WKS e-Book issue 3 Sept.-Oct. 2009 - RM COSSAR - LEONARDO ...
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Bad Old WizzardBaba Cloanţadrawing by Dumitru Gherasim (11 th A)“Veniamin Costachi” Vocational CollegeM-rea Neamţ, NTRomaniaLa Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibilesituazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dallabocca prima ancora che potesse ragionare: “Prego, si accomodi”. Visto davicino non era così giovane e se poteva aggiungere avrebbe di certogiudicato il fisico poco curato. Per non parlare del volto del giovine, seprima sembrava così affascinante adesso sembrava suo nonno. L’uomochiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e labefana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no. Quell’uomoanche se all’inizio sembrava così bello e alla fine così orrendo, eraeducato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suocaratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare. L’uomospiegò alla befana che era in viaggio per andare a trovare suonipote,Giacomo,venuto alla luce due giorni prima, chiese alla befana sevoleva andare con lui. La befana rispose subito di no. Tuttavia eracontenta che glielo avesse chiesto. “Vuole che porto al bimbo un donoanche da parte sua?”. Questa poi… Lei regalare qualcosa a qualcuno, perdi più sconosciuto. Però le sembrò di fare troppo brutta figura a direancora di no. E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dovedormiva l’uomo, con un biglietto: “per Giacomo”. La mattina, all’alba, finsedi essere ancora addormentata e aspettò che l’uomo uscisse perriprendere il suo viaggio. Era già troppo in imbarazzo per sostenereun’altra, seppur breve, conversazione. Passarono trent’anni. Befana neaveva appena compiuti cento. Era sempre sola, ma non più cattiva. Quellavisita inaspettata, quella sera, l’aveva profondamente cambiata. Anche lagente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla suaporta. Dapprima per sapere cosa le avesse detto l’uomo, poi pian pianoper aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un talemal di schiena che quasi non si muoveva più. E a ciascuno che veniva,befana cominciò a regalare una calza. Erano belle le sue calze, eranofatte bene, erano calde. Befana aveva cominciato anche a sorriderequando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventataperfino simpatica.WKS – World Kids Stories – Poveştile Copiilor Lumii - e-Book, issue 3, Sept. – Oct., 2009 - 45 -
Bad Old WizzardBaba CloanţaOgni notte, al ricordo di quella notte, il suo cuore piangeva di vergognaper il misero dono che aveva fatto portare a Giacomo dall’uomomisterioso: una calza vuota... una calza sola, neanche un paio!Piangeva di rimorso e di pentimento, ma questo pianto la rendeva semprepiù amabile e buona.Durante tutto l’anno, si diede da fare con le calze per i bambini. E perripagare alla brutta figura con l’uomo le riempì tutte di caramelle e di doni.Si sentì già meglio, sollevata..che, anche il carbone, quando lo mette, èdiventato dolce e buono da mangiare.IST. STATALE „R.M.COSSAR“ e „L. DA VINCI“(Gorizia, Italy)drawing by Dumitru Gherasim (11 th A)“Veniamin Costachi” Vocational CollegeM-rea Neamţ, NTRomaniaWKS – World Kids Stories – Poveştile Copiilor Lumii - e-Book, issue 3, Sept. – Oct., 2009 - 46 -
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Bad Old WizzardBaba Cloanţadrawing by Dumitru Gherasim (11 th A)“Veniamin Costachi” Vocational CollegeM-rea Neamţ, NTRomaniaLa Befana rimase come paralizzata, sorpresa da questa imprevedibilesituazione e, non sapendo cosa fare, le scapparono alcune parole dallabocca prima ancora che potesse ragionare: “Prego, si accomodi”. Visto davicino non era così giovane e se poteva aggiungere avrebbe di certogiudicato il fisico poco curato. Per non parlare del volto del giovine, seprima sembrava così affascinante adesso sembrava suo nonno. L’uomochiese gentilmente di poter dormire in casa sua per quella notte e labefana non ebbe né la forza né il coraggio di dirgli di no. Quell’uomoanche se all’inizio sembrava così bello e alla fine così orrendo, eraeducato e gentile con lei che si dimenticò per un attimo del suocaratteraccio, e perfino si offrì di fargli qualcosa da mangiare. L’uomospiegò alla befana che era in viaggio per andare a trovare suonipote,Giacomo,venuto alla luce due giorni prima, chiese alla befana sevoleva andare con lui. La befana rispose subito di no. Tuttavia eracontenta che glielo avesse chiesto. “Vuole che porto al bimbo un donoanche da parte sua?”. Questa poi… Lei regalare qualcosa a qualcuno, perdi più sconosciuto. Però le sembrò di fare troppo brutta figura a direancora di no. E durante la notte mise una delle sue calze, una sola, dovedormiva l’uomo, con un biglietto: “per Giacomo”. La mattina, all’alba, finsedi essere ancora addormentata e aspettò che l’uomo uscisse perriprendere il suo viaggio. Era già troppo in imbarazzo per sostenereun’altra, seppur breve, conversazione. Passarono trent’anni. Befana neaveva appena compiuti cento. Era sempre sola, ma non più cattiva. Quellavisita inaspettata, quella sera, l’aveva profondamente cambiata. Anche lagente del villaggio nel frattempo aveva cominciato a bussare alla suaporta. Dapprima per sapere cosa le avesse detto l’uomo, poi pian pianoper aiutarla a fare da mangiare e a pulire casa, visto che lei aveva un talemal di schiena che quasi non si muoveva più. E a ciascuno che veniva,befana cominciò a regalare una calza. Erano belle le sue calze, eranofatte bene, erano calde. Befana aveva cominciato anche a sorriderequando ne regalava una, e perciò non era più così brutta, era diventataperfino simpatica.<strong>WKS</strong> – World Kids Stories – Poveştile Copiilor Lumii - e-<strong>Book</strong>, <strong>issue</strong> 3, <strong>Sept</strong>. – <strong>Oct</strong>., <strong>2009</strong> - 45 -