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La Gestione della Salute nell'Allevamento Biologico - zoobiodi.it

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consentono comunque buone produzioni senza essere dannosi per la salute degli glianimali. In Italia si è persa la capac<strong>it</strong>à e la cultura di coltivare il lupino, ma esistonodelle varietà interessanti adattate al terr<strong>it</strong>orio (es. Mult<strong>it</strong>alia), la cui produzionedovrebbe essere nuovamente aumentata e diffusa.<strong>La</strong> UO di Firenze ha svolto una ricerca in un allevamento biologico da latte s<strong>it</strong>o inuna zona collinare del Mugello (nord <strong>della</strong> provincia di FI) che utilizza vacche diRazza Frisona <strong>it</strong>aliana di alta selezione.MATERIALI E METODI<strong>La</strong> prova è stata effettuata presso l‟azienda biologica <strong>della</strong> Cooperativa EmilioSereni di Borgo S. Lorenzo (FI) che produce latte per consumo fresco e che da annicollabora nelle attiv<strong>it</strong>à didattiche e di ricerca con la Facoltà di Agrariadell‟Univers<strong>it</strong>à di Firenze. In questa azienda sono state effettuate anche in passatodiverse ricerche nel campo delle produzioni biologiche (Contini et al., 2003).Riguardo alla possibil<strong>it</strong>à di poter produrre in azienda le proteaginose alternative èstata effettuata, a cura del Dipartimento di Scienze Agronomiche e <strong>Gestione</strong> delTerr<strong>it</strong>orio Agro-Forestale, una prova di coltivazione in campo di diverse cultivar dipisello, favino e lupino.Le prove sugli animali, segu<strong>it</strong>e dal Dipartimento di Scienze Zootecniche, hannoriguardato inizialmente lo studio <strong>della</strong> digeribil<strong>it</strong>à apparente, su vacche in asciutta,di una dieta contenente lupino e pisello+favino (miscela contenete il 60% di piselloe 40% di favino) confrontata con una contenente soia.In un secondo tempo sono state realizzate due prove sperimentali confrontandovacche in lattazione alimentate con due diete contenenti proteaginose alternative,con altrettanti soggetti <strong>della</strong> mandria alimentati con diete contenenti soia.Al fine di ev<strong>it</strong>are l‟influenza dell‟età, <strong>della</strong> stagione e <strong>della</strong> razione, ognuno deigruppi sperimentali (sia con diete senza soia che di controllo) erano composti da 18vacche in lattazione di cui 9 primipare e 9 secondipare: all‟interno di ciascungruppo 3 erano nei primi 100 giorni di lattazione, 3 nel periodo fra 100 e 200 giornie 3 dopo i 200 giorni.12

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