleper l’equilibrio economico e per finanziare la crescitadelle Istituzioni del Consortium <strong>Gregorian</strong>um.∫ Donazioni, lasciti, legati... come vengono impiegate questerisorse?«<strong>La</strong> lista è davvero lunga! In primo luogo sono destinati a finanziarei costi non coperti dalle rette di studio, nonché erogareborse di studio a favore di studenti provenienti da Diocesi e Paesi60 | 42/2012


Fondazionein via di sviluppo. Servono poi a creare e sostenere ricerche, seminari,corsi, conferenze, pubblicazioni e mostre. Non si può dimenticarela necessità di restaurare e digitalizzare i preziosivolumi dell’Archivio Storico e delle Biblioteche. Si cerca di facilitarescambi fra docenti e tra ex-alunni dei diversi Paesi. E infineci sono strutture didattiche e aule da rinnovare, gli strumenti informaticida aggiornare,...».∫ Ci sono naturalmente anche altri obiettivi...«<strong>La</strong> Fondazione vuole contribuire a far conoscere a un pubblicosempre più vasto e internazionale il patrimonio accademicoe culturale, i valori e le realtà delle tre Istituzioni Accademiche.Abbiamo l’obiettivo di aumentare il numero degli Amici dellaFondazione che si impegnano a sostenerla nel tempo con continuitàattraverso una donazione mensile. Di recente abbiamo cominciatoa inviare una newsletter mensile, alla quale ci si puòiscrivere visitando il nostro sito rinnovato: www.fondazionegregoriana.org».∫ Un punto in particolare sul quale desidera insistere?«È nostra intenzione riuscire a coinvolgere la maggior partedegli ex alunni delle tre Istituzioni Accademiche e di essere presentiin diversi Paesi europei grazie allo sviluppo del sito e dellanewsletter nelle varie lingue».∫ Quali sono i rapporti fra studenti e la Fondazione?«È importante che tutti gli studenti siano sensibili e attenti allosviluppo della Fondazione, che sempre più nel futuro dovrà permettere,con le donazioni all’Università e le borse di studio pergli studenti, l’accesso agli studenti più meritevoli, mantenendorette accessibili anche agli studenti che non hanno le possibilitàeconomiche di sostenere in toto il costo di una Università di eccellenzacome la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Sarà importante che gli studentisiano informati sulla attività della Fondazione e ne diventino aloro volta promotori presso amici e conoscenti, in modo da allargaresempre più il numero di donatori che, a prescindere dall’importodella loro donazione, contribuiscano con regolarità alsostentamento nel lungo termine della loro Università. Questoimpegno è molto importante affinché anche gli studenti di domanipossano beneficiare degli stessi valori e della stessa qualitàdegli insegnamenti ricevuti».∫ Un ruolo tutto particolare lo rivestono poi gli ex alunni...«Riteniamo che gli ex-alunni – con la loro testimonianza delvalore della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e dei Pontifici IstitutiBiblico ed Orientale per la loro formazione umana e religiosa –siano gli sponsor più veritieri, oltre che efficaci.Parlando delle attività e delle sfide che ogni giorno affrontano– nelle loro parrocchie, missioni, centri di formazione, seminari eluoghi di lavoro –, essi possono testimoniare quanto sia importantela formazione spirituale e culturale ricevuta, così come i valori lorotrasmessi a partire dagli studi universitari. Colgo l’occasione perinvitare gli ex studenti a contattarci e a condividere con noi le lorotestimonianze. Siamo fiduciosi nel contributo di idee e nel sostegnoconcreto, che ci vorrete generosamente riservare». Formation, a lifelong investment (by StefanoLonghini) – In September 2010 Fr. MichaelHilbert S.I. was appointed President of“<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>” Foundation. This was thefirst change of Presidency since the Foundationwas established in 2003 when Fr. FrancoImoda S.I. was appointed President.Fr. Hilbert explained that “<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”Foundation was created to promote and financethe Consortium <strong>Gregorian</strong>um (made up ofthe <strong>Pontifical</strong> <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong>, <strong>Pontifical</strong>Biblical Institute and <strong>Pontifical</strong> Oriental Institute)with the objective of attracting the bestinternational Professors, to appeal to the mostdeserving students, to increase the theological,philosophical and social research activities andto succeed in securing the restoration as wellas conservation of its bibliographic heritageand the didactic structures.To achieve these goal we use the fees paidby our students, but these cover only half ofour requirements, so we must rely on thecontribution from the Company of Jesus andfrom private benefactors which are essentialin order to give scholarships to students comingfrom developing countries and to financeour didactic activity.It is important to increase the numberof the Friends of the Foundation, and recentlywe have started a newsletter which canbe requested on our website:www.fondazionegregoriana.orgIn alto:P. Michael Hilbert,Presidente della Fondazione<strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>42/2012 | 61


COMUNITÀ UNIVERSITARIAIn memoriaFélix-Alejandro PastorFerrol (Spagna), 25 febbraio 1933Rio de Janeiro (Brasile), 11 luglio 2011P. Pastor entrò nella Compagniadi Gesù il 7 dicembre 1950. Dopoil conseguimento della Licenza inFilosofia alla Universidad PontificiaComillas nel 1957, e della Licenzain Teologia alla Philosophisch-Theologische Hochschule SanktGeorgen (Frankfurt a. M.) nel1964, ottenne il Dottorato in Teologianella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>nel 1968, pubblicando latesi nella collana Analecta <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>(vol. 168) con il titolo: <strong>La</strong>Eclesiología juanea según E.Schweizer. Dall’anno 1969 cominciòa esercitare la sua attività di insegnamentocome ProfessoreInvitato nella Facoltà di Teologiadella nostra Università.Nel 1970 fu nominato ProfessoreAggiunto della stessa Facoltà, nel1974 Professore Straordinario, mentrenel 1983 venne infine promosso aProfessore Ordinario.<strong>La</strong> sua attività di insegnamentosi era incentrata sull’Ecclesiologia elo sviluppo del pensiero di tregrandi teologi – Agostino d’Ippona,Paul Tillich, Karl Rahner –, senza trascurarealtre tematiche teologicheed ecumeniche fondamentali. Diresseoltre 80 tesi di Dottorato nellanostra Università. Per i suoi meriti,fu Professore invitato presso la UniversidadPontificia Comillas (1970,1971, 1977), la Pontificia UniversitàCattolica e l’Istituto di Teologia diRio de Janeiro, il Center for AdvancedStudies di Belo Horizonte(1985-1994).Nel mese di ottobre del 1970 funominato Prefetto degli studi delPontificio Collegio Pio Brasiliano, incaricoche ha continuato a esercitarefino al 2010.Philip Joseph RosatoPhiladelphia (Pennsylvania, USA),7 luglio 1941Wynnewood (Pennsylvania, USA),20 luglio 2011P. Rosato, dopo il diploma conseguitopresso la St. Joseph’s PreparatorySchool, entrò nella Compagniadi Gesù nel 1959. Nel 1965 ottenneil Baccalaureato in Filosofia presso laFordham <strong>University</strong>, dove conseguìl’anno seguente anche il Master in<strong>La</strong>tino e Greco; infine – nel 1971 –la Licenza in Teologia al WoodstockCollege. Trasferitosi in Germania, nel1975 conseguì il Dottorato in Teologiapresso l’Università di Tubinga,con una tesi dal titolo <strong>La</strong> Pneumatologiadi Carlo Barth.Nella sua lunga attività di insegnamento,il P. Rosato fu docente di<strong>La</strong>tino e Tedesco presso la Gonzaga62 | 42/2012


In memoriaHigh School di Washington dal 1966al 1968, insegnò religione dal 1969al 1970 presso la Fordham PreparatorySchool di New York e, prima divenire a Roma, insegnò Teologiapresso la St. Joseph’s <strong>University</strong> diPhiladelphia, dal 1975 al 1979. NominatoProfessore invitato, P. Rosatoentrò nella Facoltà di Teologia della<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> nell’<strong>Anno</strong> accademico1979-1980. Nel 1985 diventò ProfessoreStraordinario e nel 1989 ProfessoreOrdinario di Teologia. Colpitoda leucemia, P. Rosato ha dovuto lasciareRoma per far rientro negli StatiUniti, dove si è arreso alla malattiaall’età di 70 anni, al <strong>La</strong>nkenau Hospitaldi Wynnewood.Roberto BusaVicenza, 28 novembre 1913Gallarate (Varese), 9 agosto 2011P. Busa entrò nel seminario di Bellunonel 1928, dove fu compagnodi classe di don Albino Luciani, il futuroPapa Giovanni Paolo I. Nel1933 entrò nella Compagnia diGesù con il sogno della missione,ma obbedì ai superiori che lo indirizzaronoverso una vita di studio.Nel 1937 ottenne la Licenza in Filosofiapresso l’Aloisianum di Gallaratee il 30 maggio del 1940 fu ordinatosacerdote. L’anno seguente conseguìla Licenza in Teologia a Chieri, mentrenel 1946 ottenne il Dottorato in Filosofia,presso la Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, con una tesi intitolata <strong>La</strong>Terminologia Tomistica dell’interiorità,pubblicata nel 1949.Tra il 1980 e il 1995 tenne corsidi Ermeneutica tomistica computerizzatasia alla Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> che all’Università Cattolicadi Milano.Per sette anni, fino al 2002, fuchiamato a insegnare anche pressoil Politecnico di Milano, dovetenne lezioni di Filosofia e Psicologianel corso di Intelligenza Artificialee Robotica.Tra i primi a far uso dell’informaticanella linguistica, la sua opera piùimportante è la realizzazione dell’IndexThomisticus, monumentale lemmatizzazionedell’opera completa diTommaso d’Aquino e dei testi a luipiù strettamente collegati. Ed ècome riconoscimento a questaopera immensa che nel 1998 P.Busa è stato premiato dalla ADHO(Alliance of Digital Humanities Organisations).Tale Premio, poi divenutoil Roberto Busa Award, viene elargitoogni tre anni quale riconoscimentodi risultati eccezionali nell’applicazionedelle tecnologie di informazionee comunicazione alla ricercaumanistica. Negli ultimi anni P. Busasi era dedicato ad altri due importantiprogetti: il Lessico Tomistico Biculturale(LTB), che si propone diinterpretare i concetti in latino diTommaso d’Aquino trasponendolinella cultura contemporanea; e latraduzione con il metodo delle LingueDisciplinate (LD), che permettela traduzione automatica di testiscritti, uno dei temi ricorrenti delle ricerchein intelligenza artificiale.Nel 2005, il Presidente della RepubblicaCarlo Azeglio Ciampi lo nominòCavaliere di Gran Croce alMerito della Repubblica Italiana, la piùalta onorificenza della Repubblica.Le intuizioni e le opere di PadreBusa sono state di importanza unicae hanno ottenuto riscontro a livellomondiale, contribuendo a facilitare illavoro di ricerca di studiosi e accademicidi tutto il pianeta.Piersandro VanzanLonigo (Vicenza), 3 gennaio 1934Roma, 14 novembre 2011P. Vanzan, entrò nel noviziato dellaCompagnia di Gesù nel 1952 e,dopo aver completato gli studi secondari,si trasferì a Gallarate, doveconseguì la Licenza in Filosofia nel1958. Di lì si trasferì a Napoli, conseguendola Licenza in Teologia nel1964 presso la Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale. Dal 1965 al1967 prestò servizio nella Casa diEsercizi di Triuggio (MI), dedicandosiall’apostolato diretto e all’insegnamentodella religione in due scuoleserali. Conseguì il Dottorato in TeologiaDogmatica nel 1974 presso laPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Insegnò a lungo Teologia pastoralea Napoli presso la Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale, divenendoanche Preside della Facoltà di Teologiae Direttore della sua rivista, Rassegnadi Teologia, dal 1974 al 1981. Nel1982 fu trasferito a Roma, presso <strong>La</strong>Civiltà Cattolica, dove per alcuni anniè stato redattore capo, proseguendola sua collaborazione principalmentecome scrittore. Ed è stato così, comescrittore, che P. Vanzan ci ha lasciati:al suo posto, come sempre, con unarticolo da terminare. Durante la suapermanenza a Roma ha insegnatoalla Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Malgrado la fragilità fisica, è statoun uomo molto attivo, autore e curatoredi diversi libri e di innumerevoliscritti su varie testate, con una passioneche lo portava a insistere sull’importanzadi un’adeguata formazionedei laici all’interno della Chiesa.Giacomo MartinaTripoli (Libia), 12 dicembre 1924Roma, 7 febbraio 2012P. Martina entrò nella Compagnia diGesù il 13 dicembre 1939, ad appena15 anni, e fu ordinato l’11 luglio 1953.Conseguì dapprima la Licenza inFilosofia (1947), e poi la Licenza inTeologia nella Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. Nel 1950 si laureò in Lettereall’Università di Roma “<strong>La</strong> Sapienza”,presentando una tesi daltitolo Dalla Romania alla Gothia, l’atteggiamentodella Chiesa di fronteai barbari nel V secolo.Dopo la docenza di Storia ecclesiasticadal 1956 al 1964 nel Seminarioregionale di Anagni (Frosinone), nel42/2012 | 63


COMUNITÀ UNIVERSITARIA1964 iniziò a insegnare Storia dellaChiesa nella Facoltà di Teologia con laqualifica di Professore Aggiunto; nel1968 venne nominato Professore Straordinario;nel 1970 Professore Propriodell’Istituto di Scienze Religiose, e nel1971 Professore Ordinario nella Facoltàdi Teologia.Nel 1976 venne nominato Direttoredel Segretariato Relazioni Studenti,con il compito di promuovere il dialogotra le Autorità e gli studenti, e favorirele relazioni tra professori e studenti.Nel 1982 fu trasferito alla Facoltàdi Storia Ecclesiastica con il grado diProfessore Ordinario.Studioso infaticabile – la sua bibliografia,pubblicata nel 1998, raccoglieben 397 titoli – Padre Martinacollaborò con numerose riviste e, peroltre vent’anni (1966-1988), con ilquotidiano L’Osservatore Romano.Nella sua vasta produzione scientifica,vanno menzionati per lo meno:il manuale in quattro volumi <strong>La</strong> Chiesanell’età dell’assolutismo, del liberalismo,del totalitarismo. Da Lutero ainostri giorni, pubblicato nel 1970,più volte ristampato e aggiornato inedizioni successive, ancora in uso; illibro Storia della Compagnia diGesù in Italia (1814-1983) pubblicatonel 2003; e l’opera sul pontificatodi Pio IX (in 3 voll., 1974-1990).Mario FoisPerfugas (Sassari), 15 giugno 1923Roma, 6 marzo 2012P. Fois entrò nella Compagnia diGesù il 25 novembre 1942, per poiessere ordinato l’11 luglio 1954. Nel1950 conseguì la Licenza in Filosofiaa S. Cugat del Vallés (Spagna),nel 1955 la Licenza in Teologia aChieri (Torino), nel 1958 la Licenzain Storia Ecclesiastica alla PontificiaUniversità <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, nel 1969 ilDottorato in Storia Ecclesiastica –sempre nell’Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> –presentando la tesi Il pensiero cristianodi Lorenzo Valla nel quadrostorico-culturale del suo ambiente,pubblicata nella collana Analecta<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, Series Facultatis HistoriaeEcclesiasticae (n. 174).Dal 1959 insegnò al CollegioMassimo di Chieri (Torino) dellaCompagnia di Gesù, mentre conl’<strong>Anno</strong> accademico 1962-1963 cominciòa insegnare Storia della Chiesanella Facoltà di Teologia della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>come Professore aggiunto e,dall’<strong>Anno</strong> accademico 1968-1969anche nella Facoltà di Storia Ecclesiastica;nel 1972 venne nominato ProfessoreStraordinario nella Facoltà diStoria Ecclesiastica e nel 1976 ProfessoreOrdinario nella stessa Facoltà.Nel 1979 fu nominato Decanodella Facoltà di Storia Ecclesiasticadella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, incarico confermatonel 1982 per un ulteriore triennio.Dal 1988 al 2008 è stato Consultoredella Rivista Archivum HistoriaePontificiae.Autore prolifico di diverse pubblicazionie di articoli, soprattutto sullastoria della Compagnia di Gesù, sullapedagogia ignaziana e sulla storiadel Collegio Romano, ha collaboratocon molte altre riviste, tra le quali <strong>La</strong>Civiltà Cattolica.Nell’<strong>Anno</strong> accademico 1993-1994era diventato Professore emerito nella<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, che aveva lasciato nel2008, trasferendosi alla ResidenzaSan Pietro Canisio.64 | 42/2012


INFORMAZIONEInformazioneNOMINEIN GREGORIANANel corso del periodo compreso tra il 1°luglio 2011 e il 29 febbraio 2012, vi sonostate numerose nomine relative ai professorie docenti della nostra Università, delle qualidesideriamo dare conto.Rev. Prof. Don Sergio Paolo Bonanni e ilRev. Prof. Don Antonio Nitrola, Professori Ordinaridella Facoltà di Teologia.Rev. Prof. Don Fabrizio Pieri, ProfessoreOrdinario dell’Istituto di Spiritualità.Rev. Padre Scott Brodeur S.I. e il Rev.Padre Philipp Gabriel Renczes S.I., ProfessoriStraordinari della Facoltà di Teologia.Rev. Padre Giovanni Cucci S.I., ProfessoreStraordinario della Facoltà di Filosofia.Rev. Padre José Carlos Coupeau S.I., ProfessoreStraordinario dell’Istituto di Spiritualità.Prof.ssa Ilaria Morali, Professore Straordinariodella Facoltà di Missiologia e Pro Direttoredel Dipartimento di Missiologia.Rev. Padre Filippo Lovison B. e il Rev. PadreMartín Morales S.I., Professori Ordinari della Facoltàdi Storia e Beni Culturali della Chiesa.Rev. Padre Felix Körner S.I., Delegato delPadre Rettore per le Relazioni inter-universitariee interreligiose.Rev. Padre Marek Inglot S.I., Direttore dellaRivista Archivum Historie Pontificiae e dellaCollana Miscellanea Historiae Pontificiae.Rev. Padre Gianfranco Ghirlanda S.I. e ilRev. Padre Yuji Sugawara S.I., Consultori del Direttoredella Rivista Periodica de re canonica.Rev. Padre Thomas Casey S.I. Decano dellaFacoltà di Missiologia e pro direttore ad interimdel Dipartimento di “Teologia delle Religioni”.Rev. Padre Norman Tanner S.I., il Rev.Padre Giulio Cipollone OSST, il Rev. Padre SilvanoGiordano OCD, e il Rev. Padre Nuno daSilva Gonçalves S.I., Consultori della rivista ArchivumHistoriae Pontificiae per un triennio apartire dal 17 novembre 2011.Rev. Padre Diego Alonso-<strong>La</strong>sheras S.I., ilRev. Don Sergio Paolo Bonanni, il Rev. PadreNuno da Silva Gonçalves S.I., il Rev. PadreJakub Gorczyca S.I., il Rev. Padre StanislawMorgalla S.I. e la Prof.ssa Donna L. Orsuto, Consiglieridi redazione della rivista <strong>Gregorian</strong>um perun triennio a partire dal 20 dicembre 2011.Rev. Padre Kevin Flannery S.I., il Rev. PadrePhilipp Gabriel Renczes S.I. e il Rev. Padre Nunoda Silva Gonçalves S.I., Consultori dell’Archivioper un triennio a partire dal 17 novembre 2011.Il ciclostilatoInformazioni PUG,“nonno” dell’attualeperiodico <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,nacque 42 anni fa:il 21 febbraio 1970(Biblioteca PUG,Mag. U 89).42/2012 | 65


INFORMAZIONEA. CACCIANIRitratto bronzeodi P. Boškovic. éSullo sfondo,la lapide commemorativadel suo insegnamentopresso il Collegio Romano,ora affissa nell’Atriod’ingressodella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.RETTORATOP. Boškovic , , un modellorivolto verso il futuroIl 10 dicembre 2011 si è tenuto il SimposioScientifico Internazionale Padre Rud - er JosipBoškovic’: cultore della verità, in occasione deltricentenario della nascita del grande gesuitacroato: un evento scientifico organizzato dallaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, dal Ministerodegli Affari Esteri e dell’Integrazione Europeadella Repubblica di Croazia e dalla Facoltà di Filosofiadella Compagnia di Gesù di Zagabria.«Cultore della verità» è l’appellativo con il qualepapa Benedetto XVI definì Boškovic’ atterrandoin Croazia, il 4 giugno 2011. «Egli – continuò ilPontefice – impersona molto bene il felice connubiotra la fede e la scienza, che si stimolanoa vicenda per una ricerca al tempo stessoaperta, diversificata e capace di sintesi. [...] InBoškovic’ c’è l’analisi, c’è lo studio di molteplicirami del sapere, ma c’è anche la passione perl’unità. E questo è tipico della cultura cattolica».Boškovic’ nacque il 18 maggio 1711 nellacittà da sempre chiamata in croato Dubrovnik(in latino Rhacusa, in italiano Ragusa). Fu trale maggiori personalità intellettuali del Settecento:raggiunse fama mondiale grazie aisuoi successi nel campo dell’astronomia,dell’architettura e dell’idrografia, arrivandoad anticipare alcune scoperte della fisicacontemporanea. Attraversando l’intera Europae promuovendo la ricerca in moltiPaesi, fu onorato sia come socio corrispondentesia come membro delle Accademiedelle Scienze di Parigi, Bologna, Londra eSan Pietroburgo. Nonostante siano pochi,oggi, a conoscerne a fondo la figura, a lui èstato intitolato l’Istituto per le ricerche nelcampo della fisica atomica a Zagabria.Il Simposio si è aperto con i saluti del RettoreMagnifico P. F.-X. Dumortier S.I., del Segretario diStato del Ministero degli Affari Esteri e dell’IntegrazioneEuropea della Repubblica di CroaziaMario Nobilo, e di P. Anto Tustonji S.I., SuperioreProvinciale della Provincia Croata dei Gesuiti.<strong>La</strong> prima sessione ha cominciato con lapartecipazione dei Padri Ivan Šestak S.I. e MarijanSteiner S.I. (Facoltà di Filosofia S.I. di Zagabria),che hanno sviluppato rispettivamentegli argomenti Il pensiero filosofico e Il profilospirituale di R. Boškovic’. <strong>La</strong> relazione del P. MiguelColl S.I. (Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>)ha trattato dell’Importanza del Collegio Romanoal tempo di Boškovic’ . In seguito il Prof.Ivica Martinovic’ (Direttore dell’Istituto di StudiFilosofici di Zagabria) ha presentato una relazionesu R. Boškovic’ professore al Collegio Romano,cui è seguita l’esposizione del P. Paul R.Mueller S.I. (Osservatorio Vaticano) su Boškovic’e lo stile scientifico dei gesuiti.<strong>La</strong> pausa del Simposio è stata ravvivata daun intermezzo musicale – L’Ode alla gloria diRud - er Boškovic’, scritta nel 1911 dal confratellocroato Petar Perica – eseguita dal soprano NikolinaPinko, accompagnata al pianoforte daDomagoj Košc’ak.<strong>La</strong> seconda sessione, moderata dal Sig.Claude Grbeša (Ministero degli Affari Esteri edell’Integrazione Europea della RepubblicaCroata) ha visto succedersi gli interventi di P.François Euvé S.I. (Facoltà di Teologia dei Gesuiti– Centre Sèvres Parigi) su Boškovic’ inFrancia, del Prof. Giorgio Filippi (Musei Vaticani)su alcune testimonianze che ne conservanotraccia in Vaticano, e del Sig. Stjepan Špoljaric’(Accademia Diplomatica del Ministero degli AffariEsteri e dell’Integrazione Europea della Repubblicadi Croazia) sull’attività diplomaticadello scienziato durante gli anni a Roma.<strong>La</strong> mattinata si è conclusa con l’inaugurazionenel Quadriportico dell’Università – allapresenza di S.E. Filip Vučak, Ambasciatore dellaRepubblica di Croazia presso la Santa Sede –della Mostra curata dal Prof. Martinovic’, comprendenteun modello della Cupola della Basilicadi San Pietro, realizzata in legno e alta 2,5metri, fatta arrivare dal Museo Tecnico di Zagabriaper ricordare il risanamento della Cupolaa opera del gesuita croato.Momento particolarmente solenne lo scoprimentodi una lapide commemorativa, oraposizionata nell’Atrio d’ingresso della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Il testo della lapide – stabilito dal Prof.Martinovic’ – ricorda tra le altre cose i cinquemeriti principali che Boškovic’ ottenne qualeprofessore del Collegio Romano: l’autore dellateoria delle forze esistenti in natura; il pioniere66 | 42/2012


Altri eventidi statica delle costruzioni; l’inventore di nuovimetodi e di nuovi strumenti nell’astronomia,nell’ottica e nella geodesia; il conducente dellaspedizione geodetico-cartografica per la misurazionedei due gradi sul “meridiano di S. Pietro”e la stesura della prima carta geograficaesatta dello Stato Ecclesiastico; infine, il poetaerudito dell’Accademia degli Arcadi.Nella giornata seguente – domenica 11dicembre 2011 – S.E.R. il Cardinal Josip Bozanic’,Arcivescovo di Zagabria, ha presieduto laCelebrazione vespertina dell’Eucarestia pressoil Pontificio Collegio Croato di San Girolamo.Singolare connubio di tradizione e di modernità,di ragionamento analitico corretto dalprimato dell’osservazione, Boškovic’ è una figurarivolta al futuro, piuttosto che al passato.Non a caso il Santo Padre concluse il suo discorsosulla sua figura con queste parole:«Oltre all’omaggio, però, occorre far tesoro delmetodo, dell’apertura mentale di questi grandiuomini».all’esterno tramite i canali comunicativi preposti– si sono svolti in Aula Magna. I film vengonoscelti non solo secondo criteri di valore estetico,ma pure per le loro importanti risonanzemorali, filosofiche e teologiche; e per rispettarel’integrità delle opere e le loro culture di provenienza,ogni pellicola è stata proiettata in versioneoriginale sottotitolata.Alla proiezione di Des hommes et desdieux (Xavier Beauvois – Francia 2010), il famosofilm sul massacro dei monaci cistercensifrancesi in Algeria, hanno partecipato i professoriFelix Körner S.I., specialista nel dialogo cattolico-islamico,e Lloyd Baugh S.I., docente diteologia e cinema. Su The Tree of Life (TerrenceMalick – India | Gran Bretagna 2011),sono intervenuti tre docenti della Facoltà diTeologia: Miguel Yañez S.I. sulle implicazionimorali delle dinamiche all’interno della famigliaP. MIGUEL COLL S.I.Facoltà di Storia e Beni Culturali della ChiesaEVENTIINTERDISCIPLINARICinema e teologia: una nuovainiziativa aperta a tuttiNel già ricco menu di attività accademichee culturali che si tengono alla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,quest’anno c’è una novità in più. Si tratta di unaserie di appuntamenti proposti alla comunitàuniversitaria e aperti al pubblico che abbinano laproiezione di un film contemporaneo, in linguaoriginale sottotitolata, con interventi di alcuni docentidelle diverse Facoltà e Dipartimenti universitari,cui segue il dibattito con il pubblico in sala.L’iniziativa affonda le sue radici nel passato. Infattifin dal 1991 si tengono presso la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>corsi su Teologia e cinema, che hanno visto la vivacepartecipazione di studenti – con la realizzazionedi diverse tesi di licenza e dottorato – eospiti occasionali, anche esterni all’Università. Neglianni scorsi inoltre, si proiettavano film durante lapausa pranzo tra le lezioni, normalmente senzadibattito, che attiravano un buon pubblico, maquasi sempre costituito da soli studenti. È dunquedesiderio del P. Rettore François-Xavier DumortierS.I. formalizzare questi eventi quali attività accademico-culturalidell’Università, estendendo la partecipazioneal pubblico esterno come servizioofferto dalla <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> ai cittadini di Roma.Nel primo semestre di quest’anno accademicoabbiamo lanciato il progetto con tre proiezioni:Des hommes et des dieux, The Tree ofLife, e Va vis et deviens. Gli eventi – promossiprotagonista del film, Jean-Pierre Sonnet S.I. sulnesso biblico come filo conduttore dell’opera,e Lloyd Baugh S.I. sulla struttura, la colonna sonorae l’elaborato programma di simboli. Infine,per Va vis et deviens (Radu Mihaileanu – Francia| Israele | Belgio | Italia 2005), proiettato inoccasione della Giornata della Memoria, sonointervenuti Philipp Renczes S.I., Direttore delCentro “Cardinal Bea”, Thomas Casey S.I., Decanodella Facoltà di Missiologia, e Lloyd BaughS.I. Quest’ultimo evento ha visto la collaborazionedi tre studenti della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, originaridi Israele ed Etiopia, che hanno gestito il dibattitocon il pubblico in sala.LLOYD BAUGH S.I.Facoltà di Scienze Sociali – CICSLeggere il cinemacon gli occhi delle diversediscipline dell’Università:alle proiezionidi Des hommes et des dieuxe The Tree of Lifeè seguito il commentodi alcuni professorie il dibattito.42/2012 | 67


INFORMAZIONEFACOLTÀDI DIRITTO CANONICOUna Giornata di Studioin memoria del Card. NavarreteMartedì, 22 novembre 2011, segna il primoanno trascorso dalla morte di Urbano Card. NavarreteS.I., già Rettore della Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e Decano della Facoltà di Diritto Canonico,ma soprattutto studioso e docente.Papa Benedetto XVI, che ha elevato il Padre Navarretealla dignità cardinalizia nel Concistorodel 24 novembre 2007, nel giorno della suamorte ha affermato di aver «sempre nutrito profondastima sia per la sua testimonianza personaledi vita cristiana e consacrata sia per il suoesemplare servizio alla formazione delle nuovegenerazioni specialmente dei sacerdoti».<strong>La</strong> stessa profonda stima per la sua scienza,l’insegnamento e soprattutto l’esempio, ha stimolatoi confratelli gesuiti, gli amici e gli ex-studentidi P. Navarrete a riunirsi, proprio nel giornodel primo anniversario della sua morte, per ricordarela sua illustre persona, ma anzitutto perrichiamare alla mente ed approfondire il suo insegnamentoe la sua eredità scientifica.<strong>La</strong> Giornata di Studio, organizzata per questaoccasione dalla Facoltà di Diritto Canonicodella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e dalla Consociatio InternationalisStudio Iuris Canonici Promovendo, ha radunatonell’Aula Magna numerosi canonisti,docenti degli Atenei Pontifici e Statali, ufficialidi diversi organismi ecclesiali, e soprattutto gliamici del Padre Navarrete.Aprendo la Giornata con un breve salutoinaugurale P. François-Xavier Dumortier S.I.,Rettore Magnifico, ha ricordato la persona delP. Navarrete, illustrando tre aspetti della sua vitadi grande gesuita, grande canonista e grandeservitore della Chiesa.<strong>La</strong> Figura del Card. Urbano Navarrete èstata, in seguito, più dettagliatamente delineatadal Prof. Patrick Valdrini, Pro-Rettore alla PontificiaUniversità <strong>La</strong>teranense e Presidente dellaConsociatio. Il Padre Navarrete ha partecipatosin dall’inizio alla creazione di quest’ultima, all’iniziodegli anni Settanta, e quasi fino alla finedella sua vita ha fatto parte del suo Consigliodirettivo, trattando tutta la Consociatio nontanto come associazione di studiosi, bensìcome un’unione di amici.I lavori successivi della Giornata si sono articolatiin due fasi. Nella prima sono state presentatetre relazioni su argomenti di dirittomatrimoniale, centrali nell’attività scientifica delCard. Navarrete, svolta sin dal 1958 – ormai vigiliadel Concilio Vaticano II – fino al 2009. Propriosul versante conciliare il Prof. PaoloMoneta dall’Università degli Studi di Pisa hacentrato la sua conferenza intitolata Il matrimoniodopo il Concilio Ecumenico Vaticano II,nella quale ha presentato le principali aree allequali si è dedicato P. Navarrete in quasi mezzosecolo della sua attività di matrimonialista. Lealtre due relazioni, invece, si sono concentratesu due delle tematiche più ampiamente trattatenelle pubblicazioni del Maestro: Indissolubilitàdel matrimonio: la sacramentalità e laconsumazione di esso, presentata dal Prof.Piero Antonio Bonnet dell’Università degli Studidi Teramo, e L’errore, con speciale riguardoall’“error iuris” e l’“error facti”, offerta dal Prof.Janusz Kowal S.I., Decano della Facoltà di DirittoCanonico.Nella seconda parte dell’incontro ha avutoluogo una tavola rotonda durante la quale ex-dottorantio collaboratori del P. Navarrete hanno presentatole proprie testimonianze riguardanti latematica sulla quale hanno lavorato con il Magistercanonistarum, indicando al tempo stesso importanzae attualità di alcuni suoi contributi aldiritto canonico matrimoniale. <strong>La</strong> prima testimonianza,del Card. Péter Erd , Arcivescovo di Esztergom-Budapeste Primate dell’Ungheria, ha svelatouna lunga collaborazione tra i due eminenti canonistie l’altrettanto prolungato e proficuo impegnodi Padre Navarrete per l’educazione el’aggiornamento dei canonisti ungheresi.Altre testimonianze sono state presentate,poi, da Maria Teresa Romano, Giudice Istruttoredel Tribunale di Appello del Vicariato, MyriamTinti, Giudice del Tribunale di Perugia, Chiara Minelli,Prof.ssa dell’Università degli Studi di Bresciae Charles J. Scicluna, Promotore di Giustiziadella Congregazione per la Dottrina della Fede.Ai calorosi e sentiti interventi dei collaboratoried ex-studenti del P. Navarrete è seguito unbreve dibattito, che ha concluso la Giornata.I partecipanti, negli scambi possibili sia durantecoffee break sia dopo la conclusione dei68 | 42/2012


Altri eventilavori, come nei ringraziamenti mandati agli organizzatoridopo aver seguito la trasmissione online,hanno apprezzato molto la cordialità e lasemplicità dei singoli interventi della Giornata. Iltono e l’atmosfera hanno corrisposto alla semplicitàche ha caratterizzato sempre Padre Navarretenella sua vita e nei contatti, con gli studenti,i colleghi canonisti e tutte le altre persone.JANUSZ KOWAL S.I.Decano della FacoltàCENTRO CARDINAL BEAPER GLI STUDI GIUDAICIEbrei e Cristiani fiancoa fianco per ritrovarel’anima e il futuro<strong>La</strong> Nostra Aetate, Dichiarazione del ConcilioVaticano II, che ha avviato per la nostraepoca un cammino di dialogo e di amicizia trala Chiesa Cattolica e il Popolo ebraico, è stata«falò di speranza per il mondo intero»: lo ha dichiaratoil Rabbino Capo delle CongregazioniEbraiche Unite del Commonwealth, Lord JonathanSacks, nella gremita Aula Magna dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> il 12 dicembre2011. «50 anni dopo – aggiunge il RabbinoCapo, nella sua conferenza dal titolo “L’Europaha perso la sua anima?” organizzata dal CentroCardinal Bea per gli Studi Giudaici – è giunto ilmomento di passare a una nuova fase, la fasedella partnership, ovvero camminare fianco afianco di fronte a forze sempre più aggressiveche lavorano per ridicolizzare la nostra fede».Sembra diventare una questione di vita o dimorte per il vecchio continente, poiché –spiega Sacks, che è considerato una delle vocipiù autorevoli dell’ebraismo moderno – «il consumismo,la celebrazione paranoica dell’oggetto,l’individualismo sono il sintomo deldeclino di un’Europa soffocata dalla crisi economica.Se l’Europa perde l’eredità giudeo-cristianache ha dato tanto alla sua identità storicaai più grandi successi nella letteratura, arte, musica,educazione, politica, perderà la sua identitàe la sua grandezza. Quando una civiltàperde la sua fede, perde il suo futuro. Quandoscopre la sua fede, scopre il suo futuro».Con queste parole, il Rabbino intende intonareun coro a due voci, la propria appunto,e la voce del Santo Padre Benedetto XVI, ilquale sin dagli inizi del suo pontificato, com’èben noto, ha individuato nella situazione dellafede un’emergenza planetaria per la Chiesa ela società. Proprio questa sintonia ha trovatomodo di esprimersi in un’udienza privata cheLord Sacks ha avuto con il Papa poche oreprima della conferenza. Una sintonia confermataanche dal Cardinale Kurt Koch, presidentedella Pontificia Commissione per i Rapporti Religiosicon l’Ebraismo, nel presentare il conferenzierenell’Aula Magna della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.È di immensa rilevanza, come ha infine ricordatoil Magnifico Rettore P. François-XavierDumortier S.I., che un atto di questa levaturatrovi il suo sigillo in un’Università, «un luogo nonsolo per condividere e trasmettere conoscenza,ma anche un luogo in cui si è consapevoli cheil pensiero ha la forza di risvegliare le coscienzeper trasformare ciò che va trasformato».Due caratteristiche in particolare hanno segnatoquesto evento così carico di significato,caratteristiche che possono considerarsi tipichedel dialogo ebraico-cristiano in generale e chenello stesso tempo possono fungere da bussolaper l’organizzazione del programma delCentro Cardinal Bea, unità accademica responsabilein <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> della diffusione della conoscenzadell’Ebraismo e del dialogo con ilpopolo ebraico.<strong>La</strong> prima caratteristica: l’eminente importanzadell’incontro personale dei leader religiosifa nascere una fiducia reciproca capacedi dare lo slancio per costruire l’amicizia “istituzionale”tra le due comunità di fede. Si è parlatoa lungo dell’importanza della relazionepersonale tra il Rabbino Capo Elio Toaff e PapaGiovanni Paolo II, qualcosa di analogo sembraessere accaduto ora in occasione dell’incontrotra il Santo Padre Benedetto XVI e il RabbinoCapo Lord Sacks. Per favorire tali relazioni personali,la sede in Roma si rivela per il CentroCardinal Bea un valore inestimabile.<strong>La</strong> seconda caratteristica: le sfide contemporaneeposte alla credibilità della fede – siacristiana, sia ebraica – rimandano al fatto che,in realtà, il vincolo speciale che unisce ebrei ecristiani non riguarda solo la loro comune radice– di cui entrambe le comunità danno testimonianzaviva –, ma anche il loro modo diporsi nei confronti della realtà presente e fu-A dicembre 2011Lord Jonathan Sacks,Rabbino Capo delleCongregazioni EbraicheUnite del Commonwealth,ha tenuto pressol’Aula Magna una conferenzaorganizzata dal CentroCardinal Bea pergli Studi Giudaici.A sinistra:Il Decano P. Janusz Kowalcon alcuni partecipantialla Giornata di Studioin memoria del Card.Urbano Navarrete S.I.E. CIAVONI42/2012 | 69


INFORMAZIONEturo. <strong>La</strong> provenienza comune contiene in sé laforza di un orientamento che fa convergere ilcammino che entrambi intraprendono nel proiettarsiverso l’avvenire. Alla luce di questo, lanuova collaborazione del Centro Cardinal Beacon il Woolf-Institute di Cambridge, che haavuto inizio proprio con la conferenza di LordSacks, promette di avere un grande potenziale.PHILIPP G. RENCZES S.I.Direttore del CentroA destra:Il Senatore GiuseppeVedovato all’inaugurazionedel Museo Archivio pressoil Centro ConvegniMatteo Ricci.In basso:L’inconsueto spettacolo chesi presentava dai tettidella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>il 4 febbraio 2012.BENEFATTORIIl saluto al SenatoreGiuseppe Vedovato«Il prossimo tredici marzo e la celebrazionedel Suo centenario erano da molto temponelle nostre menti e nei nostri cuori, ma il Signoreha deciso altrimenti»: con queste paroleil Padre Rettore F.-X. Dumortier S.I. ha dato notiziadella scomparsa del Senatore Giuseppe Vedovato,avvenuta il 18 febbraio 2012, appenadue mesi prima del suo atteso centenario.Eminente figura accademica nel panoramadelle scienze storiche e politiche, professore sindall’età di 24 anni, deputato dal 1953 e poi senatoresino al 1976, Vedovato è stato l’unicoPresidente italiano dell’Assemblea parlamentaredel Consiglio d’Europa nel periodo 1972-1975.Generoso benefattore e grande amicodella <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, nel 2002 aveva istituitopresso la Facoltà di Scienze Sociali il “Seminariopermanente Giuseppe Vedovato sull’Etica nellerelazioni internazionali” per promuovere unmaggiore spessore etico nei comportamentidegli organismi nazionali. Nel 2007 il Senatoreaveva inoltre donato alla nostra Biblioteca unpatrimonio librario unico – la Biblioteca EuropeaGiuseppe Vedovato, fino ad allora conservataa Strasburgo – composta di due fondi cheassommano circa quarantamila titoli. Semprenel 2007, infine, era stata inaugurata la SalaGiuseppe Vedovato all’interno del Centro MatteoRicci, destinata ad accogliere il suo personaleMuseo Archivio, che ne rappresentasimbolicamente la ricchissima esperienza multiculturalee scientifica.Nel discorso tenuto il 20 gennaio 2012 inoccasione della cerimonia funebre, il PadreRettore ha ricordato «l’esperienza condivisa danoi tutti [...] di fronte allo sguardo rivolto a centoanni di vita umana, politica, ecclesiale da partedi questo grande testimone e attore della traversatadi un secolo, che ha conosciuto tantidrammi che potrebbero far smarrire il sensodella storia umana, tanti cambiamenti che potrebberonutrire un senso di relatività di tutto,tante speranze spente che potrebbero condurreda una delusione all’altra. Ma la voce ele parole del Senatore Giuseppe Vedovato possonoe potranno risuonare a lungo a causa delSuo radicamento nell’etica cristiana e del Suoesigente umanesimo».Del Seminario permanente “<strong>La</strong> geopoliticadella solidarietà: dal locale al globale” svoltosia Roma nei giorni 24-25 novembre 2011 saràdata conto sul numero 43 de <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,contestualmente alla presentazione degli Attie del Catalogo bibliografico.P. PEGORAROALTRI EVENTINon capita spesso di vedere la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>coperta di neve, ma chi si trovava a Roma il 3e 4 febbraio 2012 ha potuto assistere a unospettacolo davvero unico.70 | 42/2012


PUBBLICAZIONIDue “sorelle”per la <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>di ROLAND MEYNET S.I.Direttore di <strong>Gregorian</strong>um e della collana “<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>”si ferma il progresso” ...e non si ferma neppure il Rettore! A quest’ultimoè dovuta infatti la recente fondazione di una nuova collana,“Nonalla quale ha voluto dare un nome davvero trasparente: «<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>»!Questa giovinetta, senz’altro promessa a un brillante avvenire, dovrà affiancarela sua sorella maggiore, la dignitosa rivista <strong>Gregorian</strong>um.www.gbpress.net<strong>La</strong> rivista <strong>Gregorian</strong>um<strong>Gregorian</strong>um è una robusta novantenne. Nata nel gennaio 1920, la rivistaè destinata sin dall’inizio a essere il principale organo di espressione intellettualedella Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.L’Università pubblica tre riviste specialistiche: Periodica de Re Canonicaper il Diritto Canonico, Archivium Historiae Pontificiae per Storia della Chiesae Studia Missionalia per la Missiologia.Il campo coperto da <strong>Gregorian</strong>um è più ampio, ma non meno scientifico.<strong>La</strong> rivista, infatti, pubblica lavori scientificamente validi e inediti, soprattutto diTeologia (biblica, fondamentale, dogmatica, patristica, morale), Spiritualità eFilosofia. I contributi sono redatti in francese, inglese, italiano, portoghese,spagnolo e tedesco.<strong>La</strong> rivista pubblica inoltre tre rubriche bibliografiche, Notae, Recensionese Indicationes; tali commenti analizzano libri provenienti da molti campi linguisticie rispecchiano le più valide ricerche attuali nei campi d’interesse dellarivista. Alcuni fascicoli presentano inoltre dossier focalizzati su diversi campidi ricerca teologica o filosofica. Con circa 900 pagine per annata (quattro fascicoli),<strong>Gregorian</strong>um continua a partecipare attivamente ai dibattiti che attraversanola Chiesa Cattolica Romana.<strong>La</strong> collana «<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>»<strong>La</strong> “neonata” ha solo due mesi di età, tuttavia conta già due bei volumi:∫ 1. Herman A. Van Rompuy – Giovanni M. Flick, «Vivere insieme»nell’Europa di oggi.∫ 2. Patrem consummat Filius. Omaggio al R. P. Luis <strong>La</strong>daria, S.I.Il primo volume conserva la memoria delle conferenze tenute dal PresidenteEmerito della Corte Costituzionale italiana e del Presidente dell’UnioneEuropea, il 12 novembre 2011. Ha già dato luogo a una prima ristampa, correttasecondo le indicazioni del Presidente Herman A. Van Rompuy.Nel secondo volume sono riuniti gli interventi dell’omaggio al Segretariodella Congregazione per la Dottrina della Fede, in occasione della pubblicazionein francese di due delle sue opere maggiori.Lo scopo della nuova collana è di mettere a disposizione del pubblico, intempo reale, i testi degli eventi più rilevanti svoltisi nella nostra Università. I suoivolumi non sono destinati a essere semplicemente letteratura di consumo immediato,ma a conservare traccia di ciò che, mese dopo mese, vive l’Università.«<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>» potrebbe forse essere qualificata come “collanina”, perché isuoi volumi sono piuttosto leggeri: il primo conta 32 pagine, il secondo 48pagine. Ma la quantità non è l’unico criterio di qualità e di rilevanza. Se si consideral’importanza degli argomenti affrontati, «<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>» merita senz’altroil titolo di vera collana.42/2012 | 71


PUBBLICAZIONIwww.gbpress.netUn secoloal crocevia del Dirittodi DAMIÁN G. ASTIGUETA S.I.Direttore di Periodica de Re Canonica<strong>La</strong> rivista Periodica de Re Canonica, con i suoi cento anni di vita, è stataluogo privilegiato di espressione del pensiero e della ricerca, nonché fonteispiratrice del “fare” diritto, dell’applicarlo e del riflettere per i professori diDiritto canonico della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> e di quanti si riconosconoin uno stesso linguaggio comune.<strong>La</strong> sua storia inizia nel 1911 a Lovanio, per opera del gesuita P. A. Vermeerschche nell’Università belga insegna Teologia morale e Diritto canonico, esi accompagna al rapido susseguirsi dei mutamenti mondiali, che induconointerattive quanto ineluttabili implicazioni sulla vita religiosa. Inizialmente la rivistatratta nella parte Supplementa varie questioni riguardanti la dottrina canonicasulla vita religiosa, mentre nella parte Monumenta raccoglie decreti ealtri documenti sui religiosi, pubblicati dai vari dicasteri della Santa Sede. Conil trasferimento a Roma di P. Vermeersch nel 1919 anche la rivista giunge aRoma, e nella nuova sede amplia il proprio orizzonte alla Teologia morale.Nel 1939 il campo di ricerca si estende alla vita di tutta la Chiesa e ai problemiemergenti che hanno un interesse per il Diritto canonico, la Teologiamorale o la Liturgia. Negli anni dopo il Concilio, con Padre O. Robleda S.I., larivista torna gradualmente all’originale campo di interesse, ma si interessadella giurisprudenza più importante, quella della Segnatura Apostolica e dellaRota Romana, incentrandosi anche sul ruolo e sul significato dei documentidel Vaticano II e della loro dottrina, contribuendo molto alle linee preliminaridel nuovo Codice di Diritto Canonico. Inevitabilmente, dopo la redazione ela promulgazione del nuovo Codice, con Padre F.J. Urrutia S.I. gli articoli hannocome oggetto lo studio dei nuovi canoni. Dal 1993, con P. Gianfranco GhirlandaS.I., agli autori è data la possibilità di scrivere nelle varie lingue e i Monumentasono sostituiti con la bibliografia.Già in precedenza – ma soprattutto con i Padri Urbano Navarrete S.I. eJames J. Conn S.I. –, Periodica si è avvalsa, oltre che degli scritti dei professoridella Facoltà, anche del contributo di esperienza extra universitario di canonisti,giudici della Sacra Rota Romana, Ufficiali del Supremo Tribunale della SegnaturaApostolica e dei Tribunali diocesani o regionali, divenendo sempre piùricca. Con la pubblicazione delle migliori tesi dottorali della Facoltà ha mostratouna vivacità di cultura che la rende non solo memoria storica della Facoltà diDiritto canonico, ma pure crocevia delle diverse aree del sapere e dell’operarecanonico. È scuola per i futuri canonisti e fonte di nutrimento dottrinale e legislativoper gli studiosi e per quanti s’interessano della disciplina.72 | 42/2012


LibriEssere per l’altro,dare fondamenta all’eticaa cura di GBPRESSLo scorso dicembre si è svolta la presentazione del volume Essere per l’altro.Fondamenti di etica filosofica (GBPress, Roma 2011) di Jakub Gorczyca S.I.All’evento, svoltosi presso la nostra Università, sono intervenuti i professoriAngela Ales Bello (Pontificia Università <strong>La</strong>teranense, Presidente del Centro Italianodi Ricerche Fenomenologiche), Aldo Vendemiati FFB (Pontificia UniversitàUrbaniana) e Paul Gilbert S.I. (Decano della Facoltà di Filosofia, Pontificia Università<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>). Ne parliamo con l’autore, Professore Ordinario nella Facoltàdi Filosofia.∫ Parlando di storia della Facoltà di Filosofia, il Prof. Gilbert ha ricordatola figura di P. Joseph de Finance S.I., autore negli anni Cinquanta delnoto trattato Etica generale, scritto in latino, edito in francese nel 1967 ein italiano nel 1975. Essere per l’altro esce quasi 40 anni dopo. Vi è unacontinuità tra le due opere?«I libri di cui sta parlando sono frutto dell’insegnamento di Etica generaleagli studenti del primo ciclo di Filosofia e prendono in considerazione gli stessiproblemi “eterni” che pone l’agire umano visto sotto l’aspetto del bene e delmale. Ambedue le trattazioni, a parte le diversità nei preliminari metodologici,cominciano il percorso teoretico con l’analisi dell’esperienza etica. Tuttavia,mentre de Finance basa il suo discorso sul dato centrale del valore morale, lamia trattazione parte dall’esperienza della responsabilità che nasce nell’incontrocon l’altro. Sono infatti convinto che la problematica morale, anche quelladell’“oggettività” dei valori e delle norme, trova la sua giusta collocazione nellerelazioni tra le persone. Da questa impostazione seguono poi altre differenze».∫ Il Prof. Vendemiati ha attribuito una duplice valenza al suo libro, sostenendoche lo si può leggere a due livelli: uno espresso nel titolo, l’altronel sottotitolo. Questa idea era già presente nel suo disegno originario?«L’osservazione del prof. Vendemiati è ben azzeccata. In effetti, se da unaparte desideravo offrire agli studenti un manuale che accompagnasse il corsoistituzionale di Etica nello svolgimento dei temi “tradizionali”, dall’altra intendevoproporre qualcosa di nuovo, come d’altronde fece anche de Finance.Questa seconda esigenza scaturiva dall’evidenza della qualitativamente diversasituazione filosofica ed educativa presente anche nelle istituzioni ecclesiastiche,rispetto a quella di parecchi decenni fa. In altri termini: il libroriecheggia le voci del passato e dei “nostri tempi”, ma riflette anche le lucidella “patria spirituale” dell’autore».“Philosophia” 3Jakub Gorczyca S.I.Essere per l’altro.Fondamentidi etica filosoficapp. 328 - € 27GBPress 2011∫ <strong>La</strong> Prof.ssa Ales Bello – sottolineando la completezza delle tematichetrattate, l’ampiezza della parte storica e la finezza delle analisi – ha messoin evidenza le fonti d’ispirazione filosofiche e bibliche che animano illibro. Quale portata attribuire a quel «per» che compare fin dal titolo?«L’esperienza della responsabilità per l’altro apre la visione dell’essere umanocome essere relazionale. Ciò non significa un “congedo” con la categoria della“sostanza”: al contrario, vuol dire cogliere meglio la “natura” della persona umana.In base alla concezione della persona che esiste come “dono autonomo”, possiamointerpretare in maniera metafisicamente approfondita ed eticamente fecondail fenomeno del bene morale. Diversi modi di vivere “con” e “per” gli altripossono apparire alla ragione pratica non soltanto come moralmente necessarie universalmente validi, ma anche come umanamente veri, belli e desiderabili.E non è forse a questo che dovrebbe mirare il discorso etico?».42/2012 | 73


PUBBLICAZIONIwww.gbpress.net<strong>La</strong> Parola,testimoniata fino all’ultimo“Theologia” 4Carmen AparicioSalvador Pié-Ninot(a cura di)Commento allaVerbum Domini.Volume in memoria diP. Donath Hercsik S.I.pp. 192 - € 23GBPress 2012di CARMEN APARICIO VALLSDirettore del Dipartimento di Teologia FondamentaleIl 22 novembre 2011 è stato presentato nell’Università il libro Commentoalla “Verbum Domini”, pubblicato dalla GBPress. Il volume, anche se hadue curatori – Carmen Aparicio Valls e Salvador Pié-Ninot – è un lavorodell’intero Dipartimento di Teologia Fondamentale della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, che dasempre coltiva un interesse particolare per l’approfondimento della Parola diDio e la sua trasmissione. Per questo stesso motivo si è seguito con interesseil Sinodo del 2008 su “<strong>La</strong> Parola di Dio nella vita e missione della Chiesa”,tema al quale è stata dedicata la Giornata di Studio di Teologia Fondamentaledel 2010 e, poco dopo la pubblicazione dell’Esortazione apostolica post sinodaleVerbum Domini, è stata accolta la proposta di preparare un commentoa questo documento. Oltre ai lavori specifici di tutti i professori del Dipartimento,è stato chiesto il contributo sia dei professori che collaborano conesso, sia dei professori delle Università presenti al Sinodo come esperti.Ci troviamo davanti a un’Esortazione di Benedetto XVI molto ricca percontenuto teologico e per slancio pastorale. Il libro è un commento di taglioteologico-fondamentale, non molto voluminoso, ma sostanziale e preciso,come risonanza della Dei Verbum a quasi cinquant’anni dall’inizio del ConcilioVaticano II e come riflesso del Sinodo dei Vescovi su “<strong>La</strong> Parola di Dio nellavita e nella missione della Chiesa”.Segue la traccia di questa Esortazione, l’Introduzione seguita da tre parti –Verbum Dei, Verbum in Ecclesia, Verbum Mundo – ognuna divisa in capitoli checorrispondono alla partizione interna del documento. Il tutto è preceduto da unanota sul valore magisteriale della Verbum Domini, curata da Salvador Pié-Ninot,così come la bibliografia dei commenti a questa esortazione pubblicati fino adoggi. <strong>La</strong> presentazione del volume è firmata da S.E.R. Mons. <strong>La</strong>daria, mentre lapostfazione da P. François-Xavier Dumortier, Rettore Magnifico dell’Università.Il primo capitolo dell’Introduzione, a cura del prof. Paolo Martinelli OFMCap membro del Segretariato del Sinodo, presenta in modo molto chiaro l’interesseteologico fondamentale dell’Assemblea Sinodale, offrendo così unacornice unica dove collocare tutti gli altri contributi.Il libro è dedicato a P. Donath Hercsik S.I., che oltre ad essere stato Decanodella Facoltà di Teologia, dal suo arrivo in <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> faceva parte delDipartimento di Teologia Fondamentale. Di solito quando si dedica un libroa un Professore, viene riportata una sua lezione magistrale: il nostro volumenon fa eccezione, pur essendo una lezione di altro tipo. <strong>La</strong> lezione magistraledi P. Donath è la sua testimonianza fino all’ultimo momento della sua vita,cosa assai difficile da racchiudere in un libro, accompagnata dalla testimonianzadel suo lavoro teologico (è inclusa infatti la sua bibliografia: 5 libri e26 articoli, molti dei quali sul tema della Parola, che possiamo considerareun filo conduttore dei suoi scritti). Abbiamo voluto lasciare un segno dellaprofondità e serietà con cui ha condotto la ricerca teologica includendo ancheil suo “commento” alla Verbum Domini, il suo articolo L’importanza della parolaper la Teologia Fondamentale, frutto di una conferenza sul tema, durantele Giornate di Teologia Fondamentale celebrate a Braga (Portogallo) nel 2009.Ci auguriamo che questo commento possa dare un contributo a ciò chela Verbum Domini chiede: «Si è parlato di una sinfonia della parola, di unaParola unica che si esprime in diversi modi: “un canto a più voci”. Dal puntodi vista teologico è necessario che si approfondisca l’articolazione di questidifferenti significati della Parola di Dio perché risplenda meglio l’unità del pianodivino e la centralità in esso della persona di Cristo» (n.17).74 | 42/2012


LibriIntegrated cognitive strategies in a changing world“Analecta<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>” 315pp. 272 - € 29GBPress 2011In collaborationwith I. Colagè,P. D’Ambrosio, L. TorcalIn this book the author and his coworkers try to show how fruitful is to deal with current scientificmatters for philosophy and theology. The book will give some insights and open new paths of reflectionrather than giving a systematic or accomplished summary. In particular, the author and his coworkersdeal with these problems by “dialoguing” with three classical authors, each coming from one of the fieldsinvolved: Albert Einstein for science, Aristotle for philosophy and St Thomas Aquinas for theology. In thisway, we shall discover that many of the problems raised in the current research can find a new lightwhen examined through the eyes of these classical examinations.Gennaro Auletta, Ph.D. is an aggregate Professor at the <strong>Pontifical</strong> <strong>Gregorian</strong> <strong>University</strong> (Rome),where he teaches Logic as well as several courses and seminars in Philosophy of Science and of Nature.Cristo y cada hombre“Analecta<strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>” 316pp. 624 - € 46GBPress 2011«El Hijo de Dios, con su encarnación, se ha unido en cierto modo con cada hombre» (Constituciónpastoral sobre la Iglesia en el mundo actual Gaudium et spes, n. 22). Esta afirmación es unade las más citadas del Concilio Vaticano II, lo cual puede dar a entender que se trata de unaenseñanza aceptada de modo pacífico por todos. Sin embargo, ya desde el tiempo de su redacción,algunos han tenido dificultad en reconocer el valor específicamente doctrinal de los contenidos de GS.Además, el precedente más claro de la afirmación que estudiamos, la teología patrística de la inclusiónde la humanidad en Cristo, recibió críticas a lo largo del siglo pasado. Esta obra se enfrenta a lainterpretación de esta enseñanza particular del Concilio a través de tres vías complementarias: la historiade la redacción de GS, el an lisis del texto y la acogida de su enseñanza en los tratados de Antropologíateológica. De este modo, se intenta avanzar en la hermenéutica del Concilio, aún pendiente de unarecepción más plena cuando se conmemoran los cincuenta años de su inauguración.Francisco A. Castro Pérez (Sevilla, 1971) es presbítero secular de la Diócesis de Málaga (España).Paolo Apostolo MartyriL’apostolo San Paolo nella storia, nell’arte e nell’archeologia“Miscellanea HistoriaePontificiae” 69pp. 296 - € 37(40 tavole a colori)GBPress 2011a cura diOttavio BucarelliM.M. Morales S.I.Nella ricorrenza del bimillenario della nascita dell’apostolo Paolo, la Facoltà di Storia e Beni Culturalidella Chiesa ha promosso la Giornata di studi Paulo Apostolo Martyri. L’apostolo San Paolo nellastoria, nell’arte e nell’archeologia. Campo di ricerca privilegiato è stata la città di Roma, il camminodi Paolo dal suo arrivo nell’Urbe sino al martirio e al luogo della sepoltura, utilizzando in modointerdisciplinare fonti storiche, archeologiche, topografiche, epigrafiche, storico-artistiche e anche liturgiche,per approfondire la genesi e lo sviluppo del culto e della devozione di Paolo congiuntamente a Pietroda parte della Chiesa e del popolo cristiano.Ottavio Bucarelli docente incaricato associato di Archeologia ed Epigrafia Cristiana Medievale pressola Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa (Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>).Martín Maria Morales S.I. direttore dell’Archivio Storico della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>, professorestraordinario nella Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa nella medesima Università.42/2012 | 75


PUBBLICAZIONIwww.gbpress.netSulla collana PhilosophiaGenerazioni di studenti della <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong> hanno conosciuto le cosiddette “dispense”, piccoli fascicolistampati nella tipografia dell’Università contenenti gli appunti dei professori per i loro corsi.Nell’epoca del virtuale e delle presentazioni con i nuovi media, questa forma ha perso la propriafunzione. D’altra parte, non è sempre facile indicare ai nostri studenti – provenienti da vari Paesi deicinque Continenti, con differenze culturali e preparazione diversa – ai manuali correnti.È nata per questo l’idea di creare la collana Philosophia, condiretta insieme a P. Giovanni Cucci S.I.I volumi sono scritti preferibilmente da autori “di casa”, cioè dai professori che insegnano i grandi trattatisistematici e storici. Oltre alle informazioni fondamentali, ogni testo offre un percorso speculativo che intendestimolare la riflessione del lettore sull’argomento esposto. Lungi dall’essere una mera raccolta diopinioni o di dottrine, anch’esse facilmente reperibili da chiunque sappia utilizzare un computer, i libri diPhilosophia presentano le nozioni essenziali in una forma sintetica e ragionata. Allo stesso tempo si tendea spiegazioni limpide, adatte alla comprensione di uno studente di primo ciclo, anche non madrelingua.Ciascuno di questi titoli è il frutto dell’esperienza pluriennale di insegnamento, maturato nello studiopersonale e nelle discussioni con gli studenti, offrendo così una viva impressione dell’offerta formativain <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>. In questi ultimi due anni sono apparsi complessivamente tre volumi della collana, mentrealtri sono in preparazione.GEORGE SANS S.I.Direttore della collanaGeorg Sans S.I.Al croceviadella filosofiacontemporaneapp. 328 - € 27GBPress 2010Lo scopo di questo volume è di dare a tutti gli interessati un orientamento nell’insieme apparentementedisordinato della filosofia Otto-Novecentesca. Si parte, infatti, da Hegel fino ai giorni nostri, seguendoquattro correnti di pensiero che caratterizzano il panorama filosofico contemporaneo: il pensiero purodella sola ragione; il pensiero scientifico dei vari positivismi; il pensiero esistenziale, inaugurato da Nietzschee da Kierkegaard; e il pensiero linguistico, sia della filosofia analitica anglosassone sia dell’ermeneuticafilosofica continentale. Gli ultimi tre tipi di pensiero sono spiegati come possibili reazioni alla pretesahegeliana di un sistema filosofico onnicomprensivo.Paul Gilbert S.I.Le ragionidella sapienzapp. 160 - € 15GBPress 2010Il libro, nella veste di una breve introduzione allo studio della filosofia, approfondisce l’orientamentofondamentale della disciplina: la filosofia ama la sapienza, mantenendosi fedele alle esigenze dellaragione. <strong>La</strong> sapienza e la ragione non sono cose, bensì percorsi, avventure della mente. Disillusioni escoperte. Attraversano momenti di buio e di luce. Sono vita. Animano la ricerca intellettuale quandoriflette sui dettagli della vita umana o sull’ente in generale; quando si ferma sull’essenza di un dipinto,di una poesia, sull’amore e sull’odio, o su ciò che si può conoscere ragionevolmente e con certezza.Il terzo volume della collana è Essere per l’altro. Fondamenti di etica filosofica di Padre Jakub Gorczyca S.I.,è presentato a p. 73 di questo numero di <strong>La</strong> <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.76 | 42/2012


Tesi difesea cura della SEGRETERIA ACCADEMICATra il 1° luglio 2011 e il 29 febbraio2012, sono state difese le seguenti Tesidi Dottorato.TEOLOGIACASTILLO JIMENEZ, AlejandroComposizione e interpretazione di Mc1,14-3,6. Il contributo dell’analisi retoricabiblica[MEYNET, 9318]CHEAIB, RobertItinerarium Cordis in Deum. Prospettivepre-logiche e meta-logiche per una mistagogiaverso la fede alla luce di V.E.Frankl, M. Blondel e J.H. Newman[SALMANN, 9316]CHUNG, Frederick Yon-hoPraising in God’s Temple, Rejoicing inGod’s Creation. An exegetical and theologicalstudy of Psalm 65[COSTACURTA, 9322]FORTUNA, Daniele DomenicoIl Figlio dell’ascolto. L’autocomprensionedel Gesù storico alla luce dello Shema ‘Yisrael[GRILLI, 9304]KRAMER, Mark AndrewDivine Speaking and the Divine Origin ofHuman Knowledge and <strong>La</strong>nguage in St.Thomas Aquinas’s Summa Theologiae[FLANNERY, 9290]LORI, GermanoIl Sermone della Montagna, dono delPadre. Analisi retorica di Matteo 5/7[MEYNET, 9289]MAMIC, VinkoMatthew’s response to an early missionaryissue. Meaning and Function of theParable of the Workers in the Vineyard(Mt 20,1-16)[GRILLI, 9283]MINAMBRES BARBERO, Pablo<strong>La</strong> eucaristía en el pensamiento deXavier Zubiri[MILLAS, 9269]MONTOYA VILLEGAS, VictorianoCur Deus homo? Una respuestadesde la soteriología española contemporánea[GRANADO BELLIDO, 9287]NSUMBU MBAKI, Pamphile RenéL’Eglise et la nouvelle évangélisation àla lumière de L’Oeuvre du père YvesCongar[NITROLA, 9312]QUISPE, Ciro<strong>La</strong> nueva alianza durante las enseñanzasde Jesús en Jerusalén. Análisis retóricobíblico y semítico de la secuenciade Mc 11,27-12,44[MEYNET, 9284]ROSSI, MarinoIl Sacramento come segno, simbolo erito: dal rapporto Eucarestia-Chiesa nelConcilio Vaticano II ai fondamenti delsacramento cristiano[VITALI, 9313]SEBASTIAN, RegimonThe King’s Cycle in Jeremiah (21,1-23,8) Its Place Function and Theology[BOVATI, 9315]SUNGU MAIGENDE, JacquesDe l’anamnèse eucharistique à l’anamnèseecclésiologique. Étude de l’anamnèsecomme principe structurant del’Église[VITALI, 9311]VAGNEUX, Yann-EmmanuelCo-esse. Le Mystère trinitaire dans lapensée de Jules Monchanin – SwâmiParamârûbyânanda (1895-1957)[GILBERT, 9292]DIRITTO CANONICOBINKOWSKI, Wlodzimierz KrzysztofObbligatorietà delle leggi emanate dallaSanta Sede riguardo gli Ortodossi[KOWAL, 9306]CIUDAD ALBERTOS, AntonioAsociaciones públicas – asociacionesprivadas: una distinción controvertida[GHIRLANDA, 9291]DAPPA, Rafal<strong>La</strong> scienza minima necessaria per contrarreil matrimonio nella dottrina e nellagiurisprudenza rotale (Can. 1096 CIC)[KOWAL, 9277]ILIC, ZdenkoIl ministro dell’unzione degli infermi.Analisi storico-giuridica[KOWAL, 9278]JOHNPILLAI, Camillus NimalanThe competence of the Congregationfor the Evangelisation of Peoples. A Historicaland Juridical Approach[CONN, 9301]LENGYEL, ErvinL’Ordinario competente nelle proceduredi perdita dello stato clericale[GEISINGER, 9274]MEZZOGORI, CiroVocazione sacerdotale e incardinazionenei movimenti ecclesiali.Una questione aperta[SUGAWARA, 9285]FILOSOFIAAPARICIO, Pablo SebastiánPer una ripresa dell’essere aristotelicoalla luce dell’espressione to ti en einai.Un’interpretazione alternativa a quellaformalista[FLANNERY, 9276]42/2012 | 77


TESI DIFESECASADEI, Elisabetta<strong>La</strong> relazione tra la contemplazione naturalee il giudizio pratico-politico nelleopere di Tommaso d’Aquino[PANGALLO, 9294]FARRELL, DominicThe Ends of the Moral Virtues and theFirst Principles of Practical Reason inThomas Aquinas[FLANNERY, 9282]KIDANE, Dawit WorkuThe ethics of Zär’a Ya’Eqob. A Reply tothe Historical and Religious Violence inthe Seventeenth Century Ethiopia[NKERAMIHIGO, 9319]NOLAN, Simon FrancisThe Soul and Its Operations accordingto the “Quaestiones quodlibetales” ofGerard of Bologna, O. Carm. (c. 1250-1317), First Carmelite Master at the <strong>University</strong>of Paris[PANGALLO, 9293]SPINOSA, Maria AntoniettaPer Viam pulchritudinis: la contemplazione,opera della bellezza. In dialogocon Virgilio Melchiorre[GILBERT, 9299]VIDAL DE AMORIM, JosèO itinerário filosófico de Cornelio Fabroda fenomenologia da percepção à antropologiametafisica.[PANGALLO, 9295]STORIA E BENICULTURALIDELLA CHIESABITA, Lihun N.Missions Catholiques et Protestantesface au colonialisme et aux aspirationsdu peuple autochtone à l’autonomie età l’indépendance politique au CongoBelge (1908-1960). Effort de synthèse[GONZALEZ FERNANDEZ, 9281]D’AMICO, DonatoGiovanni da Tufara e la Congregazionedi S. Maria del Gualdo[CIPOLLONE, 9286]DE ARAUJO GOMES, João PauloPerfil dos bispos do Brasil Imperial(1822-1889) a partir do estudo dosprocessos de nomeação[GIORDANO, 9297]DOYARI-DONGOMBE, Célestin<strong>La</strong> politique coloniale française et lamission catholique en Oubangui-Chari(1889-1960)[GONZALEZ FERNANDEZ, 9279]MAYERHOFER, MartinDie Erziehung des Menschen. Untersuchungenzu einem Leitmotiv im Wirkenvon Basilius von Cäsarea[TANZANELLA, 9272]MWIJAGE, Jovitus FrancisThe catholic Evangelization of Kagera(presently dioceses of Bukoba, Rulenge-Ngara and Kayanga) in North-West Tanzania.Catholic Religion takes roots1929-1951[TANNER, 9271]PALLA, AlessandroLe missioni popolari dei vincenzianidella casa di Montecitorio nello Statodella Chiesa nel <strong>XVII</strong>I secolo[MEZZADRI, 9298]SARAN, MarekIl contributo dell’Episcopato polacco alConcilio Vaticano II[TANNER, 9280]TEKLEMARIAM, Yohannes<strong>La</strong> storia del museo francescano diRoma (1880-2004). Collezione, ordinamentoe conservazione. Problemi affrontatie successi[LASALA, 9303]MISSIOLOGIAAVCI, BetülContemporary Turkish Research onChristianity: A Critical Study of TDV IslamAnsiklopedisi Articles, and Dissertationsconducted between 1988 and 2010 atthe Faculties of Theology at Marmaraand Ankara Universities[KÖRNER, 9302]CHATLA, MariadasMeans of Evangelization in the PostConciliar Church of Andhra Pradesh:Bharathamithram and Basic ChristianCommunities[SHELKE, 9288]SCIENZE SOCIALICAPITA, Flaviano LuembaPromozione delle piccole e medie impreseed incremento delle opportunitàoccupazionali: uno studio sulle politichedi sostegno allo sviluppo delle piccole emedie imprese in Angola[SANNA, 9308]NOTARI, GiovanniL’identità e la costruzione del confine inuna società multiculturale. Il caso diPalermo[MCDONALD, 9275]PALLADINO, EmiliaIl metodo della dottrina sociale dellaChiesa e il contributo dei fedeli laici aldiscernimento sulla realtà temporale[D’AMBROSIO, 9305]SPIRITUALITÀMIN, Bum SikIl “Cuore di Cristo” come centro dellaspiritualità sacerdotale in San Giovannid’Avila (1499?-1569)[GARCIA MATEO, 9296]SUCHORAB, Radoslaw<strong>La</strong> cristificazione paolina nella vita, nelladottrina e nell’esperienza spirituale diSanta Teresa di Gesù Bambino e delVolto Santo[PIERI, 9300]PSICOLOGIAFORLANI, Donatella“Trovarsi e sorprendersi”. Maturità cristianae playfulness: un confronto tra iltest del futuro immaginato e il metodoRorschach[DOLPHIN, 9273]78 | 42/2012


Nomine ex alunnia cura della SEGRETERIA GENERALENOMINECARDINALIZIEConcistorodel 18 febbraio 2012Nel corso del Concistoro del 18 febbraio2012, il Santo Padre Benedetto XVI hacreato 22 nuovi Cardinali. Quattordici diessi sono ex studenti o ex docenti dellaPontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>.Mons. MANUEL MONTEIRO DE CASTRO, PenitenziereMaggiore della PenitenzieriaApostolica; [ex studente]Mons. SANTOS ABRIL Y CASTELLÓ, Arcipretedella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore;[ex studente]Mons. FRANCESCO COCCOPALMERIO, Presidentedel Pontificio Consiglio per i TestiLegislativi; [ex studente, nonché ex docente]Mons. JOÃO BRAZ DE AVIZ, Prefetto dellaCongregazione per gli Istituti di Vita Consacratae le Società di Vita Apostolica; [exstudente]Mons. TIMOTHY MICHAEL DOLAN, Arcivescovodi New York (Stati Uniti d’America);[ex docente]Mons. EDWIN FREDERICK O’BRIEN, Pro-GranMaestro dell’Ordine Equestre del SantoSepolcro di Gerusalemme; [ex studente]Mons. DOMENICO CALCAGNO, Presidentedell’Amministrazione del Patrimoniodella Sede Apostolica; [ex studente]Mons. GIUSEPPEVERSALDI, Presidentedella Prefettura degli Affari Economicidella Santa Sede; [ex studente, nonchéex docente]Mons. THOMAS CHRISTOPHER COLLINS, Arcivescovodi Toronto (Canada); [ex studente]Mons. WILLEM JACOBUS EIJK, Arcivescovodi Utrecht (Paesi Bassi); [ex studente]Mons. GIUSEPPE BETORI, Arcivescovo di Firenze(Italia); [ex studente]Mons. JOHN TONG HON, Vescovo di HongKong (Repubblica Popolare Cinese); [exstudente]Padre PROSPER GRECH O.S.A., Docenteemerito di varie Università romane eConsultore presso la Congregazione perla Dottrina della Fede; [ex studente]Padre KARL JOSEPH BECKER S.I., Docenteemerito della Pontificia Università <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>,Consultore della Congregazione perla Dottrina della Fede; [ex studente, nonchéex docente - vedi intervista a p. 46].NOMINE EPISCOPALINel periodo compreso tra il 1° luglio2011 e il 29 febbraio 2012, il SantoPadre Benedetto XVI ha nominato Vescovii seguenti ex alunni.Rev. John Sherrington, Vescovo Ausiliaredell’Arcidiocesi di Westminster (Inghilterra)assegnandogli la sede titolarevescovile di Ilta. Ha studiato Teologia dal1988 al 1990. Ex alunno del ConvittoEcclesiastico Leoniano.Rev. Dionisio Hisiilenapo, Vescovo dellaDiocesi di Namibe (Angola). Ha studiatoTeologia dal 2000 al 2003. Ex alunnodel Pontificio Collegio Pio Brasiliano.Rev. Christian Lépine, Vescovo Ausiliaredell’Arcidiocesi di Montréal (Canada) assegnandoglila sede titolare vescovile di Zabi.Ha studiato Filosofia dal 1986 al 1989. Exalunno del Pontificio Collegio Canadese.Rev. Padre Jean-Claude Hollerich S.I.,Arcivescovo di Luxembourg (Granducatodel Lussemburgo). Ha studiato Filosofiadal 1978 al 1979 e Teologia dal 1979 al1981. Ex alunno del Pontificio CollegioGermanico Ungarico.Rev. Mons. Antonino Raspanti, Vescovodi Acireale (Italia). Ha studiato Teologiadal 1982 al 1986.Rev. Ivo Muser, Vescovo di Bolzano-Bressanone(Italia). Ha studiato Teologia dal1991 al 1996. Ex alunno del Pontificio IstitutoTeutonico di Santa Maria dell’Anima.Rev. Nuno Brás da Silva Martins, Ausiliaredel Patriarcato di Lisboa (Portogallo),assegnandogli la sede titolarevescovile di Elvas. Ha studiato Teologiadal 1990 al 1992. Ex alunno del PontificioCollegio Portoghese.Rev. Gabriel Zurbriggen, Vescovo PrelatoCoadiutore della Prelatura di DéanFunes (Argentina). Ha studiato Teologiadal 1996 al 1998. Ex alunno del PontificioCollegio Pio <strong>La</strong>tino Americano.Rev. Mons. David D. Kagan, Vescovo diBismarck (U.S.A.). Ha studiato Teologiadal 1971 al 1975 e Diritto Canonico dal1977 al 1979. Ex alunno del PontificioCollegio Americano del Nord.Rev. Mons. Johannes Willibrordus MariaHendriks, Vescovo Ausiliare di Haarlem-Amsterdam (Paesi Bassi) assegnandogli lasede titolare vescovile di Arsacal. Ha studiatoDiritto Canonico dal 1981 al 1985.Ex alunno del Pontificio Collegio Olandese.Rev. João Santos Cardoso, Vescovodella Diocesi di São Raimundo Nonato(Brasile). Ha studiato Filosofia dal 1995al 2000. Ex alunno del Pontificio CollegioPio Brasiliano.Rev. Mons. José Leonardo LemosMontanet, Vescovo della Diocesi diOrense (Spagna). Ha studiato Filosofiadal 1982 al 1984. Ex alunno del PontificioCollegio Spagnolo.42/2012 | 79


NOMINERev. João Justino de Medeiros Silva,Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di BeloHorizonte (Brasile). Ha studiato Teologiadal 1995 al 2000.Rev. Padre Michael Lenihan O.F.M.,primo Vescovo della nuova Diocesi di<strong>La</strong> Ceiba, per smembramento dellaDiocesi di San Pedro Sula, rendendolasuffraganea dell’Arcidiocesi di Tegucigalpa.Ha studiato Teologia dal 1978al 1980.Rev. John Oballa Owaa, Vescovo dellaDiocesi di Ngong (Kenya). Ha studiatoDiritto Canonico dal 1994 al 1997.Rev. Mons. Santo Gangemi, Nunzio Apostoliconelle Isole Salomone, elevandoloin pari tempo alla sede titolare di Umbriaticocon dignità di Arcivescovo. Ha studiatoStoria Ecclesiastica dal 1986 al 1988. Exalunno dell’Almo Collegio Capranica.Rev. Mons. Luciano Russo, Arcivescovotitolare di Monteverde, affidandogliallo stesso tempo l’ufficio diNunzio Apostolico in Rwanda. Ha studiatoFilosofia dal 1981 al 1983 e Teologiadal 1983 al 1986. Ex alunnodell’Almo Collegio Capranica.Rev. Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo Ausiliaredella Diocesi di Roma (Italia). Hastudiato Teologia dal 1980 al 1984. Exalunno del Pontificio Seminario RomanoMaggiore.Rev. Vincent Harolimana, Vescovo diRuhengeri (Rwanda). Ha studiato Teologiadal 1993 al 1998. Ex alunno dell’IstitutoEcclesiastico Maria Immacolata.Rev. Mons. José Manuel RomeroBarrios, Vescovo Ausiliare della Diocesidi Barcelona (Venezuela) assegnandolila sede titolare di Materiana.Ha studiato Teologia dal 1976 al 1982.Ex alunno del Pontificio Collegio Pio<strong>La</strong>tino Americano.Rev. Froilán Tiberio Casas Ortíz, Vescovodi Neiva (Colombia). Ha studiatoTeologia dal 1976 al 1978. Exalunno del Pontificio Collegio Pio <strong>La</strong>tinoAmericano.Il Santo Padre Benedetto XVI ha inoltredato il suo assensoall’elezione canonicamente fatta dal Sinododei Vescovi della Chiesa Greco-CattolicaRomena del Rev. Claudiu-LucianPop Vescovo della Curia ArcivescovileMaggiore, assegnandogli la Sede titolareVescovile di Mariamme. Ha studiato Teologiadal 1993 al 1996 e Spiritualità dal1996 al 2002 e dal 2006 al 2007. Exalunno del Pontificio Collegio Pio Romeno.alla elezione canonicamente fatta dal Sinododei Vescovi della Chiesa PatriarcaleMaronita del Rev. Corepiscopo MichelAoun,Vescovo di Jbeil-Byblos dei Maroniti(Libano). Ha studiato Teologia dal1987 al 1991 e Formatori al sacerdoziodal 1996 al 1997. Ex alunno del PontificioCollegio Greco.Altri incarichiS.E.R. Mons. Domenico Calcagno, Presidentedell’Amministrazione del Patrimoniodella Sede Apostolica (A.P.S.A.).Ha studiato Filosofia dal 1962 al 1963 eTeologia dal 1963 al 1968. Ex alunnodel Pontificio Seminario Lombardo deiSanti Ambrogio e Carlo.Rev. Mons. Luigi Mistò, Segretario dell’Amministrazionedel Patrimonio dellaSede Apostolica (A.P.S.A.). Ha studiatoDiritto Canonico dal 1976 al 1980. Exalunno del Pontificio Seminario Lombardodei Santi Ambrogio e Carlo.S.E.R. Mons. Ruy Rendón Leal, Vescovodi Matamoros (Messico). Ha studiatoTeologia dal 1992 al 1995. Ex alunnodel Pontificio Collegio Messicano.S.E.R. Mons. Vincent Jordy, Vescovo diSaint-Claude (Francia). Ha studiato Filosofiadel 1987 al 1988 e Teologia dal1988 al 1993. Ex alunno del PontificioSeminario Francese.S.E.R. Mons. Giuseppe Versaldi, Presidentedella Prefettura degli Affari Economicidella Santa Sede, elevandolo in paritempo alla dignità di Arcivescovo. Ha studiatoPsicologia dal 1972 al 1975 e DirittoCanonico dal 1974 al 1979. Ex alunno delPontificio Seminario Lombardo dei SantiAmbrogio e Carlo.S.E.R. Mons. Wilson Tadeu Jönck S.C.I.Arcivescovo Metropolita di Florianópolis(Brasile). Ha studiato Psicologia dal1986 al 1991.S.E.R. Mons. Paul-André Durocher, ArcivescovoMetropolita di Gatineau (Canada).Ha studiato Teologia dal 1994 al1996. Ex alunno del Pontificio CollegioCanadese.S.E.R. Mons. José de la Trinidad ValeraAngulo, Vescovo di Guanare (Venezuela).Ha studiato Teologia dal 1979al 1982.S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò, NunzioApostolico negli Stati Uniti d’America.Ha studiato Filosofia dal 1962 al 1963 eTeologia dal 1966 al 1969. Ex alunnodell’Almo Collegio Capranica.S.E.R. Mons. Filippo Santoro, Arcivescovometropolita di Taranto (Italia). Hastudiato Teologia dal 1967 al 1973. Exalunno dell’Almo Collegio Capranica.S.E.R. Mons. Joaquim Justino Carreira,Vescovo di Guarulhos (Brasile). Ha studiatoTeologia dal 1973 al 1976. ExAlunno del Pontificio Collegio Pio Brasiliano.S.E.R. Mons. Franco Giulio Brambilla,Vescovo di Novara (Italia). Ha studiatoTeologia dal 1977 al 1985. Ex alunno delPontificio Seminario Lombardo dei SantiAmbrogio e Carlo.S.E.R. Mons. Juan Vicente Córdoba VillotaS.I., Vescovo di Fontibón (Colombia).Ha studiato Psicologia dal 1984 al 1987.Em.mo Card. José Francisco Robles Ortega,Arcivescovo di Guadalajara (Messico).Ha studiato Teologia dal 1976 al1978. Ex alunno del Pontificio CollegioMessicano.Rev. Denis Biju-Duval, Consultore delPontificio Consiglio per la Promozionedella Nuova Evangelizzazione. Ha studiatoTeologia dal 1986 al 1991. Ex alunno delPontificio Seminario Francese.80 | 42/2012


Rev. Mons. Sergio <strong>La</strong>nza, Consultore delPontificio Consiglio per la Promozionedella Nuova Evangelizzazione. Ha studiatoTeologia dal 1969 al 1974. Exalunno del Pontificio Seminario Lombardodei Santi Ambrogio e Carlo.Rev. Mons. Antonio Grappone, Capo Ufficionel Pontificio Consiglio per i <strong>La</strong>ici. Hastudiato Filosofia dal 1991 al 1992 eTeologia dal 1992 al 1995. Ex alunno delCollegio Diocesano Redemptoris Mater.S.E.R. Mons. Nicola Girasoli, NunzioApostolico in Trinidad e Tobago e in Barbados.Ha studiato Teologia dal 1979 al1981 e Diritto Canonico dal 1981 al1985. Ex alunno del Pontificio SeminarioLombardo dei Santi Ambrogio e Carlo.S.E.R. Mons. Noël Simard, Vescovo diValleyfield (Canada). Ha studiato Teologiadal 1980 al 1982. Ex alunno del PontificioCollegio Canadese.S.E.R. Manuel Monteiro de Castro, PenitenziereMaggiore della PenitenzieriaApostolica. Ha studiato Diritto Canonicodal1961 al 1964. Ex alunno del PontificioCollegio Portoghese.S.E.R. Mons. Hervé Gaschignard, Vescovodi Aire et Dax ( Francia). Ha stu-diato Teologia dal 1986 al 1990. Exalunno del Pontificio Seminario Francese.S.E.R. Mons. Nicolas Brouwet, Vescovodi Tarbes et Lourdes (Francia). Ha studiatoFilosofia dal 1984 al 1986 e Teologiadal 1988 al 1991. Ex alunno delPontificio Seminario Francese.S.E.R. Mons. Airton José dos Santos, ArcivescovoMetropolita di Campinas (Brasile).Ha studiato Diritto Canonico dal1998 al 2000. Ex alunno del PontificioCollegio Pio Brasiliano.S.E.R. Mons. Arrigo Miglio, ArcivescovoMetropolita di Cagliari (Italia). Ha studiatoTeologia dal 1964 al 1968.ALTRE NOMINERev. Padre Franco Imoda S.I., confermatoper due anni a partire dal14/02/2012 Presidente dell’Agenzia perla Santa Sede per la Valutazione e la Promozionedella Qualità delle Università eFacoltà Ecclesiastiche (AVEPRO).Rev. Padre Antonio Spadaro S.I., Direttoredella Rivista <strong>La</strong> Civiltà Cattolica; Consultoredel Pontificio Consiglio dellaCultura; Consultore del Pontificio Consi-glio delle Comunicazioni Sociali. DocenteIncaricato nel Centro Interdisciplinaresulla Comunicazione Sociale.Rev. Padre Fidel González FernándezM.C.C.J., Consultore del Pontificio Consigliodella Cultura. Docente Invitatopresso la Facoltà di Storia Ecclesiastica.Rev. Padre Augustine Savarimuthu S.I.,Consultore del Pontificio Consiglio delle ComunicazioniSociali. Direttore del Centro Interdisciplinaresulla Comunicazione Sociale.Rev. Mons. Udo Breitbach, Sotto-Segretariodella Congregazione per i Vescovi.Ha studiato Diritto Canonico dal 1989 al1993. Ex alunno del Pontificio IstitutoTeutonico di Santa Maria dell’Anima.Rev. Padre Paolo Martinelli O.F.M. Cap,Consultore della Congregazione per laDottrina della Fede. Ha studiato Teologiadal 1988 al 1992. Docente Invitatopresso la Facoltà di Teologia.Rev. Maurizio Gronchi, Consultoredella Congregazione per la Dottrinadella Fede. Ha studiato Teologia dal1984 al 1986.


Pontificia Universitas <strong><strong>Gregorian</strong>a</strong>1551 - 2012Piazza della Pilotta, 400187 RomaTel. 06.6701.1www.unigre.itAdMaioremDeiGloriam

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