ASP di Reggio Calabria - Atto Aziendale 2011 - ASP RC

ASP di Reggio Calabria - Atto Aziendale 2011 - ASP RC ASP di Reggio Calabria - Atto Aziendale 2011 - ASP RC

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<strong>di</strong>minuire la mobilità passiva dei citta<strong>di</strong>ni residenti e domiciliati nel territorio della <strong>ASP</strong> attraversoun'offerta sanitaria aziendale concreta e più rispondente ai bisogni <strong>di</strong> salute degli stessi;perseguire la appropriatezza <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> prescrizione e <strong>di</strong> prestazione resa da ogni soggettoerogatore <strong>di</strong>retto ed in<strong>di</strong>retto;promuovere, attivare e potenziare interventi <strong>di</strong> prevenzione in particolare rivolta alle fasce a più altorischio ed attuare campagne <strong>di</strong> educazione e promozione della salute.utilizzare piani formativi e <strong>di</strong> ricerca al fine <strong>di</strong> assicurare aggiornamento ed innovazione al sistema(operatori, strutture, sistemi, metodologie, etc.), ove opportuno anche in collaborazione coned altre Istituzioni o Agenzie Formative, altri Enti e/o Istituti <strong>di</strong> valenza scientifica. delle potenzialità erogative cumulativamente espresse dalle strutture proprienonché, in ragione della intrinseca valenza del finanziamento da risorse pubbliche, da erogatori privati,autorizzati ed accre<strong>di</strong>tati secondo le vigenti normative nazionali e regionali, nella logica <strong>di</strong> una corretta econcreta integrazione complementare.I.4 La Visione ma organizzativo che sia appropriato, efficace,efficiente nei servizi offerti ai citta<strong>di</strong>ni rispetto ai loro bisogni ed attese. Un sistema attento almiglioramento continuo della qualità e quantità della propria offerta, pur tenendo presente la necessità <strong>di</strong>un ragionevole rapporto tra offerta e consumo <strong>di</strong> prestazioni da essa generato, in un contesto <strong>di</strong>ottimizzazione e finalizzazione delle risorse <strong>di</strong>sponibili, me<strong>di</strong>ante lone in rete, integrata nelcontesto del territorio regionale, sulla base delle normative ed in<strong>di</strong>rizzi degli Enti sovraor<strong>di</strong>nati, per rendereaccessibili alla popolazione e da essa fruibili servizi <strong>di</strong> eccellenza sostenibili.In tale ottica <strong>di</strong>viene evidente la necessità <strong>di</strong> conferire al sistema organizzativo capacità premianti gradualidelle competenze professionali, che vanno perseguite anche me<strong>di</strong>ante idonei rapporti con i sindacati.I.5 Valori fondanti particolare valenza etica e, pertanto, <strong>di</strong>chiara ipropri valori fondanti quali valori che orientano i comportamenti <strong>di</strong> quanti contribuiscono alraggiungimento della sua missione e che sono a fondamento delle scelte, dei giu<strong>di</strong>zi e della stessaorganizzazione.Essi sono:Centralità del citta<strong>di</strong>no come persona verso i cui bisogni <strong>di</strong> salute e per la tutela della quale orienta lapropria complessiva professionalità e la propria comprensione, garantendogli accessibilità e fruizionedei servizi, nel contempo fornendogli ogni informazione utile alla scelta ed alla decisione <strong>di</strong> accesso aiservizi medesimi.Sviluppo professionale: l'Azienda si impegna a sostenere il progressivo miglioramento dei propriservizi in linea con i processi <strong>di</strong> cambiamento della pratica clinica e me<strong>di</strong>ante programmi <strong>di</strong> sviluppo eformazione della competenza professionale delle singole categorie e dei propri operatori, nonchéattraverso il costante adeguamento delle proprie azioni e dei propri servizi.Qualità Clinica: l parametri <strong>di</strong> qualità clinicaassistenziale e professionale attraverso i sistemi <strong>di</strong> valutazione interna e con il ricorso ad azioni <strong>di</strong>8


evisione della pratica clinica e professionale anche alla luce delle innovazioni e della informazionescientifica.Affidabilità me<strong>di</strong>ata dalla coerenza delle azioni e dei risultati rispetto agli impegni assunti, dalmiglioramento organizzativo con adeguati percorsi formativi, <strong>di</strong> ricerca e innovazione per governare iprocessi <strong>di</strong> cambiamento;Efficacia: l e e critica valutazione della capacità <strong>di</strong> raggiungere gliobiettivi assistenzi modalità <strong>di</strong> erogazione ed intervento; per la qual cosa hanno valenza sia appropriato utilizzo dellerisorse <strong>di</strong>sponibili, sia le sinergie <strong>di</strong> rete intraaziendale ed interaziendale;Trasparenza: l'Azienda si impegna a perseguire percorsi espliciti sia tanto nel processo decisionaleche nel processo amministrativo quanto nella acquisizione e nella cessione <strong>di</strong> beni,servizi oprestazioni ed a favorire la conoscenza interna ed esterna dello stato complessivo e specifico deiservizi, del raggiungimento degli obiettivi prefissati, della valutazione dei risultati, delle metodologie<strong>di</strong> valutazione, dei sistemi premiantiCapo II II.1 Relazione con la società -­‐ Partecipazione dei citta<strong>di</strong>ni L'<strong>ASP</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> riconosce la centralità del citta<strong>di</strong>no quale persona titolare del <strong>di</strong>ritto alla tuteladella salute ed a tal fine si impegna a promuoverne la partecipazione alle scelte ed alla valutazione dellaqualità dei servizi, nel rispetto del D.Lgs. 502/1992 e s.m.i. e della normativa e degli in<strong>di</strong>rizzi regionali,assicurando le conoscenze idonee a tale interazione.A tale assunto concorrono anche:II.1.1 LA CARTA DEI SERVIZI SOCIO-SANITARILa Carta dei servizi socio-­‐sanitari definisce gli impegni e gli standard, generali e specifici, dei servizi;fornisce informazione su prestazioni erogate, tariffe, modalità <strong>di</strong> accesso ai servizi, tempi <strong>di</strong> attesa, ancherispetto all'attività libero professionale intramoenia svolta ai sensi della normativa <strong>di</strong> legge.Essa è aggiornata medesimi. Di essa è promossa la informazione e la conoscenza da parte dei citta<strong>di</strong>ni con modalità e mezziidonei allo scopo e, comunque, me<strong>di</strong>ante pubblicazione sul sito aziendale.II.1.2 LA CONFERENZA ANNUALE DEI SERVIZIIl Direttore Generale in<strong>di</strong>ce annualmente una Conferenza dei servizi, al fine <strong>di</strong> verificare l'attuazionedella"Carta dei servizi", rendendo noti i dati relativi all'andamento degli stessi, allo stato <strong>di</strong> attuazione degliobiettivi, al grado <strong>di</strong> raggiungimento degli standard, con particolare riferimento allo svolgimento delleattività <strong>di</strong> tutela degli utenti. Ad essa partecipano i rappresentanti degli Enti del territorio <strong>di</strong> appartenenza edell .9


II.1.3 I L COMITATO CONSULTIVO DEGLI UTENTI organo <strong>di</strong> consultazione sullo stato <strong>di</strong> adempimento della carta dei servizi; può fornire proposte in meritoa tale stato al fine <strong>di</strong> eventuali migliorie anche in funzione della percezione da parte degli utenti.La sua composizione è definita me<strong>di</strong>ante regolamento da re<strong>di</strong>gere entro novanta giorni dalla approvazione.II.1.4 FFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (URP)Ufficio Relazioni con il Pubblico garantisce la valutazione del gra<strong>di</strong>mento da parte dei citta<strong>di</strong>ni cheusufruiscono dei servizi sanitari e socio-­‐sanitari erogati e la percezione della qualità <strong>di</strong> essi; propone azionie programmi per il miglioramento della sod<strong>di</strong>sfazione del citta<strong>di</strong>no; svolge attraverso procedure definite da apposito regolamento aziendale.II.2 Relazioni con gli enti istituzionali II.2.1-RAPPORTI CON ALTRE AZIENDE, ISTITUZIONI ED ENTI LOCALI ricerca e sviluppa relazioni con le altre aziende sanitarie ed ospedaliere, con le aziendeaccre<strong>di</strong>tate, con Enti ed istituzioni pubbliche e private che operano in ambito regionale, al fine <strong>di</strong> garantire,alle migliori con<strong>di</strong>zioni, i migliori servizi possibili, pianificandole attraverso il Piano Annuale delle AttivitàAziendali e con la finalità <strong>di</strong> creare un sistema a rete provinciale e regionale, nonché a contribuire alla<strong>di</strong>ffusione della conoscenza delle peculiarità delle professioni ed attività sanitarie e dei servizi ed attivitàrese anche ai fini formativi.Tali forme <strong>di</strong> collaborazione possono prevedere:partecipazione <strong>di</strong> personale operante nelle aziende interessate;compartecipazione a progetti formativi ed informativi;<strong>di</strong> attività assistenziali o sanitarie;esercizio in comune, anche per perio<strong>di</strong> limitati, <strong>di</strong> funzioni amministrative -­‐ <strong>di</strong> beni o servizi -­‐ legali e tecnicherilevanza, per lo scambio <strong>di</strong> informazioni e la creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> conoscenze, finalizzate Regione.I Piani <strong>di</strong> Zona rappresentano già una prima piattaforma <strong>di</strong> lavoro sul piano dell'integrazione operativa.II.2.2-RAPPORTI CON LNIVERSITÀ ED ALTRE ISTITUZIONI ED AGENZIE FORMATIVEL'Azienda ritiene fondamentale sviluppare il rapporto con le Università perché esse possano contribuire,, a realizzare e promuovere il fondamentale obiettivo <strong>di</strong> garantire laqualità e sostenibilità del Servizio Sanitario, alla qualità e congruità della formazione del personale me<strong>di</strong>coe sanitario, allo sviluppo della ricerca biome<strong>di</strong>ca e sanitaria.10


Nel rapporto con le Università l'Azienda intende inoltre:avviare il proprio ruolo <strong>di</strong> sede formativa per i corsi <strong>di</strong> laurea per le professioni sanitarie;promuovere, nel limite del possibile, percorsi formativi per le scuole <strong>di</strong> specializzazioni me<strong>di</strong>che;sviluppare e formalizzare le attività <strong>di</strong>dattiche svolgibili in varie forme dal personale dell'Azienda;concorrere allo sviluppo scientifico della ricerca e della innovazione;promuovere la relazione tra approccio tecnologico e concezione umanistica, per un nuovo rapportotra me<strong>di</strong>co e paziente, la malattie e la cura, come valore fondante della me<strong>di</strong>cina. , per quanto possibile, alla<strong>di</strong>ffusione della conoscenza delle attività sanitarie anche ai fini dell formazione e <strong>di</strong> lavoro e della implementazione del bagaglio conoscitivo.II.3 Rete regionale dei servizi sanitari strategie e strumenti finalizzati a creare, mantenere e sviluppare una rete <strong>di</strong> servizi sulterritorio sia <strong>di</strong> tipo intra-­‐aziendale che interaziendale al fine <strong>di</strong> garantire adeguati percorsi assistenziali ed ilmiglioramento contin sanitaria provinciale, inoltre, organizza le propriefunzioni per garantire alle persone detenute nelle carceri del territorio <strong>di</strong> competenza i Livelli Essenziali <strong>di</strong> tossico<strong>di</strong>pendenze, la vigi secondo i dettami del D.P.C.M. 1 aprile2008 e successive <strong>di</strong>sposizioni nazionali e regionali.II.4 Integrazione socio-­‐sanitaria L'Azienda favoriscervizi e delle attività atte allaintegrazione socio-­‐sanitaria tra unità organizzative dell'Azienda ed i <strong>di</strong>versi soggetti e settori sociali delterritorio per sostenere:a livello interno, il lavoro <strong>di</strong> gruppo attraverso l'organizzazione, la gestione e la produzione dei servizie delle prestazioni assistenziali;a livello <strong>di</strong> relazioni esterne, il consolidamento <strong>di</strong> reti <strong>di</strong> servizi integrati con le altre strutture sociali,per partecipare allo sviluppo delle politiche <strong>di</strong> salute delle comunità locali del territorio tendenti alraggiungimento degli obiettivi comuni.Capo III Principi ispiratori <strong>di</strong> gestione III.1-­‐ Unitarietà della Gestione assolve alle funzioni <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> governo e <strong>di</strong> committenza, <strong>di</strong>produzione delle prestazioni e <strong>di</strong> organizzazione e gestione delle risorse a tal fine assegnate. <strong>di</strong>rigenziali, integrazione tra i servizi, nel quadro unitario della gestione.La Direzione Strategica nelle funzioni <strong>di</strong> committenza è supportata da una struttura operativa semplice<strong>di</strong>partimentale. Tale supporto si realizza attraverso la definizione dei servizi necessari (qualità e quantitàdelle prestazioni o attività necessarie per affrontare le patologie prevalenti) per rispondere adeguatamenteed in modo appropriato ai bisogni <strong>di</strong> salute della popolazione. Attività in<strong>di</strong>spensabile per la11


programmazione delle attività che trae esplicito mandato dalle istanze della comunità locale, veicolateattraverso le linee <strong>di</strong> programmazione nazionale, regionale e aziendale. irezione <strong>Aziendale</strong> affiancata dalCoor<strong>di</strong>natore dei Distretti, dai Direttori <strong>di</strong> Distretto e dai Direttori <strong>di</strong> Dipartimento e viene esercitata neiLe funzioni aziendali <strong>di</strong> staff assicurano il supporto <strong>di</strong> conoscenze e competenze in<strong>di</strong>spensabili per ladefinizione dei piani annuali <strong>di</strong> attività, sulla base dei quali costruire gli accor<strong>di</strong> contrattuali con le struttureproduttrici. concettualmente <strong>di</strong>stinte:definire i bisogni <strong>di</strong> salute della popolazione <strong>di</strong> riferimento, Piano Sanitario Nazionale e da quello Regionale e dal Piano annuale stessa;definire la tipologia quantitativa e qualitativa dei prodotti-­‐servizi necessari ed appropriatiper rispondere ai bisogni <strong>di</strong> salute della popolazione <strong>di</strong> riferimento;definire le competenze <strong>di</strong>stintive della propria organizzazione (produttori interni);definire le competenze <strong>di</strong>stintive dei produttori esterni;orientare la produzione, partecipare e presiedere alla negoziazione del budget per glierogatori interni e alla stipula degli accor<strong>di</strong> e dei contratti con gli erogatori esterni;garantire la compatibilità tra il Piano annuale <strong>di</strong> attività e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> risorsefinanziarie;verificare il monitoraggio, il controllo e i risultati nei confronti <strong>di</strong> ciascun soggettoerogatore, anche a garanzia dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> cui il citta<strong>di</strong>no è portatore.I contenuti degli accor<strong>di</strong>/contratti <strong>di</strong> fornitura e degli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> budget sono informati a criteri e regolepubblici e privati.III.2 assistenziali Il sistema dei servizi, sulla base dei principi <strong>di</strong> qualità, appropriatezza, sicurezza e sostenibilità economica,dovrà: sulla ricerca della sod<strong>di</strong>sfazione delbeneficiario sviluppando rapporti <strong>di</strong> fiducia e comprensione dei reciproci punti <strong>di</strong> vista; rendere facilmente<strong>di</strong>sponibili e accessibili le informazioni necessarie ai beneficiari dei servizi per scegliere, orientarsi edaccedere alle prestazioni <strong>di</strong> cui hanno necessità; impegnarsi nel miglioramento continuo della qualità deiservizi.A tal fine è necessario che quanti prestano la propria attività in nome e per conto rino per:ascoltare e ricercare le ragioni e gli obiettivi che sottendono alle posizioni degli interlocutori;;rendere sistematicamente <strong>di</strong>sponibili informazioni e notizie utili alla scelta consapevole delleprestazioni e dei servizi, delle se<strong>di</strong> e delle modalità <strong>di</strong> erogazione degli stessi;12


esplicitare le caratteristiche qualitative e quantitative dei servizi e delle prestazioni che si impegna arispettare;stimolare informazioni <strong>di</strong> ritorno sui servizi ricevuti al fine <strong>di</strong> migliorarne conseguentemente laqualità;evitare prestazioni non appropriate sia come tipo che come modalità <strong>di</strong> loro erogazione;privilegiare le prestazioni che, a parità <strong>di</strong> efficacia ed efficienza, siano meno invasive, rispettino contesto sociale.III.3 Integrazione ospedale territorio L'integrazione ospedale territorio è finalizzata a definire percorsi integrati per l'erogazione delle prestazioniai citta<strong>di</strong>ni al fine <strong>di</strong>:garantire risposte sanitarie certe ed adeguate alle esigenze <strong>di</strong> sanità degli utenti;far sentire il citta<strong>di</strong>no sempre al centro del processo, rassicurato nel proprio <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> salute e <strong>di</strong>privacy;ottimizzare le risorse, evitando percorsi ridondanti ed inutili,promuovere l'orientamento degli utenti nei percorsi <strong>di</strong> sanità,integrare le informazioni sanitarie, in una unica cartella clinica che consenta <strong>di</strong> seguire il paziente nelsuo percorso <strong>di</strong> trattamento,prevedere un ritorno informativo al me<strong>di</strong>co curante del paziente. e<strong>di</strong>cina generale epe<strong>di</strong>atrica, specialistica ambulatoriale, assistenza domiciliare integrata, continuità assistenziale, servizi <strong>di</strong> nziali in grado <strong>di</strong> assicurare lacontinuità dei percorsi <strong>di</strong> cura sul territorio favorendo forme <strong>di</strong> associazionismo tra i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinagenerale, nonché forme <strong>di</strong> collaborazione operativa tra le varie categorie <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci convenzionati, in grado<strong>di</strong> garantire percorsi <strong>di</strong> cura autonomi e completi e <strong>di</strong> realizzare la continuità tra i momenti or<strong>di</strong>nari <strong>di</strong>assistenza ambulatoriale e domiciliare e quelli straor<strong>di</strong>nari del servizio <strong>di</strong> continuità assistenziale. promuove processi <strong>di</strong> assistenza e cura finalizzati a <strong>di</strong>minuire progressivamente la necessità dellospostamento dei pazienti fra le strutture e facilitare la deospedalizzazione.III.4 Rapporti convenzionali Me<strong>di</strong>cina generale;Me<strong>di</strong>cina pe<strong>di</strong>atrica;Me<strong>di</strong>cina specialistica e veterinaria ambulatoriale e delle altre professionalità sanitarie ambulatoriali(biologi,chimici,picologi,ecc.).Gestisce, altresì, eventuali convenzioni per consulenze sanitarie e non, attive e passive con strutturepubbliche e private, con associazioni <strong>di</strong> volontariato e privati.13


Gestisce, ancora eventuali convenzioni con le Università degli stu<strong>di</strong> per attività <strong>di</strong>dattiche integrative perMe<strong>di</strong>ci specializzan<strong>di</strong>, e tutte quelle altre che, <strong>di</strong> volta in volta, dovesse ritenere opportuno attivare.III.5 Governo clinico Il governo clinico costituisce il miglioramentoi utili afavsso necessita del coinvolgimento attivo e responsabile <strong>di</strong> ciascun me<strong>di</strong>co, <strong>di</strong> ciascunoperatore sanitario, <strong>di</strong> ciascuna equipe e della massima appropriatezza dei comportamenti professionali edelle prestazioni, che tengano conto anche del criterio della evidenza clinica; alle finalità espresseconcorrono relazioni funzionali tra la componente clinico-­‐assistenziale e quella organizzatvo-­‐gestionalenonchè sistemi <strong>di</strong> monitoraggio, valutazione e premianti basati su in<strong>di</strong>catori specificatamente definiti.Lnella definizione <strong>di</strong> precise linee <strong>di</strong> responsabea sviluppare sistemi organizzativi finalizzati alla realizzazione <strong>di</strong> percorsi assistenziali secondo logiche<strong>di</strong> integrazione multi<strong>di</strong>sciplinare ed interprofessionali;a garantire trasparenza dei risultati clinici ottenuti, presentati anche in forma comparativa;a promuovere programmi <strong>di</strong> miglioramento della qualità me<strong>di</strong>ante linee guida clinico-­‐assistenziali,gestione e comunicazione del rischio clinico, sistemi <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t clinico, gestione programmazione dellaformazione continua, comparazione degli standard adottati sia a livello interaziendale regionale checon quelli sovraregionali ;nello sviluppo delle attività <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento professionale me<strong>di</strong>ante rilevamento delle esperienzecompiute ed acquisite, della formazione professionale effettuata, utili allo sviluppo <strong>di</strong> specifici pianied attività.III.6 Controllo e verifica della appropriatezza LAzienda attiva un , sulla appropriatezzadelle prestazioni rese presso i propri presi<strong>di</strong> ospedalieri e territoriali nonché presso le strutture accre<strong>di</strong>tatee contrattualizzate, della corretta compilazione delle SDO e della loro corrispondenza con le cartellecliniche ai sensi della normativa vigente. Tale funzione è espletata dalla struttura semplice <strong>di</strong>partimentale<strong>di</strong> cui al precedente punto III,1 con il concorso, per specifiche attività e secondo <strong>di</strong>rettive del DirettoreGenerale, delle altre strutture, uffici e servizi aziendali.III.7 Accre<strong>di</strong>tamento intende sviluppare e consolidare, nell'ambito del sistema sanitario locale, la collaborazione con ilprivato accre<strong>di</strong>tato profit, in una ottica <strong>di</strong> sinergia e complementarietà produttiva, che trova il punto <strong>di</strong>equilibrio in una programmazione che assume come base i bisogni sanitari dei citta<strong>di</strong>ni in rapporto allacapacità produttiva, dal punto <strong>di</strong> vista quali-­‐quantitativo, del privato. La verifica dei requisiti ture, pubbliche eprivate, sanitarie, socio-­‐sanitarie e dei professionisti, è demandata alla Commissione <strong>Aziendale</strong> per costituita ed operante ai sensi delle normative regionali (L.R. 24/2008,DD.PP.GG.RR 28/2010 e 23/<strong>2011</strong>) e nazionali in materia.14


III.8 Innovazione gestionale e tecnologica su mo<strong>di</strong>fiche nelladomanda e nei processi assistenziali, a loro volta derivanti sia dalle nuove tecnologie e dal loro utilizzo, siadalle sempre crescenti aspettative rapporto tra offerta e domanda insistente sulla sanità in relazione alle risorse <strong>di</strong>sponibili, agli obiettivi <strong>di</strong>salute, ai LEA. lo sviluppo aziendale dal punto <strong>di</strong> vista tecnologico, strutturale,gestionale e organizzativo e deve essere <strong>di</strong>ffuso in ogni parte <strong>di</strong> essa sipossano valutare le innovazioni, selezionare quelle più adatte, creare strumenti <strong>di</strong> monitoraggio, tenendopresente la logica <strong>di</strong> integrazione ospedale-­‐territorio.Le forme <strong>di</strong> innovazione gestionale e tecnico-­‐non strategiche ed ove valutato proficuo e funzionale, il ricorso a collaborazione, convenzioni e/oaffidamento con/a enti e soggetti esterni, pubblici e/o privati, nelle forme e limiti consentiti dalle norme inmateria, nonché forme <strong>di</strong> aggregazioni sovra aziendali dei servizi <strong>di</strong> supporto. è espressa dalla capacità <strong>di</strong> comprenderemutamenti del contesto e anticiparne, sepossibile, le necessità adottando, <strong>di</strong> conseguenza gli adeguamenti necessari anche in via sperimentale.Particolare attenzione è rivolta alle procedure e meto<strong>di</strong>che derivanti dai progressi nelle procedure <strong>di</strong>automatizzazione e <strong>di</strong> informatizzazione e dalle opportunità operative da essi derivanti.Con regolamento da adottarsi entro 90 giorni dalla approvazione del presente atto sono <strong>di</strong>sciplinate leprocedure e le forme <strong>di</strong> attuazione innovativa nel processo <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> beni e servizi.III.9 Centralità delle persone che lavorano in azienda L'Azienda deve favorire la valorizzazione delle proprie risorse umane e la massima integrazione tra loro etra unità organizzative dell'Azienda.Le attuali frontiere organizzative della sanità, i modelli <strong>di</strong> erogazione delle prestazioni e delle attivitàsanitarie, orientamentoal lavoro <strong>di</strong> équipe come modalità irrinunciabile <strong>di</strong> erogazione della prestazione ma anche <strong>di</strong> interscambiodelle esperienze e delle conoscenze, nel contempo richiedono lo sviluppo delle singole professionalità ecompetenze, il sod<strong>di</strong>sfacimento nda opera al fine concretizzare:percorsi e programmi formativi e del sistema ECM orientati alle singole professionalità ed alleesigenze scaturenti dalle prestazioni e dai servizi forniti ed usati, finalizzati anche, nelle specificità, algoverno clinico;risultati conseguiti.La cura degli aspetti formativi intrinseci a ciascuna delle professionalità, sia per quanto attiene allacompetenza sui processi, sia sotto il profilo della conoscenza scientifica e metodologica, sia sotto il profilotecnico e strumentale è assegnata alla struttura <strong>di</strong> staff Formazione <strong>Aziendale</strong>, che potrà anche articolarsiin relazione a specifiche esigenze organizzative e metodologiche e che dovrà essere assegnata a un<strong>di</strong>rigente me<strong>di</strong>co in possesso <strong>di</strong> qualificata esperienza.15


III.10 Relazioni sindacali Il sistema <strong>di</strong> relazioni sindacali orientato, purnella salvaguar<strong>di</strong>a dell'interesse al miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro ed alla crescita professionaledei singoli operatori e del loro insieme, all'esigenza dell'Azienda <strong>di</strong> conseguire efficacia ed efficienza deiservizi erogati in favore dei citta<strong>di</strong>ni e della tutela della loro salute.Le relazioni sindacali si sviluppano nelle materie e me<strong>di</strong>ante gli strumenti e modalità previsti dai contrattinazionali delle singole categorie e dagli accor<strong>di</strong> decentrati da essi previsti e dalla normativa.L'Azie nelle forme e misure previste dai contratti <strong>di</strong> lavoro e dalla normativa, promuove iniziative al fine <strong>di</strong>convenire a rapporti improntati alla massima e reciproca <strong>di</strong>sponibilità, collaborazione ed alla trasparenzadelle azioni.In particolare le relazioni sindacali sviluppano, anche:la contrattazione collettiva integrativa sulle materie e con le modalità in<strong>di</strong>cate nei contrattinazionali <strong>di</strong> categoria e decentrati;informazione, concertazione e consultazione;interpretazione autentica dei contratti integrativi sottoscritti;III.11 responsabilizzazione gestionale Alle articolazioni organizzative <strong>di</strong> cui al CAPO V, oltre che a quelle in<strong>di</strong>viduate negli atti organizzativi <strong>di</strong> realizzare un chiaro ed esplicito sistema delle e promuova la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una cultura partecipativa, con apposito atto, dovrannoessere in<strong>di</strong>viduate la missione, le specifiche aree <strong>di</strong> responsabilità, nonché le eventuali attribuzioni <strong>di</strong>competenze.Il conferimento degli incarichi <strong>di</strong>rigenziali e <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> struttura è <strong>di</strong>sciplinato dal DirettoreGenerale con appositi atti nel rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge e delle norme contenute nei i collettivi <strong>di</strong>lavoro.La valutazione dei <strong>di</strong>rigenti viene effettuata sulla base <strong>di</strong> criteri predefiniti che fanno riferimento al grado <strong>di</strong>coerenza esistente tra comportamenti in<strong>di</strong>viduali da un lato e valori aziendali, principi organizzativi <strong>di</strong>riferimento, capacità <strong>di</strong> natura tecnico-­‐professionale, capacità <strong>di</strong> assicurare il raggiungimento degli obiettivi specifico nella valutazione dei <strong>di</strong>rigenti andrà considerato: la capacità <strong>di</strong> governo e losviluppo delle risorse professionali; la capacità <strong>di</strong> intrattenere adeguati rapporti con operare in modo interessato con altre strutture o servizi; la capacità <strong>di</strong> assicurare un adeguato rapportocosti/risultati.La <strong>di</strong>rigenza, nel presente modello organizzativo aziendale, deve assumere tutte le competenze e leresponsabilità che la legge gli attribuisce. Soltanto una <strong>di</strong>rigenza nel pieno del suo mandato <strong>di</strong>16


esponsabilità sia verso l'interno che verso l'esterno, nei limiti fissati dalla legge e così come concordati nelcontratto in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> nomina, è in grado <strong>di</strong> contribuire alla reale gestione dei servizi sanitari.L'assegnazione del budget (inteso come risorse complessive: umane, strumentali, strutturali rapportate agliobiettivi da perseguire) è necessaria per dare ai <strong>di</strong>rigenti responsabili una capacità e autonomia <strong>di</strong> gestioneal fine <strong>di</strong> realizzare gli obiettivi previsti e quin<strong>di</strong> rimuovere tutti gli impe<strong>di</strong>menti che siano ostativi al lororaggiungiménto.In particolare, nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto nel presente atto i <strong>di</strong>rigenti esercitano le funzioni <strong>di</strong> caratteregestionale secondo quanto stabilito negli atti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e programmazione annuale delle attività, nonchédel processo <strong>di</strong> negoziazione del budget. Può essere delegata ai <strong>di</strong>rigenti da parte del Direttore Generalel'adozione <strong>di</strong> decisioni, atti e provve<strong>di</strong>menti, compresi quelli che impegnano l'Azienda verso l'esterno,nonché la gestione finanziaria, tecnica ed amministrativa, me<strong>di</strong>ante l'esercizio <strong>di</strong> autonoma facoltà <strong>di</strong>spesa.Spetta inoltre ai <strong>di</strong>rigenti lo svolgimento delle seguenti funzioni:a. <strong>di</strong>rezione, coor<strong>di</strong>namento, organizzazione e gestione delle strutture organizzative o funzionali cui sonopreposti, anche me<strong>di</strong>ante l'adozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive, atti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo, definizione <strong>di</strong> procedure e pre<strong>di</strong>sposizionedei programmi <strong>di</strong> lavoro delle strutture medesime, secondo i principi <strong>di</strong> flessibilità, ai fini delconseguimento degli obiettivi programmati attraverso l'uso razionale delle risorse, ponendo come criterio<strong>di</strong> riferimento i principi dell'orientamento alla qualità;b. svolgimento <strong>di</strong> attività dì elaborazione, consulenza, stu<strong>di</strong>o o ricerca ovvero <strong>di</strong> funzioni ispettive e <strong>di</strong>controllo ovvero, ancora, svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> natura tecnico professionale;c. responsabilizzazione del personale ai fini del raggiungimento dei risultati;d. adozione degli atti <strong>di</strong> gestione organizzativa del personale che non comportino mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> posizionefunzionale dello stesso;e. armonizzazione degli orari <strong>di</strong> servizio per il miglior sod<strong>di</strong>sfacimento delle esigenze dell'utenza;f. controllo dell'insieme delle attività e delle risorse umane delle strutture organizzative cui sono preposti,ai fini della valutazione dei risultati conseguiti;g. gestione del budget, là dove previsto, me<strong>di</strong>ante uso razionale ed integrato delle risorse assegnate;h. partecipazione alle procedure informative nonché <strong>di</strong> verifica e controllo delle prestazioni e dellagestione.III.12 Deleghe e poteri Il Direttore Generale, fermo restando quanto previsto nel presente <strong>Atto</strong>, può delegare con riferimento adambiti settoriali <strong>di</strong> attività oppure all'adozione <strong>di</strong> singoli atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato o <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, le propriefunzioni al Direttore Amministrativo, al Direttore Sanitario, al Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti, ai Dirigenti <strong>di</strong>Struttura Complessa in coerenza con quanto previsto organizzazione. Sono esclusi dal potere <strong>di</strong> delega gli atti non delegabili in virtù delle normative e delleiendali.17


La delega è conferita con provve<strong>di</strong>mento scritto, che ne fissa i limiti temporali e gli ambiti oggettivi esoggettivi; l'originale dell'atto <strong>di</strong> delega è inserito in apposito registro conservato presso la segreteria delDirettore Generale.L'eventuale revoca delle deleghe conferite ha luogo nelle stesse forme adottate per il loro conferimento.Il soggetto delegato ha la piena responsabilità, a qualsiasi effetto interno ed esterno all' Azienda, degli atticompiuti, sui quali non è previsto alcun controllo preventivo e che devono, comunque essere portati aconoscenza del Direttore Generale, ma che devono essere compiuti nel rispetto della normativa, degliobiettivi aziendali peculiari e generali, della programmazione aziendale, della compatibilità finanziaria,nonché garantendo chiarezza e trasparenza nella decisione e nella motivazione e corretta informazione.Gli atti adottati dal soggetto delegato possono essere annullati orevocati dal Direttore Generale se ritenuti illegittimi o inopportuni o assunti in vizio alle normative o agliobiettivi, programmi ed interessi aziendali o alle <strong>di</strong>rettive nazionali e/o regionali in materia o in violazione almandato conferito; il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> annullamento o revoca è adottato con atto motivato; sugli atti <strong>di</strong><strong>di</strong>ritto privato illegittimi o inopportuni assunti dal delegato il Direttore Generale provvede ai sensi delco<strong>di</strong>ce civile.Il Direttore Generale conserva il potere sostitutivo sui singoli atti o attività in caso <strong>di</strong> inerzia del delegato,adottandolo/compiendola <strong>di</strong>rettamente ovvero conferendone delega ad altro <strong>di</strong>rigente previainformazione al delegato originario.Capo IV Assetto istituzionale IV.1 La <strong>di</strong>rezione <strong>Aziendale</strong> Il Direttore Generale, il Direttore Amministrativo e il Direttore Sanitario<strong>Aziendale</strong>.costituiscono la DirezioneLa Direzione Generale è costituita da strutture che operano a livello centrale e svolgono funzioniamministrative, <strong>di</strong> programmazione, <strong>di</strong> controllo, <strong>di</strong> verifica e <strong>di</strong> analisi, al fine <strong>di</strong> attuare gli atti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoe pianificazione strategica definiti dalla Direzione <strong>Aziendale</strong>.IV.2 IL Direttore Generale Il Direttore Generale ha la rappresentanza legale dell' Azienda ed è responsabile della gestione complessiva.Egli è tenuto ad assicurare la legittimità, l'imparzialità e il buon andamento dell'azione amministrativa,nonché il regolare funzionamento tramite:l'esercizio delle funzioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e controllo delle attività;la definizione, sulla base degli atti <strong>di</strong> programmazione nazionale e regionale, degli obiettivi e deiprogrammi da attuare;la verifica della rispondenza dei risultati dell'attività e della gestione agli in<strong>di</strong>rizzi impartiti e la verificadel raggiungimento degli obiettivi posti, avvalendosi delle funzioni e dei processi <strong>di</strong> controllo interno.18


Il Direttore Generale esercita le proprie funzioni <strong>di</strong>rettamente, avvalendosi del Direttore Sanitario e delDirettore Amministrativo nonché ovveroper delega secondo quanto previsto nel presente atto.Il Direttore Generale esercita le funzioni <strong>di</strong> competenza con atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato o attraverso l'adozione <strong>di</strong>provve<strong>di</strong>menti amministrativi.Gli atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato sono retti dal principio <strong>di</strong> libertà delle forme nei limiti previsti dal Co<strong>di</strong>ce Civile edalle leggi speciali ed in generale non richiedono motivazione, salvo che questa non sia richiesta daspecifiche <strong>di</strong>sposizioni.I provve<strong>di</strong>menti amministrativi sono emanati nell' osservanza della L. 241/90 e s.m.i e della L.R. n. 10/91 es.m.i e delle norme e dei principi generali dell'azione amministrativa. Il Direttore Generale, fermo restandol'obbligo <strong>di</strong> motivazione, è tenuto ad esplicitare nei provve<strong>di</strong>menti amministrativi le ragioni per le qualieventualmente ritiene <strong>di</strong> non attenersi al parere espresso dal Direttore Sanitario e dal DirettoreAmministrativo per le materie <strong>di</strong> rispettiva competenza.Gli atti del Direttore Generale non aventi rilevanza esterna assumono il carattere <strong>di</strong> mere <strong>di</strong>sposizioniinterne. Le <strong>di</strong>sposizioni interne non sono sottoposte all'esame e non richiedono l'acquisizione <strong>di</strong> pareri delCollegio Sindacale .Il Direttore Generale, sulla base <strong>di</strong> opportune intese con la Conferenza dei Sindaci, assicura i rapporti traquesta e l'Azienda, assumendo le misure organizzative e gli atti necessari affinché la Conferenza possasvolgere la sua funzione <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo per la "politica sanitaria" del territorio.Il Direttore generale presiede il Collegio <strong>di</strong> Direzione ed ogni altro organismo secondo quanto previsto dalpresente atto o dalla normativa; cura i rapporti con le Istituzioni regionali, lattraverso la stipula <strong>di</strong> Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Programma e Protocolli <strong>di</strong> Intesa e/o Protocolli Attuativi.Nei casi <strong>di</strong> assenza od impe<strong>di</strong>mento del Direttore Generale si applica il <strong>di</strong>sposto dell' art. 3 comma 6 delD.Lgvo 502/92 e s.m.i.a) l'adozione dell'<strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong>;b) la nomina del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario, nonché eventuale revoca, nel rispetto<strong>di</strong> quanto stabilito dall'articolo 3 bis, comma 8, del D. Lgs. 502/92 come mo<strong>di</strong>ficato dal D. Lgs. 229/99; finoredetta normativa, il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> revoca puòessere adottato nella ricorrenza <strong>di</strong> motivi idonei a determinare il venir meno del rapporto fiduciario;c) ogrammatici annuali <strong>di</strong> attività,ivi compresi quelli relativi agli Obiettivi <strong>di</strong> PSN;d) generali per l'azione amministrativa;e) ivi alla programmazione economico-­‐finanziaria e <strong>di</strong> bilancio, compresi quellirelativi alla gestione attraverso la metodologia della negoziazione per budget;19


f) -­‐finanziarie da destinare alle <strong>di</strong>verse finalitàe la loro ripartizione tra le strutture complesse;g) beni, appalti <strong>di</strong> lavori e servizi per importi superiori alla c.d. soglia comunitaria;h) carico <strong>di</strong> terzi;i) gli atti <strong>di</strong> nomina, <strong>di</strong> designazione, <strong>di</strong> sospensione, <strong>di</strong> decadenza riservati da specifiche <strong>di</strong>sposizioni allacompetenza del Direttore Generale;j) gli atti relativi al personale, concernenti:- la nomina del Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti, dei Direttori <strong>di</strong> Dipartimento e dei Direttori <strong>di</strong> Distretto e laverifica degli stessi;- la nomina dei Direttori <strong>di</strong> Struttura complessa e dei Responsabili <strong>di</strong> Struttura semplice e la verifica deglistessi;- fiduciaria, gli incarichi <strong>di</strong> natura professionale, <strong>di</strong> consulenza, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca, ispettivi, <strong>di</strong> verifica econtrollo;- la rideterminazione complessiva della dotazione organica;- adozione <strong>di</strong> contratti integrativi;- i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> mobilità interna, se non altrimenti delegati;- proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari;- Valutazione);- la in<strong>di</strong>viduazione dei collaboratori alle sue <strong>di</strong>rette <strong>di</strong>pendenze, nonché del Responsabile del servizio <strong>di</strong>prevenzione e protezione e del Me<strong>di</strong>co Competente;- ogni altro atto concernente la scelta delle risorse umane;k) le costituzioni in giu<strong>di</strong>zio e la nomina <strong>di</strong> <strong>di</strong>fensori;l) 165/01;m) n) convenzioni, mandati e procure, procure ad litem arbitraggi.20


Il revocare i provve<strong>di</strong>menti amministrativi illegittimi o inopportuni, nonché assumere, rispetto agli atti <strong>di</strong><strong>di</strong>ritto privato invali<strong>di</strong> o non convenienti, le iniziative consentite dal Co<strong>di</strong>ce Civile.IV.3 IL Collegio Sindacale Il Collegio Sindacale dell'azienda sanitaria è nominato dal Direttore Generale ed è composto da Cinquemembri in possesso dei requisiti <strong>di</strong> cui all'articolo 3 ter del Decreto Legislativo 229/1999mo<strong>di</strong>ficazioni, designati:1) due dal competente organo regionale;2) uno dal Ministro del Tesoro dell'Economia e delle Finanze;3) uno dal Ministro della Salute;4) uno dalla Conferenza dei Sindaci.Il Collegio Sindacale , nel corso della prima seduta, elegge nel proprio seno il Presidente.Il Collegio Sindacale dura in carica tre anni e può essere rinnovato.e successiveI singoli componenti del Collegio Sindacale cessano dall'incarico per decorrenza dei termini, per <strong>di</strong>missionie per decadenza <strong>di</strong>chiarata dal Direttore Generale, a causa del sopravvenire anche <strong>di</strong> una delle con<strong>di</strong>zioniostative o delle situazioni <strong>di</strong> incompatibilità previste dalla normativa vigente, ovvero della mancatapartecipazione, senza giustificato motivo, ad almeno tre sedute del collegio o dell'assenza, ancorchégiustificata, protratta per oltre sei mesi. In tali casi, il Direttore Generale procede alla sostituzione delcomponente del Collegio Sindacale cessato dall'incarico, previa acquisizione della designazione da partedell'organo competente.Qualora si verifichi la mancanza <strong>di</strong> due o più componenti, il Direttore Generale procede alla ricostituzionedell'intero collegio.Il Collegio Sindacale esercita il controllo interno <strong>di</strong> regolarità gestionale e contabile. Tale controllo vaesercitato non sugli atti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato bensì su quelli inerenti la gestione aziendale. Per rendere mensilmente al Collegio Sindacale , che potrà richiederne copia.Il Collegio Sindacale :1) vigila sull' osservanza delle leggi e dei regolamenti;2) controlla l'amministrazione dell'azienda sanitaria sotto il profilo economico;3) accerta la regolare tenuta della contabilità e la conformità del bilancio <strong>di</strong> esercizio alle risultanze dei librie delle scritture contabili;4) effettua perio<strong>di</strong>camente verifiche <strong>di</strong> cassa;21


5) fornisce al <strong>di</strong>rettore generale in<strong>di</strong>cazioni utili alla corretta gestione aziendale;6) riferisce almeno trimestralmente alla Giunta regionale sui risultati della propria attività e denunciaimme<strong>di</strong>atamente alla stessa gravi irregolarità nella gestione o situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>savanzo;7) trasmette, altresì, una relazione semestrale sull'andamento dell'attività dell' Azienda alla conferenza deisindaci;8) provvede ad ogni altro adempimento previsto dalla legislazione vigente e dall'atto aziendale.I componenti del Collegio Sindacale possono procedere, nelle materie <strong>di</strong> propria competenza, anchein<strong>di</strong>vidualmente, ad atti <strong>di</strong> ispezione e controllo i cui risultati devono essere comunque sottopostiall'organo collegiale per l'assunzione delle conseguenti determinazioni.I componenti del Collegio Sindacale, in quanto organi istituzionali esclusivi dell' Azienda, ispirano l'eserciziodelle rispettive funzioni al principio della massima collaborazione, favorendo costanti e reciproche forme <strong>di</strong>coinvolgimento e <strong>di</strong> consultazione con particolare riferimento alla fase istruttoria dei provve<strong>di</strong>mentimaggiormente incidenti sul processo <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong> gestione dell' Azienda.IV.4 Il Direttore Sanitario Il Direttore sanitario è nominato con provve<strong>di</strong>mento del Direttore Generale.Egli:concorre al governo aziendale partecipando al processo <strong>di</strong> programmazione e pianificazionestrategica generale e <strong>di</strong> pianificazione annuale sanitar previsto dal D.Lgs. 502/02 e s.m.i., dalla L.R. 11/2004, nonché da ogni altra norma, regolamento, legge e atto dellaprogrammazione regionale;partecipa, unitamente al Direttore Generale che aziendali;fornisce i pareri obbligatori previsti dalla normativa sugli atti del Direttore Generale e sugli altri ad<strong>di</strong>rige i servizi sanitari d-­‐gestionali e igienico-­‐sanitari sulla base degliin<strong>di</strong>rizzi del piano programmatico e finanziario aziendale, nonché nel rispetto delle competenzeproprie e <strong>di</strong> quelle attribuite o delegate ad altri livelli <strong>di</strong>rigenziali;tà dei <strong>di</strong>partimenti sanitari e socio-­‐sanitari a livello aziendale;presiede il Consiglio dei Sanitari; rilevanza esterna, attribuitagli dallalegislazione vigente, dal presente atto, dai regolamenti aziendali attuativi ovvero delegatagli dalDirettore Generale.Nella propria attività si avvale per le parti <strong>di</strong> rispettiva competenza, del Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti, deiDirettori <strong>di</strong> Distretto e <strong>di</strong> Dipartimento; coor<strong>di</strong>na la funzione <strong>di</strong> supporto tecnico alla Conferenza deiSindaci.22


Il Direttore Generale, con provve<strong>di</strong>mento motivato, <strong>di</strong>chiara la decadenza del Direttore Sanitario nei casi <strong>di</strong>sopravvenienza <strong>di</strong> una delle cause <strong>di</strong> incompatibilità previste dalla legge nonché in caso <strong>di</strong> assenza oimpe<strong>di</strong>mento superiore a sei mesi.In presenza <strong>di</strong> grave violazione <strong>di</strong> legge ovvero dei principi <strong>di</strong> buon andamento e imparzialità materia <strong>di</strong> sospensione edecadenza dalla normativa.IV.5 Il Direttore Amministrativo Il Direttore Amministrativo è nominato con provve<strong>di</strong>mento del Direttore Generale.Egli:concorre al governo aziendale partecipando al processo <strong>di</strong> programmazione e pianificazione definizione e <strong>di</strong>rezione del sistema <strong>di</strong> governo economico-­‐finanziario aziendale , secondo quantoprevisto dal D. Lgs. 502/02 e s.m.i., nonché da ogni altra norma, regolamento, legge e atto dellaprogrammazione regionale;partecipa, unitamente al Direttore ecollabora con esso, per la parte <strong>di</strong> propria competenza allo aziendali;fornisce i pareri obbligatori previsti dalla normativa sugli atti del Direttore Generale e sugli altri adassume <strong>di</strong>rette responsabilità delle funzioni attribuite alla sua competenza dalla legislazione vigenteconcorre con la formulazione <strong>di</strong> proposte e pareri non vincolanti alla formazione delle decisioni delDirettore Generale;<strong>di</strong>rige i servizi amministrativi del programmazionenonché nel rispetto delle competenze attribuite o delegate agli altri livelli <strong>di</strong>rigenziali; strutture organizzative professionali e funzionali rientranti nelle areefunzionali amministrativa e tecnica; legislazione vigente, dal presente atto, dai regolamenti aziendali attuativi ovvero delegatagli dalDirettore Generale.amministrativo ha natura <strong>di</strong> incarico fiduciario e può essere revocato al venir meno <strong>di</strong>essa.Il Direttore Generale, con provve<strong>di</strong>mento motivato, <strong>di</strong>chiara la decadenza del Direttore Amministrativo neicasi <strong>di</strong> sopravvenienza <strong>di</strong> una delle cause <strong>di</strong> incompatibilità previste dalla legge nonché in caso <strong>di</strong> assenza oimpe<strong>di</strong>mento superiore a sei mesi.In presenza <strong>di</strong> grave violazione <strong>di</strong> legge ovvero dei principi <strong>di</strong> buon andamento e imparzialità materia <strong>di</strong> sospensione edecadenza dalla normativa nazionale.23


IV.6 Conferenza dei Sindaci La Conferenza dei Sindaci dei Comuni che costituiscono l'ambito territoriale dell'A.S.P. è l'organismorappresentativo delle Autonomie Locali e come tale rappresenta i bisogni sociali a rilevanza sanitaria dellacomunità.La Conferenza dei Sindaci, in attuazione delle norme specifiche vigenti in materia e sulla base del proprioregolamento: programmatici e trasmettendo le proprie valutazioni e proposte motivate al Direttore Generale edalla Regione;nomina un componente del Collegio Sindacale regione le relative osservazioni;I rapporti tra A.S.P. e Conferenza dei Sindaci sono assicurati dai rispettivi Direttore Generale e Presidente.P. mette a <strong>di</strong>sposizione della Conferenza dei Sindaci quanto stabilito dalla normativa regolamentarevigente.IV.7 Il Collegio <strong>di</strong> Direzione Il Collegio <strong>di</strong> Direzione assicura al Direttore Generale il supporto per il governo delle attività cliniche(governo clinico), per la programmazione e la valutazione delle attività tecnico sanitarie e <strong>di</strong> quelle adelevata integrazione sanitaria, per la elaborazione del piano annuale delle attività e losvil e contribuisce allaformulazione dei programmi <strong>di</strong> formazione, dei piani organizzativi professionaleintramuraria e alla valutazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi clinici. Direttore Amministrativo,dal Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti, dai Direttori <strong>di</strong> Distretto e dei Dipartimenti, dal Dirigente sanitarioresponsabile del Servizio Infermieristico e Tecnico.Al Collegio <strong>di</strong> Direzione possono essere invitati a partecipare, in relazione alla specificità degli argomentitrattati, i responsabili delle funzioni <strong>di</strong> staff e <strong>di</strong> altre articolazioni organizzative aziendali.Il CoEntro novanta giorni dalla approvazione del presente atto ne è definito il regolamento.IV.8 II Consiglio dei Sanitari <strong>di</strong>sposizioni al comma 12 delDLgs. 502/92 e s.m.i. ed è presieduto dal Direttore Sanitario.Il Consiglio fornisce al Direttore Generale consulenza per le attività tecnico-­‐sanitarie anche sotto il profiloorganizzativo; esprime i pareri <strong>di</strong> cui al D.Lgs. 502/92 e s.m.i.24


Composizione, funzionamento, competenze e modalità <strong>di</strong> elezione sono definite, avendo riguardo alleprevisione della vigente normativa, da specifico regolamento da definirsi entro novanta giorni dallaapprovazione del presente atto.IV.9 Il Nucleo <strong>di</strong> Valutazione-­‐O.I.V.(Organismo In<strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> Valutazione) (O.I.V.) è costituito ai sensi e nei termini previsti dal D.Lgs150/2009 e s.m.i. sistema <strong>di</strong> valutazione della performance del Dipartimento regionale della Salute.Le competenze sono quelle normate dalle fonti normative e regolamentari; in particolare svolge funzione<strong>di</strong>:monitorare il funzionamento complessivo del sistema <strong>di</strong> valutazione, della trasparenza e integrità deicontrolli interni ed elaborare una relazione annuale sullo stato dello stesso;comunicare tempestivamente le criticità riscontrate ai competenti organi interni <strong>di</strong> governo ed validare la relazione sulla performance ed assicurarne la pubblicazione sul sito istituzionaleal Titolo III del D.Lgs 150/09, dai contratti collettivi integrativi, dai regolamenti interni amministrativo, la valutazione annuale dei <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong>ssi dei premi <strong>di</strong> cui al già citato Titolo III;Titolo IV del D.Lgs 150/09;verificare i risultati e le buone pratiche <strong>di</strong> promozione delle pari opportunità;IV.10 Il Collegio Tecnico Il Collegio tecnico è costituito ai sensi e per le finalità <strong>di</strong> cui .Provvede alla verifica e valutazione delle attività professionali svolte dai <strong>di</strong>rigenti, secondo quanto stabilitodal contratto collettivo nazionale <strong>di</strong> lavoro, a, veterinaria,sanitaria, professionale, tecnica ed amministrativa, vigente e del D.G.R. 99/2007 e s.m.i.Per lo svolgimento dei propri compiti acquisisce i dati e le informazioni necessarie dalle altre struttureaziendali e tiene conto delle valutazioni del O.I.V.I Collegi Tecnici sono organi collegiali perfetti, le cui competenze sono quelle previste dai vigentiCC.CC.NN.LL., ciascuno composto da tre membri <strong>di</strong> cui uno con funzioni <strong>di</strong> Presidente, formatiesclusivamente da <strong>di</strong>rigenti in servizio presso pubbliche amministrazioni. Il numero dei Collegi Tecnici èstabilito con apposito provve<strong>di</strong>mento dal Direttore Generale, in relazione alle esigenze aziendali.a tal fine:25


- non può fare parte dell'organismo collegiale chi è già chiamato in prima istanza a formulare la proposta <strong>di</strong>valutazione;- non può far parte dell'organismo collegiale chi ricopre cariche politiche e chi è rappresentante sindacale(responsabile e/o segretario aziendale, provinciale, regionale e nazionale).Il CT viene nominato dal Direttore Generale.I componenti del CT, dei quali uno svolge le funzioni <strong>di</strong> Presidente su designazione del Direttore Generale,vengono scelti prioritariamente tra i <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> Se in possesso dei requisiti previsti, la scelta sarà effettuata tra i nominativi dei<strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> struttura complessa <strong>di</strong> altre strutture preferibilmente regionali, previo contatto per acquisirne la<strong>di</strong>sponibilità.Contestualmente ai componenti titolari possono essere designati i componenti supplenti che intervengonoin caso <strong>di</strong> assenza o <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento dei titolari, ovvero per incompatibilità rispetto al Dirigente la cuivalutazione deve essere sottoposta alla verifica <strong>di</strong> regolarità della procedura.Il CT può avvalersi del supporto <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> lavoro per la misurazione della performance che cura, tral'altro, gli adempimenti propedeutici procedurali ed infra-­‐proce<strong>di</strong>mentali necessari per la definizione delleattività <strong>di</strong> valutazione.Le modalità <strong>di</strong> costituzione, composizione e funzionamento dei Collegi Tecnici sono <strong>di</strong>sciplinate da appositoregolamento aziendale, adottato dal Direttore Generale entro 90 atto.IV. 11 Il Comitato Consultivo misto organismo <strong>di</strong> confronto con i citta<strong>di</strong>ni e le loro associazioni <strong>di</strong>volontariato e tutela dei <strong>di</strong>ritti, istituito anto previsto dalla normativa in tema <strong>di</strong> trasparenzacivico per il controllo della qualità dal lato degli utenti e la sperimentazione <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong>analisi dei segnali <strong>di</strong> <strong>di</strong>sservizio anche attraverso l'utilizzo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità, definiti a livello regionale oin<strong>di</strong>viduati localmente.Il Comitato Consultivo Misto:formula proposte su campagne <strong>di</strong> informazione sui <strong>di</strong>ritti degli utenti, sulle attività <strong>di</strong> prevenzione ededucazione alla salute, sui requisiti e criteri <strong>di</strong> accesso ai servizi sanitari e sulle modalità <strong>di</strong> erogazionedei servizi medesimi;collabora con l'Ufficio relazioni con il pubblico per rilevare il livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione dell'utenterispetto ai servizi sanitari e per verificare sistematicamente i reclami inoltrati dai citta<strong>di</strong>ni;esprime pareri non vincolanti e formula proposte al Direttore Generale in or<strong>di</strong>ne agli atti <strong>di</strong>programmazione dell'Azienda, all'elaborazione dei Piani <strong>di</strong> educazione sanitaria, alla verifica dellafunzionalità dei servizi aziendali nonché alla loro rispondenza alle finalità del Servizio sanitarioregionale ed agli obiettivi previsti dai Piani sanitari nazionale e regionale, re<strong>di</strong>gendo ogni anno unarelazione sull'attività dell'Azienda.26


La composizione del Comitato, che dovrà prevedere la partecipazione <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, <strong>di</strong> organizzazioni <strong>di</strong>volontariato e <strong>di</strong> associazioni <strong>di</strong> tutela dei <strong>di</strong>ritti, formalmente riconosciute, registrate ed abilitate a normadelle leggi nazionali e regionali, <strong>di</strong> membri designati dall'Azienda tra il personale deputato all'assistenza,nonché l'eventuale presenza <strong>di</strong> esperti nel settore, ed il suo funzionamento sono <strong>di</strong>sciplinati con appositoregolamento adottato dal Direttore Generale.Capo V-­‐LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA V.1 Il <strong>di</strong>partimento è aggregazione <strong>di</strong> strutture operative organizzate per specifica tipologia volta a darerisposte unitarie, flessibili, tempestive, razionali e complete nel settore <strong>di</strong> propria competenza.Le logiche <strong>di</strong> governo ed i processi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e controllo sono previsti e descritti negli appositiregolamenti.Gli ambiti <strong>di</strong> attività del <strong>di</strong>partimento sono:coor<strong>di</strong>namento del corretto utilizzo delle risorse umane;-­‐amministrativa;gestione del piano annuale <strong>di</strong> attività;del servizio fornito;utilizzazione ottimale dei posti letto, degli spazi e delle risorse tecnologiche;-­‐professionale sulla base del Regolamento aziendale in materia;stu<strong>di</strong>o, applicazione, verifica <strong>di</strong> protocolli, per omogeneizzare le procedure organizzative, assistenzialie <strong>di</strong> utilizzo delle apparecchiature;;stu<strong>di</strong>o e applicazione <strong>di</strong> sistemi integrati <strong>di</strong> gestione;collaborazione alla stesura dei piani <strong>di</strong> formazione, aggiornamento, ricerca e <strong>di</strong>dattica.Sono organi del <strong>di</strong>partimento:il Direttore del <strong>di</strong>partimento;il Comitato <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento.Il Dipartimento è strutturale o funzionale.In relazione a particolari attività può essere istituito, senza operativo inter<strong>di</strong>partimentale coor<strong>di</strong>nato, su determinazione del <strong>di</strong>rettore Generale, dal Direttore Sanitario<strong>Aziendale</strong> ovvero da uno dei Direttori <strong>di</strong> Dipartimento coinvolti ovvero da altro responsabile.Con successivo atto regolamentare, che deve prevedere reports trimestrali del Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento alDirettore generale, vengono definite le metodologie <strong>di</strong> funzionamento operativo del <strong>di</strong>partimento.27


La macrostruttura, la natura, le strutture che fanno parte dei singoli <strong>di</strong>partimenti, i rapporti gerarchici e lerelazioni con le Direzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto e tra i <strong>di</strong>partimenti sono definiti negli organigrammi allegati alpresente atto.V.1.1 I L DIRETTORE DI DIPARTIMENTOIl Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento è nominato dal Direttore Generale, tra i <strong>di</strong>rettori delle strutture complesseafferenti al <strong>di</strong>partimento, con rapporto <strong>di</strong> lavoro esclusivo ed a tempo indeterminato. Il <strong>di</strong>rettore deli connessia tale incarico. Il Direttore <strong>di</strong> struttura complessa nominato Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento mantiene la <strong>di</strong>rezionedella propria struttura.Il Direttore <strong>di</strong> Dipartimento <strong>di</strong>pende e risponde <strong>di</strong>rettamente alla Direzione Generale <strong>Aziendale</strong>.Il Direttore del <strong>di</strong>partimento dura in carica da tre a cinque anni; il Direttore generale ha facoltà <strong>di</strong> rinnovare per lo stesso periodo, secondo le procedure <strong>di</strong> verifica previste dalla normativa vigente. del <strong>di</strong>partimento costituisce motivo <strong>di</strong> revocaIl Direttore <strong>di</strong> Dipartimento deve garantire il rispetto del debito informativo, compresi i flussi informativiministeriali e regionali, nei mo<strong>di</strong> e tempi richiesti dalla Direzione Generale; la mancata ottemperanza,Il Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento garantisce il processo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle attività <strong>di</strong> programmazione emonitoraggio delle attività <strong>di</strong>partimentali, coor<strong>di</strong>nando il processo <strong>di</strong> budget del <strong>di</strong>partimento epartecipando alle fasi <strong>di</strong> negoziazione con la Direzione generale, unitamente con i <strong>di</strong>rettori o responsabilidelle strutture del Dipartimento interessate.Il Direttore del <strong>di</strong>partimento ha responsabilità <strong>di</strong>retta in tema <strong>di</strong> verifiche perio<strong>di</strong>che sulla qualità, <strong>di</strong>trattamento dei dati del <strong>di</strong>partimento ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e <strong>di</strong> sicurezza e della salutedei lavoratori ai sensi del d.lgs. 81/2008 ed a tal fine formuleranno proposta <strong>di</strong> budget specifico neirispettivi documenti <strong>di</strong> programmazione.V.1.2 I L COMITATO DI DIPARTIMENTOIl Comitato <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento è costituito per ogni <strong>di</strong>partimento dai Direttori delle strutture operativecomplesse, dai responsabili delle strutture semplici a valenza <strong>di</strong>partimentale appartenenti a ciascun<strong>di</strong>partimento ed eventuali altre figure definite dal regolamento.Il Comitato <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento svolge funzione propositiva in or<strong>di</strong>ne:alla gestione delle attività e del budget assegnato;alla definizione dei modelli per la verifica e la valutazione della qualità del servizio fornito;alla elaborazione e attuazione dei piani <strong>di</strong> aggiornamento e sviluppo professionale.Svolge, inoltre, funzioni consultive del Collegio <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione, attraverso il proprio Direttore.28


Il Comitato <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento esprime, altresì, parere in merito alle mo<strong>di</strong>ficazioni organizzative del<strong>di</strong>partimento.V.1.3 I L DIPARTIMENTO STRUTTURALEIl <strong>di</strong>partimento strutturale è dotato <strong>di</strong> autonomia tecnico gestionale ed economico finanziaria, conIl Dipartimento strutturale è costituito da strutture affini o complementari sotto il profilo delle attività,delle risorse umane o tecnologiche impiegate o delle procedure operative adottate; ha responsabilità nellagestione del personale e responsabilità <strong>di</strong>retta delle risorse assegnategli dai processi <strong>di</strong> programmazione econtrollo.Una stessa struttura operativa non può essere aggregata a più <strong>di</strong> un <strong>di</strong>partimento strutturale.Sono finalità del <strong>di</strong>partimento strutturale: economie <strong>di</strong> scala;il miglioramento della qualità gestionale: integrazione funzionale tra strutture, semplificazione deiflussi informativi, stu<strong>di</strong>o ed applicazione <strong>di</strong> nuovi modelli gestionali;;il miglioramento della qualità tecnica degli operatori;il miglioramento della qualità dei servizi offerti.V.1.4 I L DIPARTIMENTO FUNZIONALE risultato da raggiungere ovvero per assicurare in modo ottimale la continuità <strong>di</strong>agnostico-­‐terapeutica aipazienti.Sono finalità del <strong>di</strong>partimento funzionale:il coor<strong>di</strong>namento clinico-­‐;la definizione <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong>agnostico-­‐terapeutici-­‐assistenziali;il miglioramento della qualità tecnica-­‐professionale degli operatori e della qualità dei servizi offerti,anche me<strong>di</strong>ante i processi formativi;uniformità ed omogeneità nelle prestazioni rese dalle singole articolazioni del <strong>di</strong>partimento.V.2 Le strutture complesse e semplici P gestione <strong>di</strong>:risorse umanerisorse strumentali e strutturalirisorse finanziarie29


le strutture operative semplici e complesse, coerentemente con quanto definito nelDPGR 18/2010 per la parte ad esso relativa, in relazione alle funzioni attribuite dalla programmazioneregionale e sulla base della rilevanza delle risorse e dei compiti attribuiti, dei volumi <strong>di</strong> attività, dei livelli <strong>di</strong>specializzazione, della pluri<strong>di</strong>sciplinarietà e dei processi organizzativi integrati.Le strutture operative, con eccezione <strong>di</strong> quelle afferenti allo staff della Direzione <strong>Aziendale</strong>, sonoor<strong>di</strong>nariamente organizzate secondo il modello <strong>di</strong>partimentale.Nel rispetto del numero massimo stabilito dal presente <strong>Atto</strong>, con provve<strong>di</strong>mento del Direttore Generalepossono essere mo<strong>di</strong>ficate le unità operative in<strong>di</strong>cate negli allegati organigrammi nonché le relative<strong>di</strong>sciplineV.2.1 STRUTTURE OPERATIVE COMPLESSELe strutture operative complesse sono caratterizzate da un elevato grado <strong>di</strong> autonomia gestionale e dapiena responsabilità nella realizzazione <strong>di</strong> processi operativi.Devono possedere i seguenti requisiti:<strong>di</strong>mensioni organizzative rilevantidotazione <strong>di</strong> personale specialistico de<strong>di</strong>catoaree fisiche assegnate e de<strong>di</strong>cateattrezzature de<strong>di</strong>cateentità del budgetLe Unità operative complesse vengono identificate dal Direttore Generale anche sulla base della rilevanza negli organigrammi allegati alpresente atto.V.2.2 STRUTTURE OPERATIVE SEMPLICI A VALENZA DIPARTIMENTALELe strutture operative semplici a valenza <strong>di</strong>partimentale afferiscono ad un <strong>di</strong>partimento, o ad altromacrolivello o alla Direzione generale; ad esse è attribuita responsabilità <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risorse umane, tecnichee, se assegnate, finanziarie. Il responsabile della struttura operativa semplice a valenza <strong>di</strong>partimentale<strong>di</strong>pende organizzativamen.Possono essere costituite per:una struttura complessa a causa delle <strong>di</strong>mensioni organizzative e/o della molteplicità <strong>di</strong> relazionifunzionali da ercizio <strong>di</strong> funzioni strettamente riconducibili a norme <strong>di</strong> legge o altre funzioni, la cui complessitàorganizzare e gestire in modo ottimale spazi ed attrezzature utilizzate da più unità operative epersonale eterogeneo, appartenente a strutture complesse <strong>di</strong>verse.30


V.2.3 STRUTTURE OPERATIVE SEMPLICI A LIVELLO DI STRUTTURA OPERATI VACOMPLESSALe strutture semplici a livello <strong>di</strong> struttura complessa costituiscono articolazioni organizzative interne dellestrutture complesse, alle quali può essere attribuita responsabilità della gestione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risorse umane etecniche.struttura complessa cui afferisce.V.2.4 LE STRUTTURE OPERATIVE DI STAFFLe funzioni <strong>di</strong> staff possono essere articolate in strutture operative complesse o semplici a seconda dellaLe strutture operative <strong>di</strong> staff, semplici o complesse, sono articolazioni organizzative alle quali è attribuitaresponsabilità <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risorse umane e tecniche, il cui <strong>di</strong>rettore o responsabile <strong>di</strong>pende dallaDirezione generale.V.3 L'area territoriale attività della <strong>ASP</strong> a livello territoriale si compie attraverso i Distretti.Di seguito vengono riportati il numero, la denominazione dei <strong>di</strong>stretti :Distretto LocrideDistretto Tirrenica Distretto <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> 1 Distretto <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> 2Il rritoriale è funzionale ed essenziale per la qualificazione <strong>di</strong> tutto il sistema e, pertanto, rappresentano azioni strategiche <strong>di</strong> riferimentofinalizzate anche agli obiettivi <strong>di</strong> rientro:lo sviluppo <strong>di</strong> strumenti operativi e modalità assistenziali in grado <strong>di</strong> assicurare la continuità deipercorsi <strong>di</strong> cura sul territorio favorendo forme <strong>di</strong> associazionismo tra i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale,nonché forme <strong>di</strong> collaborazione operativa tra le varie categorie <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci convenzionati conparticolare riferimento alla costituzione <strong>di</strong> team multiprofessionali (MMG, PLS, SAI, MCA, infermieri,amministrativi, assistenti sociali, personale della riabilitazione, ecc.);il potenziamento dell'assistenza domiciliare, garantendo appropriatezza e riducendo il ricorsoimproprio all'ospedale;lo sviluppo <strong>di</strong> sistemi informativi integrati atti a garantire il governo e il controllo del consumo <strong>di</strong>prestazioni, oltre che una efficace monitoraggio e valutaziV.3.1 I L COORDINAMENTO DEI DIRETTORI DI DISTRETTOinterrelazione funzionale e tecnico-­‐operativa dei <strong>di</strong>stretti è assicurata dal Coor<strong>di</strong>namento dei Direttori <strong>di</strong>Distretto al fine <strong>di</strong>:31


garantire omogeneità nelle procedure <strong>di</strong> erogazione dei servizi e degliinterventi territoriali nell'ambito aziendale;raccordare le attività inter<strong>di</strong>strettuali; assicurare il collegamento con le altre strutture aziendali;ne dei <strong>di</strong>stretti e della Me<strong>di</strong>cina Convenzionata (MMG, PLS, SAI, MCA).Il Coor<strong>di</strong>namento ha funzioni propositive e tecnico-­‐consultive ed è costituito dai Direttori <strong>di</strong> Distretto ed èpresieduto dal Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti.sono presenti:una struttura <strong>di</strong> idei Comuni nonché con le strutture ed i servizi gestiti dal privato (sociale o for profit), qualistrutture <strong>di</strong>urne e residenziali per minori, per <strong>di</strong>sabili, per anziani.una struttura <strong>di</strong> farmacia territoriale;una struttura <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei Consultori Familiari;assistenza integrativa e protesica; tale attività in considerazione della rilevanza sulcoor<strong>di</strong>nata da uno fra i responsabili in<strong>di</strong>viduati.le funzioni amministrative <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, <strong>di</strong> programmazione e controllo dei servizisanitari e sociosanitari esternalizzati, e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento amministrativo dei servizi logisticiterritoriali, strutturate in ogni <strong>di</strong>stretto e coor<strong>di</strong>nate da uno fra i <strong>di</strong>rigenti responsabiliin<strong>di</strong>viduati.In sede <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento dei <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> Distretto sono stabilite, con la partecipazione dei rappresentantidelle Organizzazioni Sindacali della MG dei PLS e SAI, le forme e le procedure attraverso le quali lame<strong>di</strong>cina convenzionata prende parte al perseguimento degli obiettivi del <strong>di</strong>stretto, nonché allaelaborazione delle V.3.2 I L COORDINATORE DEI DISTRETTIIl Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti e nominato su base fiduciaria e con provve<strong>di</strong>mento motivato del DirettoreGenerale. Presiede il Coor<strong>di</strong>namento dei Direttori <strong>di</strong> Distretto. Per le proprie attività si avvale del personalein dotazione alle strutture coor<strong>di</strong>nate.Al Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti può essere affidata la gestione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> attività per le quali le economie <strong>di</strong>scala conseguibili, le necessità <strong>di</strong> omogeneità nell'erogazione dei servizi o i sistemi informatici adottati inAzienda, rendano più efficace una gestione accentrata a livello <strong>di</strong> area territoriale rispetto ad una gestioneaffidata ai singoli <strong>di</strong>stretti o ai <strong>di</strong>partimenti.Il Coor<strong>di</strong>natore dei Distretti, interfacciandosi con la Direzione aziendale:ha competenze gestionali in relazione al personale, anche convenzionato, afferente ai Distretti, intema <strong>di</strong> turnistica, mobilità interna, telelavoro, opzioni all'esercizio della libera professioneintra/extra-­‐moenia, autorizzazione all'esercizio <strong>di</strong> attività libero-­‐professionale intramoenia presso il32


proprio ambulatorio, sperimentazioni cliniche, stages/tirocini, ammissione presso strutture aziendaliper frequenza volontaria, retribuzione variabile legata alla produttività;propone alla struttura <strong>di</strong> Formazione <strong>Aziendale</strong> un piano per la formazione continua degli operatori.esercita ogni altra funzione e compito appositamente delegatogli dal Direttore Generale.Al Coor<strong>di</strong>natore dei <strong>di</strong>stretti compete oltre al trattamento economico proprio del <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> strutturacomplessa indennità <strong>di</strong> funzione prevista per i <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento.V.3.3- I L DISTRETTOIl Distretto rappresenta il centro <strong>di</strong> governo, produzione, organizzazione e <strong>di</strong> costo fondamentale dei Servizisanitari Territoriali che eroga coor<strong>di</strong>nandoli ed integrandoli con quelli ospedalieri e si configura qualecentro <strong>di</strong> riferimento a cui affluiscono le istanze sanitarie e socio-­‐sanitarie ed in cui si garantisce la nrelazione alle risorse assegnate dalla Direzione Generale; assume il ruolo <strong>di</strong> valutazione e <strong>di</strong> gestione deiservizi territoriali; fornisce alla <strong>di</strong>rezione aziendale analisi e valutazione dei bisogni <strong>di</strong> salute; in<strong>di</strong>cazioni sulvolume e tipologia <strong>di</strong> prestazioni, nel limite del budget definito, da richiedere agli erogatori privatiaccre<strong>di</strong>tati che offrono servizi nel territorio del <strong>di</strong>stretto al fine <strong>di</strong> evitare duplicazioni e offerte nonrispondenti ai bisogni; espleta il governo dei consumi <strong>di</strong> prestazioni in<strong>di</strong>rette, farmaceutiche, specialisticheambulatoriali ed ospedaliere, attraverso l'attività <strong>di</strong> orientamento del citta<strong>di</strong>no e l'integrazione effettiva deiservizi erogati ai <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> assistenza dalle <strong>ASP</strong>.Il <strong>di</strong>stretto svolge funzioni <strong>di</strong> tutela ai sens quinques del D.Lgs. 502/92 e s.m.i. ed assicura iservizi <strong>di</strong> assistenza primaria relativa alle attività sanitarie e socio-­‐sanitarie:coor<strong>di</strong>na le attività convenzionate me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base, pe<strong>di</strong>atria <strong>di</strong> libera scelta, servizio <strong>di</strong> continuitàassistenziale, specialistica ambulatoriale, garantendone la integrazione funzionale ed effettiva peruna appropriata erogazione dei LEA; e le cure palliative;eroga assistenza sanitaria per i citta<strong>di</strong>ni domiciliati o temporaneamente presenti sul territorio;garantisce attività sanitaria e socio-­‐sanitaria in ambito ambulatoriale, domiciliare, residenziale esemiresidenziale;;eroga i servizi volti alla -­infantile;contribuisce ai programmi <strong>di</strong> educazione sanitaria e tutela della salute collettiva in coor<strong>di</strong>namentocon il Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione;assicura la costituzione <strong>di</strong> Gruppi <strong>di</strong> Progetto per lo sviluppo operativo <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong>agnosticiterapeutici assistenziali (PDTA) in tema <strong>di</strong> riabilitazione;assegnazione alle singole strutture produttive <strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> personale, tecnico-­‐strumentali e strutturalicompatibili con il budget assegnato dalla Direzione Generale;33


assegnazione alle strutture ed ai servizi <strong>di</strong> obiettivi in linea con gli in<strong>di</strong>rizzi strategici della Direzione<strong>Aziendale</strong> in riferimento a: produzione delle attività, qualità delle prestazioni, efficienza d relativi costi indotti dei MMG e PLS, lastruttura aziendale a ciò preposta;verifica la corretta applicazione dei vincoli contrattuali del personale, nonché adozione degli istitutiprevisti in caso <strong>di</strong> violazioni <strong>di</strong> obblighi <strong>di</strong>sciplinari;valutazione e verifica della congruità delle dotazioni tecnologiche e strutturali, in relazione allerisorse assegnate dalla Direzione Generale;verifica e gestione dei flussi informativi dei dati <strong>di</strong> attività e <strong>di</strong> utilizzo delle risorse, provvedendotempestivamente alla loro trasmissione.Sul piano istituzionale, i Distretti costituiscono il punto privilegiato delle relazioni fra attività aziendali edEnti locali. In tale ambito va promossa e sviluppata la collaborazione con i Comuni, nonché con lapopolazione e con le sue forme associative, secondo il principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà, per la rappresentazionedelle necessità assistenziali e l'elaborazione dei relativi programmi <strong>di</strong> intervento, concorrendo alladefinizione, attraverso la formulazione dei Piani <strong>di</strong> Zona, delle politiche <strong>di</strong> welfare (L. 328/2000).Presso ciascun <strong>di</strong>stretto è assicurata la gestione delle Cure Primarie attraverso i seguenti servizi:rete della residenzialità e semiresidenzialità anziani, <strong>di</strong>sabili e riabilitazione;me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base convenzionata anche in forma associativa;continuità assistenziale;specialistica ambulatoriale;nonché le ulteriori funzioni ed attività previste per le Cure Primarie dalle <strong>di</strong>rettive nazionali e regionali.V.3.4 I L RUOLO DEL M EDICI CONVENZIONATII MMG, i PLS, i Me<strong>di</strong>ci Specialisti e gli altri professionisti convenzionati partecipano attivamente allarealizzazione nel dei professionisti sanitari cheoperano nel territorio, nelle scelte <strong>di</strong> politica sanitaria e <strong>di</strong> governo clinico, sulla scorta <strong>di</strong>quanto definito nei <strong>di</strong>versi livelli della programmazione sociosanitaria;introduzione, con la programmazione aziendale ed in linea con quella regionale, <strong>di</strong>strumenti <strong>di</strong> gestione che garantiscano una reale funzione del territorio ed una concretaresponsabilità dei me<strong>di</strong>ci e dei professionisti sanitari nelle scelte a garanzia degli obiettivi <strong>di</strong>salute;lo sviluppo appropriato delle prestazioni erogabili sul territorio, unitamente ad unaadeguata attività <strong>di</strong> qualificazione e dei professionisti sanitari che operano nel territorio;la presa in carico da parte del sistema <strong>di</strong> cure primarie degli assistibili, in particolare sefragili o non autosufficienti, 34


livello appropriato quali quelli della domiciliarità e residenzialità, attivando tutte le risorsedelle reti assistenziali.La attività del me<strong>di</strong>ci e degli altri professionisti convenzionati si esplica anche attraverso la utilizzazionedelle forme organizzative previste negli A.C.N..V.3.5 LE FORME DI INTERAZIONELe forme <strong>di</strong> interazione aziendale tra <strong>di</strong>partimenti e <strong>di</strong>stretti verranno definite con successivo attoregolamentare, sia in relazione al complesso delle attività che ad azioni specifiche, con il concorso dei<strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto e dei <strong>di</strong>partimenti interessati in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione aziendale.Tale forma <strong>di</strong> interazione si articola :a livello della erogazione delle attività specifiche territoriali me<strong>di</strong>ante il raccordo tra il Coor<strong>di</strong>natoredei Distretti e le Direzioni <strong>di</strong> Dipartimento, garantendo un adeguato flusso informativo sugli aspetti del Programma annuale delle attività che abbiano valenza inter<strong>di</strong>partimentale. me<strong>di</strong>ante il coor<strong>di</strong>namento logistico-­‐organizzativo dei servizi al fine<strong>di</strong> garantire unitarietà <strong>di</strong> programmazione e coerenza complessiva.Per g menti territoriali, gli stessi, devono esplicitare lefunzioni svolte in modo specialistico a livello aziendale e quelle svolte su base <strong>di</strong>strettuale, con particolareriguardo per queste ultime alla in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> riferimenti locali per le attività rese.Il regolamento che definisce le interazioni tra Distretti e Dipartimenti dovrà in<strong>di</strong>care :;ri degli operatori;c) i flussi informativi;d) i percorsi <strong>di</strong>agnostico-­‐terapeutico-­‐assistenziali;e)i protocolli <strong>di</strong> accesso alle strutture ambulatoriali e <strong>di</strong>agnostiche ospedaliere;f e modalità <strong>di</strong> valutazione multi<strong>di</strong>mensionale in sede <strong>di</strong> pre e post <strong>di</strong>missione.-­‐che prevede una adeguata integrazione tra le specifiche attività <strong>di</strong>strettuali (Continuità Assistenziale),territoriali (Punti <strong>di</strong> Primo Intervento e SUEM 118) e ospedaliere.Le attività <strong>di</strong>strettuali sono allocate e svolte in strutture specifiche o polifunzionali ( consultori, ambulatori,poliambulatori, CAPT, etc) definite ed organizzate in sede <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento dei Distretti che a tal fine sirelaziona con la Direzione <strong>Aziendale</strong>.35


V.3.6 I CENTRI DI ASSI STENZA PRIMARIA TERRITORIALE (CAPT)I Centri <strong>di</strong> Assistenza Primaria Territoriale (CAPT), articolati nel decreto 18/2010 e nominalmente ridefinitidal DPGR 34 del 6 maggio <strong>2011</strong>, sono finalizzati all'integrazione fisica e/o organizzativa-­‐operativa dei serviziterritorialiI CAPT in particolare svolgono le funzioni e le attività <strong>di</strong> cui al D.P.G.R. n° 18 del 22.10.2010. Sono gestiti,per quanto riguarda gli aspetti igienico -­‐ organizzative e <strong>di</strong> facility management da un responsabile <strong>di</strong> sedecon incarico <strong>di</strong> struttura semplice che risponde <strong>di</strong>rettamente al <strong>di</strong>rettore del <strong>di</strong>stretto.V.3.7 I L DIRETTORE DI DISTRETTOIl Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto è nominato dal Direttore Generale ai sensi del D.Lgs. 502/92 e s.m.i e dura in caricada tre a cinque anni. Iprocedure <strong>di</strong> verifica previste dalla normativa vigente.<strong>di</strong>stretto al <strong>di</strong>rettore del <strong>di</strong>stretto stesso.Il Direttore del Distretto è l'espressione territoriale del decentramento del governo aziendale e soggettopreposto alla rappresentazione delle politiche aziendali a livello locale. Rappresenta la Direzione Generale garante della copertura dellamissione del Distretto e della coerenza tra la programmazione dei servizi da assicurare alla popolazione e ilfinanziamento nonché del rispetto dei suoi vincoli economico-­‐finanziari.Al Direttore <strong>di</strong> Distretto sono assegnati compiti <strong>di</strong> governo del proprio ambito territoriale, curando lerelazioni con il Comitato <strong>di</strong> Distretto, nell'ambito della programmazione aziendale, e promuovendo esviluppando la collaborazione con la popolazione e le sue forme associative per la identificazione dellenecessità assistenziali e l'elaborazione dei relativi programmi d'intervento.Il Direttore <strong>di</strong> Distretto assume la responsabilità organizzativa e gestionale dei servizi sociali delegati daiComuni afferenti al territorio <strong>di</strong> competenza.Il Direttore <strong>di</strong> Distretto governa il processo <strong>di</strong> allocazione delle risorse tra le <strong>di</strong>verse linee <strong>di</strong> serviziogarantite dal Distretto, nonché <strong>di</strong> quelle garantite dai Dipartimenti quando non già strutturalmentecompetenti ad uno specifico Dipartimento; presiede e monitora la coerenza delle strutture organizzativeoperanti nel proprio territorio affinché sia assicurata la piena attuazione della Programmazione nonché responsabile delleattività riconducibili alla integrazione socio-­‐sanitaria. Assicura il raggiungimento dei livelli <strong>di</strong> assistenzaprevisti dalla programmazione aziendale e dai piani annuali <strong>di</strong> attività.Il Direttore del Distretto informa la propria attività alla programmazione aziendale ed alle linee guidaelaborate in sede <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento dei Distretti e risponde dei risultati raggiunti al Coor<strong>di</strong>natore deiDistretti.Il Direttore <strong>di</strong> Distretto deve garantire il rispetto del debito informativo, compresi flussi informativiministeriali e regionali, nei mo<strong>di</strong> e tempi richiesti dalla Direzione Generale; la mancata ottemperanza,36


Il Direttore <strong>di</strong> Distretto garantisce il processo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento delle attività <strong>di</strong> programmazione emonitoraggio delle attività <strong>di</strong>strettuali, coor<strong>di</strong>nando il processo <strong>di</strong> budget del <strong>di</strong>stretto e partecipando allefasi <strong>di</strong> negoziazione con la Direzione generale, unitamente con i <strong>di</strong>rettori o responsabili delle strutture delDistretto interessate.Il Direttore del Distretto ha responsabilità <strong>di</strong>retta in tema <strong>di</strong> verifiche perio<strong>di</strong>che sulla qualità, <strong>di</strong>trattamento dei dati del Distretto ai sensi del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196 e <strong>di</strong> sicurezza e della salute deilavoratori ai sensi del d.lgs. 81/2008 ed a tal fine formuleranno proposta <strong>di</strong> budget specifico nei rispettividocumenti <strong>di</strong> programmazione.V.3.8 I L COMITATO DI COORDINAMENTO DELLE ATTIVITÀ DISTRETTUALII Direttori <strong>di</strong> <strong>di</strong>stretto si avvalgono del Comitato <strong>di</strong> 3 sexies, comma 2, del D. Lgs. 502/92 e s.m.i., con funzioni propositive e tecnico-­‐consultive, nonché <strong>di</strong>interrelazione funzionale e tecnico-­‐operativa rispetto alla rete dei servizi e delle attività <strong>di</strong>strettuali.Tale Comitato è composto da: Direttore del Distretto; un rappresentante dei MMG, un rappresentante dei PdLS , un rappresentante degli SpecialistiAmbulatoriali convenzionati operanti nel Distretto; il Responsabile Infermieristico <strong>di</strong> Distretto; rappresentanti delle altre figure professionali operanti nei servizi del <strong>di</strong>stretto; un rappresentante dei farmacisti (o <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> farmacia) titolari <strong>di</strong> farmacia convenzionata con ilS.S.N.Per la trattazione <strong>di</strong> argomenti per i quali siano necessarie competenze o conoscenze specifiche può essererichiesta la partecipazione <strong>di</strong> Direttori <strong>di</strong> Dipartimento, <strong>di</strong> Direttori <strong>di</strong> Strutture Complesse, <strong>di</strong> Responsabili<strong>di</strong> altre strutture <strong>di</strong>strettuali, <strong>di</strong>partimentali e aziendali o loro delegati, nonché <strong>di</strong> ulteriori professionisti ofigure professionali.Nelle sedute de<strong>di</strong>cate alla programmazione ed al monitoraggio delle attività <strong>di</strong>strettuali possono esserechiamati a partecipare (oppure possono essere sentiti o consultati) rappresentanti delle OO.SS dei MMG,dei PdLS, degli SAI e delle altre figure professionali operanti nei servizi <strong>di</strong>strettuali in ragione dellespecificità degli argomenti.Competono a tale Comitato funzioni propositive e tecnico-­‐consultive relative alle seguenti attività:supporto alle competenze assegnate al Direttore del Distretto, in particolare per quanto attiene sogno <strong>di</strong> salute della popolazione,me<strong>di</strong>ante la definizione <strong>di</strong> un unico piano <strong>di</strong> rilevamento, avvalendosi dei dati epidemiologici e degliin<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> processo, <strong>di</strong> risultato e <strong>di</strong> qualità;promozione <strong>di</strong> strategie operative con<strong>di</strong>vise fra i fattori produttivi territoriali, finalizzate a sod<strong>di</strong>sfareil assegnato;37


coor<strong>di</strong>namento tecnico-­‐operativo fra le attività socio-­‐sanitarie . e quellesocio-­‐assistenz attività territoriali -­‐ otti dai me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base e daipe<strong>di</strong>atri <strong>di</strong> libera scelta;definizione dei presupposti tecnico-­‐ delle attività socio-­‐assistenziali a rilievo sanitario; sociosanitaria e delle quote ris . e degli Enti gestori delle funzionisocioassistenziali;integrazione delle attività gestite dal Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale, dal Dipartimento delleDipendenze, dal Dipartimento Materno-­‐InfantileV.4 Il Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione Il Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione è dotato <strong>di</strong> autonomia tecnico-­‐professionale, organizzativa e contabile, neilimiti delle risorse assegnate. vita e <strong>di</strong> lavoro, ivi compresa la sanità pubblica veterinaria.È supporto tecnico alla <strong>di</strong>rezione aziendale e agli Enti locali nella definizione <strong>di</strong> strategie aziendali <strong>di</strong>promozione della salute e <strong>di</strong> prevenzione delle malattie e delle <strong>di</strong>sabilità e del miglioramento della qualitàdella vita.Orienta la propria attività sulla base dei seguenti principi generali:consolidamento <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> lavoro per processi al fine <strong>di</strong> fornire prodotti integrati, inter<strong>di</strong>sciplinariintegrazione con la componente <strong>di</strong>strettuale per assicurare continuità alle attività <strong>di</strong> promozione etutela della salute, con particolare riferimento ai servizi rivolti alla persona;collaborazione con altre strutture della rete della prevenzione regionale con la finalità <strong>di</strong> usare inmodo proficuo le competenze specialistiche presenti in tali strutture.Il Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione articola la propria attività nelle funzioni principali <strong>di</strong>:igiene e sanità pubblica;igiene degli alimenti e della nutrizione;prevenzione e sicurezza negli ambienti <strong>di</strong> lavoro;sanità animale;igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto deglialimenti <strong>di</strong> origine animale e loro derivati;igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche.Al Dipartimento <strong>di</strong> prevenzione afferiscono anche le funzioni <strong>di</strong> :38


me<strong>di</strong>cina legale integrazione salute e ambiente; tutela della salute delle attività sportive; screening oncologici.La rilevanza delle patologie oncologiche e le ricadute in termini sociali ed economici (riduzione dellegiornate <strong>di</strong> ricovero e migrazione passiva) richiedono la formalizzazione <strong>di</strong> un Coor<strong>di</strong>namento del Centro<strong>Aziendale</strong> per gli Screening Oncologici al fine <strong>di</strong> realizzare su tutto il territorio provinciale la prevenzionedei tumori della mammellautero, del colon e <strong>di</strong> eventuali altri tumori in relazione agli obiettivi <strong>di</strong>piano. Tale Centro è struttura complessa transmurale interaziendale costituita dalle articolazioniterritoriali <strong>di</strong>strettuali dei Centri prelievo previsti per le specifiche patologie tumorali, dalle strutture <strong>di</strong>Ra<strong>di</strong>o<strong>di</strong>agnostica, dal Azienda Sanitaria e . Le figure professionali sono quelle previste dalle <strong>di</strong>sposizioniregionali vigenti (legge n°662 del 23.12.1996, Decreto Dirigenziale n°482 del 23.06.99 e D.G.R. n° 611 del27.062005).Il Direttore del Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione, solidalmente con i Direttori delle strutture complessecompetenti, assume <strong>di</strong>rettamente ogni responsabilità correlata alla corretta gestione dei piani nazionali eregionali <strong>di</strong> prevenzione compresi i piani <strong>di</strong> era<strong>di</strong>cazione e sorveglianza -­‐.Il Direttore del Dipartimento propone alla struttura <strong>di</strong> Formazione <strong>Aziendale</strong> un piano per la formazionecontinua degli operatori del <strong>di</strong>partimento.La macrostruttura del Dipartimento <strong>di</strong> Prevenzione è rappresentata negli organigrammi allegati al presenteatto.Il funzionamento del Dipartimento è <strong>di</strong>sciplinato con apposito regolamento adottato dal DirettoreGenerale.V.5 Il Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale Il Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale rappresenta il sistema unificato <strong>di</strong> relazioni inter<strong>di</strong>sciplinari perl'integrazione ed il coor<strong>di</strong>namento dei servizi psichiatrici operanti nell'ambito del territorio aziendale,secondo le in<strong>di</strong>cazioni e le <strong>di</strong>rettive contenute nei documenti <strong>di</strong> programmazione nazionale, regionale edaziendale,e volti alla promozione e tutela della salute mentale, alla prevenzione, <strong>di</strong>agnosi, cura eriabilitazione del <strong>di</strong>sagio psichico, del <strong>di</strong>sturbo mentale e delle <strong>di</strong>sabilità psicofisiche.Al proprio interno integra le funzioni della psichiatria adulti, si coor<strong>di</strong>na con la neuro-­‐ Il Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale garantisce la erogazione delle prestazioni e dei servizi in materia <strong>di</strong> SaluteMentale, previsti dai Livelli Essenziali <strong>di</strong> Assistenza e quelli aggiuntivi previsti dal Piano <strong>di</strong> Azione Localemento e s.m.i., nonché da specifiche normeregionali o aziendali (oppure da specifiche decisioni della <strong>di</strong>rezione aziendale anche in applicazione <strong>di</strong>norme regionali) e quelli derivanti da spec1,lettera l, della legge 30 novembre 1998, n. 419.39


Il DSM assicura:omogeneità delle procedure e dei livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong> cui al punto precedente; sanitarie e socio-­‐ della salute mentale; -­‐sanitari ed amministrativi, nonché il rispetto della normativavigente e <strong>di</strong>retta delle relative responsabilità <strong>di</strong>rigenziali correlate al controllo dellacorretta esecuzione dei rapporti contrattuali sottoscritti con le strutture private e degli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong>budget raggiunti con le strutture pubblicherilevazione e gestione dei dati <strong>di</strong> attività e la valutazione complessiva dei risultati raggiunti, deibisogni rilevati e dei preve<strong>di</strong>bili andamenti epidemiologici;coor<strong>di</strong>namento fra le unità operative afferenti;elaborazione e pianificazione perio<strong>di</strong>ca e almeno triennale <strong>di</strong> piani operativi per l'attuazione delmandato da proporre alla Direzione <strong>Aziendale</strong>;er la farmacovigilanza;sod<strong>di</strong>sfazione degli utenti e dei loro familiari;attività <strong>di</strong> consulenza alla Direzione aziendale per la prevenzione e il trattamento dello stresslavorativo e del mobbing degli operatori del;la promozione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> ricerca-­‐intervento;presa in carico delle persone, residenti nel territorio della <strong>ASP</strong>, internate negli Ospedali psichiatricigiu<strong>di</strong>ziari ai fini della loro <strong>di</strong>missione e della progressiva soppressione <strong>di</strong> tali strutture.Propone alla struttura <strong>di</strong> Formazione <strong>Aziendale</strong> un piano per la formazione continua degli operatori.Afferiscono al DSM:Assistenza Territoriale Specialistica <strong>di</strong>strettuale: Centri <strong>di</strong> salute mentale, Sert, Day-­‐HospitalTerritoriale, il Servizio per i <strong>di</strong>sturbi Oro-­‐Alimentari e altre strutture ambulatoriali;Residenzialità e semi-­‐residenzialità <strong>di</strong> livello aziendale: assistenza domiciliare; assistenzasemiresidenziale come lab. protetti, <strong>di</strong>urni, case famiglia con assistenza max h12; unità <strong>di</strong> assistenzaresidenziale, comunità terapeutiche e simili h24.Servizio Psichiatrico <strong>di</strong> Diagnosi e Cura (SPDC) e annesso Day Hospital Ospedaliero (DHO), afferenti alDipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale e coll<strong>ASP</strong>, nel numero e nella dotazione<strong>di</strong> posti letto fissati dal piano sanitario regionale.Il Servizio Psichiatrico <strong>di</strong> Diagnosi e Cura presso (art. 6 Legge180/1978); i rapporti tra le Aziende sono regolati da appositi accor<strong>di</strong>.Il Direttore del DSM , al fine <strong>di</strong> un migliore utilizzo e finalizzazione dei servizi interessati, tenuto conto degliin<strong>di</strong>rizzi aziendali, concorda e propone alla Direzione <strong>Aziendale</strong> forme <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra il DSM e lestrutture operative <strong>di</strong> altri <strong>di</strong>partimenti e dei Distretti, attraverso protocolli operativi, percorsi-­‐profili equanto utile per la erogazione <strong>di</strong> un servizio integrato, con continuità sotto gli aspetti preventivo,<strong>di</strong>agnostico, terapeutico/riabilitativo e semplificazione gestionale.40


Il Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale si dota <strong>di</strong> apposito Comitato <strong>di</strong> Dipartimento la cui composizione efunzionamento è <strong>di</strong>sciplinato da apposito regolamento approvato dal Direttore GeneraleLa macrostruttura del Dipartimento <strong>di</strong> Salute Mentale è rappresentat presente provve<strong>di</strong>mento.V.6 Il Dipartimento delle <strong>di</strong>pendenze patologiche Il Dipartimento funzionale delle Dipendenze Patologiche è struttura operativa sperimentale a valenzatematica con funzioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dei SERT aziendali e delle altre strutture operative pubbliche edel privato sociale accre<strong>di</strong>tato operanti nel settore delle <strong>di</strong>pendenze patologiche in coerenza con quantostabilito dalle conclusioni della V Conferenza Nazionale sulle droghe (Trieste, 2009) che attesta, in linea con -­‐ denze.-­‐sanitaria rivolte alle <strong>di</strong>pendenze da sostanze da abuso, integrandosi in rete, per azioni specifiche, con glialtri servizi aziendali.Assicura inoltre l'integrazione delle competenze e degli interventi pubblici e del privato sociale me<strong>di</strong>ante lapartecipazione ad organismi tecnici locali .Il <strong>di</strong>rettore del <strong>di</strong>partimento assicuraomogeneità delle procedure e dei livelli essenziali <strong>di</strong> assistenza;rilevazione e gestione dei dati <strong>di</strong> attività e la valutazione complessiva dei risultati raggiunti, deibisogni rilevati e dei preve<strong>di</strong>bili andamenti epidemiologici;coor<strong>di</strong>namento fra le unità operative afferenti;elaborazione e pianificazione perio<strong>di</strong>ca e almeno triennale <strong>di</strong> piani operativi per l'attuazione delmandato da proporre alla Direzione <strong>Aziendale</strong>; la veri degli interventi anche al fine <strong>di</strong> valutare lasod<strong>di</strong>sfazione degli utenti e dei loro familiari;attività <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> supporto tecnico alla Direzione aziendale ed agli altri organismiIstituzionale e partecipativi previsti dal presente;la promozione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> ricerca-­‐intervento.Propone alla struttura <strong>di</strong> Formazione <strong>Aziendale</strong> un piano per la formazione continua degli operatori.Il Dipartimento si dota <strong>di</strong> apposito Comitato <strong>di</strong> Dipartimento la cui composizione e funzionamento è<strong>di</strong>sciplinato da apposito regolamento approvato dal Direttore Generale41


V.7 Il Dipartimento materno-­‐infantile Il Dipartimento materno-­‐Infantile (D.M.I.) è un <strong>di</strong>partimento funzionale, articolato in Unità Operative,ospedaliere e territoriali, coinvolte nella salvaguar<strong>di</strong>a della salute della donna in tutte le fasi della vita e deisoggetti in età pe<strong>di</strong>atrica, inclusa l'assistenza psichiatrica in età evolutiva.Il D.M.I.:elabora protocolli attuativi;coor<strong>di</strong>na le prestazioni <strong>di</strong> prevenzione, <strong>di</strong>agnosi, cura e riabilitazione a livello territoriale edospedaliero;garantisce il corretto utilizzo delle risorse necessarie al conseguimento degli obiettiviprefissati.Il D.M.I. in<strong>di</strong>rizza le attività delle SS.OO. che lo compongono verso il miglioramento della qualità degliinterventi, garantendone l'appropriatezza, l'inter<strong>di</strong>sciplinarietà e la continuità, nella logica anchedell'integrazione socio-­‐sanitaria.Il Dipartimento Materno Infantile assicura il collegamento con le altre strutture che offrono servizi per iminori. tipuleranno costituzione del Dipartimento Area Materno Infantile Area-­‐Sud;I Consultori familiari (C.C.F.F.) sono strutture <strong>di</strong>strettuali territoriali, funzionalmente afferenti al D.M.I., IlCoor<strong>di</strong>namento dei Consultori è la struttura complessa che erogazioni e delle funzioni proprie.La struttura <strong>di</strong> promozione alla salute si occuperà dei percorsi per lapromozione e tutela della salute dei minori con patologie, con bisogni speciali o con malattie croniche econ i Distretti e con i C.A.P.T.Il Direttore del <strong>di</strong>partimento propone alla struttura <strong>di</strong> Formazione <strong>Aziendale</strong> un piano per la formazionecontinua degli operatori.La macrostruttura del Dipartimento Materno infantile è rappresentat presente provve<strong>di</strong>mento.V.8 Rete farmaceutica La Rete farmaceutica, la cui articolazione è rappresentata negli organigrammi allegati al presente atto, èfinalizzata all'impiego ottimale della risorsa farmaceutica.In linea con gli obiettivi <strong>di</strong> programmazione ed in<strong>di</strong>rizzo in<strong>di</strong>cati dalla regione in materia <strong>di</strong> politica del42


gio ad una più moderna visionedelle attività farmaceutiche caratterizzata:dalla con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> obiettivi e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro con gli altri operatori; <strong>di</strong> integrazione multi<strong>di</strong>sciplinare, finalizzatealla promozione <strong>di</strong> politiche e progetti nelle specifiche aree <strong>di</strong> intervento.In questo senso assicura, secondo le necessità e competenze <strong>di</strong> area, tutte le attività <strong>di</strong>:farmacia clinica;approvvigionamento e <strong>di</strong>stribuzione dei farmaci e del materiale sanitario <strong>di</strong> competenza, compresa la<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>retta dei me<strong>di</strong>cinali ai pazienti esterni e/o in <strong>di</strong>missione;allestimento <strong>di</strong> prodotti galenici non iniettabili;farmacovigilanza e vigilanza sui <strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci;monitoraggio dei consumi e dei costi;supporto tecnico-­‐scientifico e amministrativo agli stu<strong>di</strong> clinici autorizzati dal Comitato Etico, dallapianificazione alla chiusura della ricerca e alla <strong>di</strong>ffusione dei risultati ottenuti;gestione della convenzione con le farmacie e sorveglianza e controllo delle farmacie pubbliche eprivate convenzionate;Nella gestione delle attività sono garantite: la qualità clinico-­‐ terapeutico e <strong>di</strong>agnostico; la qualificazione delle attività, anche sviluppando la capacità <strong>di</strong> identificare i bisogni <strong>di</strong> assistenzafarmaceutica a livello sia gli orientamenti e le metodologie del governo clinico.Supporta i Direttori dei Dipartimenti e <strong>di</strong> Distretto al fine <strong>di</strong> ottimizzare l'uso dei farmaci e <strong>di</strong> altri<strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci, migliorando l'appropriatezza prescrittiva, attraverso la definizione <strong>di</strong> linee guida,protocolli terapeutici e prontuari farmaceutici in collaborazione con tutti gli operatori interessati.Adotta idonee modalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei farmaci e sviluppa procedure per la sicurezza dei pazienti.Utilizza le sinergie a livello aziendale e/o <strong>di</strong>strettuali nella messa a <strong>di</strong>sposizione dei farmaci e supportal'eventuale adozione <strong>di</strong> politiche farmaceutiche comuni tra Aziende <strong>di</strong>verse.E' articolata in assistenza farmaceutica territoriale e ospedaliera. le attività che riguardano: -­‐ farmaceutica convenzionata; -­‐ vigilanza sullafarmaceutica convenzionata; -­‐ farmacovigilanza; -­‐ farmaco epidemiologia; -­‐ farmaco economia; -­‐informazione, ai pazienti e agli operatori sanitari, sul farmaco e sui suoi effetti; -­‐ assistenza farmaceutica<strong>di</strong>retta; -­‐ assistenza farmaceutica <strong>di</strong>strettuale. le competenze proprie della farmacia ospedaliera: -­‐ gestione quoti<strong>di</strong>anadel farmaco; -­‐ produzione <strong>di</strong> farmaci ( per es. farmaci ad uso ra<strong>di</strong>ologico e parenterale); -­‐ farmacovigilanza;43


-­‐ farmaco epidemiologia; -­‐ farmaco economia; -­‐ vigilanza su tutti i prodotti sanitari; -­‐ sperimentazioneclinica; -­‐ <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>retta del I° ciclo per i pazienti in <strong>di</strong>missione.I Direttori delle strutture <strong>di</strong> Farmacia, ospedaliera e territoriale, sono <strong>di</strong>rettamente responsabili dellagoverno della spesa farmaceutica. Sono altresì responsabili della corretta gestione delle scorte <strong>di</strong>magazzino e del contenimento dei costi correlati, nonché del puntuale assolvimento del debito informativo,compresi flussi informativi ministeriali e regionali, nei mo<strong>di</strong> e tempi richiesti dalla Direzione Generale; lamancata ottemperanza delle predette prescrizioni, comportando grave inadempienza contrattuale,V.9 La rete emergenza-­‐urgenza strutture ospedaliere deputate a dare una risposta univoca, su tutto il territorio aziendale, ai bisogniIn tale ottica la rete deve necessariamente integrarsi con le strutture de<strong>di</strong>cate delle Aziende Ospedaliere esclusivamente ospedali SPOKE.Secondo le linee guida regionali e le in<strong>di</strong>cazioni contenute nel documento sul rior<strong>di</strong>no della rete <strong>di</strong>emergenza -­‐ urgenza (allegato 2 al decreto 18 del 13.10.2010 special modo per la realizzazione della rete delle patologie complesse ( Sindrome coronarica acuta, Ictus,Trauma, Ustioni, urgenze pe<strong>di</strong>atriche ed ostetrico ginecologiche e tutte le situazioni che prevedono livelliorganizzativi superiori).V.9.1 EMERGENZA TERRITORIALESUEM 118 Provinciale, con sede a <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong>, il cui compito è quello <strong>di</strong> offrire una risposta,tecnicamente adeguata, al bisogno sanitario espresso dalla popolazione, attivando e coor<strong>di</strong>nando i mezzi <strong>di</strong>soccorso a <strong>di</strong>sposizione (<strong>di</strong> terra ed aerei) idonei alla necessità evidenziata.Alla Centrale operativa SUEM 118 afferiscono il servizio <strong>di</strong> Elisoccorso ubicato presso il Presi<strong>di</strong>oOspedaliero <strong>di</strong> Locri e le Postazioni <strong>di</strong> emergenza territoriale (P.E.T.), <strong>di</strong>stribuite su tutto il territorioprovinciale, secondo un criterio <strong>di</strong> densità della popolazione e <strong>di</strong> caratteristiche orografiche del territorio.Le Postazioni <strong>di</strong> Emergenza Territoriale sono le seguenti:1. <strong>Reggio</strong>2. <strong>Reggio</strong> SudPOSTAZIONI DI EMERGENZA TERRITORIALE (15 PET) h 24(salvo <strong>di</strong>verse determinazioni regionali)AREA REGGIO44


3. Villa San Giovanni4. 5. Scilla6. Melito Porto Salvo1. Locri2. Bianco3. Caulonia4. Palizzi5. MonasteraceAREA LOCRIDEAREA PIANA1. Gioia Tauro2. Oppido Mamertina3. Polistena4. TaurianovaLe PP.EE.TT. sono attrezzate con ambulanze <strong>di</strong> tipo A tutte me<strong>di</strong>calizzate; sono inoltre previste ambulanzeper i trasporti protetti interospedalieri, con personale de<strong>di</strong>cato, nonché eventuali <strong>di</strong>slocazioni <strong>di</strong> ambulanze conto delle risorse <strong>di</strong>sponibili.Alla struttura complessa C.O. SUEM 118 afferiscono inoltre i punti <strong>di</strong> primo intervento (PPI) <strong>di</strong> OppidoMamertina (h/24), Palmi (h/12) e Siderno (h/12) ubicati in strutture territoriali a seguito della riconversionedei relativi Presi<strong>di</strong> Ospedalieri (Decreto 18/2010).Il Punto <strong>di</strong> Primo Intervento <strong>di</strong> Scilla (h/24), in ragione del volume <strong>di</strong> attività e della ubicazione geograficaviene configurato come struttura semplice <strong>di</strong>partimentale.I punti <strong>di</strong> primo intervento sono deputati al trattamento delle urgenze minori e ad una prima stabilizzazionedel paziente ad alta complessità al fine <strong>di</strong> consentirne il trasporto nel Pronto Soccorso più appropriato,attraverso il SUEM 118.V.9.2 CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (C.A.) Collettivo Nazionale e dalle <strong>di</strong>rettive regionali.È prevista una centralizzazione delle chiamate per le postazioni <strong>di</strong> C.A. presso la C.O. SUEM 118 con unalinea de<strong>di</strong>cata al fine <strong>di</strong> una razionalizzazione e migliore gestione della risposta sanitaria alle esigenze deicitta<strong>di</strong>ni.V.9.3 RETE OSPEDALIERA DELLEMERGENZ<strong>ASP</strong>OKE:Presi<strong>di</strong>o Ospedaliero <strong>di</strong> Locri45


Presi<strong>di</strong>o Ospedaliero <strong>di</strong> PolistenaTali ospedali svolgono funzioni <strong>di</strong> DEA <strong>di</strong> I livello e sono dotati <strong>di</strong> Pronto Soccorso con letti <strong>di</strong> OsservazioneBreve Intensiva (OBI) e posti letto <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia <strong>di</strong> Accettazione e <strong>di</strong> Emergenza (MCAE). Sonoinoltre previste funzioni <strong>di</strong> Pronto Soccorso negli Ospedali Generali <strong>di</strong> Gioia Tauro e <strong>di</strong> Melito <strong>di</strong> Porto Salvo.V.9.4 I L DIPARTIMENTO DI EMERGENZA URGENZAIl Dipartimento funzionale misto, ospedale territorio, <strong>di</strong> Emergenza (DEU) ha la funzione istituzionale <strong>di</strong> garantire, a livello aziendale, una univoca risposta ai bisogni, espressi regionali, in rapporto alle funzioni <strong>di</strong> HUB da queste svolte, anche attraverso specifici protocolliinteraziendali.Al Dipartimento <strong>di</strong> Emergenza Urgenza è affidato il compito <strong>di</strong> ottimizzare il livello <strong>di</strong> efficienza dellevello della loro qualità nelle varie strutture,nelle seguenti aree <strong>di</strong> competenza: SUEM 118Pronto Soccorso/MeUrgenza (MCAE)Anestesia e reparti <strong>di</strong> Terapia IntensivaTerapia Intensiva Car<strong>di</strong>ologica (UTIC/Car<strong>di</strong>ologia)Camera IperbaricaIl DEU biettivo <strong>di</strong> migliorare la pratica clinico mantenimento <strong>di</strong> competenze tecnico -­‐ del personale afferente, nonché definendo percorsi <strong>di</strong>agnostico terapeutici assistenziali e verificandone laclinico -­‐ assistenziali su tutto il territorio aziendale, il controllo ed il monitoraggio del correttofu urgenza integrato nel contesto interaziendale e regionale.Nel contesto più prevista presso la S.C. <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia-­‐UTIC del P.O. <strong>di</strong> Polistena.Il Direttore del <strong>di</strong>partimento propone alla struttura <strong>di</strong> Formazione <strong>Aziendale</strong> un piano per la formazionecontinua degli operatori.V.10 La rete ospedaliera La rete ospedaliera delle strutture pubbliche e private accre<strong>di</strong>tate convenzionate fornisce prestazionisanitarie elettive ed in urgenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi, terapia, cura e riabilitazione, in regime <strong>di</strong> ricovero in degenzacontinuativa, <strong>di</strong> day-­‐hospital o day-­‐surgery e ambulatoriale.Le prestazioni devono essere erogate secondo le caratteristiche <strong>di</strong> qualità e <strong>di</strong> quantità specificate nei piani<strong>di</strong> produzione negoziati e per le funzioni previste dalla programmazione regionale.46


V.10.1 I L DIPARTIMENTO OSPEDALI EROIl ospedaliera, pubblica e privata, in modo unitario ed integrato, sulla base degli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> programmazione e<strong>di</strong> organizzazione aziendale e regionale.Il Dipartimento, anche attraverso le risorse <strong>di</strong>sponibili afferenti ai <strong>di</strong>partimenti assicura le risposte:alle situazioni <strong>di</strong> urgenza ed emergenza (pronto soccorso);assistenziali alle acuzie, in regime or<strong>di</strong>nario e <strong>di</strong>urno;assistenziali specialistiche ambulatoriali; trasfusionali; ata in modo separato ed è valorizzata intermini <strong>di</strong> produzione secondo le tariffe associate al sistema <strong>di</strong> classificazione DRG.Il Dipartimento Ospedaliero coor<strong>di</strong>na le attività dei servizi ospedalità pubblica e ospedalità privata, al fine <strong>di</strong> ospedalieri privati accre<strong>di</strong>tati.In funzione attivare aree sub <strong>di</strong>partimentali per risorse umane, tecnologiche e dei posti letto. allegati alpresente atto.V.10.2 DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO OSPEDALI EROIl <strong>di</strong>rettore del Dipartimento Ospedaliero, oltre ad assolvere ai compiti in<strong>di</strong>cati al Capo V coor<strong>di</strong>na lerta <strong>di</strong>prestazioni dei presi<strong>di</strong> ospedalieri a gestione <strong>di</strong>retta e dei presi<strong>di</strong> ospedalieri privati accre<strong>di</strong>tati.Coor<strong>di</strong>na le attività dei presi<strong>di</strong> ospedalieri aziendali a gestione <strong>di</strong>retta, monitorandone le attività, attivandoprogrammi <strong>di</strong> formazione per il personale e promuovendo il miglioramento continuo della qualità delleprestazioni erogate.Il Direttore del Dipartimento Ospedaliero :programmi assistenziali produzione delle singole prestazioni;ospedaliere;assicura la <strong>di</strong>rezione delle funzioni trasversali <strong>di</strong> supporto tecnico, amministrativo e logistico;47


collabora alla valutazione delle attività <strong>di</strong>partimentali, con particolare riferimento alla presa in caricomantiene, fino al pieno ed efficiente sviluppo della funzione <strong>di</strong>partimentale, la responsabilità <strong>di</strong>rettadelle risorse comuni <strong>di</strong> Presi<strong>di</strong>o non de<strong>di</strong>cate alle linee <strong>di</strong> produzione ed è garante della miglioreallocazione possibile delle strutture ospedaliere. sulla base del D.P.G.R. n° 18 del22.10.2010 e dei decreti scaturenti, viene descritto negli organigrammi allegati al presente provve<strong>di</strong>mento.La dotazione in posti letto, acuzie e post-­‐acuzie, è determinata in funzione delle normative per tempovigenti.V.11 I <strong>di</strong>partimenti interaziendali Il <strong>di</strong>partimento interaziendale aggrega strutture complesse e semplici a valenza <strong>di</strong>partimentale cheappartengono ad aziende <strong>di</strong>verse ma che insistono su identico settore o su settori finalisticamenteomogenei o correlati. Il Dipartimento interaziendale ha caratteristiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento funzionale.Un protocollo tra le aziende regolamenta il rapporto tra le parti e gli aspetti economici e approvacontestualmente il Regolamento del <strong>di</strong>partimento che ne definisce gli aspetti organizzativi, lefinalità ,gli obiettivi, le metodologie, i rapporti tra le strutture coinvolte. Restano ferme le prerogative <strong>di</strong>norma dei <strong>di</strong>rigenti delle strutture interessate.La nomina del Direttore <strong>di</strong> <strong>di</strong>partimento viene effettuata <strong>di</strong> concerto tra i Direttori Generali delle aziendeinteressate.V.12 L'organizzazione delle attività delle professioni sanitarie ex l. 42/1999 La Direzione Infermieristica e Tecnica si struttura in Aree professionali, e Settori trasversali con figure<strong>di</strong>rigenziali specifiche. La Direzione Infermieristica e Tecnica gestisce i infermieristica /tecnica dei Dipartimenti/Distretti che operano organizzativamente in staff ai Direttori deiDipartimenti/Distretti al fine del raggiungimento degli obiettivi assegnati ai Dipartimenti/Distretti stessi.Il Dirigente delle Professioni Sanitarie presiede alla funzione <strong>di</strong> governo aziendale dell'assistenzainfermieristica ed ostetrica, tecnico-­‐sanitaria e della prevenzione, riabilitativa e <strong>di</strong> supporto attraverso:la partecipazione alla definizione delle strategie aziendali sulle politiche <strong>di</strong> programmazione,reclutamento, allocazione, gestione e sviluppo professionale e formativo del personale relativoall'assistenza suddetta, coniugando la valorizzazione degli specifici professionali con l'in<strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> modelli organizzativi ed assistenziali innovativi anche ad elevata autonomia tecnico-­‐gestionale,quali ad esempio blocchi operatori, day-­‐surgery, day-­‐hospital, pre-­‐ospedalizzazione, lungodegenzapost-­‐acuzie, poliambulatori;la collaborazione allo sviluppo del sistema premiante e della produttività;la partecipazione alla definizione dei criteri per l'applicazione degli istituti contrattuali;la promozione del governo clinico-­‐assistenziale attraverso la definizione <strong>di</strong> politiche aziendali e laverifica della loro applicazione, e programmi <strong>di</strong> ricerca e innovazione dei processi dell'assistenzainfermieristica e tecnica in collaborazione con le funzioni aziendali de<strong>di</strong>cate;48


la gestione del rischio, attraverso la creazione <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni organizzative che riducano il rischio <strong>di</strong>eventi avversi e il costante monitoraggio della loro osservanza e adeguatezza in collaborazione con lefunzioni aziendali de<strong>di</strong>cate;l'elaborazione <strong>di</strong> linee guida e protocolli aziendali per promuovere omogenei ed adeguati livelli <strong>di</strong>qualità ed il monitoraggio dei processi <strong>di</strong> assistenza;la gestione delle risorse professionali specifiche, nel rispetto degli accor<strong>di</strong> sindacali e della necessità<strong>di</strong> integrazione multiprofessionale, fatta salva la responsabilità complessiva della <strong>di</strong>rezione dellestrutture organizzative complesse;il supporto metodologico e tecnico ai Dipartimenti nella programmazione e nella valutazionedell'efficienza nell'utilizzo delle risorse assegnate e nella verifica dell'efficacia dei risultati;V.13 Servizi amministrativi e settore tecnico A supporto delle macro strutture: professionale amministrativa.Ai servizi tecnici, professionali ed amministrativi sono demandate le attività/funzioni a supporto della amministrazione del personale, gestione contabile, acquisizione<strong>di</strong> beni e servizi e risorse finanziarie, gestione patrimonio immobiliare e mobiliare, gestione sistemainformatico e informativo, gestione rapporti in convenzione nonché altre attività analoghe o connesse,gestione amministrativa dei <strong>di</strong>stretti e gestione amministrativa degli ospedali. area amministrativa sono affidaticontrattuali vigenti.Sarà facoltà della Direzione Generale valorizzare, in sedespecializzazioni.con riferimento alle normative <strong>di</strong> legge e<strong>di</strong> conferimento degli incarichi, eventuali interni) sia con una molteplicità <strong>di</strong> soggetti esterni (clienti esterni).I servizi amministrativi contribuiscono alla elaborazione e attuazione delle politiche aziendali definite dallaDirezione Generale.In base alle in<strong>di</strong>cazioni della Direzione aziendale sviluppano sinergie reciproche e assicurano il supportotecnico-­‐operativo ai Dipartimenti/Distretti e territoriali fornendo le competenze relative ed orientano iprocessi gestionali ed organizzativi comuni alle macro strutture, facilitando la configurazione e la gestionedelle interfacce tra gli stessi, in modo da garantire la continuità dell'assistenza, orientata all'appropriatezzae alla sostenibilità economica.La organizzazione dei servizi amministrativi è improntata a principi <strong>di</strong> efficacia, efficienza ed economicità,nonché a quello <strong>di</strong> flessibilità per renderla funzionale al raggiungimento degli obiettivi fissati dalla DirezioneGenerale. complesse e semplici in<strong>di</strong>viduate come tali, risulta negli organigrammi allegati al presente provve<strong>di</strong>mento.49


Con successivo regolamento aziendale saranno definiti analiticamente i compiti, le funzioni e le aree <strong>di</strong>responsabilità i ciascuna struttura.V.13.1 DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVOLe competenze assolte dal Dipartimento Amministrativo hanno carattere <strong>di</strong> supporto rispetto alle struttureoperative aziendali.Tra le principali attribuzioni del Dipartimento Amministrativo, vanno segnalate il rispetto e l'attuazionedella normativa in tema <strong>di</strong> bilancio e contabilità; la gestione del trattamento economico, giuri<strong>di</strong>co eprevidenziale del personale <strong>di</strong>pendente e convenzionato; l'attività legale; la valorizzazione delle risorseumane, sia in termini organizzativi che formativi; tutte quelle competenze amministrative che non sonoincar<strong>di</strong>nabili in modo preor<strong>di</strong>nato in altre strutture aziendali.Il <strong>di</strong>rettore del Dipartimento Amministrativo, oltre ad assolvere ai compiti in<strong>di</strong>cati al Capo V è responsabiledella :verifica del raggiungimento degli obiettivi perseguiti con l'organizzazione <strong>di</strong>partimentale e<strong>di</strong>n particolare il razionale utilizzo delle risorse umane, tecnologiche e dei materiali <strong>di</strong>consumo, per i quali prevede appositi criteri;pre<strong>di</strong>sposizione della proposta <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> attività annuale, per la parte <strong>di</strong> competenza,correlandolo all'utilizzo delle risorse <strong>di</strong>sponibili;Inoltre, il <strong>di</strong>partimento amministrativo ha il compito <strong>di</strong> supportare l'attività del <strong>di</strong>rettore generale e del<strong>di</strong>rettore amministrativo nelle seguenti funzioni:definizione a regolamentazione delle procedure operative, curandone l'integrazione perchésiano utilizzabili contestualmente da più strutture;sviluppo e attivazione <strong>di</strong> progetti o procedure trasversali da attuarsi per il raggiungimento<strong>di</strong> specifici risultati, e che devono essere gestiti da équipes composte dalle <strong>di</strong>verse unitàoperative <strong>di</strong> area amministrativa;promozione delle azioni <strong>di</strong> monitoraggio della rispondenza della decisioni e delle attivitàdelle unità amministrative agli in<strong>di</strong>rizzi generali <strong>di</strong> programmazione e alle <strong>di</strong>sposizioni dellaDirezione <strong>Aziendale</strong>, nel rispetto delle competenze attribuite o delegate agli altri livelli<strong>di</strong>rigenziali;rilevazione del fabbisogno formativo degli operatori e dei <strong>di</strong>rigenti responsabili delle unità.V.14 I percorsi <strong>di</strong>agnostico-­‐terapeutici-­‐assistenziali I Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali rappresentano la contestualizzazione <strong>di</strong> Linee Guida, relativead una patologia o problematica clinica, nella specifica realtà organizzativa dell Provinciale, tenute presenti le risorse ivi <strong>di</strong>sponibili. I PDTA sono quin<strong>di</strong> modelli che, sulla base delle lineeguida ed in relazione alle risorse <strong>di</strong>sponibili, consentono un'analisi degli scostamenti tra la situazione attesae quella osservata in funzione del miglioramento della qualità.La formalizzazione dei percorsi <strong>di</strong>agnostico-­‐terapeutici-­‐assistenziali avviene a cura <strong>di</strong> specifiche figureaziendali, che, in stretta collaborazione con le Direzioni <strong>di</strong> Dipartimento o <strong>di</strong> Distretto, assumono laresponsabilità complessiva -­‐ sia scientifica sia organizzativa -­‐ <strong>di</strong> tutti i progetti aziendali, e che abbiano la50


funzione <strong>di</strong> guida, <strong>di</strong> stimolo, <strong>di</strong> supporto metodologico ed organizzativo al gruppo <strong>di</strong> lavoro specifico chesvilupperà il singolo percorso. Tali figure sono scelte in sede <strong>di</strong> Direzione <strong>Aziendale</strong> tra gli operatori concompetenze metodologiche e organizzative a <strong>di</strong>fferenti livelli: dalla gestione per processi alla valutazione emiglioramento per la qualità, dal coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> lavoro al coinvolgimento dei professionistiimpegnati in azienda, dalla programmazione e controllo <strong>di</strong> gestione alla formazione.I compiti specifici <strong>di</strong> tali figure fanno riferimento agli aspetti progettuali generali dell'approccio perprocessi: la facilitazione dell'avvio del progetto e la sua gestione, il reperimento e la valutazione delle LineeGuida, l'organizzazione degli incontri del gruppo <strong>di</strong> lavoro, la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> documenti e moduli,l'elaborazione dei dati, la produzione dei reports e la loro <strong>di</strong>ffusione, la tenuta del dossier <strong>di</strong> riferimento.V.15 Le funzioni <strong>di</strong> staff sviluppo <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> qualità, alla progettualità sia nella definizione degli scenari che nella gestione deirisultati.La costruzione <strong>di</strong> una tecnostruttura, come sintesi operativa <strong>di</strong> tutte le risorse capaci <strong>di</strong> leggere,<strong>di</strong>tutte le organizzazioni complesse. Tale risorsa organizzativa trova la sua concretizzazione nelle funzioni <strong>di</strong>Staff pensate come strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione che affiancano i vari livelli della <strong>di</strong>rigenza cui spettano specificheresponsabilità generali <strong>di</strong> governo, produzione e committenza.Le funzioni <strong>di</strong> staff sono conferite su base fiduciaria e con provve<strong>di</strong>mento motivato del Direttore Generale.Sono articolate in strutture operative complesse o semplici a seconda della complessità della funzionesvolta e al grado <strong>di</strong> partecipazi<strong>di</strong>retta <strong>di</strong> risorse umane e tecniche.Le strutture operative <strong>di</strong> staff, semplici o complesse, sono descritte presente provve<strong>di</strong>mento.V.16 L'organizzazione delle attività assistenziali L'Azienda opera secondo una modalità assistenziale integrata in grado <strong>di</strong> assicurare una presa in caricoglobale del paziente e la continuità <strong>di</strong> cura ed assistenza nelle varie fasi del bisogno sanitario e sociale,tramite le proprie articolazioni produttive ospedaliere e territoriali e i servizi sanitari, socio-­‐sanitari e sociali<strong>di</strong> altri soggetti istituzionali e privati accre<strong>di</strong>tati o convenzionati in un chiaro rapporto <strong>di</strong> integrazionefunzionale.Un sistema così concepito si fonda su tre presupposti:un'articolazione a rete dei servizi assistenziali in virtù della quale, qualunque sia il punto <strong>di</strong> accesso, ilpercorso del citta<strong>di</strong>no verso il sod<strong>di</strong>sfacimento delle necessità presentate è guidato, dall'uno all'altrodei <strong>di</strong>versi punti erogativi, dall'organizzazione stessa in una sorta <strong>di</strong> accompagnamentopersonalizzato, basato sull'attenta lettura dei bisogni e del contesto in cui gli stessi si presentano agaranzia della continuità <strong>di</strong> cura ed assistenza;l'autonomia professionale e la corrispondente responsabilità, che si esercitano nell'operativitàquoti<strong>di</strong>ana in una forma organizzata predefinita;51


l'integrazione professionale, come strumento adeguato per la risposta a bisogni complessi e<strong>di</strong>nter<strong>di</strong>pendenti, in cui il rapporto fra le professioni non si sostanzi in una forma gerarchica ma nellacon<strong>di</strong>visione dell'obiettivo assistenziale perseguito con l'apporto dei <strong>di</strong>versi professionisti, in unareciprocità che non confonde, ma si arricchisce delle <strong>di</strong>fferenti specificità e che tende non solo allaeccellenza dell'atto del singolo professionista ma anche al miglior risultato dell'interventocomplessivo.V.17 Gli incarichi <strong>di</strong>rigenziali Gli incarichi sono attribuiti a tempo determinato dal Direttore generale, secondo le modalità definite nelpresente atto, compatibilmente con le risorse finanziarie a tal fine <strong>di</strong>sponibili e nei limiti del numero degliincarichi e delle strutture stabiliti dallo stesso atto e possono essere conferiti a personale <strong>di</strong>pendente atempo indeterminato e determinato e a personale convenzionato, secondo le prescrizioni nazionali eregionali vigenti. è formalizzato in un contratto nel quale sono elencati: durata e obiettivi.Con il regolamento <strong>di</strong> organizzazione sono <strong>di</strong>sciplinate, in particolare, le attribuzioni dei <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong>struttura complessa e <strong>di</strong> struttura semplice, correlandole a specifiche responsabilità <strong>di</strong> budget, nonché lemodalità e le forme per la valutazione <strong>di</strong> tutti i <strong>di</strong>rigenti incaricati.<strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione delle strutture complesse, con riferimento alle strutture in<strong>di</strong>cate come tali nel presente<strong>Atto</strong> aziendale;<strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> struttura semplice, con riferimento alle strutture in<strong>di</strong>cate come tali nel presente<strong>Atto</strong> aziendale;<strong>di</strong> natura professionale, anche <strong>di</strong> alta specializzazione, <strong>di</strong> consulenza, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricerca,ispettivo, <strong>di</strong> verifica e controllo.incarichi <strong>di</strong> natura professionale, con riferimento ai <strong>di</strong>rigenti con meno <strong>di</strong> cinque anni <strong>di</strong> servizio, cherichiedono una competenza specialistica e funzionale <strong>di</strong> base nella <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> appartenenza.Gli incarichi professionali <strong>di</strong> alta specializzazione si riferiscono ad elevate competenze tecnico-­‐professionali della strutturacui afferiscono.Nell'affidamento degli incarichi, l'azienda valuta altresì le capacità organizzative e gestionali, le esperienzee/o conoscenze e il curriculum formativo e professionale.itto e motivato, nel rispetto della normativa vigente.Gli incarichi, <strong>di</strong> natura fiduciaria, <strong>di</strong> cui all'art. 15 septies, commi 1 e 2 del d.lgs. n. 502/1992 (contratti atempo determinato) sono conferiti dal Direttore generale con atto scritto e motivato, nel rispetto delle<strong>di</strong>sposizioni nazionali e regionali e delle norme contenute nei contratti collettivi <strong>di</strong> lavoro .52


V.18 Le posizioni organizzative L'Azienda in<strong>di</strong>vidua, per il personale del Comparto, le posizioni organizzative che implicano lo svolgimento<strong>di</strong> funzioni con ambiti <strong>di</strong> autonoma responsabilità.Le posizioni organizzative sono istituite e conferite con provve<strong>di</strong>mento del Direttore Generale, che neiferimentodella posizione organizzativa stabilisce ai sensi e per gli effetti del D.Lgs. 165/01 e s.m.i. -­‐ gli specificicompiti e gli ambiti <strong>di</strong> autonomia della posizione organizzativa.Le Posizioni organizzative sono conferite, dal Direttore Generale, previa selezione interna, gestita dalleDirezioni Tecniche, Sanitarie ed Amministrative <strong>di</strong> riferimento.Tali posizioni/incarichipossono rivestire le seguenti finalità:Posizioni gerarchico-­‐ funzioni gestionali;Posizioni <strong>di</strong> processo, riconducibili alla gestione <strong>di</strong> funzioni rilevanti sia <strong>di</strong> carattere sanitario che <strong>di</strong>ambito tecnico/amministrativo, formativo, <strong>di</strong> comunicazione.Capo VI I SISTEMI E GLI STRUMENTI DI GESTIONE E DI CONTROLLO VI.1 La pianificazione strategica L'azienda adotta il metodo della pianificazione strategica delle proprie attività intesa come processo <strong>di</strong>correlazione fra gli obiettivi predeterminati e le decisioni assunte a livello organizzativo per il loroconseguimento.Il processo <strong>di</strong> pianificazione è articolato in modo integrato e flessibile in fasi successive:in<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong> bisogno e <strong>di</strong> domanda <strong>di</strong> servizio;in<strong>di</strong>viduazione degli obiettivi prioritari <strong>di</strong> intervento nel quadro delle in<strong>di</strong>cazioni dellaprogrammazione sanitaria nazionale e regionale;valutazione delle risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi nei limiti delle <strong>di</strong>sponibilitàeffettive;attivazione dei programmi d'intervento pre<strong>di</strong>sposti;verifica dei risultati conseguiti (interme<strong>di</strong> e finali) a conferma o mo<strong>di</strong>fica del processo in relazione agliin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> accostamento -­‐ scostamento verificati nel raffronto obiettivi/risultati.VI.2 La programmazione e controllo e i sistemi informativi <strong>di</strong> governo Il processo <strong>di</strong> programmazione dà attuazione agli obiettivi determinati dalla pianificazione strategicame<strong>di</strong>ante la in<strong>di</strong>viduazione delle modalità tecniche/organizzative necessarie e opportune per ilconseguimento degli stessi ed è articolato in fasi successive e integrate:presa d'atto e valutazione delle scelte strategiche;valutazione delle mo<strong>di</strong>fiche/integrazioni/innovazioni da portare all'assetto organizzativo e funzionaledei servizi in ragione delle nuove scelte strategiche;53


conseguente pre<strong>di</strong>sposizione dei programmi da sviluppare previa definizione analitica dei fabbisogni<strong>di</strong> risorse professionali, tecnologiche e finanziarie da impiegare.Il processo <strong>di</strong> budgeting tende in particolare a definire, a livello dei singoli centri <strong>di</strong> responsabilitàin<strong>di</strong>viduati dal modello organizzativo dell'azienda, obiettivi specifici <strong>di</strong> carattere operativo per l'attuazionedelle scelte della programmazione, previa assegnazione delle risorse umane e strumentali da mettere a<strong>di</strong>sposizione ai fini del conseguimento degli stessi nell'arco temporale previsto.Il processo <strong>di</strong> budgeting si articola a sua volta in fasi successive e integrate:linee guida del processo;formulazione delle proposte <strong>di</strong> budget a cura dei responsabili delle aree organizzative interessate;definizione negoziata delle proposte definitive;approvazione del budget.Il processo <strong>di</strong> reporting è finalizzato a realizzare un costante e capillare confronto tra obiettivi prestabiliti erisultati conseguiti anche ai fini <strong>di</strong> eventuali azioni correttive, valutazioni significative sul potenzialeorganizzativo delle aree interessate previa identificazione dei destinatari, delle specifiche finalità ecaratteristiche dei reports nonché dei parametri per la valutazione.Il sistema <strong>di</strong> programmazione e controllo attua un sistema <strong>di</strong> rilevazione dei risultati anche tramite lacontabilità analitica per centri <strong>di</strong> costo e tramite la redazione perio<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> attività da cui sitraggono valutazioni utili per prendere decisioni con finalità <strong>di</strong>:coor<strong>di</strong>namento;motivazione;ri-­‐orientamento;responsabilizzazione.Per consentire ai centri <strong>di</strong> responsabilità <strong>di</strong> gestire in modo efficiente le risorse autorizzate a budget ilcontrollo <strong>di</strong> gestione fornisce ai medesimi informazioni perio<strong>di</strong>che e trimestrali anche al fine <strong>di</strong> sviluppare analisi equin<strong>di</strong> nella pianificazione e L'azienda, me<strong>di</strong>ante l'attivazione dei processi suddetti e il loro progressivo affinamento, intende realizzarela più significativa espressione della integrazione operativa fra la Direzione generale e tutte le articolazioniorganizzative al suo interno, dando spazio e significato strategico alla responsabilizzazione <strong>di</strong>retta dei<strong>di</strong>rigenti ed identificando nel contributo partecipativo degli stessi lo strumento essenziale per laqualificazione dell'offerta <strong>di</strong> servizio e per le realizzazioni o finalità istituzionali.Il sistemdeveassicurare, al contempo, la piena integrazione con i sistemi informativi sviluppati a livello regionale, perpermettere all'Assessorato <strong>di</strong> svolgere il suo ruolo <strong>di</strong> regia sul SSR come previsto dall'art. 18 della L.R.5/2009 e alle Aziende <strong>di</strong> potersi confrontare tra loro.54


VI.3 I sistemi <strong>di</strong> gestione e valutazione del personale Il Sistema <strong>di</strong> Valutazione del personale rappresenta uno dei principali meccanismi attraverso i quali assegnati.Il Sistema <strong>di</strong> Valutazione del personale è <strong>di</strong> fatto il terminale <strong>di</strong> altri meccanismi operativi, quali ad esempio,il Processo dÈ in<strong>di</strong>spensabile, pertanto, una costante manutenzione dei meccanismi a monte del processo <strong>di</strong> valutazioneaffinché il sistema <strong>di</strong> valutazione possa svolgere la funzione <strong>di</strong> orientamento e motivazione delle risorseumane nonché la funzione <strong>di</strong> stimolo al miglioramento continuo.La valutazione, infatti, deve poggiare su informazioni quanto più possibile oggettive e messe a <strong>di</strong>sposizionedagli staff aziendali a ciò deputati allo scopo <strong>di</strong>:creare consapevolezza;coinvolgere i professionisti;affidare a ciascuno un ruolo preciso;definire un piano <strong>di</strong> miglioramento continuo.La valutazione dei risultati gestionali conseguiti è volta alla verifica della rispondenza degli stessi con gliobiettivi concordati, a comprendere le cause degli eventuali scostamenti e ad in<strong>di</strong>viduare i punti <strong>di</strong> forza e<strong>di</strong> debolezza allo scopo <strong>di</strong> supportare i processi <strong>di</strong> programmazione futuri. La valutazione dei risultati <strong>di</strong>gestione o valutazione della performance organizzativa e la valutazione della performance in<strong>di</strong>viduale sonoanche utilizzate allo scopo <strong>di</strong> supportare il sistema premiante aziendale nelle modalità e sulla base deiprincipi generali e i criteri definiti dalla normativa vigente, dai CCNL e dagli accor<strong>di</strong> aziendali, oltre acontribuire Il processo <strong>di</strong> valutazione, sia della <strong>di</strong>rigenza che del personale del comparto si basa su un modello definitoe formalizzato con specifico Regolamento, a seguito <strong>di</strong> confronto con le rappresentanze dei lavoratori, e inmodo coerente con quanto definito dal Decreto Lgs. N.150/2009, nel quale saranno altresì in<strong>di</strong>viduate le Il processo <strong>di</strong> valutazione dovràprevedere capacità premianti graduali delle attività svolte, delle competenze professionali e deicomportamenti organizzativi.VI.4 Le procedure <strong>di</strong> acquisto e la gestione degli appalti uale degli acquisti deibeni e della fornitura dei servizi, della coerenza con il sistema budgetario, della trasparenza e della massimaconcorrenzialità, perseguendo costantemente gli obiettivi <strong>di</strong> economicità, efficacia, imparzialità, parità <strong>di</strong>trattamento, trasparenza e proporzionalità.Nelle fasi della formazione e della esecuzione del contratto vengono rispettati i canoni <strong>di</strong> correttezza e buonafede, secondo quanto previsto dagli articoli 1175, 1337 e 1338 del Co<strong>di</strong>ce civile.55


La normativa vigecomunitaria nel rispetto dei seguenti criteri generali: con particolare riferimento alla garanzia <strong>di</strong> parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni tra i soggetti partecipanti alleprocedure per servizi;promozione del mercato concorrenziale me<strong>di</strong>ante indagini <strong>di</strong> mercato e confronti, anche conanaloghe e recenti procedure attivate da altre Aziende del territorio regionale e nazionale per potereeffettuare adeguate valutazioni <strong>di</strong> economicità <strong>di</strong> risultato in termini <strong>di</strong> rapporto costi/beneficio;economia, contratto;in caso <strong>di</strong> monopolio legale o per accertata convenienza oppure per accertati motivi <strong>di</strong> urgenza oancora in presenza <strong>di</strong> privativa industriale o esclusività tecnica, debitamente e specificamenteaccertate, è ammessa la stipulazione <strong>di</strong> contratti per adesione, con riferimento a tariffe, listini edofferte <strong>di</strong> fornitura comunque acquisiti in forma scritta o desunti da rete telematica.regionali, in particolare, è tenuta al rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni dei Decreti del Commissario ad Acta e dellaStazione Unica Appaltante della Regione <strong>Calabria</strong>. tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), la CONSIP e la Stazione UnicaAppaltante della Regione <strong>Calabria</strong>. in economia ed i limiti <strong>di</strong> importodelle singole voci <strong>di</strong> spesa, coerentemente con le risorse <strong>di</strong>sponibili.VI.5 La gestione della qualità Nell'azienda i servizi sono erogati con modalità che promuovono il miglioramento della qualità e assicuranola tutela dei citta<strong>di</strong>ni e degli utenti e la loro partecipazione nelle forme anche associative riconosciute dallalegge.L'azienda è responsabile della creazione delle con<strong>di</strong>zioni organizzative che facilitano e consentono lapromozione ed il supporto ad attività valutative e <strong>di</strong> miglioramento dei processi <strong>di</strong> erogazione dei servizi edelle prestazioni.VI.6 Le rilevazioni contabili pre<strong>di</strong>spone e re<strong>di</strong>ge tutti i dpre<strong>di</strong>spone tutte le Ren<strong>di</strong>contazioni perio<strong>di</strong>che, sia finanziarie che economiche, ed assicura ilcontrollo contabile della gestione.trasmette i flussi informativi economici alla competente struttura aziendale.56


La struttura Economico-­‐Finanziaria :assicura a livello economico la corretta classificazione e rilevazione dei ricavi e dei costi e, a livellopatrimoniale, dei cre<strong>di</strong>ti e dei debiti;Acquisti, per garantire il rispetto dei tempi <strong>di</strong> pagamento;assicura il costante controllo e la gestione contabile del Patrimonio <strong>Aziendale</strong> me<strong>di</strong>ante la tenutaassicura il rispetto <strong>di</strong> tutti gli adempimenti Fiscali sulle materie <strong>di</strong> competenza;dei contributi finanziari;in<strong>di</strong>vidua idonee fonti <strong>di</strong> finanziamento per interventi <strong>di</strong> rilievo, propone alla Direzione Strategica ilricorso a forme straor<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> finanziamento per poter far fronte a pagamenti urgenti e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>fferibili in situazioni <strong>di</strong> carenza temporanea <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità liquide, al fine <strong>di</strong> evitare aggravi <strong>di</strong>;assicura, infine, gli adempimenti <strong>di</strong> propria competenza connessi alla libera professione.VI.7 Il controllo interno <strong>di</strong> regolarità amministrativa, contabile e gestionale Il Controllo interno <strong>di</strong> regolarità amministrativa e contabile (internal au<strong>di</strong>ting) è una funzione <strong>di</strong> verifica valutarne le attività, verificandone gli aspetti procedurali amministrativi e la loro regolarità rispetto astandard predefiniti consentire loro <strong>di</strong> adempiere efficacemente alle loro responsabilità.A tal fine fornisce loro analisi, valutazioni, raccomandazioni e qualificati commenti, che possono richiamarsiai principi generali della revisione aziendale, relativamente alle attività esaminate.In questa prospettiva propositiva e <strong>di</strong>alettica rispetto :La regolarità delle procedure;Gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> funzionalità (risultati);Le eventuali proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica.I destinatari del controllo <strong>di</strong> regolarità amministrativa sono:Il Direttore Generale , responsabile del controllo strategico-­‐<strong>di</strong>rezionale e della valutazione dei <strong>di</strong>rigentiI Dirigenti che hanno adottato il provve<strong>di</strong>mento e che possono eventualmente mo<strong>di</strong>ficare i propri atti insede <strong>di</strong> autotutela. Vanno infine definite le correlazioni tra il controllo <strong>di</strong> regolarità amministrativaimprontato legio Sindacale che, pur essendo un organo <strong>di</strong>revisione interna (con funzioni <strong>di</strong> collaborazione, consulenza e vigilanza) svolge anche altre funzioni (segnalazione su gravi irregolarità <strong>di</strong> gestione) caratteristiche del controllo esterno.La supervisione può essere affidata ad un Dirigente esperto amministrativo.57


VI.8 attività libero professionale intramuraria intende garantire e potenziare le attività libero professionali per accrescere le possibilità <strong>di</strong> scelta deisingoli in<strong>di</strong>vidui, senza che queste attività presentino un assorbimento <strong>di</strong> risorse superiori agli introiticonnessi alle suddette attività. Le modalità <strong>di</strong> erogazione delle attività libero professionali intramoenia sonostabilite da apposito regolamento ed il non rispetto del medesimo da <strong>ASP</strong> puòcostituire causa <strong>di</strong> rescissione del contratto, in quanto verrebbe a cessare il rapporto <strong>di</strong> fiducia. liberaprofessione intramuraria quale attività in grado <strong>di</strong>:contribuire ai processi <strong>di</strong> sviluppo organizzativo dei servizi offerti ai pazienti, mettendo a <strong>di</strong>sposizionee valorizzando il patrimonio <strong>di</strong> conoscenze, capacità, esperienze e risorse organizzative, tecnologichee strutturali deprimo responsabile e garante; finanziate dal Servizio Sanitario Nazionale, ma anche nel mercato più generale dei servizi sanitari;garantire i <strong>di</strong>ritti e valorizzare il ruolo e le opportunità <strong>di</strong> sviluppo professionale del personale<strong>di</strong>pendente e convenzionato favorire l'innovazione clinico-­‐assistenziale.le attività della libera professione in<strong>di</strong>viduale o <strong>di</strong> gruppo devono essere svolte all'interno dellestrutture aziendali, senza ricorrere -­‐ se non per <strong>di</strong>mostrabili interessi aziendali e comunque inconformità alle norme <strong>di</strong> legge -­‐ alla extramoenia allargata;le attività offerte in area a pagamento aziendale pre<strong>di</strong>ligono i servizi non ricompresi nei livelliessenziali <strong>di</strong> assistenzale attività offerte in regime <strong>di</strong> libera professione intramuraria pre<strong>di</strong>ligono per quanto possibile serviziad alto contenuto d'innovazione clinico-­‐assistenziale che <strong>di</strong>ventano poi patrimonio aziendaleattraverso la loro socializzazione e l'appren<strong>di</strong>mento organizzativo; ;l'esercizio delle attività libero-­‐professionali intramoenia contribuisce a valorizzare il lavoro deiprofessionisti che lavorano in Azienda, a favorire l'innovazione clinico -­‐ assistenziale, ad ampliarel'offerta aziendale complessivamente intesa, a rafforzare il senso <strong>di</strong> appartenenza dei professionistialla vita dell'Azienda anche prolungandone la presenza sul posto <strong>di</strong> lavoro fuori dall'orario previstoper le attività istituzionali nonché creare un rapporto fiduciario tra utente e struttura;La libera professione intramuraria viene <strong>di</strong>sciplinata da apposito regolamento.Capo VII -­‐ Norme finali e <strong>di</strong> rinvio Eventuali necessità organizzative, il sopravvenire <strong>di</strong> ulteriori esigenze derivanti dal progresso scientifico-­‐tecnologico e clinico ovvero da piani <strong>di</strong> programmazione attuativi del piano sanitario regionale o dei piani58


locali o, ancora, da altre fonti normative possono comportare la modGenerale adotta in tali casi i provve<strong>di</strong>menti attuativi per la conseguente efficacia.Per le stesse ragioni, nel rispetto del numero massimo stabilito dal presente <strong>Atto</strong>, con provve<strong>di</strong>mento delDirettore Generale posson organigrammanonché le relative <strong>di</strong>scipline o competenzeSono rimessi all'esercizio del potere regolamentare dell' Azienda la <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> particolari materie afferentialla gestione organizzativa e la definizione degli in<strong>di</strong>rizzi necessari all'attuazione della normativa contenutanel presente atto aziendale, fermo restando il riferimento alle fonti normative nazionali e regionali inmateria, per quanto non espressamente contemplato.Per quanto non contemplato nel presente atto aziendale, si rinvia alle leggi fondamentali <strong>di</strong> riforma delServizio Sanitario Nazionale (D.Lgs. n. 502/1992 e successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni),ione amministrativa e del pubblico impiego (D. Lgs. n. 165/2001 e successive mo<strong>di</strong>ficazionied integrazioni), alle leggi regionali <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no del Servizio Sanitario Regionale, delle <strong>di</strong>rettive e in<strong>di</strong>rizziregionali in materia <strong>di</strong> organizzazione delle Aziende Sanitarie.ma 1, del D.Lgs. 502/1992, e delle<strong>di</strong>sposizioni regionali.In via transitoria le strutture operative complesse già istituite alla data <strong>di</strong> entrata in vigore del presente attoe oggetto <strong>di</strong> riorganizzazione, continuano a svolgere le proprie funzion deliberazione del Direttore Generale che dà attuazione al riassetto approvato con il presente <strong>Atto</strong>aziendale.Il presente atto ha natura organizzati avviene attraverso appositi attiregolamentari.______________________________59


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiMacrostrutturaCollegio SindacaleDirettore GeneraleComitatoConsultivo MistoConferenza deiSindaciDirettore Sanitario<strong>Aziendale</strong>DirettoreAmministrativoComitatoConsultivo UtentiStrutture areaamministrativacentraleStrutture <strong>di</strong> Staffdella DirezioneGeneraleLea I - Area della Prevenzione Lea II - Rete Territoriale Lea III - Rete OspedalieraDipartimento <strong>di</strong>PrevenzioneDistrettiDipartimentoOspedalieroDipartimentoSalute MentaleDipartimenti funzionaliDipartimento <strong>di</strong>EmergenzaUrgenzaDipartimentoMaterno InfantileDipartimento delleDipendenzePatologicheRelazioni tra Dipartimenti Strutturali e Dipartimenti FunzionaliPagina 1


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiStaffDirettore GeneraleDirettore Sanitario<strong>Aziendale</strong>DirettoreAmministrativoSOCProgr.& Co.Ge.Controllo LEA,Qualità eAppropriatezzaServizioInfermieristico eTecnico(SOS-Dip)Contratti PrivatoAccre<strong>di</strong>tato(SOS-Dip)Ufficio StampaUrp(SOS-Dip)Struttura <strong>di</strong>supporto(SOS-Dip)Sistema InformaticoAz.le e trasmi. flussi edati epidemiologici eCUP (SOC)Gestione Rete(SOS)Pagina 2


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDipartimento AmministrativoDirezione<strong>Aziendale</strong>DipartimentoAmministrativoSOCGestione RisorseUmaneSOCGestione RisorseEconomiche ePatrimonialiSOCGestione FornitureServizi e LogisticaSOCGestioneInfrastrutture eTecnologie emanutenzioniSOCServizi GeneraliSOCDirezioneAmministrativaOspedaliAmministrazionepersonale<strong>di</strong>pendente econvenzionato(SOS)Bilancio Finanzee ContabilitàAnalitica(SOS)Provve<strong>di</strong>torato Gare e Appalti(SOS)Ingegneria Clinica(SOS)Avvocatura<strong>Reggio</strong>-Palmi(SOS)GestioneAmministrativaOspedali Spoke(SOS)AvvocaturaLocri(SOS)Pagina 3


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDAPDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDAPSOCIgiene degliAlimenti e dellanutrizioneSOCIgiene e SanitàPubblicaSOCPrevenzione e Sicurezzanegli Ambienti <strong>di</strong> LavoroTerritoriali e Portuali<strong>Reggio</strong> PalmiSOCPrevenzione eSicurezza negliAmbienti <strong>di</strong> LavoroLocrideSOCMe<strong>di</strong>cina LegaleSOCCoor<strong>di</strong>nementoScreeningSOCSanità AnimaleSOCIgiene degli alimenti <strong>di</strong>origine animaleSOCIgiene degliallevamenti e delleprod. ZootecnicheIgiene degli Alimentie della nutrizione Palmi - Locri(SOS)Prevenzione malattiepolmonari sociali(SOS)Area Portuale(SOS)Screening(SOS)Sanità AnimaleAmbito Territoriale(SOS)Igiene deglialimenti...Ambito Territoriale(SOS)Igiene degliallevamenti...Ambito Territoriale(SOS)Me<strong>di</strong>cina dello Sport(SOS)Igiene e SanitàPubblicaAmbito Palmi Locri(SOS)Pagina 4


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDistrettiDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)Coor<strong>di</strong>natore deiDistrettiSOCFarmaciaTerritorialeSOCDistretto e CurePrimarie LocrideSOCDistretto e CurePrimarie TirrenicaSOCDistretto e CurePrimarie <strong>Reggio</strong><strong>Calabria</strong> 1SOCDistretto e CurePrimarie <strong>Reggio</strong><strong>Calabria</strong> 2FarmaceuticaConvenzionata eVigilanza FarmacieConvenzionate(SOS)Farmacovigilanza,Farmaco Epidemiologia,Farmaco Economia eInformazione farmaco(SOS)AttivitàRiabilitativa eProtesica(SOS)AttivitàRiabilitativa eProtesica(SOS)AttivitàRiabilitativa eProtesica(SOS)AttivitàRiabilitativa eProtesica(SOS)SOCServiziAmministrativiTerritorialiAssistenzaDomiciliare ADI eUCP(SOS)AssistenzaDomiciliare ADI eUCP(SOS)AssistenzaDomiciliare ADI eUCP(SOS)AssistenzaDomiciliare ADI eUCP(SOS)ServiziAmministrativi(SOS)Consultori(SOS)Consultori(SOS)Consultori(SOS)Consultori(SOS)SOCCoor<strong>di</strong>nmentoConsultoriFamiliariCAPT <strong>di</strong> Siderno(SOS)CAPT <strong>di</strong>Taurianova(SOS)CAPT <strong>di</strong> Scilla(SOS)SOCCoor<strong>di</strong>namentoServizi SocialiServizi Sociali(SOS)CAPT <strong>di</strong> Palmi(SOS)U.O. <strong>di</strong> CurePalliative(SOS-Dip)CAPT <strong>di</strong> Oppido(SOS)Pagina 5


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDistretti-Lungodegenza Riabilitazione e AmbulatoriDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)Coor<strong>di</strong>natore deiDistrettiCoor<strong>di</strong>namentoCommissioni Inv.Civ.(SOS-Dip)Formazione<strong>Aziendale</strong>(SOS-Dip)SOCDistretto TirrenicaSOCDistretto LocrideSOCDistretto <strong>Reggio</strong><strong>Calabria</strong> 1SOCDistretto <strong>Reggio</strong><strong>Calabria</strong> 2Dialisi Taurianova+ Dialisi SAR Polistena(SOS)Dialisi <strong>di</strong> Palmi(SOS)Poliambulatori(SOS)Poliambulatorio<strong>Reggio</strong> Nord(SOS)Dialisi <strong>di</strong> Scilla(SOS)Dialisi <strong>di</strong> Melito(SOS)PoliambulatorioGallico(SOS)Poliambulatorio<strong>Reggio</strong> Sud(SOS)Pagina 6


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiOspedale LocriDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDipartimentoOspedalieroSOCMe<strong>di</strong>cina 1SOCMe<strong>di</strong>cina 2SOCCar<strong>di</strong>ologia UticSOCNeurologiaSOCPsichiatriaSOCMed. Chir. Acc.Emergenza (PS)SOCS.A.R.SOCPe<strong>di</strong>atriaSOCOstetricia eGinecologiaSOCBroncopneumologiaGastroenterologia(SOS-Dip)Allergologia(SOS-Dip)**Angiologia(SOS-Dip)Terapia Intensiva(SOS)Neonatologia(SOS)Centro per(SOS)SOCOncologiaDermatologia(SOS-Dip)SOCNefrologia e DialisiSOCR.R.F.MuscoloscheletricaLocriOculistica(SOS-Dip)Otorinolaringoiatria(SOS-Dip)SOCChirurgiaGeneraleSOCOrtope<strong>di</strong>aSOCAnatomiaPagologicaSOCRa<strong>di</strong>ologiaSOCCentroTrasfusionaleSOCLaboratorio AnalisiSOCFarmaciaSOCUrologiaChirurgiaminivasiva(SOS)Istocitopatologia(SOS)Ra<strong>di</strong>ologiaSiderno(SOS)SOCDirezioneSanitaria*DHMulti<strong>di</strong>sciplinare(SOS-Dip)*, . 39, comma 9 CCNL 1998-01** Attività senza posti letto ma prevista dai D.G.R. 631/2000 E D.G.R. 442/2002Pagina 7


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiOspedale PolistenaDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDipartimentoOspedalieroSOCMe<strong>di</strong>cinaSOCCar<strong>di</strong>ologia UticSOCNeurologiaSOCPsichiatriaSOCMed. Chir. Acc.Emergenza (PS)comp Gioa T.SOCS.A.R.SOCPe<strong>di</strong>atriaSOCOstetricia eGinecologiaSOCDirezioneSanitariaOncologia(SOS)Emo<strong>di</strong>namica(SOS)Terapia Intensiva(SOS)Neonatologia(SOS)GinecologiaOncologica(SOS)Gastroenterologia(SOS-Dip)SOCLungodegenza(oppido)SOCR.R.F.Car<strong>di</strong>orespiratoria(scilla)R.R.F.Muscoloscheletrica(cittanova)(SOS-Dip)SOCUrologiaOtorinolaringoiatria(SOS-Dip)SOCOrtope<strong>di</strong>aSOCChirurgiaGeneraleDHMulti<strong>di</strong>sciplinare(SOS-Dip)SOCRa<strong>di</strong>ologiaSOCCentroTrasfusionaleSOCLaboratorio AnalisiSOCFarmaciaChirurgiaminivasiva(SOS)Ra<strong>di</strong>ologiaOppido(SOS)Microbiologia(SOS)Pagina 8


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiOspedale MelitoDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDipartimentoOspedalieroChirurgia Generale(SOS)Afferente SOC CHR LocriPronto Soccorso(SOS)Afferente SOCMCAE LocriS.A.R.(SOS)Afferente SOC SARLocriRa<strong>di</strong>ologia(SOS-Dip)Ortope<strong>di</strong>a(SOS)Afferente SOC Ortop.LocriGinecologia(SOS-Dip)Laboratorio Analisi(SOS)Afferente SOC Lab Locri(SOC)Me<strong>di</strong>cinaDirezioneSanitaria(SOS)Afferente SOC DS LocriPagina 9


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiOspedale Gioia TauroDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDipartimentoOspedalieroSOCMe<strong>di</strong>cinaGeneraleSOCS.A.R. conIperbarica PalmiSOCNefrologia*SOCRa<strong>di</strong>ologiaChirurgia(SOS)Afferente SOCChr PolistenaDirezioneSanitaria(SOS)Afferente SOC DSPolistenaOrtope<strong>di</strong>a(SOS)Afferente SOC Orotp.PolistenaCar<strong>di</strong>ologia(SOS)* struttura afferente allo Spoke <strong>di</strong> Polistena e in atto allocata a Gioia Tauro nelle more degli adeguamenti strutturaliPagina 10


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDSMDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDipartimentoSalute MentaleStrutturealternative(SOS-Dip)DisturbiOro-alimentari(SOS-Dip)SOCCentro Salute Mentale<strong>Reggio</strong> NordSOCCentro Salute Mentale<strong>Reggio</strong> SudSOCServizio Psichiatrico <strong>di</strong>Diagnosi e Cura/PsichiatriaA.O. <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong>SOCCentro Salute MentaleLocriSOCServizio Psichiatrico<strong>di</strong> Diagnosi e Cura/PsichiatriaLocriSOCServizio Psichiatrico<strong>di</strong> Diagnosi e Cura /PsichiatriaPolistenaSOCCentro Salute MentalePalmiSOCSer. T <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong>Centro SaluteMentaleScilla(SOS)Centro SaluteMentaleMelito(SOS)Centro SaluteMentaleGioiosa(SOS)Centro SaluteMentaleTaurianova(SOS)Centro SaluteMentaleCinquefrondo(SOS)Ser.T Palmi(SOS)Ser.T Siderno(SOS)Pagina 11


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDEUDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDEU<strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong>Locri Polistena Gioia TauroSOCC.O. SUEM 118SOCS.A.R. / TerapiaIntensivaSOCS.A.R. / TerapiaIntensivaSOCSAR con CameraIperbaricaPETarea Locride(SOS)PET areaTirrenica(SOS)Terapia Intensiva(SOS)Terapia Intensiva(SOS)SOCCar<strong>di</strong>ologiaSOCCar<strong>di</strong>ologiaU.T.I.C.(SOS)Med. Chir. Acc.Emergenza (PS)SOCMed. Chir. Acc.Emergenza (PS)Pronto SoccorsoMelito(SOS)Afferente SOCPS LocriPagina 12


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiMaterno InfantileDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)DirettoreDipartimentoMaterno Infantile<strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong>Spoke Locri Spoke Polistena Osp Gen Melito P.S.SOCPromozione salutebambino e adolescenteSOCCoor<strong>di</strong>namentoConsultoriSOCPe<strong>di</strong>atriaSOCPe<strong>di</strong>atriaGinecologia(SOS Dip)NeurospichiatriaInfantile(SOS)ConsultoriTirrenica(SOS)Neonatologia(SOS)Neonatologia(SOS)ConsultoriLocride(SOS)SOCOstetricia eGinecologiaSOCOstetricia eGinecologiaConsultori<strong>Reggio</strong> 1(SOS)Centro per(SOS)GinecologiaOncologica(SOS)Consultori<strong>Reggio</strong> 2(SOS)Pagina 13


A.S.P. <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong> <strong>Calabria</strong> - <strong>Atto</strong> <strong>Aziendale</strong> <strong>2011</strong> - OrganigrammiDipartimento DipendenzeDirezione<strong>Aziendale</strong>(DG-DSA-DA)Dipartimento SperimentaleDirettoreDipartimento delleDipendenzePatologicheSer.T. area ionica(SOS)SOCSer.T. area <strong>Reggio</strong>Ser.T. areatirrenica(SOS)Pagina 14

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